Potenza (Italia)

comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Basilicata

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Panorama notturno di Potenza dal bosco di Rossellino

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Potenza (IPA: /po'tɛnʦa/, in dialetto potentino, Putenz', IPA: /pu'teηdz/), è una città italiana, capoluogo dell' omonima provincia e della regione Basilicata, con 68.562 abitanti[1].

È la città più popolosa della Basilicata: la sua area metropolitana[2] comprende 111.508 abitanti[3]. La collocazione a 819 m.s.l.m., rende Potenza il capoluogo di Regione più alto d' Italia.

Geografia fisica

Territorio

La città sorge lungo una dorsale appenninica a nord delle Dolomiti lucane nell'alta valle del Basento, attraversata dal corso del fiume omonimo e racchiusa da vari monti più alti come ad esempio i Monti Li Foj. L'antico nucleo medievale, il quartiere centro storico, è situato nella parte alta della città, mentre i moderni ed estesi quartieri sono sorti più in basso. Probabilmente, la prima collocazione della città fu a quota 1.095 di altitudine, in località oggi denominata Serra di Vaglio. In epoca successiva, l'insediamento urbano potrebbe essersi trasferito, per ragioni ignote, sul colle ove è attualmente il centro antico.

Il fiume Basento che attraversa la città purtroppo non è in buone condizioni e sarà presto sormontato da nuovi ponti e viadotti, la cui costruzione ha visto, ovviamente, l'abbattimento di alberi e piante che crescevano spontaneamente alle rive del fiume. Per quanto riguarda invece il Rischio Sismico nel centro urbano della città di Potenza il 70% circa degli edifici in cemento armato sono stati progettati e realizzati prima del 1981 e, anche per quelli realizzati successivamente che oggi non devono fare i conti anche con il degrado naturale dei materiali, i progetti sono stati portati a compimento secondo una classificazione che collocava Potenza in seconda categoria (media sismicità) mentre, attualmente, il capoluogo è considerato ricadente in zona ad alta sismicità. Il protocollo prevede un'indagine su tutto il territorio che proceda in modo graduale. Ci si interesserà prima delle zone meno conosciute che per numero di abitanti, però, risultano di importanza strategica per il sistema urbano. [4]

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Potenza.

Potenza gode di un clima mediterraneo montano: freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate. Il mese più freddo risulta essere quello di gennaio, con temperatura media di +3,5 °C, mentre i mesi più caldi sono ovviamente luglio ed agosto, con temperatura media di +20 °C.

POTENZA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 5,56,18,712,318,122,225,525,821,916,611,58,16,613,024,516,715,2
T. min. media (°C) 0,11,02,34,18,212,715,215,612,89,05,22,41,24,914,59,07,4
Vento (direzione-m/s) W
5,7
W
6,0
W
5,6
W
5,5
W
5,0
W
4,9
W
5,1
W
4,9
W
4,8
W
4,7
W
5,3
W.
5,5
5,75,45,04,95,2

Storia [5]

