Utente:Gio 2000/Sandbox
FINONCHIO - FATTA
Finonchio | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Altezza | 1,603 m s.l.m. |
Catena | Alpi |
Coordinate | 45°54′01.3″N 11°06′53.21″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi orientali |
Grande Settore | Alpi Sud-orientali |
Sezione | Prealpi venete |
Sottosezione | Prealpi vicentine |
Supergruppo | Piccole Dolomiti |
Il Monte Finonchio è un monte alto 1.608 m s.l.m. della Provincia di Trento, nel comprensorio della Vallagarina. La vetta, all'estremità occidentale dell'Altopiano di Folgaria, è raggiungibile per mezzo di una strada sterrata da Serrada, frazione di Folgaria (percorribile solo da veicoli fuoristrada), o con un sentiero, partendo da Scottini, frazione di Terragnolo. Sulla cima, dove sorge il rifugio F.lli Filzi e trovano luogo alcune antenne televisive e telefoniche, è visibile tutta la Vallagarina, il Monte Stivo, il Monte Altissimo di Nago, i monti dell'Altopiano di Folgaria.
Galleria immagini
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Indiczione sul sentiero
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Panorama dell'Altopiano di Folgaria dalla vetta
Dell'Italico stil fermo sostegno,
Sotto qual ombra le lunghe ore estive
Vai sagace ingannando?»
Clementino Vannetti (Rovereto, 14 novembre 1754 - ivi 13 marzo 1795) è stato un letterato italiano.
Biografia
Figlio dei letterati Giuseppe Valeriano e Bianca Laura Saibante, avvinto studioso dei classici latini, scrisse varie opere in latino e, come critico letterario, si curò di linguistica e di letteratura latina. Alla giovane età di 17 anni, nel 1762, prese parte all'Accademia Roveretana degli Agiati, che era stata fondata dai suoi genitori e da altri acculturati roveretani, per esserne segretario per alcuni anni. Fu in contatto con famosi letterati italiani, quali Girolamo Tiraboschi, Antonio Cesari, Ippolito Pindemonte, Melchiorre Cesarotti.
Opere
Furono numerose le sue pubblicazioni di prose letterarie e di poesie in lingua italiana e in lingua latina. Il suo classicismo puristico trova il modello poetico in Orazio, con l'aggiunta di for me ottenute dalla lingua delle origini, di Dante Alighieri e del 1500. Vannetti fu autore di Dialoghi, "sermoni" letterari e morali su modello oraziano, di rime bernesche e di novelle in stile boccacciano. Noto è il suo sonetto Italiani noi siam non tirolesi, con cui si dimostrò essere uno tra i primi a testimoniare la presenza di una coscienza nazionale tra i letterati trentini.
Bibliografia
- La Biblioteca di Repubblica, l'Enciclopedia, volume n° 20
- http://www.consiglio.provincia.tn.it/consiglio/autonomia_trentina/pv1.htm Clementino Vannetti - Storia dell'autonomia trentina]
ZOTTI
Raffaele Zotti (Rovereto, 28 dicembre 1824 – Trento, 24 marzo 1873) è stato uno storico italiano.
Dati Biografici
Nato a Borgo Sacco, presso Rovereto, da una famiglia economicamente e socialmente modesta, rimase orfano a 15 anni e fu affidato ad un tutore. Negli anni Quaranta e Cinquanta Zotti dovette gestire l'attività commerciale ereditata dal padre, che però fallì [1]. Zotti si sposò con Corona Caracristi di Brassburg, un'esponente della piccola nobiltà locale, grazie alla quale si procurò alcune relazioni di un certo prestigio. Lavorò come ragioniere in varie istituzioni roveretane e in seguito anche al comune di Riva del Garda. Dal 1864 lavorò presso il municipio di Trento come ragioniere contabile e, dopo alcuni anni, divenne vicebibliotecario della Biblioteca Popolare di Trento, fino alla morte nel 1874.
Opere
Costretto ad abbandonare gli studi, negli anni Cinquanta Zotti diede inizio alla sua carriera di giornalista e storico. Con l'eccezione della Storia della Valle Lagarina, la sua principale opera incentrata sui fatti storici dell' omonima valle, la produzione a stampa di Zotti è formata essenzialmente da articoli di giornale, o di opuscoli che raccolgono articoli. Il suo metodo di lavoro rivela una grande attenzione per l'attualità politica del periodo: nella sua attività pubblicista si nota infatti un interesse complessivo per la vita politica ed ammnistrativa trentina della metà dell'Ottocento. La Storia della Valle Lagarina fa parte di una tipologia non molto diffusa nella pubblicistica trentina dell'Ottocento: è un'opera, più che di storia, di divulgazione, priva di spessore metodologico; si colloca al principio del processo di rinnovamento degli studi storici sul territorio trentino dell'ultimo ventennio dell'Ottocento, per il quale gli storici locali passarono man mano ad adottare metodologie di ricerca attendibili dal punto di vista filologico, ma determinanti una notevole disperione delle indagini, e fecero inoltre trasparire la loro incapacità di realizzare una sintesi storica efficace.
Note
- ^ Probabilmente, secondo suo zio, il conte Gaspare Crivelli, in conseguenza delle sue mattane culturali.
Bibliografia
- Rovereto, il Tirolo, l'Italia: dall'invasione napoleonica alla Belle Epoque, Tomo I, a cura di Mario Allegri, Accademia Roveretana degli Agiati, 2001.
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