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«Quel cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, così splendido, così in pace.»

La Lombardia (Lombardia /lumbar'dia/ in lombardo) è una regione amministrativa a statuto ordinario dell'Italia nord-occidentale, istituita nel 1970. Con oltre 9,8 milioni di abitanti nelle sue 12 province e 1546 comuni è la regione italiana più popolosa; ha il suo capoluogo nella città di Milano e confina a nord con la Svizzera (Canton Ticino e Canton Grigioni), a ovest col Piemonte, a est con il Veneto ed il Trentino-Alto Adige, a sud con l'Emilia-Romagna.

Generalità

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Lombardia.

La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 40,6%). Il restante 12,4% della regione è collinare.

Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: una strettamente alpina, una montuosa o collinare, una pianeggiante o poco mossa suddivisa in Alta e Bassa pianura ed in fine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il fiume più grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale.

Raggiunge il punto più elevato con il massiccio del Bernina (4050m).

Orografia

 
La Lombardia per zone altimetriche

In termini geografici, la Lombardia non si può considerare un territorio unitario, nel senso di territorio delimitato da precise conformazioni fisiche, sia per la varietà di paesaggi che l'attraversano senza racchiuderla, sia perché i confini amministrativi, molto spesso, sono il frutto di complesse vicende storiche. Tuttavia è possibile delineare a grandi linee il suo territorio amministrativo attraverso rilievi, laghi e fiumi. A delimitare la Lombardia a nord si può adoperare lo spartiacque alpino tra la Valtellina e le valli del Reno e dell'Inn anche se, a volte, il confine oltrepassa il versante valtellinese. A est sono il lago di Garda ed il fiume Mincio a separare la Lombardia da altre regioni italiane; così come a sud il Po (eccezion fatta per l'Oltrepò pavese e l'Oltrepò mantovano che si estendono più a sud), e a ovest il Lago Maggiore ed il Ticino (con l'eccezione della Lomellina che sconfina verso il Piemonte) possono servire da distinguere la Lombardia dalle altre regioni. Questi confini racchiudono un territorio di poco meno di 24.000 km², rendendola la quarta regione per estensione superficiale.

In un viaggio attraverso la regione, da nord verso sud, s'incontrano lungo il cammino per primi i rilievi delle Alpi, poco più a sud le Prealpi seguite da dolci colline che smussano il passaggio dalla montagna alla Pianura Padana. Proprio lungo la fascia prealpina si trovano alcuni dei più grandi laghi d'Italia (come il lago di Garda, il Lago Maggiore e il lago di Como), mentre numerosi fiumi (come il Po, l'Adda, l'Oglio, il Mincio e il Ticino) e torrenti solcano la montagne, formando strette e profonde valli, e attraversano la pianura rendendola rigogliosa di vegetazione. In una piccola area a sud dell'Oltrepò pavese si ergono colline e montagne dell'Appennino ligure.

I nomi delle Alpi della Lombardia derivano tutti dalle popolazioni che, al tempo dei Romani, vivevano tra queste montagne. Le Alpi Lepontine prendono il nome dalla popolazione ligure dei Leponzi stanziata in questa zona e assoggettata da Augusto. Le Alpi Retiche dai Reti, popolazione di origine etrusca rifugiatasi nelle Alpi Centrali durante l'invasione celtica. Le Alpi Orobie dalla popolazione di origine ligure, o forse celtica, degli Orobi.

Le catene montuose rivestono il 46,5% del territorio regionale e sono costituite dalle Alpi, dalle Prealpi e dagli Appennini. Appartengono alle Alpi lombarde una piccola porzione delle Alpi Lepontine e gran parte delle Alpi Retiche. Sul territorio montano della Lombardia spiccano quattro massicci orografici di rilievo: il Badile-Disgrazia, il Bernina, l'Ortles-Cevedale e l'Adamello. I primi tre sorgono sullo spartiacque tra i bacini del Reno e dell'Inn a nord e dell'Adda e dell'Oglio a sud e solo in parte si ergono sul territorio nazionale. L'Adamello, invece, sorge tra i bacini dell'Adda e dell'Adige e si trova completamente in territorio italiano. La vetta più alta delle Alpi lombarde è la Punta Perrucchetti (4020 m), nel massiccio del Bernina[1]; altra vetta importante è il Monte Cevedale, del massiccio dell'Ortles-Cevedale, che arriva a 3764 m. Il massiccio dell'Ortles-Cevedale ospita il ghiacciaio dei Forni che ha un'estensione di circa 12 km² ed è il più grande ghiacciaio vallivo d'Italia. A sud della Valtellina si stagliano le Alpi Orobie delimitate a est dalla Valcamonica e ad ovest dal bacino del lago di Como.

 
Panorama della Valtellina dall'Alpe Piazzola nel comune di Castello dell'Acqua.

Confinate ad ovest dal Lago Maggiore e a est dal Lago di Garda si trovano le Prealpi lombarde le cui vette superano di poco i 2500 m di quota. Le Prealpi sono in prevalenza costituite da sedimenti calcarei, sono più giovani delle Alpi. La loro origine sedimentaria ha permesso la formazione di solchi profondi nelle montagne, principalmente ad opera dei ghiacciai, che hanno portato alla formazione di strette e profonde valli solcate da fiumi e occupate in parte dei laghi prealpini, sbarrati verso la pianura da rilievi morenici. I rilievi morenici a sud delle prealpi, assieme alle prime sporgenze orografiche, formano quella fascia collinare (12,4% del territorio) che collega le prealpi alla pianura e che contiene numerosi laghi piccoli e poco profondi.


La pianura lombarda occupa ben il 47,1% della superficie totale della regione ed è parte della Pianura padana che si estende dal Piemonte alla Romagna dalle Alpi agli Appennini. La pianura lombarda può essere suddivisa geologicamente in due parti: l'alta e la bassa. L'alta pianura è caratterizzata da materiali grossolani, molto permeabili, di origine alluvionale e presenta grossi solchi originati dai fiumi che scendono dalle montagne. La bassa pianura invece è formata da materiale argilloso, poco permeabile e declina dolcemente verso il Po. Il passaggio dall'alta alla bassa pianura lombarda è segnalato dalla presenza di riaffioramenti naturali d'acqua detti risorgive o fontanili causato dell'incontro della falda freatica proveniente dall'alta pianura con i terreni impermeabile della bassa. Questa linea ha un andamento parallelo a quello prealpino e passa per le città di Magenta, Monza, Treviglio, Chiari e Goito.

Idrografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Idrografia lombarda.

I laghi

Panorama del Lago di Como.