 
Potentia

Dall'Età Antica al Regno Normanno-Svevo

L'origine della città, certamente antichissima, è incerta ed oscura: la sua origine potrebbe essere stata pelasgica o sabellica o di stirpe italo-greca (Riviello). Indubbiamente la sua posizione equidistante tra le colonie greche di Poseidonia e Metaponto deve averla esposta al soffio della civiltà greca, molto più gentile e progredita rispetto ai costumi di vita spartani che dovevano caratterizzare queste aspre e fiere popolazioni montanare. Anche se non si ha notizia di monete potentine o altri ritrovamenti che attestino pienamente questa autonomia, essa dovette effettivamente rimanere libera fino a quando Roma non iniziò la sua politica di espansione. L'atteggiamento delle popolazioni lucane e di Potenza nei riguardi di Roma fu sempre di aperta ostilità: nelle guerre tra Romani e Sanniti prima e tra Roma ed i Bruzi dopo, essi si schierarono sempre con i nemici di Roma. Assoggettati dalla forza delle armi, i Lucani vissero senza particolari scosse fino all'epoca della battaglia di Canne, quando passarono nel campo di Annibale, puntando sulle sue fortune. Dopo la battaglia del Metauro, nel corso della quale fu vinto ed ucciso il fratello Asdrubale, Annibale oramai sconfitto si ritirava in Africa, lasciando Potenza alla vendetta di Roma che si abbatté spietata sulla città, che da municipium, fu ridotta al rango di praefectura prima e poi di colonia militare, con il mutare del nome in Potentia Romanorum. Ma l'accortezza e la sapienza di Roma non sottovalutarono la posizione geografica e strategica della città, che fu collegata, con l'apertura di strade militari, a molti centri limitrofi: per Oppidum con Venusia e per Anxia a Grumentum. La città seguì poi le vicissitudini dell'Impero fino alla sua decadenza, e la sua fortuna peggiorò fino al rovinoso periodo delle invasioni barbariche. Vi giunsero allora i Bizantini che dettero alla regione il nome di Basilicata dai basilici o governatori che l'amministrarono ed in seguito, provenendo dalla Apulia attraverso la regione del Vulture, i Normanni sottomisero la città e tutta la Basilicata per unirla alla Calabria ed alla Sicilia e creare il forte regno che strinse in una sola unità l'Italia Meridionale. Già in età bizantina la regione perse definitivamente il nome di Lucania per assumere quello di Basilicata; in epoca normanna le scorrerie dei Saraceni minacciarono anche una città come Potenza, lontana dalle coste e arroccata sui contrafforti dell'Appennino all'interno. Presso Potenza una località denominata Campo Saraceno conserva nel nome il ricordo delle incursioni arabe. Il periodo normanno, comunque, fu ricco per Potenza di importanti avvenimenti: nel 1137, al tempo di Roberto il Guiscardo, vennero accolti in città Papa Innocenzo II e l'imperatore Lotario II; più tardi nel 1148 (o forse nel 1149) re Ruggero II vi ricevette Ludovico re di Francia, liberato ad opera della flotta normanna dalle mani dei saraceni, mentre ritornava da una sfortunata spedizione in Terra Santa. Già in tale epoca Potenza rivestiva particolare importanza come città vescovile: si vuole che il suo primo vescovo fosse Amando o Amanzio, altro pastore fu Gerardo di Piacenza, salito alla sedia vescovile nel 1111 e morto nel 1119: egli fu in seguito santificato ed è stato eletto a patrono del città. Nel Quattrocento Martino V, poi papa, mosse da Potenza a Roma per partecipare al conclave che lo elesse pontefice. Con le nozze di Costanza d'Altavilla, ultima erede dei Normanni, con Enrico VI figlio del Barbarossa, subentrarono nel regno del sud gli Svevi. Potenza inquieta e forse un po' ambigua come sempre. Seguì comunque l'aquila sveva di Federico II il quale, nonostante questo, sospettandola di dubbia fede la punì devastandola. Il maestoso castello di Lagopesole, non distante dalla città, ed il rinnovato castello normanno di Melfi rimasero a monito di autorità e di potenza. Questa volta Potenza seguì la sorte di Manfredi e di Corradino e, quando il giovane e biondo re cadde decapitato in piazza del Carmine a Napoli, le città che avevano parteggiato per lui, come Potenza, furono soggette alla punizione ed all'ira del vincitore Carlo d'Angiò che, per mano dei suoi fedelissimi Conte di Belcastro e Ruggiero Sanseverino, conte di Marsico, infierì sui potentini ritenuti ribelli e sul centro abitato che per gran parte fu raso al suolo. Ma maggiori ed ancor più gravi devastazioni ed incendi distrussero la città allorquando il 18 dicembre 1273, uno dei tanti terremoti distruttivi si abbatté contro le sue stremate ed affamate popolazioni.

