Corte d'Assise
Nel diritto italiano la Corte d'assise è un collegio giudicante in materia penale composto da 8 giudici, di cui 2 togati (uno è il presidente, l’altro il giudice "a latere") ed altri 6 laici (che vengono definiti giudici popolari) estratti a sorte tra i cittadini italiani iscritti in apposito albo, senza alcuna distinzione di sesso, in una età compresa tra i 30 e i 65 anni; requisito minimo è il titolo di studio: diploma di licenza media inferiore per i giudici popolari del 1° grado e diploma di licenza media superiore per i giudici popolari del 2° grado.
I giudici togati ed i giudici popolari formano un unico collegio e deliberano congiuntamente sia sul merito che sulle questioni più strettamente di diritto, partecipando alla formazione della sentenza con parità di voto.
La Corte di assise é presieduta da un magistrato consigliere di Corte d'appello, la Corte d'assise d'appello da un consigliere di Corte di cassazione.
La Corte d'assise ha competenza a giudicare i delitti più gravi, quali strage, omicidio, omicidio preterintenzionale, ed i più gravi delitti contro la personalità dello Stato, oltre ad alcuni delitti comportanti valutazioni etico-professionali (per es. omicidio del consenziente), mentre generalmente non ha competenza (salvi i casi di connessione) sui reati che richiedano conoscenze tecnico-giuridiche che i giudici popolari, di regola, non hanno.
Con la Legge Grassi viene definitivamente disciplinata la Corte d'assise, che attualmente è divisa in due gradi:
- Corte d'assise (1° grado)
- Corte d'assise d’appello (2° grado)
Questi si trovano solamente nei giudici ordinari penali.