Guardando un'immagine ripresa dal satellite della Lombardia, ci si accorge che la regione è costellata da molti laghi di grandi e piccole dimensioni, i principali dei quali sono:

  • il lago di Garda (o Benaco), di origine glaciale, è il più grande d'Italia con una superficie di 370 km². È profondo 346 m e ha una lunghezza di 51,6 km. La grande quantità d'acqua del lago ha effetti significativi sul clima locale a tal punto che si coltivano l'ulivo, i limoni e i cedri, tipici del clima mediterraneo.
  • il Lago Maggiore (o Verbano) ha una superficie di 212 km², un'estensione di 50 km, una larghezza che va dai 2 ai 4,5 km ed una profondità massima è di 372 m.
  • il lago di Como (o Lario) è caratterizzato da una forma a Y rovesciata, con la punta di Bellagio che segna la separazione in due rami. Completamente scavato nella cerchia prealpina, il lago si snoda per 46 km, ha una larghezza massima di 4,3 km e una superficie di 146 km². È il primo in Italia come sviluppo perimetrico (180 km) e il secondo in Europa come profondità (410 m).
  • il lago d'Iseo (o Sebino) ha la forma di una S, con una superficie di 65,3 km² e una profondità massima di 251 m. Vi è situata l'isola lacustre più grande d'Europa: Monte Isola che si estende per 4,3 km².
Fiumi principali che scorrono sul territorio lombardo.
Fiume Lunghezza (km) Portata media alla foce (mc/s) Bacino (km²)
Po 652 (1,2,3) 1540 71000
Adda 313 187 7979
Oglio 280 137 6649
Ticino 248 (1)(5) 350 7228
Chiese 160 (4) 36 960
Agogna 140 (1) 6 995
Olona 131 15 1038
Lambro 130 12 1350
Serio 124 23 1256
Mella 96 11 1036
Terdoppio 86 (1) 3,7 515
Mincio 75 (2) 60 2859 (6)
Brembo 74 30 935
Staffora 58 4,5 337,5
Seveso 55 1,8 930
Cherio 32 1,5 161
(1) condiviso col Piemonte; (2) condiviso col Veneto; (3) condiviso con l'Emilia-Romagna;(4) condiviso con il Trentino-Alto Adige; (5) condiviso con la Svizzera; (6) compreso il bacino del Sarca.

I fiumi

 
L'Adda a Trezzo sull'Adda.

Per il territorio lombardo passano centinaia di fiumi e torrenti. Il fiume più rilevante è sicuramente il Po che con i suoi 652 km è il più lungo d'Italia.

Gli altri fiumi provengono dalle Alpi o dalle Prealpi lombarde, mentre i fiumi che si originano sugli Appennini sono più brevi; quasi tutti questi fiumi confluiscono nel Po. Tra i fiumi principali ricordiamo:

Clima

Il clima della Lombardia, per quanto definibile in un contesto di clima semi-continentale, si presenta molto variegato a causa delle diverse conformazioni naturali presenti sul territorio: montagne, colline, laghi e pianura.

In montagna il clima è di tipo continentale con inverni freddi con frequenti giornate di gelo. A Milano città, la temperatura minore mai registrata dall'Osservatorio di Brera dal 1876 è stata di -15 °C, la maggiore di 39,3 °C nella caldissima estate 2003. La nebbia è principalmente diffusa nella parte bassa della Pianura Padana dove i corsi d'acqua abbondano e ne favoriscono la formazione. Le estati in pianura sono calde, umide, afose e moderatamente piovose. Le temperature, in tale periodo, superano i 30 °C e l'umidità può superare il 90% causando quel fenomeno di caldo umido comunemente chiamato afa, condizione aggravata dalla scarsa ventilazione tipica della Pianura Padana che è una delle zone meno ventilate d'Europa.[2] Le perturbazioni di stampo atlantico-mediterraneo o da quelle di origine artico-russa sono le principali cause del mal tempo. La neve, abbondante sui rilievi, può cadere anche in pianura.

Le zone limitrofe ai grandi laghi hanno un clima mite, più simile a quello mediterraneo che a quello continentale, con inverni meno freddi ed estati calde ma più ventilate. Queste condizioni permettono la coltivazione di ulivi e agrumi nelle zone più riparate.

La fascia prealpina e l'alto Oltrepò hanno un clima di tipo temperato fresco, la media montagna alpina un clima temperato freddo e le vette un clima di tipo nivale.

Ovviamente come in tutte le zone urbanizzate del pianeta le città, a causa delle loro grandi dimensioni e alla produzione di calore dovuta all'attività umana, hanno dato origine ad un innalzamento medio della temperatura locale rispetto alle campagne circostanti. Il fenomeno viene chiamato "isola di calore".

Le principali stazione meteorologiche che permettono di monitorare il clima della Lombardia e che fanno capo al Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare Italiana, sono quelle di Bergamo Orio al Serio, Brescia Ghedi, Brescia Montichiari, Milano Linate, Milano Malpensa e di Monte Bisbino.

Geologia

La struttura geologica della Lombardia deriva dall'orogenesi delle Alpi dovuta alla collisione tra la zolla africana e quella europea. La pianura Padana invece è di origine più recente; formatasi dal deposito di materiale proveniente dalla catena alpina che stava emergendo dalle acque oceaniche.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Lombardia.

Preistoria

Nella Pianura padana sono stati trovati vari oggetti come vasi di ceramica, frecce, accette, pietre per macinare i cereali, pettini di legno, che testimoniano la presenza dell'uomo in Lombardia già nel III millennio a.C.

Nell'Età del ferro (I millennio a.C.) in Val Camonica, nella Lombardia orientale, si sviluppò l'antica civiltà camuna, che ha lasciato oltre 300.000 incisioni rupestri ad esempio un'incisione famosa è quella che raffigura la rosa camuna (incisioni analoghe sono diffuse in Liguria), il più grande sito d'arte rupestre Europeo. Le prime tracce di questa popolazione in Val Camonica risalgono territorio a partire al mesolitico, alla fine della glaciazione Würm.

A partire dal XII secolo a.C., dall'unione delle precedenti culture di Polada e di Canegrate, cioè dall'unione di preesistenti popolazioni Liguri con sopraggiunte popolazoni Celtiche, in contemporanea con la nascita della cultura di Hallstatt nell'Europa centrale ed alla cultura di Villanova nell'Italia centrale, si sviluppa una nuova civiltà che gli archeologi chiamano di Golasecca dal nome della località dove sono stati rinvenuti i primi ritrovamenti.
I Golasecchiani abitavano un territorio esteso circa 20.000 km², dallo spartiacque alpino al Po, dalla Valsesia al Serio, gravitando attorno a tre centri principali: la zona di Sesto Calende, di Bellinzona, ma soprattutto del centro protourbano di Como.
Con l'arrivo di popolazioni galliche d'oltralpe, nel IV secolo a.C. questa civiltà decade e si esaurisce.

La regione, specialmente nella sua parte meridionale, venne abitata da popoli appartenenti alla civiltà villanoviana e poi da coloni etruschi, che fondarono la città di Mantova e diffusero la propria civiltà introducendo l'alfabeto e la scrittura. Nel IV secolo vi giunsero i Celti, che i Romani chiamarono Galli, un popolo proveniente dalle Alpi occidentali.

Intorno al 400 a.C, orde di Galli Insubri iniziarono l'occupazione della valle Padana spingendosi fino all'Adriatico. Tuttavia, tale popolazione era caratteristica più della Lombardia occidentale; mentre la parte orientale era abitata dai Galli Cenomani, spesso in conflitto con i primi (essendo alleati dei vicini Veneti).