Gli Angioini, gli Aragonesi e la dominazione spagnola

Gli Angioini frazionarono le terre del sud tra vassalli francesi sotto i quali le città, tra cui Potenza, non godettero certo pace e prosperità, anzi esse furono spesso coinvolte nelle guerre dinastiche che travagliarono questo periodo storico: verso il 1390 re Ladislao, cui contestava il regno il cugino Ludovico d'Angiò, pose l'assedio alla città ed ad essa però usò clemenza il 10 aprile 1399 con decreto reale scritto "in campo Felia prope Potentiam", sollevandola dalla dipendenza feudale per qualche tempo. Nel 1414 Giovanna successe al fratello Ladislao al trono degli Angiò e la città fu ancora coinvolta nelle lotte che seguirono con i vari pretendenti o predestinati al trono. Ebbero ancora la città Francesco Sforza, che la passò a Michele Attendolo di Cotignola, e, per brevi periodi, gli Zurlo e Iacopo Caracciolo. Sopraggiunti gli Aragonesi, il re Alfonso la sottrasse alla contea degli Attendolo e la concesse con il suo contado al suo fido Don Indico de Guevara, giunto con lui dalla Spagna; a don Indico seguirono don Antonio e quindi don Giovanni che, quale terzo conte di Potenza, partecipò dalla parte degli Aragonesi alle guerre contro Carlo VIII e Luigi XII. Don Alfonso de Guevara, sesto conte di Potenza, maritò sua figlia Beatrice ad Enrico di Loffredo, marchese di S. Agata e di Trevico, è così la città, che costituiva la dote nuziale, passò ai Loffredo che già vi erano stati signori in epoca normanna, prima dei Sanseverino. L'antico castello di cui oggi non resta che una sbocconcellata torre, fu da don Carlo Loffredo, figlio di Beatrice Guevara e di Enrico, trasformato in monastero. Nelle lotte di predominio che seguirono tra francesi e spagnoli per la divisione del regno nella seconda metà del '600, Consalvo de Cordova e Luigi d'Armagnac, duca di Nemours, fatto un armistizio, convennero a Potenza per negoziare l'accordo, che non fu raggiunto tanto in breve tempo le ostilità ripresero e, cacciati i francesi da tutto il reame, questo divenne provincia spagnola. Tutto il Mezzogiorno d'Italia, oramai Vicereame spagnolo subì una degradazione politica e morale che sfociò nella rivolta di Masaniello nel 1647. Anche Potenza agitata da fazioni contrastanti, fu teatro di moti di intolleranza popolare antispagnola che comunque vennero facilmente repressi e che portarono all'insorgenza di fenomeni di violenza nelle sue campagne, sempre più spopolate. Nel 1694 un altro violento terremoto la distrusse quasi per intero e ben poco fu fatto dai dominatori spagnoli in favore delle popolazioni e per la ricostruzione della città.

L'età Borbonica

Con questa dinastia, che dal 1734 governò l'Italia meridionale, la città divenne sede di Ripartimento, soppiantando Tricarico. Nel 1799, epoca di tumulti sociali nei quali perse la vita anche il vescovo monsignor Serao, Potenza ebbe due anime, l'una legittimista con i feusatari Loffredo, e l'altra rivoluzionaria. Ripacificata, la vita cittadina restò placida anche nel 1806, ossia all'arrivo delle truppe di Napoleone. Anzi, di fatto, la mancata resistenza ai francesi divenne merito, per cui il capoluogo regionale fu spostato da Matera a Potenza. Con il ritorno di Ferdinando I di Borbone nel 1815 le cose non mutarono.

