Battaglia di Hamburger Hill

Battaglia della Guerra in Vietnam

La battaglia di Hamburger Hill fu la fase culminante dei combattimenti verificatesi tra forze americane e nordvietnamite durante la cosiddetta Operazione Apache Snow, sferrata nella primavera 1969 dal comando statunitense per schiacciare definitivamente le forze nemiche nella Valle di A Shau. Apache Snow fu la quarta e ultima operazione lanciata dagli Stati Uniti per ripulire dalla presenza nordvietnamita la regione, al confine tra il Vietnam del Sud e il Laos. Gli scontri più sanguinosi avvennero su quota 937, battezzata in seguito "Hamburger Hill" dagli americani per via dei soldati e dei cadaveri statunitensi che, a fine battaglia, erano disseminati e ammucchiati lungo le pendici della collina, quasi affastellati gli uni sopra gli altri appunto come gli strati del tipico panino americano[1].

Battaglia di Hamburger Hill
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Storia

Quota 937

Il mattino del'11 maggio 1969 gli uomini della compagnia B del 3° battaglione del 187° reggimento Fanteria aviotrasportata - a sua volta dipendente dalla 3ª Brigata della 101ª Divisione aviotrasportata americana - scesero dagli elicotteri su quota 937 per quello che avrebbe dovuto essere un semplice lavoro di routine nel quadro delle vaste operazioni previste dalla Apache Snow, quarta grande manovra americana nella Valle di Ashau dopo le operazioni Delaware, Somerset Plain e Dewey Canyon[2].

La loro missione tuttavia si rivelò ben presto estremamente difficoltosa: presi sotto tiro dai razzi e dal fuoco delle armi leggere delle forze nordvietnamite saldamente schierate e trincerate sulla cima della collina (due battaglioni del 29° reggimento nordvietnamita[3]), gli aviotrasportati si ritirarono più volte giù dalle pendici, venendo respinti con perdite sanguinose a ogni nuovo tentativo di risalire il crinale, nonostante il massiccio supporto di fuoco fornito dagli aerei, dagli elicotteri e dall'artiglieria. Al calar della sera, più di trenta uomini erano rimasti feriti e dieci di loro erano morti. Furono fatti arrivare gli elicotteri per evacuare i feriti e fu ordinato un altro bombardamento per facilitare la conquista della collina[4].

Sanguinosi assalti alla collina

In realtà i sacrifici dei paracadutisti erano appena iniziati: il giorno successivo, un nuovo attacco in forze, condotto assieme ad altri reparti del 3° battaglione giunti di rinforzo, fu bloccato dal fuoco proveniente dalla fitta rete di bunker e trincee scavate dai nord vietnamiti sulle pendici della collina. Seguì quindi un nuovo intervento dell'aviazione, e poi un nuovo assalto duramente respinto con pesanti perdite: le compagnie B e C vennero quasi decimate[5].

 
Soldati della 101ª Aviotrasportata in marcia nella giungla, durante le operazioni del 1969.

La situazione non migliorò di molto nei giorni seguenti. Sotto la guida diretta dell'ostinato comandante del 3° battaglione del 187° reggimento, colonnello Weldon "Blackjack" Honeycutt (ufficiale coraggioso - venne ferito tre volte durante la battaglia - ma particolarmente rigido e dalle concezioni tattiche convenzionali[6]) gli aviotrasportati vennero continuamente lanciati all'assalto in salita lungo le pendici della collina, con risultati scoraggianti e perdite inutili

Un attacco in forze, sferrato il 15 maggio congiuntamente dal 3° e dal 1° battaglione del 187° reggimento, giunse in vista della cima di quota 937 quando improvvisamente un elicottero, per errore, aprì il fuoco contro i soldati americani con razzi pesanti e mitragliatrici, causando gravissime perdite. Venne inevitabilmente ordinata un'altra ritirata in attesa di ulteriori rinforzi della 3ª brigata, mentre il morale dei soldati oscillava tra la disperazione, lo sconforto e l'esasperazione (fino quasi al punto dell'ammutinamento)[7].

Poi finalmente, il 20 maggio, un massiccio assalto condotto contemporaneamente da tutti e quattro i battaglioni del 187° reggimento aviotrasportato, con ostinato coraggio e rabbiosa determinazione, giunse fino a distanza ravvicina, permise di travolgere le posizione nemiche e di conquistare ciò che restava della sommità di Hamburger Hill. Nel corso della battaglia, gli americani avevano subito perdite particolarmente sanguinose: quasi 80 morti e 400 feriti[8].
A battaglia conclusa, su un pezzo di cartone inchiodato a un albero, un'anonima mano scrisse: "Hamburger Hill. Ne valeva la pena?"[9].

Conseguenze

Quel che più impressionò l'opinione pubblica in Patria fu che dopo tanta fatica e tanto sangue e dopo aver reso sicuro il perimetro di quota 937, le forze americane abbandonarono dopo pochi giorni l'altura che avevano così faticosamente conquistato, ritenuta in realtà di scarso rilievo strategico[10].

Nei giorni successivi, dopo un esplosivo servizio della rivista Life con l'elenco e le foto di alcune centinaia di soldati americani caduti in Vietnam nell'ultima settimana, la polemica politica esplose in America[11]; il presidente Nixon dovette ordinare al comandante in capo del MACV, generale Creighton Abrams, di ridurre la portata delle operazioni, di sospendere le costose e inutili offensive per rastrellare i "santuari"" comunisti, e di passare da una strategia di "pressione massima" sulle forze nemiche (sul tipo delle tattiche ideate dal predecessore di Abrams, generale Westmoreland) a una cosiddetta strategia di "reazione protettiva"[12].

Venne inoltre accellerato il programma di Vietnamizzazione della guerra, diretto a ridurre progressivamente il numero dei soldati americani schierati in Vietnam e a potenziare al massimo le forze armate sudvietnamite. Di fatto, dopo la battaglia di Hamburger Hill, l'Esercito americano non avrebbe più condotto grande operazioni offensive nè combattuto grandi e sanguinose battaglie campali in Vietnam[13].

Curiosità

La battaglia ha ispirato un film di John Irvin del 1987, Hamburger Hill - Collina 937, dove viene descritta con crudo realismo l'esperienza dei giovani soldati americani impegnati nella sanguinosa conquista dell'altura.

Note

  1. ^ S.Karnow, Storia della guerra del Vietnam, p. 413.
  2. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.387.
  3. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.388.
  4. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.385-390.
  5. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.386.
  6. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.386 e p. 390.
  7. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.387.
  8. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.390.
  9. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.390.
  10. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.389-390.
  11. ^ S.Karnow, Storia della guerra del Vietnam, p. 413.
  12. ^ S.Karnow, Storia della guerra del Vietnam, p. 410 e p. 413.
  13. ^ AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam, p.385.

Bibliografia

  • AA.VV., NAM - cronaca della guerra in Vietnam 1965-1975, DeAgostini, 1988
  • S.Karnow, Storia della guerra del Vietnam, Rizzoli, 1985

Voci correlate