Confraternita del Santissimo Nome di Gesù

confraternita fondata dai padri domenicani nel 1580

Più nota col titolo del SS. Nome di Dio è un antica confraternita Tarantina.

Storia

 
Statua di Gesù Bambino in Piedi (U' Bammine all'erte

La spiritualità del Nome di Gesù fu introdotta già nel medioevo da San Bernardino da Siena ma nel XVI secolo assunse un signicato maggiore (infatti, molti predicatori sotto il Nome di Gesù volevano unire i cristiani per un comune lotta all'Islam che cominciava a farsi sentire nel cuore dell'europa). La Confraternita fu fondata nell'1580 per volere dei Domenicani del Convento di San Domenico di Taranto, ebbe il regio assenso nel 1777 da re Ferdinando IV di Borbone e oltre a un oratorio gli fu concesso l'uso di un altare nella chiesa di San Domenico Maggiore. La Confraternita per molti anni della sua esistenza fu composta solamente da membri della casta nobiliare e e alto-borghese con un limite di "33 cavalieri" come previsto dallo statuto del 1777. Il sodalizio celebrava come festa propria e con particolare solennità la festa del SS. Nome di Dio che cadeva ogni 1 gennaio (in seguito questa festa verrà spostata dopo il Concilio Vaticano II al 3 gennaio) nella quale ricorrenza i confratelli si confessavano e comunicavano solennemente con l'abito di rito, in tempi più recenti dopo la donazione di una devota agli inizi del '900 la Confraternita inizio la tradizione della processione del Bambino all'erta (U' Bammine all'erte). Oggi la confraternita continua questa tradizione della processione ripresa nel 1976 dopo molti anni di oblio che si svolge regolarmente il 6 gennaio in occasione dell'Epifania con la partecipazione delle insegne di tutte le confraternite tarantine, questa processione è un pò l'evento conclusivo del Natale popolare Tarantino, e inoltre la Confraternita partecipa alla festa di Sant'Anna il 26 luglio.

Altare della Confraternita

 
Altare della Confraternita nella chiesa di San Domenico

La Confraternita ebbe in concessione un altare che è il terzo della navata sinistra della chiesa e alle spalle dell'altare vi era la porta che conduceva sul grande oratorio scomparso a seguito dei lavori di risanamento dopo il crollo del soffitto della chiesa nel 1964. L'Altare è in stile tardo-barocco ed è sovrastato da un frontone di il legno retto da due colonne rosse sempre in legno decorate nella parte inferiore da due cariatidi di legno dorato raffiguranti il demonio sottomesso. La mensa dell'altare in tufo e presenta nella parte inferiore lo stemma della Confraternita, l'altare nella parte superiore e decorato da un imponente dipinto raffigurante la Circoncisione di Gesù dipinto dall'artista gallipolino Giovanni Andrea Coppola a metà del XVII secolo invece sulle pareti laterali della cappella vi sono altri due grandi dipinti di ignoto autore raffiguranti la Natività e l'Adorazione dei Magi. Sul pavimento alle spalle dell'altare vi sono due botole che introducono a degli antichi sepolcreti e una delle due botole porta lo stemma del nobile famiglia tarantina dei Nannio (molto probabilmete dei legati alla congrega).

Abito di Rito

L'abito di rito dei confratelli e così composto:

- Mozzetta bianca con profili gialli e appuntato a sinistra un medaglione con l'effigie di Gesù Bambino

- Camice bianco

- Cappuccio raccolto sulla testa ma che in passato veniva calato sul volto per le funzioni penitenziali della Settimana Santa

- Scarpe nere e calze bianche

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Bibliografia

  • Nicola Caputo - Destinazione Dio - Mandese Editore - Taranto, 1984
  • Antonio Rubino - Le Confraternite laicali a Taranto dal XVI al XIX secolo - Schena Editore - Fasano, 1995