Dall' Unità d' Italia al Secondo conflitto mondiale

La città partecipò attivamente al Risorgimento italiano, ribellandosi alla dominazione borbonica nel 1860. Il protagonista assoluto della ribellione patriottica fu a Potenza Emilio Maffei, che il 5 giugno riunì in città nel palazzo Loffredo i delegati delle Provincie confinanti, i quali sottoscrissero un "memorandum" a sostegno e difesa della libertà. La repressione fu dura ancora una volta in tutto il regno ed anche a Potenza, come dice il Riviello..."le carceri si riempirono di accusati, mentre la polizia molestava pacifici e sospetti". Il terribile terremoto del 1857, distruggendo ancora una volta gran parte della città, aprì nuove tremende ferite e raffreddò notevolmente le attività e le trame dei patrioti e solo due anni dopo, nel 1859 le cospirazioni antiborboniche iniziarono a riallacciarsi in modo concreto, tanto che l'anno successivo, dopo lo sbarco di Garibaldi nel continente, cominciava la dissoluzione delle truppe borboniche, comandate da ufficiali vecchi ed incapaci e già si iniziava ad intravedere in modo tangibile un processo di inevitabile disgregazione del regno del Sud: il 16 agosto 1860 la città si sollevava in armi ed il 18 dello stesso mese veniva proclamata l'annessione al Regno d' Italia sotto lo scettro di Vittorio Emanuele II di Savoia. Il brigantaggio meridionale, dilagato nel sud subito dopo L' Unità d' Italia, alimentato da correnti filoborboniche nella speranza di una restaurazione e sostenuto dalle tradizionali ragioni di scompenso sociale, dalla miseria, dall'ignoranza e dall'incapacità dei nuovi governanti piemontesi a comprendere i veri problemi delle classi oppresse del meridione, insanguinò molti centri della provincia, ma tenne fuori ancora una volta la città di Potenza dagli avvenimenti più cruenti, anche se la maggior parte delle direttive operative e strategiche della repressione furono coordinate ed attuate proprio nel capoluogo della regione.

Gli anni successivi del regno d'Italia fino alla Prima guerra mondiale, furono caratterizzati da lotte politiche condotte sempre in uno spirito di rispetto e correttezza anche se appassionate ed accese in duelli polemici legati alle personalità più rappresentative degli uomini che ne furono protagonisti. Le vicende che nel primo dopoguerra tanto travagliarono non solo le città del Nord, ma anche molte città del Sud, anche di regioni limitrofe e che alla fine portarono all'avvento del fascismo al potere, videro la città di Potenza distinta in una moderazione ed in una esemplare accettazione ed assimilazione degli aspetti più esasperati del nuovo clima politico che si affermò in tali anni. Eccessi di violenza, atti di grossolana limitazione della libertà individuale o di disprezzo della personalità umana furono solo episodi isolati durante l'intero periodo della dittatura fascista a Potenza.

L' immane tragedia legata al secondo conflitto mondiale richiese alla città un tributo di innumerevoli vite umane e provocò lutti, la cui memoria non è ancora spenta in tanti cittadini. Nel settembre 1943 alcuni bombardamenti aerei, non completamente richiesti da esigenze strategiche e cioè dall'intento di tagliare le comunicazioni stradali e ferroviarie che consentivano l'afflusso delle truppe tedesche alle zone dello sbarco alleato, avvenuto il 9 sulle spiagge del litorale salernitano, costarono alla città molte vittime innocenti tra la popolazione civile e portarono alla distruzione, coi pochi obiettivi militari esistenti, di molte costruzioni civili, private e pubbliche, tra le quali l'ospedale San Carlo e la Cattedrale.

Il secondo dopoguerra

Nel dopoguerra con la ricostruzione delle devastazioni apportate dal conflitto e la comparsa all'orizzonte della Nazione di nuovi obiettivi, iniziava per Potenza la espansione urbana e la crescita di tanti nuovi poli di sviluppo civile e sociale, anche se questa crescita avviava la progressiva scomparsa di molte testimonianze del passato di questa città. fonte: Comune di Potenza

Stemma

D'azzurro alla banda, cucito di rosso, attraversato dal leone d'oro, coronato dal medesimo e sormontato da tre stelle d'argento ordinate in fascia.

Secondo una tradizione non autentica, il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe "gradiente su una scala", il che è una convinzione falsa, e deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali (altri colori, come ad esempio l'azzurro, venivano resi tracciando striature oblique), il che ha fatto pensare in epoca tarda che la banda rossa fosse, appunto, una scala. L'equivoco, per quanto risalente e riprodotto anche su grafiche istituzionali di enti controllati del Comune di Potenza (ad es. l'ex Azienda Municipalizzata di Igiene Urbana), non è stato però mai validato in forma ufficiale, come dimostra l'assenza della scala dallo stemma conservato negli uffici del Sindaco.