Sul finire del III secolo a.C. i Romani iniziarono la conquista della Pianura padana. Lo scontro con i Galli Insubri fu inevitabile. Essi lottarono fieramente e furono per lungo tempo ostili ai conquistatori romani ma dopo alcuni decenni, però furono costretti ad arrendersi e nel 194 a.C. tutta la regione fu pacificata sotto le insegne dell'Urbe con il nome di Gallia Cisalpina, cioè "Gallia al di qua delle Alpi". I Romani diffusero l'uso del latino, delle loro leggi, dei loro costumi e realizzarono numerose opere di urbanistica. In questo periodo fiorirono i commerci e l'agricoltura, sorsero e si ingrandirono città e paesi. I Galli Cenomani furono invece da subito alleati dei Romani, ed alla divisione amministrativa dell'Italia in epoca imperiale entrarono a far parte (all'incirca gli attuali territori di Brescia, Cremona e Mantova) della Regio X Venetia et Histria. Mentre il resto della regione, si divideva fra la Regio IX Liguria (all'incirca l'Oltrepò Pavese) e la Regio XI Transpadana. La provincia diede i natali a celebri esponenti della cultura latina, a Como nacque lo scienziato e scrittore Plinio, a Mantova (Mantua) il poeta Virgilio.

 
Monumento a Virgilio - Piazza Virgiliana, Mantova

Negli ultimi secoli dell'Impero, Milano (Mediolanum), a causa della particolare posizione geografica, accrebbe notevolmente la sua importanza tanto che divenne una delle sedi dei tetrarchi al tempo di Costantino. A Milano, lo stesso imperatore, nel 313 d.C., emanò un editto, chiamato Editto di Costantino o Editto di Milano, nel quale concedeva a tutti la libertà di professare la propria religione.

Negli ultimi anni dell'Impero romano, la relativa vicinanza con il confine danubiano favorì numerose incursioni di popoli barbarici nel territorio lombardo; con il definitivo crollo dell'Occidente, si alternarono al suo possesso Ostrogoti e Bizantini.

Nel 569 i Bizantini furono sopraffatti da una popolazione germanica proveniente (secondo Paolo Diacono) dall'attuale Scandinavia, i Longobardi, il cui dominio durò fino al 774. La Lombardia divenne il centro del loro regno e la capitale fu posta a Pavia, ma le diverse tribù dette faræ (ossia stirpi e/o carovane di viaggio) nelle quali questo popolo era diviso mantennero sempre una certa indipendenza dal potere centrale. Delle fare, formate da famiglie quasi sempre imparentate tra loro, resta tutt'oggi il ricordo nei nomi di alcune località, come Fara d'Adda. Altra divisione all'interno del regno, era quella che divideva, lungo il corso dell'Adda, il Nord-Ovest dal Nord-Est: ossia, nella denominazione dell'epoca, Neustria ed Austria.

Il primo periodo della dominazione longobarda fu terribile per i romani, gli antichi abitanti dell'Impero, che a lungo furono oggetto di persecuzioni. Fu solo dopo la conversione di questo popolo al cristianesimo che ebbe inizio un periodo di pace e di collaborazione fra barbari e latini, ma i Longobardi in seguito vennero in conflitto con il Papa, il quale chiamò in suo aiuto un altro popolo barbaro, quello dei Franchi.

Nel 774 il re dei Franchi, Carlo Magno, fu chiamato in Italia dal papa che era minacciato dai Longobardi. Giunto con il suo esercito a Pavia, Carlo fece prigioniero il re longobardo Desiderio, dando inizio al dominio dei Franchi in Lombardia. Carlo divise le terre in feudi e le affidò all'amministrazione di nobili di sua fiducia, chiamati "vassalli", che governarono il territorio in suo nome, dando inizio alla struttura politica che caratterizzò l'Alto Medioevo.

Comuni e l'Impero

Nel Basso Medioevo, a partire dai secoli XI e XII nelle regioni dell'Italia settentrionale e quindi anche in Lombardia iniziò a diffondersi un modello politico nuovo: il comune. Il modello comunale aveva molte analogie con le antiche città stato che diedero i natali alla democrazia diretta in Grecia, molti secoli prima. I comuni furono la conseguenza della rinascita dopo l'anno mille e furono i protagonisti di un nuovo ripopolamento delle città che si erano progressivamente svuotate a seguito della caduta dell'Impero romano d'occidente e con l'instaurarsi del modello feudale. In merito alla Lombardia sarà proprio il modello comunale e la volontà di conservare autonomia dall'autorità imperiale a portare all'esperienza della Lega Lombarda, alleanza militare fra le città della Lombardia (ma non solo) che nel 1176 sconfiggerà le truppe dell'imperatore Federico Barbarossa durante la battaglia di Legnano. La pace di Costanza del 1183 sancì la formale ubbidienza dei Comuni all'imperatore, e il sostanziale riconoscimento delle autonomie comunali da parte del sovrano. A partire dal XII il modello comunale entrerà in crisi e verrà presto soppiantato dalle nascenti Signorie.

Tra il XII e il XIV secolo diverse città lombarde passarono sotto il controllo di famiglie aristocratiche, le più potenti furono i Gonzaga a Mantova e gli Sforza a Milano. I rappresentanti di questi nobili casati chiamarono presso le proprie corti gli artisti più famosi che abbellirono le loro regge e le loro città. La Lombardia si arricchì così di meravigliose opere d'arte tra cui il Castello Sforzesco di Milano.

Dalla fine del XV secolo la Lombardia divenne nuovamente terra di conquista: prima arrivarono i Francesi, poi fu ceduta agli Spagnoli che vi rimasero a lungo. Durante questa dominazione la regione conobbe, dopo un primo periodo di prosperità, una progressiva decadenza, aggravata nel XVII secolo da epidemie di peste.

La parte orientale della regione, grossomodo, cadde invece sotto il governo veneziano nel corso del XV secolo: i territori di Bergamo, Crema, Brescia e Salò seguirono dunque una storia in gran parte diversa dal resto della regione, fino al 1797. Il governo veneto si dimostrò abbastanza benigno, lasciando una certa autonomia locale e preservando il territorio dal decadente malgoverno spagnolo: pur se, tra il XVII ed il XVIII secolo, anche in queste zone iniziò una progressiva decadenza, dovuta soprattutto alla crisi dell'industria tessile locale, mentre l'agricoltura rimaneva spesso fiorente.

XVIII e XIX secolo

 
Tricolori italiani durante le Cinque Giornate

Nel 1706 fu ereditata dagli austriaci, che quasi un secolo dopo furono cacciati da Napoleone Bonaparte, il cui dominio durò solo una ventina d'anni. Caduto Napoleone, con la Restaurazione la Lombardia ritornò sotto Vienna. Quando si diffusero le idee indipendentistiche tese a realizzare quella che allora venne chiamata l'Unità d'Italia, dal 1830 la regione diventò un centro di cospirazioni segrete tutte motivate dal desiderio di realizzare una nazione unita. Nel giugno 1848, durante la prima guerra di indipendenza la grande maggioranza dei lombardi votò a favore di un plebiscito per la fusione con il Regno di Sardegna, vanificato però dalla vittoria austriaca. Durante la guerra i lombardi si distinsero per i propri sentimenti patriottici. Emblema del 1848 in Lombardia furono le Cinque Giornate di Milano. Tra i principali esponenti del patriottismo risorgimentale italiano vi fu Carlo Cattaneo, strenuo difensore della laicità e della creazione di un'Italia unita federale. In seguito alla seconda guerra di indipendenza la Lombardia fu unita al Regno di Sardegna ed il 17 marzo 1861 fu proclamata l'Unità d'Italia.

