CSS Virginia

ariete corazzato della Confederate States Navy

La CSS Virginia, corazzata a vapore dotata di rostro o sperone, rappresentò un nuovo tipo di nave da guerra.

CSS Virginia
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Il 20 aprile 1861, quando le autorità della Virginia entrarono in possesso del Cantiere di Norfolk dopo la sua evacuazione da parte delle forze federali, trovarono, fra altri oggetti di valore, il relitto della fregata a vapore USS Merrimack. Benché bruciata fino alla linea di galleggiamento ed affondata, la parte bassa dello scafo della grande nave ed i macchinari erano intatti. Durante la restante parte del 1861 e nei primi due mesi del 1862 la Marina degli Stati Confederati la recuperò, la portò all’asciutto e la convertì in una corazzata a casamatta con sperone, un nuovo tipo di nave da guerra che prometteva di superare la grande superiorità dell’Unione in navi da guerra convenzionali. Entrata in servizio come CSS Virginia a metà febbraio 1862, la corazzatura di ferro della nave la rendeva virtualmente invulnerabile al fuoco dei cannoni del tempo. Dal canto suo era armata da dieci cannoni, un cannone rigato da sette pollici su affusto ruotante a ciascuna estremità ed una batteria ai lati di due cannoni rigati da sei pollici e sei da nove pollici ad anima liscia. Alla prua era fissato un rostro o sperone di ferro, che permetteva di utilizzare la nave stessa come arma mortale.

Primo impiego operativo

La Virginia sostenne il suo primo combattimento l’8 marzo 1862, discendendo il fiume Elizabeth da Norfolk ed entrando in Hampton Roads. In una storica azione che dimostrò drammaticamente la superiorità delle navi da guerra a vapore corazzate nei confronto delle avversarie in legno ed a vela, essa speronò ed affondò la grande nave da guerra USS Cumberland e distrusse a cannonate la fregata USS Congress. In effetti, poiché la Congress era arenata su un banco di sabbia e quindi non se ne poteva prendere possesso, o costringerla ad ammainare la bandiera, il comandante della Virginia diede l'ordine di sparare con palle arroventate sulla nave inerme, fino alla sua distruzione. A Washington D.C. molti anziani membri del Governo federale furono presi dal panico, convinti che la Virginia costituisse una grave minaccia al potere marittimo dell’Unione ed alle città costiere. Essi non sapevano che le sue serie limitazioni operative, causate dal profondo pescaggio, dalla debole potenza del motore e della tenuta del mare estremamente scarsa, essenzialmente ne limitavano l’uso a canali profondi ad acque calme ed alle acque interne.

Il giorno dopo

Comunque, le loro preoccupazioni furono alleviate il giorno successivo. Mentre la CSS Virginia tornava ad Hampton Roads per attaccare la fregata a vapore USS Minnesota, trovò ad aspettarla la corazzata prototipo dell’Unione, la Monitor. Ne seguì una seconda battaglia storica, con i due contendenti che si sparavano a vicenda senza effetti mortali, finché l’azione terminò in una ritirata tattica nel primo pomeriggio del 9 marzo 1862.

Il prosieguo delle operazioni

Per i due mesi successivi le due corazzate si tennero reciprocamente in scacco. La Virginia, riparata e rinforzata nei Cantieri di Norfolk, ritornò nell’area di Hampton Roads l’11 aprile e l’8 maggio, ma non ne risultarono altri combattimenti con la Monitor. Quando i Confederati abbandonarono le loro posizioni nell’area di Norfolk, la Virginia era minacciata dalla perdita della sua base. Dopo un inutile tentativo di alleggerirla a sufficienza per risalire il fiume James, l’11 maggio la formidabile corazzata confederata fu distrutta dal suo equipaggio al largo dell’isola di Craney, circa sei miglia dal punto in cui aveva elettrizzato il mondo con le sue battaglie dell’8 e 9 marzo. La carcassa della Virginia fu rimossa quasi completamente fra il 1866 ed il 1876.

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