Gonfalone

Drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro: Città di Potenza. La parte di metallo ed i cordoni sono dorati. L'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. La cravatta e i nastri sono ciascuno nei tre colori nazionali e frangiati d'oro

Onorificenze conferite alla città

La città di Potenza è la XII tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i motti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918. Tale medaglia fu conferita l'11/12/1898, come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860 (giorno dello sbarco di Garibaldi in Calabria) la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone. Il Comune è stato anche insignito della Medaglia d'oro al merito civile. fonte: Comuni Italiani

«In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nel glorioso episodio del 18 agosto 1860. Lo stesso giorno dello sbarco di Garibaldi in Calabria, Potenza fu la prima città del Mezzogiorno a insorgere contro il governo borbonico.»
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.»
— 23 novembre 1980

La città di ieri e di oggi

Il centro della città è in piazza Matteotti, sulla quale si affaccia il Palazzo del Comune, attraversata dalla via Pretoria (U' Strusc' in potentino), animata via cittadina del centro che si allarga nella centrale piazza Mario Pagano, detta dai potentini Piazza Prefettura poiché ospita l'ottocentesco palazzo della prefettura, oggi dimora del Prefetto e sede degli uffici provinciali. Nella stessa piazza è presente il noto Teatro Stabile, costruito nel 1856 e inaugurato nel 1865 a causa di un'interruzione dei lavori dovuta a terremoti, frequenti nella zona. Nelle zone più a valle del colle sul quale sorge la città, invece, si sono venuti a formare svariati quartieri residenziali, zone popolari e commerciali che hanno reso la città più importante nel suo ruolo di capoluogo, contribuendo enormemente al suo sviluppo.

Centro storico e luoghi d'interesse

  Lo stesso argomento in dettaglio: Centro Storico di Potenza.
 
Veduta di Piazza Duomo

Chiese Antiche

  • Duomo: situato nell'omonima piazza, restaurato a fine '700, conserva il rosone e l'abside della costruzione del XII secolo, è dedicato a San Gerardo, patrono della città.
  • Nel retro di Piazza Mario Pagano è situata la chiesa di S. Francesco, fondata nel 1274, con portale contenente imposte lignee trecentesche intagliate, e campanile del '400. Nell'interno vi è il sepolcro rinascimentale De Grasis, che ha accanto una Madonna di stile bizantineggiante del '200. La chiesa conserva anche La Pietà del Pietrafesa.
  • Proseguendo in Via Pretoria verso ovest si incontra la chiesa romanica di S. Michele (XI-XII secolo), con tozzo campanile; al suo interno è conservato il dipinto dell'Annunciazione realizzato dal Pietrafesa.
  • Nel rione Santa Maria ha sede la chiesa di S. Maria del Sepolcro, secolo XIII, XV e XVII. Rappresenta uno dei monumenti pui' interessanti della città; costruita ad opera dei Cavalieri dell'ordine dei Templari, su iniziativa del Conte di Santasofia, al ritorno della III crociata,1191. Il casale del Santo Sepolcro venne costruito a Nord della città, all'incrocio della vie Erculea e la via Appia Nuova; vie di passaggio dei pellegrini diretti in Terrasanta. Da documenti di archivio della fine del XV, risulta un legame storico tra la Chiesa di S. Maria del Sepolcro ed il Sepolcro di Cristo. Custodisce pregevoli tele, e sulla parete destra è presente il monumentale altare barocco della Reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo. Molte afffinità ci sono con la Chiesa Madre di Ripacandida, che porta lo stesso titolo.
  • Più a sud, nei pressi del Cimitero, ha sede l'antica chiesa di S. Rocco dove sono conservate delle antiche statue in legno raffiguranti San Vito e San Rocco, costruite a metà Ottocento.

Torre Guevara

  Lo stesso argomento in dettaglio: Torre Guevara.