Il XX secolo

Dopo la I Guerra Mondiale, dove il fronte attraversava tutto il versante alpino orientale nelle attuali provincie di Brescia e Sondrio, la Lombardia ebbe grande importanza nel ventennio fascista. Il capoluogo Milano, per esempio, fu rifugio del Duce mentre attendeva informazioni sull'esito della Marcia su Roma. Dopo la Seconda Guerra Mondiale,a Milano fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare per la Resistenza dopo la sua liberazione il 25 Aprile. Venne anche riconosciuta unica la formidabile Resistenza partigiana brianzola, dei quali si ricordano in particolare i Fratelli Besana (Guerino e Carletto).

Natura

 
Lago di Como visto dalla riva occidentale.
File:Ansa del Ticino.jpg
Ansa del Ticino.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Aree naturali protette della Lombardia.
«Questa terra per nove decimi non è opera della natura; è opera delle nostre mani; è una patria artificiale»

Già nel 1845, quando Cattaneo scrisse questa frase, il territorio lombardo era molto antropizzato. Ciò, però, non deve trarre in inganno perché la Lombardia riserva grandi sorprese e bellezze naturali in particolare nelle tante aree protette sparse su tutto il suo territorio.

La Lombardia è stata la prima regione italiana a legiferare sulle aree protette di livello regionale (1983) introducendo concetti innovativi nella tutela del territorio, istituendo parchi fluviali (il primo in Europa fu il Parco Lombardo della Valle del Ticino nel 1974), parchi agricoli e parchi locali; tutte idee ed approcci usati anche nella legislazione nazionale (legge 394 del 1991). Il sistema delle aree protette lombardo consta di 22 parchi regionali (su 26 parchi individuati dalla legge 86/83), più di 60 riserve e 18 monumenti naturali, oltre alla presenza del Parco Nazionale dello Stelvio. In totale le aree protette ricoprono più del 22% del territorio regionale.

La flora e la fauna vivono principalmente nelle zone di montagna dove, a differenza della pianura, la presenza dell'uomo è meno evidente. Basta una passeggiata lungo i sentieri delle montagne della Lombardia per vedere liberi stambecchi, cervi, caprioli, camosci, lepri, volpi, tassi, galli forcelli, francolini di monte, ermellini e marmotte. Con un po' di attenzione durante le passeggiate si possono osservare rigogliosi gigli di San Giovanni, stelle alpine, viole di Comolli o quelle di Coca, le primule di Lombardia, o le primule auricola, le sassifraghe o le campanule e per i boschi s'incontrano funghi, fragole, mirtilli, lamponi e more. Attenzione: la raccolta di funghi, fiori ed erbe così come la caccia e la pesca sono regolamentate da precise normative regionali e provinciali.

Demografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Demografia della Lombardia.
Abitanti delle province e capoluoghi relativi della Lombardia (30/11/09)
Nome ab. Capoluogo ab. Provincia
Bergamo [BG] 118.091 1.086.613
Brescia [BS] 191.639 1.242.393
Como [CO] 84.700 589.611
Cremona [CR] 72.264 361.995
Lecco [LC] 47.785 337.701
Lodi [LO] 43.979 225.586
Mantova [MN] 48.340 412.551
Milano [MI] 1.306.800 3.119.739
Monza e Brianza [MB] 121.441 839.355
Pavia [PV] 71.239 544.035
Sondrio [SO] 22.278 182.570
Varese [VA] 81.791 876.382

Con i suoi quasi dieci milioni di residenti (9.815.700 al 31 ottobre 2009) la Lombardia è la regione più popolosa d'Italia, e tra le prime in Europa; di poco superiore alla popolazione dell'Austria e doppia rispetto alla Norvegia, è molto vicina a quella delle grandi regioni europee di Nord Reno-Westfalia, Baviera, Île de France e Baden-Württemberg, che superano di poco i 12 milioni di abitanti. I lombardi costituiscono il 16,15% della popolazione nazionale e vivono sul 7,9% del territorio italiano, dando origine a una densità demografica di 411,30 ab./km² (rispetto ai 200,12 ab./km² della media italiana), seconda solo a quella della Campania. La provincia più popolata è quella di Milano, seguita da Brescia e Bergamo, mentre la meno abitata è la provincia di Sondrio. La popolazione maschile (4 768 567 ab.) costituisce circa il 48,85% della popolazione regionale; quella femminile (4 987 052 ab.) il 51,15%.

L'immigrazione è stato il fattore più significativo per quanto riguarda la demografia di questa regione nello scorso secolo. L'aumento di oltre 5 milioni di abitanti, in particolare dal dopoguerra, è stato originato principalmente dall'immigrazione da altre regioni italiane (Nord-Est e Sud) in quanto il saldo naturale tra nascite e morti, in quel periodo, della Lombardia risultava negativo.

La popolazione straniera presente in Lombardia (665 884 ab. al 1° Gennaio 2006)) costituisce quasi un quarto di quella presente in Italia (24,7%) con un'incidenza sulla popolazione residente del 6,3% rispetto alla media nazionale del 2,6%. Verso la fine dello scorso secolo, in Lombardia così come in Italia, è iniziato un flusso migratorio proveniente da paesi extraeuropei ed in particolare dall'Africa, dall'Asia, dal Sud America e dall'Europa dell'Est. Il fenomeno migratorio è tutt'ora in atto, ed è fonte di dibattito a livello istituzionale e popolare.

La presenza umana sul territorio è caratterizzata da una grande disuniformità in quanto è fortemente concentrata nella fascia pedemontana tra le province di Varese, Como, Lecco, Monza e Brianza e soprattutto Milano, Brescia e Bergamo. Territorio, questo, che comprende più di 6,5 milioni di abitanti, caratterizzato da una fitta urbanizzazione e che viene chiamata in modo metaforico la "Città Infinita". La popolazione, invece, cala lentamente in densità andando verso la bassa pianura e, più bruscamente, verso la montagna ma non nelle maggiori vallate alpine.

Nel 2006 i nati sono stati 88 577 (9,3‰), i morti 85 823 (9‰) con un incremento naturale di 2 754 unità[3]. Il 31 dicembre 2006, su una popolazione di 9 545 441 abitanti, si contavano 728 647 stranieri (7,6%). Le famiglie contano in media 2,3 componenti.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Area metropolitana di Milano.

Comuni più popolati

Stemma città Città Popolazione
(ab)
Provincia Stemma provincia
  Milano 1.306.800 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
File:Brescia-Stemma.png Brescia 191.570 BS File:Provincia di Brescia-Stemma.png
File:Monza-Stemma.png Monza 121.468 MB File:Provincia di Monza e della Brianza-Stemma.png
File:Bergamo-Stemma.png Bergamo 119.234 BG File:Provincia di Bergamo-Stemma.png
File:Como-Stemma.png Como 84.509 CO File:Provincia di Como-Stemma.png
File:Varese-Stemma.png Varese 81.798 VA File:Provincia di Varese-Stemma.png
File:Busto Arsizio-Stemma.png Busto Arsizio 81.711 VA File:Provincia di Varese-Stemma.png
File:Sesto San Giovanni-Stemma.png Sesto San Giovanni 81.155 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
File:Cinisello Balsamo-Stemma.png Cinisello Balsamo 73.613 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
File:Cremona-Stemma.png Cremona 72.318 CR File:Provincia di Cremona-Stemma.png
File:Pavia-Stemma.png Pavia 70.981 PV File:Provincia di Pavia-Stemma.png
File:Vigevano-Stemma.png Vigevano 62.630 PV File:Provincia di Pavia-Stemma.png
File:Legnano-Stemma.png Legnano 58.272 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
File:Gallarate-Stemma.png Gallarate 50.989 VA File:Provincia di Varese-Stemma.png
File:Rho-Stemma.png Rho 50.648 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
File:Mantova-Stemma.png Mantova 48.365 MN File:Provincia di Mantova-Stemma.png
File:Lecco-Stemma.png Lecco 47.722 LC File:Provincia di Lecco-Stemma.png
File:Cologno Monzese-Stemma.png Cologno Monzese 47.568 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
File:Paderno Dugnano-Stemma.png Paderno Dugnano 47.514 MI File:Provincia di Milano-Stemma.png
  Lodi 43.900 LO File:Provincia di Lodi-Stemma.png

