Lingua lettone

lingua baltica settentrionale
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scheda linguistica
lettone (latviešu)
Classificazione :
Parlata in Numero dei locutori
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  • non disp.
  • non disp.
  • non disp.
  • non disp.
Statut officiel Codici di lingua
Lingua ufficiale in : Lettonia ISO 639-1 : lv
Organizzata da : - ISO 639-2 : lav


LINGUA E LETTERATURA

Il lettone è, assieme al lituano, una lingua appartamente al ramo baltico della famiglia indoeuropea. Lingua nazionale della Repubblica di Lettonia, è parlato da circa due milioni di persone.

Nonostante il ricco materiale popolare (ballate, canzoni, proverbi), risalga in certi casi a una remota antichità, la letteratura lettone è piuttosto recente come quella estone. La prima pubblicazione, un catechismo, è del 1585. Ma non si può parlare di vera e propria letteratura fino alla seconda metà del '700, allorché i due Stenders, padre e figlio, utilizzarono il lettone per la poesia e il teatro. Il loro esempio fu seguito da altri autori, al cui fervore si oppose la censura zarista. Tra il 1860 e il 1890, col sorgere della coscienza nazionale, esplose il movimento letterario. Fu in questo periodo che Andrej Pumpurs diede alla Lettonia il suo poema epico nazionale, il Lāčplēsis.

La morfologia è semplificata rispetto a quella del lituano: mancano neutro e duale, i casi della declinazione si riducono in sostanza a cinque; vi è ancora una ricca coniugazione ma parecchi tempi sono rappresentati da un'unica forma invariabile. Il lessico è analogo, ma non identico, a quello lituano e le radici non sempre coincidono.

LESSICO FONDAMENTALE

Uomo Vīrietis

Donna Sieviete

Padre Tēvs

Madre Māte (parentela con Mater in latino evidente)

Cielo Debesis

Terra Zeme

Sole Saule

Luna Mēness

Acqua Ūdens

Albero Koks


ALFABETO

L'ortografia lettone non ha una sua precisa fisionomia fino a tutto il XIX secolo, in quanto si preferisce utilizzare i sistemi ortografici tedeschi e polacchi per rendere i suoni della piccola lingua baltica. Il moderno alfabeto nasce, in sostituzione dei caratteri gotici in uso da secoli, soltanto con l'indipendenza della Lettonia, nel 1921. Una seconda e definitiva riforma ortografica viene fatta solo a metà degli anni '30 da J. Endzelins e K. Mühlenbach.

Il moderno alfabeto lettone è mirabilmente preciso. Sua caratteristica principale è una ricca serie di consonanti palatilizzate, segnate con una virgola (o una cedilla) sotto il corpo della lettera. Altra particolarità, è la distinzione tra vocali brevi e lunghe, queste ultime contraddistinte da un macron.

VOCALI

Vocali del lettone sono le cinque regolari: a e i o u.

La loro pronuncia è la medesima dell'italiano, tranne per o che suona un po' dittongata (quasi fosse uo). Le rimanenti quattro vocali, possono essere sia lunghe che brevi. Nella forma lunga vengono distinte da un macron:ae ̅̅̅̅iu

DITTONGHI

Il lettone ha sei dittonghi, che si pronunciano come i relativi accumuli vocalici:

Tutti i dittonghi hanno intonazione discendente, cadendo l'accento sul primo elemento del dittongo. Questa è la ragione per cui ie e ui si pronunciano sempre con i ed u toniche, come in "mie" e "lui".


CONSONANTI

Il consonantismo lettone non diverge molto da quello slavo. Ci sono innanzitutto, comuni alla maggior parte delle lingue slave e baltiche, le tre lettere č š ž, le quali, contrassegnate dall'accento dolce, equivalgono rispettivamente ai gruppi c(i) e sc(i) dell'italiano e alla j francese. Naturalmente, c senza diacritici è una z aspra [ts].

Caratteristiche del lettone sono le cinque consonanti palatilizzate ģ ķ ļ ņ ŗ, segnate nella grafia con una virgola o una cedilla posta sotto il corpo della lettera (o sopra, per motivi tipografici, nel caso della ģ minuscola). Si pronunciano come le equivalenti g k l n r, ma seguite nella pronuncia da una subitanea [j] semiconsonante. In particolare, ģ e ķ si leggono come le iniziali delle parole italiane "chiesa" e "ghiaia", ma se possibile ancora più schiacciate; ļ è equivalente alla gl(i) italiana; ņ alla gn italiana; infine ŗ, ormai caduta in disuso, era un suono simile alla r(i) italiana della parola "aria", ma più schiacciata ancora.


DIGRAMMI

Vi sono infine in lettone i due digrammi

Questi gruppi, che il lettone ha in comune con altre lingue slave e baltiche, si pronunciano rispettivamente come la z dolce e la g(i) dolce italiane.


ACCENTO

L'accento in lettone cade sempre sulla prima sillaba.

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