In piazza Beato Bonaventura, sull'estremità est del centro storico della città, si possono ammirare i resti del Castello. Costruito probabilmente dai Longobardi intorno all'anno 1000 e costituì la vera "piazza" delle varie dominazioni di Potenza. Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara donarono ai frati cappuccini l'intero edificio, ad eccezione della Torre. In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, dedicando una cappella a San Carlo: divenne, così, la sede dell'Ospedale San Carlo per alcuni anni, almeno fino al 1935, quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna, nel rione Santa Maria. A metà secolo scorso, un decreto ne dispose l'abbattimento permettendo di salvare la torre, cilindrica, dominante la valle del Basento. Tutto intorno, i diversi alberi nel piazzale, definiscono la zona come un Belvedere. Dopo il sisma del 1980, fu restaurata e adibita a galleria d'arte.

Le porte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Le Porte di Potenza.

Le Porte di Potenza, rappresentano le antiche entrate al centro storico della città, intorno alle mura di cinta che la racchiudevano per la difesa dagli assalti nemici. Attualmente quelle "visibili" sono soltanto tre, e sono:

  • Porta S.Giovanni - Via Caserma Lucana
  • Porta S.Luca - Via Manhes
  • Porta S.Gerardo - Largo Duomo

Le altre porte furono abbattute nel corso dei secoli, per la modernizzazione del nucleo urbano della città, e sono:

  • Portasalza - Via Portasalza
  • Porta Amendola - Largo Sinisgalli
  • Porta Trinità - Piazza Duca della Verdura
 
Vista dall'alto del Duomo sulla destra e del Museo Nazionale sulla sinistra (Palazzo Loffredo) di Largo Pignatari.


  • Nota :manca "Porta San Carlo" anch'essa demolita per la modernizzazione della città.

Palazzi

  • Palazzo Loffredo. Situato nella piazza Pignatari, nei pressi del Duomo, è uno dei palazzi più antichi della città, che conserva le successioni avvenute nella città. Oggi è sede del Museo Archeologico Nazionale della Basilicata dedicato a Dinu Adamesteanu.
  • Palazzo Bonifacio. Si trova in Piazza Beato Bonaventura ed è uno dei pochi palazzi storici ancora esistenti nel Centro storico della città. Racchiude al suo interno un piccolo chiostro.
  • Palazzo Pignatari ex Palazzo Ciccotti. Si trova in Largo Pignatari, nelle immediate vicinanze del Palazzo Loffredo. Notevole l'antico portale visibile dalla piazza.
  • Palazzo Castellucci è uno dei pochi palazzi al centro storico che non è stato sventrato. L'edificio si affaccia sull'omonimo larghetto, punto di passaggio obbligato per le persone che passavano sotto la Porta di San Giovanni. Di fronte al palazzo Castellucci una volta c'erano numerose bancarelle, molte di esse sono scomparse e sono rimasti solo alcuni negozi messi in appositi container.
  • Monastero di San Luca, attualmente la Caserma dei Carabinieri, sita alla fine di Via Pretoria in direzione della Torre Guevara. In principio affidato alle suore Cisternine dell'Ordine delle Benedettine, era l'unico Monastero di donne in città. Successivamente passò alle suore Clarisse o Chiariste.
  • Caserma Lucana. Di antica costruzione, situata in Via Ciccotti, a Santa Maria.Iniziata nel 1885 eterminata nel 1995, su progetto di Quaroni e Piacentini. dal 1943 ospita il glorioso "91 Battaglione Lucania"
  • Palazzo degli Uffici. Visibile da molti panorami, si trova in Corso 18 agosto.

Ad ogni modo, le vie del centro storico sono ricche di molti palazzi di rilievo, alcuni dei quali sono ricordati oggi soltanto da pochi potentini.

Teatro Stabile

  Lo stesso argomento in dettaglio: Teatro Francesco Stabile.