Economia

La Lombardia è spesso considerata, in Italia e all'estero, una regione altamente industrializzata. Questa immagine, nata durante la rivoluzione industriale avvenuta in regione nell'Ottocento, è stata incrementata dal più recente boom economico del secondo dopoguerra. Va ricordato che la "megalopoli padana" è, tra le tre megalopoli europee, la seconda per importanza. La regione è la prima d'Italia per importanza economica, contribuendo a circa un quarto (24,1% nel 2006) del prodotto interno lordo nazionale [4]; inoltre ospita molte delle maggiori attività industriali, commerciali e finanziarie del Paese.

La Lombardia è, insieme a Baden-Württemberg, Catalogna e Rhône-Alpes, uno dei quattro motori dell'Europa e costituisce una forza economica trainante per il resto dell'Unione Europea.[5]

In base ai dati Eurostat la Lombardia è la seconda regione europea in termini di PIL, subito dopo la regione parigina dell'Ile de France.[6];

Dati economici

PIL ed PIL procapite [7] della Lombardia dal 2000 al 2008
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Prodotto Interno lordo
(Milioni di euro)
246.700,0 259.431,0 270.653,3 279.450,4 289.334,1 293.905,8 305.550,4 320.620,9 326.130,5
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
27.452,2 28.765,6 29.836,9 30.448,8 31.044,8 31.153,6 32.126.7 33.419,2 33.647,7

Macro-economia

PIL[7] della Lombardia ai prezzi correnti di mercato nel 2006
Macro-attività economica PIL (in Milioni di €) % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca 2.981,6 0,98% 1,84%
Industria in senso stretto 75.983,2 24,87% 18,30%
Costruzioni 15.455,9 5,06% 5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 61.554,8 20,15% 20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 80.828,6 26,45% 24,17%
Altre attività di servizi 39.699,0 12,99% 18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni 29.047,2 9,51% 10,76%
PIL Lombardia ai prezzi di mercato 4.059,8 - -

Il PIL ai prezzi correnti (2008) della Lombardia ammonta a 326.130,5 milioni di euro, circa il 20,7% del PIL italiano che corrisponde a 1.572.244,2 milioni di euro [7]. Il PIL pro-capite della regione nel 2008 è stato di 33.647,7 di euro contro i 26.277,7 euro della media italiana con una crescita dell'0,68% rispetto all'anno precedente [7]. Negli ultimi cinque anni l'andamento del Pil regionale è stato molto variabile: ha mostrato un picco di crescita (del 2%) nel 2001 per raggiungere il minimo (dello 0,1%) nel 2003 e risalire lentamente dal 2004 in poi [8].

Gli occupati effettivi in Lombardia, nel 2005[8], erano più di 4 milioni: il 63% impiegato nei servizi, il 36% nell'industria ed il rimanente 1% nell'agricoltura. Il tasso di occupazione regionale era del 66,6% nel 2006: il 76,4% maschile ed il 56,5% femminile[9]. L'occupazione femminile, per quanto cresciuta negli ultimi anni grazie alle politiche sociali degli enti locali e nazionali, non è ancora ai livelli dei paesi nord-europei (>60%)(livello raggiunto solo dall'Emilia Romagna in Italia col 62%) e si attestava al 59,4% nel 2006[10]. La percentuale delle donne dirigenti è raddoppiata dal 1992 al 2005 passando dal 12% al 20,8%[10]. Il tasso di disoccupazione regionale si aggirava attorno al 3,7% nel 2006[9].

Macro-settori economici

L'economia della Lombardia è caratterizzata da una grande varietà di settori in cui essa è sviluppata. Si va dai settori tradizionali, come l' agricoltura e l' allevamento, all'industria pesante e leggera, ma anche il terziario ha avuto un forte sviluppo negli ultimi decenni.

L'agricoltura lombarda è stata la base dello sviluppo economico della regione. Per prima è stata investita dal processo di meccanizzazione e ristrutturazione. La meccanizzazione, grazie all'utilizzo di macchinari sempre più complessi, ha portato ad un incremento della produzione agricola mentre la ristrutturazione del territorio, attraverso la costruzione ed ammodernamento di canali e la bonifica delle zone paludose ha permesso di migliorare la qualità della produzione agricola. L'agricoltura della regione verte principalmente sulla produzione di cereali (mais, soia, frumento), ortaggi, frutta (pere e meloni) e vino. Molto sviluppata è la produzione di foraggi, usati per l'allevamento di bovini e suini.

L'industria è dominata da imprese di piccole e medie dimensioni, perlopiù a conduzione familiare, ma anche da grandi aziende. È fiorente in molti settori, particolarmente in quelli meccanico, elettronico, metallurgico, tessile, chimico e petrolchimico, farmaceutico, alimentare, editoriale, calzaturiero e del mobile. Milano e provincia coprono più del 40% delle imprese dell'industria lombarda.

Nel terziario, rilevante è il peso del commercio e della finanza. A Milano hanno sede anche la Borsa Italiana, tra le principali piazze finanziarie europee, e la Fiera di Milano, che ad oggi (2007) è il più grande spazio espositivo d'Europa. Importanti sono anche le attività bancarie, dei trasporti, della comunicazione e dei servizi alle imprese. Il turismo (delle città d'arte, montagne e laghi) ha un peso sempre più significativo.

Religione

Chiesa cattolica

La regione ecclesiastica Lombardia è tra le più grandi del mondo e, negli ultimi cinquant'anni ha dato alla Chiesa cattolica due papi:Giovanni XXIII e Paolo VI.

Le parrocchie sono 3.067. Le diocesi sono dieci:

Invece la zona di Voghera dipende dalla Diocesi di Tortona (Regione ecclesiastica Liguria). Parte del comune di Menconico (Pavia) dipende dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio (Regione ecclesiastica Emilia-Romagna),la zona di Robbio (Pavia) dipende dalla Diocesi di Vercelli (Regione ecclesiastica Piemonte

In Lombardia sono due i riti liturgici principali: il rito ambrosiano (Proprio dell'arcidiocesi meneghina, ma utilizzato anche in alcune parrocchie di altre diocesi) ed il rito romano.

Altre religioni

Cultura

Lingue locali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua lombarda.

Oltre all'italiano, in Lombardia si parla il lombardo occidentale nelle province di Varese, Como, Lecco, Sondrio, Monza e Brianza, Milano, Lodi e Pavia, il lombardo orientale nelle province di Bergamo e Brescia, nella Valle San Martino della provincia di Lecco, nel Cremasco e nell'alto Mantovano e il lombardo meridionale di transizione con l'emiliano nella provincia di Cremona, mentre a Mantova e nel Casalasco (zona sud-est della Provincia di Cremona) si parla già un dialetto emiliano[11].
Queste lingue appartengono al gruppo linguistico Gallo-italico e vengono parlate in gran parte della regione, oltre che in Svizzera (nei cantoni Ticino e Grigioni), in alcune zone sia del Piemonte (nelle province di Novara e di Verbania e in Valsesia) sia del Trentino e in alcune piccole enclave della Sicilia (dialetti gallo-italici di Sicilia).

