Fedele D'Amico
Fedele D'Amico (Roma, 1912 – Roma, 1990) è stato un musicologo, critico musicale e intellettuale italiano.
Biografia
Figlio di Silvio, dopo la laurea in giurisprudenza studia musica con Alfredo Casella e inizia a collaborare come critico musicale a "Il Tevere" di Telesio Interlandi[1], legandosi successivamente al mondo antifascista e, in particolare, al gruppo dei cattocomunisti romani Adriano Ossicini e Franco Rodano. In questa veste fu direttore dal 1943 al 1944 del giornale "Voce operaia". Nel 1938 sposò Suso Cecchi, dalla quale ebbe tre figli, Masolino, Silvia e Caterina. Dopo la caduta del fascismo riprese l'attività intellettuale e critica, curando opere di musicisti come Gian Carlo Menotti, Hector Berlioz, Modest Petrovic Musorgskij, collaborando a riviste come "Cultura e realtà", "Vie nuove", "Il contemporaneo", "Nuova rivista musicale italiana", "Melos". Fu anche consulente musicale della RAI e curatore dei programmi del Teatro dell'Opera di Roma. Dal 1967 al 1989 fu critico musicale de L'espresso[2], e dal 1963 professore di storia della musica all'Università La Sapienza di Roma.
Opere principali
- I casi della musica, Milano, Il Saggiatore, 1962
- Un ragazzino all'Augusteo, Torino, Einaudi, 1991
- Il teatro di Rossini, Bologna, Il Mulino, 1992
- Scritti teatrali. 1932-1989, Milano, Rizzoli, 1992
- Tutte le cronache musicali: "L'Espresso" 1967-1989, Roma, Bulzoni, 2000
- Nemici come prima Carteggio con Luciano Berio 1957–1989, Milano, Archinto, 2002
Bibliografia
- Musica senza aggettivi: studi per Fedele d'Amico, a cura di Agostino Ziino, Firenze, Olschki, 1991
- Alberto Asor Rosa, Dizionario della letteratura italiana del Novecento, Torino, Einaudi, 1992