Il Teatro Stabile è dedicato a Francesco Stabile, musicista potentino, che ha sviluppato la sua arte nel conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Occupa il lato occidentale della centralissima Piazza Mario Pagano ed è stato costruito sullo stile del teatro San Carlo di Napoli. La costruzione del teatro fu iniziata nel 1856, ma fu interrotta per qualche anno a causa dei frequenti terremoti verificatisi in città in quel periodo. Il Teatro Francesco Stabile sin dalla sua nascita nel 1881 è sempre stato un punto d'incontro per i potentini. L'ingresso principale per anni è stato anche il Caffè della città. I nobili del posto, infatti, avevano l'abitudine di occupare i tavolini che erano sistemati lungo l'intera facciata. A gestire il locale erano i fratelli Giugliano ai quali apparteneva anche l'impresa che provvide ai lavori di restauro del teatro durante gli anni venti. In quel periodo il teatro presentava una cancellata che poggiava su una piccola gradinata.

 
L'edicola di San Gerardo, meglio nota come San Gerardo di Marmo

Edicola di San Gerardo

L'Edicola di San Gerardo, rinominata dai potentini San Gerardo di Marmo è un tempietto che ospita al suo interno la statua di San Gerardo, santo patrono della città. Situato in piazza Matteotti, stando all'epigrafe sulla lastra al lato destro del Santo, il tempietto sarebbe stato ultimato nel 1865, probabilmente dallo scultore potentino Antonio Busciolano (1823 - 1871). L'edicola ripropone la facciata di un edificio a cupola, con pianta semicircolare, chiusa sul retro. Sul basamento formato a gradoni, poggiano cinque colonne con il fusto scanalato, decorato con il capitello a foglie. Le colonne sorreggono degli architravi decorati da angioletti e rose. Il retro è costituito da una parete continua, divisa in tre parti: il settore centrale è costituito da una vetrata poligroma a raggi, sulla quale poggiano due colonne scalanate che inquadrano la statua del santo, lateralmente invece, sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola e la dedica di esso, mentre quella a sinistra ricorda due momenti importanti della città: l'invasione dei briganti nel 1809, e l'insurrezione del 18 agosto 1860.

Villa romana

La villa romana di Malvaccaro è situata in una traversa della moderna Via Parigi nel quartiere di Poggio Tre Galli. Qualche anno fa si rinvennero in quella località degli ambienti appartenuti ad una villa d'epoca romana. Le strutture presentano dei mosaici e un'aula absidata attorno alla quale si sviluppano cinque ambienti. I dati acquisiti ci indicano una datazione post-Costantiniana, con arte musiva tendenziale che parte dal III secolo d.C. Della villa si sono trovati i muri perimetrali a Nord-Ovest e a Nord-Est e altre strutture verso Sud.

Sito archeologico

Recentemente rinvenuto nella zona Gallitello, il Sito Archeologico risulta essere il più importante sito mai scoperto nell'ambito urbano di Potenza. Grazie agli scavi per la costruzione del Nodo complesso del Gallitello, è stato possibile confermare la presenza di un complesso abitativo, ubicato presso la confluenza del torrente Gallitello con il fiume Basento. Allo stato attuale delle indagini questo insediamento sembrerebbe svilupparsi in almeno sei ambienti rettangolari di cui si conservano parzialmente i muri perimetrali, occupando un'area di circa 300 metri quadrati. Si tratterebbe di un'antica fattoria funzionale allo sfruttamento agricolo dell'area. L'esame dei manufatti ceramici e degli altri reperti rinvenuti fa ipotizzare una datazione tra la fine del IV ed i primi decenni del III secolo a.C., quindi da mettere in relazione con il sistema insediativo dei Lucani in un momento precedente la romanizzazione del territorio. Il complesso, che rappresenta uno dei pochissimi rinvenimenti effettuati ad oggi nel sottosuolo cittadino, è ancora in corso di scavo, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata[7].

Piazze, larghi, strade e vicoli

Il centro storico della città, è ricco di vicoletti, angoli e larghi suggestivi che hanno segnato la storia della città o di qualche importante famiglia regnante e non nella città.

«Questa era via Pretoria, la strara chiù vecchia e cunusciura della Lucania: sta murenn, si nunn’è gia morta, no p’ lu scarpesio giurnaliero, bensì da quann tutt’ lu sistema sociale è accumenzà a cagnà.»