Personaggi legati alla Lombardia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Nativi della Lombardia.

Politica

File:Pirellone.JPG
Grattacielo Pirelli.

La Lombardia è una Regione a statuto ordinario della Repubblica Italiana.

La Giunta Regionale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti della Lombardia.

L'organo esecutivo, della Regione è la Giunta Regionale, composta dal Presidente della Giunta e dagli assessori. Tra i suoi compiti:

  • esegue le delibere del Consiglio Regionale;
  • predispone il bilancio regionale;
  • amministra il patrimonio della Regione;
  • emana disposizioni esecutive per attuare leggi regionali.

Presidente

Il Presidente della Giunta Regionale è il rappresentante della regione, ha il compito di gestire e coordinare la giunta, promulga le leggi regionali ed emana i regolamenti. L'attuale presidente della Regione è stato eletto per la quarta volta consecutiva a tale incarico alle elezioni regionali 2010.

Assessori

Industria, artigianato, edilizia e cooperazione/ Vicepresidenza ANDREA GIBELLI (Lega Nord)

Ambiente, energia e reti MARCELLO RAIMONDI (PdL)

Agricoltura GIULIO DE CAPITANI (Lega Nord)

Bilancio, finanze e rapporti istituzionali ROMANO COLOZZI (PdL)

Casa DOMENICO ZAMBETTI (PdL)

Commercio, turismo e servizi STEFANO MAULLU (PdL)

Cultura e giovani MASSIMO BUSCEMI (PdL)

Famiglia, conciliazione, integrazione e solidarietà sociale GIULIO BOSCAGLI (PdL)

Infrastrutture e Mobilità RAFFAELE CATTANEO (PdL)

Istruzione, formazione e lavoro GIANNI ROSSONI (PdL)

Protezione civile, polizia locale e sicurezza ROMANO LA RUSSA (PdL)

Sanità LUCIANO BRESCIANI (Lega Nord)

Semplificazione e digitalizzazione CARLO MACCARI (PdL)

Sistemi verdi e paesaggio ALESSANDRO COLUCCI (PdL)

Sport e Giovani MONICA RIZZI (Lega Nord)

Territorio e urbanistica DANIELE BELOTTI (Lega Nord)


SOTTOSEGRETARI

Attrattività e promozione del territorio FRANCESCO MAGNANO (PdL)

Attuazione del programma ed Expo 2015 PAOLO ALLI (PdL)

Cinema MASSIMO ZANELLO (Lega Nord)

Università e ricerca ALBERTO CAVALLI (PdL)

Il Consiglio Regionale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio Regionale della Lombardia.

Il Consiglio Regionale è l'organo rappresentativo della regione. Promulga le leggi e i regolamenti di competenza della regione. Ha il compito di approvare lo Statuto regionale, approvare il bilancio regionale, proporre leggi alla Camera. Il Consiglio Regionale della Lombardia è composto da 80 consiglieri.

Presidente del Consiglio Regionale

La sede amministrativa della Regione è il Grattacielo Pirelli, che si trova a Milano in P.zza Duca d'Aosta, nei pressi della Stazione Centrale. Per le elezioni del Parlamento Italiano la regione viene divisa in tre circoscrizioni ed elegge 98 deputati: in Lombardia è dunque più facile conquistare la carica di deputato nazionale, piuttosto che quella di consigliere regionale.

Struttura organizzativa

Gli uffici della Regione Lombardia sono organizzati in Direzioni Generali cui competono specifiche aree di intervento.

  • Direzione Generale Presidenza
  • Direzione Generale Polizia locale, Prevenzione e Protezione civile
  • Direzione Generale Famiglia e Solidarietà sociale
  • Direzione Generale Sanità
  • Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro
  • Direzione Generale Giovani, Sport, Turismo e Sicurezza
  • Direzione Generale Agricoltura
  • Direzione Generale Artigianato e Servizi
  • Direzione Generale Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione
  • Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
  • Direzione Generale Commercio, Fiere e Mercati
  • Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità
  • Direzione Generale Qualità dell'Ambiente
  • Direzione Generale Territorio e Urbanistica
  • Direzione Generale Casa e Opere pubbliche
  • Direzione Generale Reti e Servizi di pubblica utilità

Trasporti e mobilità

 
Milano: tram ATM "Peter Witt" del 1928, serie 1501-2000, vettura n. 1982, linea 7, livrea arancio ministeriale
  Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti della Lombardia.

Arrivare in Lombardia è molto facile grazie agli ottimi collegamenti nazionali ed internazionali di cui gode la regione, centrati principalmente sulla città di Milano.

Nonostante la rete infrastrutturale si possa definire capillare, l'incremento del traffico e della popolazione, ha reso questa rete insufficiente alle necessità degli abitanti. In particolare, durante gli orari di spostamento pendolare, città come Milano risentono pesantemente di queste carenze ed inefficienze.

Aeroporti

La Lombardia gode di un buon sistema aeroportuale formato da quattro aeroporti (Malpensa e Linate [1], Orio al Serio [2] e Montichiari [3]) che si sviluppa principalmente lungo la fascia pedemontana, a capo dei quali c'è l'aeroporto intercontinentale di Malpensa 2000 che gestisce la maggior parte del traffico passeggeri e merci della regione. L'aeroporto di Linate svolge il compito di "City airport" del capoluogo, Orio al Serio è la base dei collegamenti low-cost nazionali ed internazionali e di diversi corrieri merci, mentre Montichiari è specializzato sui cargo a lungo raggio, voli charter e collegamenti regionali.

Strade e autostrade

Rete autostradale lombarda
Numero Autostrada Chilometri
  Milano-Bologna 57
  Milano-Torino 26
  Milano-Venezia 129
  Milano-Genova 54
  Milano-Varese 42
  Diramazione Gallarate-Gattico 13
  Milano-Como 32
  Torino-Brescia 88
  Modena-Brennero 25
  Tangenziale Ovest 31
  Tangenziale Est 29
  Tangenziale Nord 13
  raccordo A7-Pavia 9
  Tangenziale di Pavia 8
  Totale 556

La Lombardia possiede una rete stradale ed autostradale ben sviluppata (560 km di autostrade, 900 km di strade statali, circa 11 000 km di strade provinciali) e ben connessa con le principali città italiane (es: la A1 collega Milano a Bologna, Firenze, Roma e Napoli, la A4 attraversa la Lombardia unendola a Torino, Venezia e Trieste) e con l'Europa. Per il futuro sono previste la realizzazione di nuovi tratti autostradali: la BreBeMi che collegherà la città di Milano a Brescia passando per la bassa bergamasca, la Pedemontana Lombarda che unirà l'A4 (dal casello di Dalmine) a Lecco, Monza, Como e Malpensa. Infine, la Tangenziale Est Esterna di Milano servirà ad alleggerire il traffico sulla tangenziale est di Milano diretto dall'A1 verso la A4 e viceversa. Inoltre la provincia di Mantova è attraversata dall'A22 Modena-Brennero (percorso europeo E45) che collega la Pianura Padana all'Austria e alla Germania.

