Spedale degli Innocenti

istituzione storica fiorentina

Lo Spedale degli Innocenti si trova in Piazza Santissima Annunziata a Firenze. Fu il primo orfanotrofio d'Europa ed uno dei primi edifici rinascimentali mai costruiti. Nei primi del Quattrocento il vescovo della città Antonino Pierozzi, poi santo, promosse un processo di differenziazione dei compiti caritativi, prima svolti da generici enti plurivalenti degli spedali o delle confraternite, poi separati in strutture attrezzate per le necessità diversificate. In questa ottica razionale, derivato dal pensiero umanista, si collocano alcune istituzioni come la Confraternita dei Buonomini di San Martino per i benestanti caduti in disgrazia, e l'Oratorio di Gesù Pellegrino per i parroci anziani, ma soprattutto lo Spedale degli Innocenti, attrezzato per risolvere razionalmente il dramma dei bambini abbandonati. Tutt'ora, nella tradizione di assistenza all'infanzia, ospita un asilo nido ed alcuni uffici di ricerca dell'Unicef.

Veduta del loggiato
Dettaglio della decorazione esterna

La costruzione dell'edificio

Fu costruito su progetto di Filippo Brunelleschi a partire dal 1419 per volontà dell'Arte della Seta come istituto di beneficenza e assistenza all'infanzia. I lavori furono seguiti dal Brunelleschi fino al 1436, anno in cui erano già terminati il loggiato, il chiostro degli uomini, il portico e gli edifici adiacenti, la chiesa e le stanze dei fanciulli. Nella realizzazione Brunelleschi si potè ispirare ai modelli classici che aveva avuto modo di vedere e studiare a Roma, mentre uno spunto più vicino fu probabilmente dato dalla gotica Loggia del Bigallo.

La costruzione proseguì sotto la direzione di Francesco della Luna che si occupò degli spazi destinati alle donne, compreso il loro chiostro. L'ospedale fu consacrato l'11 aprile 1451 dal vescovo Sant'Antonino Pierozzi.

Il loggiato, uno dei massimi capolavori dell'arte rinascimentale, è caratterizzato dall'uso dell'intonaco bianco e della pietra serena grigia che scandisce con perfetta proporzione e armonia la successione degli archi a tutto sesto della facciata. Le proporzioni sono estremamente semplici: la distanza fra le colonne è uguale alla loro altezza ed alla profondità del portico, in modo da avere una successione idelae di cubi sormontati dalle semisfere degli archi. L'insieme è completato dalla presenza nei pennacchi tra gli archi di otto tondi in terracotta invetriata bianca e azzurra, eseguiti da Andrea della Robbia. Questi furono collocati nel 1487 e sono caratterizzati dalla presenza all'interno del tondo della figura di un neonato in fasce (divenuto poi il simbolo dello Spedale), uno dei tanti bambini abbandonati che erano accolti e allevati nell'ospedale.

In seguito vennero costruiti nello stesso stile i porticati della basilica della Santissima Annunziata (1444 -1477) e del Loggiato dei Serviti (1516-1599) creando un suggestivo unicum decorativo in tutta la piazza.

Il loggiato è decorato da alcune lunette ad affresco: la più antica, risalente al 1459, è quella sulla porta d'accesso alla chiesa, dipinta da Giovanni di Francesco e raffigurante il Padre Eterno coi Santi Martiri Innocenti, mentre le due lunette alle estremità e la volta che fronteggia la porta principale sono opera di Bernardino Poccetti (inizio del XVII secolo); quella sopra la porta di destra, dipinta da Gasparo Martellini con Gesù e i fanciulli, risale invece al 1843.