Fra Mauro

geografo e cartografo italiano

Fra Mauro (XV secolo – 1459?) è stato un geografo, cartografo e un monaco camaldolese del XV secolo italiano.

Planisfero di Fra Mauro del 1450 ca. (Rovesciato, il Sud è in realtà in alto). La mappa raffigura l'Asia, l'Africa e l'Europa.

Biografia

La data e il luogo di nascita di Mauro non sono noti. Una suo prolungato e profondo rapporto con Venezia è attestato da una medaglia celebrativa coniata poco dopo la sua morte, sulla quale si legge l'iscrizione Frater Maurus S. Michaelis Muranensis de Venetiis ordinis Camaldulensis cosmographus incomparabilis. Un documento del 1409 fa riferimento a un certo frater Maurus de Venetiis, ma l'identificazione è dubbia. La prima data certa è il 1433, anno in cui egli è nominato in un capitolare dell'ordine. Per qualche tempo fu in Istria, nel monastero di San Michele al Leme, dove disegnò una mappa dei possedimenti dell'ordine in quella località, perduta nel XVIII secolo ma conservata in una copia a stampa. Nel 1444 si trovava certamente a Venezia, poiché fece parte di una commissione nominata dai Savi alle Acque per la deviazione del fiume Brenta. Un registro del monastero di San Michele lo indica, nell'anno 1448, intento a formar mappamondi, e l'attività cartografica dovette per lui essere senza dubbio prevalente, quanto meno nell'ultima parte della sua vita. La sua morte avvenne non più tardi del 20 ottobre 1459.

Il mappamondo

Il grande planisfero circolare raffigura il mondo prima della scopera delle Americhe. E' iscritto in una circonferenza di quasi 2 m. di diametro, la quale è a sua volta inserita in una cornice quadrata che reca diagrammi e iscrizioni diverse. Le dimensioni dell'insieme sono di 230 x 230 cm ca. Il disegno cartografico, composto su fogli di pergamena incollati su un supporto ligneo, è corredato da quasi 3000 iscrizioni, che comprendono non soltanto toponimi, ma anche note storiche e geografiche assai importanti per l'interpretazione dell'opera. Alla sua realizzazione contribuì certamente, in qualche misura, un altro cartografo veneziano, Andrea Bianco, noto per l'tlante del 1436 conservato alla Biblioteca Marciana e per la carta nautica datata Londra 1448, conservata alla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Molteplici sono le fonti dalle quali Mauro trasse le informazioni geografiche necessarie alla realizzazione del mappamondo: la Geographia di Claudio Tolomeo, le carte che riportavano l'esito delle navigazioni portoghesi lungo le coste dell'Africa, alcuni disegni che gli erano stati affidati da religiosi africani convenuti in Italia in occasione del Concilio di Ferrara e Firenze del 1438-1439, contenenti tracce consistenti delle conoscenze geografiche degli Arabi, le notizie portate dai missionari di ritorno dall'Asia, testi celebri quali il Milione di Marco Polo o la relazione di Nicolò de' Conti (a noi nota grazie al suo inserimento nel De varietate fortunae di Poggio Bracciolini), oppure le probabilmente assai numerose testimonianze di anonimi viaggiatori di ritorno a Venezia dalle loro peregrinazioni religiose o mercantili. L'insieme costituisce una summa straordinaria del sapere geografico dell'epoca, assai importante non solo per alcuni contenuti fortemente innovativi (come ad esempio quelli relativi alla geografia africana), ma anche per le particolari caratteristiche di quest'opera, che rappresenta un punto di raccordo -- e al tempo stesso di separazione -- fra la cultura medievale e quella rinascimentale.

La composizione

Nel 1457 mappò la totalità del Vecchio Mondo con sorprendente accuratezza, con didascalie che riflettono le concezioni geografiche del suo tempo.

Fra Mauro creò la mappa con il suo assistente Andrea Bianco, un marinaio cartografo, su commissione di Alfonso V di Portogallo. La mappa fu completata il 24 aprile 1459 e spedita in Portogallo, ma andò perduta.

Fra Mauro morì l'anno seguente ma i suoi schizzi furono preservati: lo stesso anno Andrea Bianco, o qualche altro allievo, produsse un'altra carta per la signoria di Venezia che venne successivamente scoperta e che attualmente si trova presso la Biblioteca Marciana ed è nota come Mappamondo di Fra Mauro.

Per il suo lavoro la Signoria di Venezia gli coniò, con lui ancora vivente, una medaglia commemorativa, dove è citato come "geographus incomparabilis".

Tributi

Il Cratere Fra Mauro e l'associata formazione di Fra Mauro sulla Luna prendono nome da lui; questi furono visitati dagli astronauti dell'Apollo 14. La visita del cratere era già un obiettivo della missione Apollo 13, ma l'esplosione del 2° serbatoio di ossigeno ne impedì il compimento.