Ferrovie

La rete ferroviaria è abbastanza capillare ed è gestita dalle Ferrovie dello Stato [4] e, specialmente nella zona a Nord di Milano, da Le Nord [5], il cui azionista di maggioranza è la Regione Lombardia. Il sistema ferroviario verte sulla Stazione Centrale di Milano (gestita dalle Ferrovie dello Stato) e Milano Cadorna (gestita da Le Nord). Nella capillare rete regionale rientrano in parte anche le Ferrovie Emilia Romagna, che si estendono con la linea elettrificata da Ferrara (la prima stazione lombarda è Felonica) a Poggio Rusco (MN) per poi proseguire sempre in territorio lombardo fino a Suzzara con la linea non elettrificata (ma c'è un progetto di elettrificarla). La rete ferroviaria regionale è formata da 1500 km di binari e circa 400 stazioni, permette di raggiungere le maggiori località della regione e le molte città italiane ed europee. Nel 2008 è stato completato il Passante Ferroviario di Milano che permetterà di attraversare la città in treno da est ad ovest.

A partire dal 2003, la Regione Lombardia riconosce a coloro che hanno un abbonamento ferroviario annuale o mensile a Tariffa Unica Regionale Lombardia delle società Trenitalia e LeNord un indennizzo in caso di mancato rispetto di uno standard minimo di affidabilità del servizio.

Trasporto pubblico locale

Tutte le principali città della Lombardia hanno un proprio sistema autoferrotramviario, anche se negli ultimi anni sono in atto processi di unificazione e coordinamento a livello regionale.

A livello regionale è stato attivato un servizio [6] che permette, tramite l'acquisto di una tessera, di utilizzare un unico abbonamento (a tariffe agevolate per certe categorie di persone residenti nella regine) per muoversi all'interno della Lombardia con autobus, tram, metropolitana, funivie di trasporto locale, battelli sul lago d’Iseo, treni regionali, interregionali, intercity, intercityplus ed eurocity (in seconda classe).

Area di Milano. La società che gestisce il trasporto pubblico a Milano è l'ATM [7]. All'interno dell'area metropolitana milanese è presente una rete di trasporti su ferro basata su due pilastri, strettamente interconnessi tra loro: la rete della metropolitana di Milano (3 linee: M1, M2, M3) e la rete regionale suburbana delle Linee S (10 linee: S1, S2, S3, S4, S5, S6, S8, S9, S10 e S11). Sono in fase di progettazione le linee M4 (collegherà Lorenteggio a Linate) ed M5 (da Garibaldi a Bignami) mentre sono in fase di progettazione o realizzazione i prolungamenti delle linee già esistenti.

Area di Brescia. La società che gestisce il trasporto pubblico locale è Brescia Trasporti. È in fase di realizzazione un sistema di metropolitana leggera automatica che attraverserà la città da sud-est a nord, proseguendo poi lungo la Val Trompia.

Area di Bergamo. La società che gestisce il trasporto pubblico locale è l'ATB. È stata realizzata nel Luglio del 2009 la "tramvia delle Valli" che collega la città di Bergamo ad Albino

La regione, pur non avendo sbocchi sul mare, possiende un buon sistema navale che si sviluppa sui grandi laghi, lungo i fiumi ed i navigli. In passato le vie sull'acqua erano molto più utilizzate per il trasporti di merci e persone, ma vennero abbandonate (ed in alcuni casi coperte) con l'utilizzo di massa dell'automobile.

Il sistema idroviario più importante della Lombardia si inserisce in quello padano-veneto che permette la navigazione da Casale Monferrato fino a Venezia lungo il fiume Po. In questo sistema idroviario i porti più importanti della Lombardia sono quelli di Cremona e Mantova, ma verranno realizzati anche porti a Lodi-Crema[senza fonte], Milano (collegata al Po dal canale Milano-Cremona), Pavia, Casalmaggiore, Pizzighettone, Ostiglia.

I molti canali e fiumi navigabili vengo in parte usati per il trasporto delle merci ma sono in fase di realizzazione alcuni progetti per l'utilizzo di questi per scopi turistici.

Turismo

 
Porta S. Agostino, Bergamo
«La Lombardia è la regione dei grandi orizzonti geografici e storici, dove la civiltà del nostro paese ha spesso scritto pagine di illuminante significato»

Per quanto il turismo non rappresenti, come in altre regioni italiane, una delle attività primarie, grazie alla presenza di diverse bellezze naturali (laghi e montagne) e città d'arte la Lombardia riesce ad attrarre un numero rilevante di persone ogni anno. La Lombardia è tra le prime quattro d'Italia (dopo Veneto, Toscana e Lazio) per numero di arrivo di turisti ogni anno, con una percentuale del totale nazione dell'11,05% nel 2004[12]. Tale valore scende al 7,67%[12] se si considerano le presenze[13] in quanto la permanenza media in Lombardia è di 2.79 giorni. Questo è dovuto alla tipologia del turismo in Lombardia legata principalmente agli affari. Il turismo straniero è cresciuto negli ultimi anni più che nel resto d'Italia: incrementando il numero di arrivi del 7,49%[12] e delle permanenze del 3.61%[12]. Quello nazionale invece cresce meno del turismo straniero. Il 50%[12] del turismo domestico è generato dal turismo dei Lombardi stessi.

Si dice che la Lombardia abbia un presente molto ingombrante, che spesso nasconde le bellezze artistiche e naturali. Ciò è sicuramente vero e, pertanto, fare turismo in Lombardia significa andare alla ricerca delle particolarità, degli scorci.

In Lombardia si può fare turismo culturale (le mostre di Milano, Mantova, Brescia e Bergamo), architettonico (un viaggio che può spaziare dalle palafitte al teatro romano sotto la Borsa al Duomo di Milano), commerciale (Milano: la Fiera nonché la città della moda), storico-artistico (la città storica di Bergamo Alta e alcuni piccoli paesi lombardi che hanno fatto la storia: Magenta, Solferino, Goito, Pontida ecc.), montano (numerosi paesi di montagna dell'Alta Valtellina: Bormio e Livigno, e il vicino Parco Nazionale dello Stelvio), lacustre (il Lago Maggiore, in alcuni punti balneabile e con la Rocca di Angera, il Lago di Como con le numerose ville sorte sulle sue sponde, il Lago d'Iseo con il Monte Isola, e il Lago di Garda, balneabile con il centro storico di Sirmione) oppure enogastronomico.

Turismo culturale

Turismo storico-artistico

Per quanto la Lombardia venga spesso identificata come una regione con vocazione strettamente economica, essa possiede interessanti testimonianze [8] anche dal punto di vista culturale ed artistico. Le molte testimonianze spaziano dalla preistoria fino ai giorni nostri, passando per l'epoca Romana e il Rinascimento e le si possono trovare sia nei molti musei sparsi nella regione che nelle chiese e altre opere architettoniche che arricchiscono le città. Inoltre molto importanti i musei dei vari artisti, molto visitati dai turisti di tutto il mondo.

Testimonianze preistoriche

Le incisioni rupestri (circa 300.000) lasciate dagli antichi Camuni nell'attuale Valcamonica raffiguranti animali, uomini e simboli vengono fatte risalire al periodo che va dal Neolitico fino al medioevo.

I molti reperti (vasellame, oggetti personale ed armi) ritrovati nella necropoli nei pressi del Lago Maggiore e del Ticino testimoniano la presenza della civiltà di Golasecca che visse nella Lombardia Occidentale tra il IX ed il IV sec. a.C.

Musei di rilievo

  Lo stesso argomento in dettaglio: Musei della Lombardia.

La Lombardia ha sul suo territorio un alto numero di musei (oltre 330) di diverso tipo: etnografici, storici, tecnico-scientifici, artistici e natuaralistici, che testimoniano l'evoluzione storico-culturale ed artistica della regione. Tra i più famosi possiamo ricordare il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" (Milano), il Cenacolo Vinciano (Milano), l'Accademia Carrara (Bergamo), il Museo di Santa Giulia (Brescia), il Tempio Voltiano (Como), il Museo Stradivariano (Cremona), il Palazzo Te (Mantova), i Musei di Arte Sacra e dei Presepi della basilica di Santa Maria Assunta di Gandino (BG), la Villa Reale (Monza) e tanti altri.

Monumenti storici

Turismo enogastronomico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Prodotti gastronomici della Lombardia.

La forte industrializzazione della seconda metà del secolo scorso ha in parte offuscato la varietà e la grande quantità di prodotti tipici che offre il territorio lombardo. Con un po' pazienza e con il desiderio della ricerca delle particolarità, la Lombardia offre sicuramente la possibilià di nuove e piacevoli scoperte culinarie ma anche la riscoperta di prodotti più noti e diffusi.

I prodotti enogastronomici dell'area lombarda spaziano dai più classici e noti in tutta Italia come la bresaola, il salame Milano, il Grana Padano, il Gorgonzola e la Crescenza, fino ad arrivare ai vini noti ed apprezzati in tutto il mondo tra cui il Franciacorta ed i vini della Valtellina, passando per le decine di prodotti sconosciuti al di fuori dei confini non solo della regione ma dell'area o del comune di produzione. La cucina rispecchia ancor oggi le sue origini rurali, quando la Lombardia era ancora molto legata all'agricoltura. Da non dimenticare la classica cotoletta alla milanese, le varie versioni della polenta, la selvaggina, i brodi e le zuppe, così come il panettone, la mostarda e la colomba pasquale. La grande diffusione di molti di questi prodotti li ha resi più tipici della cultura enogastronomica italiana che di quella lombarda.

Sport

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Lombardia.

La Lombardia è una regione molto attiva dal punto di vista sportivo. Alla numerosa e capillare presenza di impianti sportivi sul suo territorio, si accompagna anche la rilevanza a livello nazionale ed internazionale delle sue società sportive.

Grande lustro allo sport italiano è stato (e viene ancora) dato da alcune delle squadre più titolate del mondo nel calcio e nella pallacanestro (Milan, Inter, Olimpia Milano). Importantissimo il contributo della Lombardia in altri sport come il ciclismo (nel 2008 la regione ha ospitato i Campionati Mondiali a Varese), la formula 1 (dal 1950 si corre a Monza il Gran Premio d'Italia), il rugby, l'hockey su ghiaccio e la pallavolo, seppur con alterne fortune.

Amministrazione

 
Le province lombarde
  Lo stesso argomento in dettaglio: Amministrazione della Lombardia.

La Lombardia è caratterizzata da un tessuto amministrativo molto fitto e frazionato: basti pensare che la regione è suddivisa in 12 province e 1547 comuni che la rendono la regione con più province e comuni in Italia.

Le province amministrative sono quelle di: Bergamo (244 comuni), Brescia (206 comuni), Como (162 comuni), Cremona (115 comuni), Lecco (90 comuni), Lodi (61 comuni), Mantova (70 comuni), Milano (134 comuni), Monza e Brianza (55 comuni), Pavia (190 comuni), Sondrio (78 comuni), Varese (141 comuni).

Una peculiarità di questa regione è data dall'exclave di Campione d'Italia, Comune che amministrativamente appartiene alla provincia di Como, ma è interamente circondato da territorio elvetico (Canton Ticino).

Stemma, abitanti ed estensione territoriale delle province della Lombardia (31/12/2008)
Stemma Nome Popolazione Superficie
File:Provincia di Bergamo-Stemma.png Provincia di Bergamo [BG] 1.084.929 2.723
File:Provincia di Brescia-Stemma.png Provincia di Brescia [BS] 1.240.460 4.783
File:Provincia di Como-Stemma.png Provincia di Como [CO] 588.721 1.288
File:Provincia di Cremona-Stemma.png Provincia di Cremona [CR] 361.623 1.772
File:Provincia di Lecco-Stemma.png Provincia di Lecco [LC] 337.401 816
File:Provincia di Lodi-Stemma.png Provincia di Lodi [LO] 225.253 782
File:Provincia di Mantova-Stemma.png Provincia di Mantova [MN] 412.009 2.339
File:Provincia di Milano-Stemma.png Provincia di Milano [MI] 3.119.739 1.579
File:Provincia di Monza e della Brianza-Stemma.png Provincia di Monza e Brianza [MB] 839.355 405
File:Provincia di Pavia-Stemma.png Provincia di Pavia [PV] 542.784 2.965
File:Provincia di Sondrio-Stemma.png Provincia di Sondrio [SO] 182.539 3.212
File:Provincia di Varese-Stemma.png Provincia di Varese [VA] 875.313 1.199

Galleria immagini

Note

  1. ^ la Punta Perrucchetti è una spalla del Pizzo Bernina, che raggiunge i 4051 m ma la cui vetta principale è interamente in territorio elvetico. La più alta montagna lombarda in senso vero e proprio può quindi essere considerata il Pizzo Zupò (3996 m) nel medesimo gruppo montuoso.
  2. ^ (IT) Università degli Studi di Genova - Dipartimento di Fisica, Atlante Eolico dell'Italia (PDF), in Ricerca di sistema per il settore elettrico - Progetto ENERIN, 11/2002. URL consultato il 15/05/2008.
  3. ^ Fonte: annuario statistico italiano 2007
  4. ^ Statistiche regionali di Eurostat, su epp.eurostat.ec.europa.eu.
  5. ^ Quattro motori per l'Europa: la Lombardia presidente, su reportingtheworldover.wordpress.com. URL consultato il 09.12.2009.
  6. ^ Statistiche regionali di Eurostat, su epp.eurostat.ec.europa.eu.
  7. ^ a b c d Dati Istat - Tavole regionali
  8. ^ a b dal sito della Borsa Lavoro della Lombardia, su borsalavorolombardia.net. URL consultato il 25-12-2007.. La fonte è l'ISTAT. All'interno si possono trovare alcune tabelle e grafici riassuntivi dell'andamento, del PIL dell'occupazione, della spesa pubblica etc.
  9. ^ a b dal sito della Regione Lombardia, su regione.lombardia.it. URL consultato il 25-12-2007. news del 3 marzo 2007. Dati dell'Ufficio Statistico Regionale
  10. ^ a b dal sito della Regione Lombardia, su regione.lombardia.it. URL consultato il 25-12-2007. news del 7 marzo 2007.
  11. ^ Per un'analisi dettagliata delle parlate della Lombardia si veda: Bernardino Biondelli, Saggi sui dialeti Gallo-Italici.
  12. ^ a b c d e ISTAT dati sul turismo in Italia nel 2004
  13. ^ Per presenze s'intende il numero di notti trascorsi nella regione.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Siti ufficiali

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