Via Pretoria

Il nome e l'origine di via Pretoria sono molto remoti, sulla loro origine le notizie che si hanno sono ancora poche e frammentarie. Le più probabili si possono ricavare dagli scritti dello storico antico potentino, Emanuele Viggiano. Da questi scritti si desume che al tempo di Silla e delle sue guerre civili contro Mario, egli vinse quest'ultimo e ridusse a colonie militari romane sei delle città Lucane, tra cui Potenza. In ognuna i queste città Silla vi stabilì il Pretorio, Comando dei Romani, e l'accampamento dei Pretoriani. Dunque doveva esistere un collegamento viario fra l'accampamento romano e il loro Comando che, con poca fantasia, venne chiamato Via Pretoria. Questa via, che nel corso degli anni non ha mai cambiato il suo nome ed è sempre rimasta lì, anche di fronte a tutte le distruzioni che la città ha dovuto subire, si estende per tutto il centro storico a partire dal Largo di Portasalza fino alla Torre Guevara, in quel piccolo tratto di strada, che fu aggiustato nel 1809, e che, secondo le legende, doveva essere chiamato Via Manhes, anziché via Pretoria. Questo però, mancando dei veri e propri atti comunali che lo testimoniassero, venne comunque rinominato via Pretoria, seguendo la scia e il basolato della strada principale.

Vicoli e strade

  • Vico San Luca in prossimità della cantina "Triminiedd". Oggi questo vicolo non esiste più, è profondamente cambiato ed anche la famosa cantina, oggi ristorante, non si trova più nel centro storico.
  • Vico Corrado è uno dei tanti vicoli scomparsi della Potenza antica quando ancora c'era il rione Addone. Oggi esiste una via Corrado profondamente modificata. Essa divide l'edificio delle Poste dai primi isolati di largo Pignatari. Il vico finisce su via Pretoria all'altezza della caserma dei carabinieri.
  • Via Ciccotti nei pressi della villa comunale di Santa Maria e della Caserma dei Militari, il lungo edificio, a tre piani, costruito nel 1898. Il prospetto principale si affaccia sulla strada e mostra le pareti con paramento esterno in pietra, aperte da file sovrapposte di bifore. Al suo interno si sviluppano i cosiddetti quartieri di “accasermaggio” e gli spazi destinati alla vita comune ed alle esercitazioni militari.
  • il Viadotto dell'Industria o Ponte Musmeci. Realizzata dall'ingegnere Sergio Musmeci, la monumentale struttura, unica nel suo genere, mette in comunicazione la città con la tangenziale in direzione Salerno o Taranto. Concepita come vera e propria opera d'arte, fu realizzata alla fine degli anni sessanta. Il Ponte, un'unica volta di 30 centimetri di spessore e quattro campate di circa settanta metri di luce ciascuna, è, secondo gli esperti, la massima espressione di quella filosofia della progettazione dove la forma è il frutto di un processo di ottimizzazione del regime statico. La plasticità della forma fa della struttura un gigantesco e raffinato oggetto scultoreo a scala urbana.
  • Il Ponte di San Vito. La data di costruzione del Ponte è da porre attorno al 305 a.C. Dell'originaria struttura sono rimasti i soli piloni, mentre tutta la parte superiore porta i segni di vari interventi di restauro avvenuto in epoca medioevale e nelle successive. Il Ponte è a tre luci, a pianta rettilinea; poggia su due piloni centrali fondati nell'alveo del fiume. I piloni, legati tra loro con grappe di ferro, sono costituiti da grandi blocchi di notevole spessore, che sopportano la spinta delle acque con speroni triangolari a monte e semicilindrici a valle. Anticamente chiamato S. Aronzio, il Ponte San Vito era parte integrante dell'antico percorso della via Erculea che, attraversando la Lucania, toccava anche la città di Potenza. La denominazione del Ponte, stando alla tradizione, si ricollega al ricordo del martirio di S. Aronzio che, giunto dall'Africa con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi, tra il 238 ed il 288 d.C., l'estremo supplizio presso il fiume Basento[9].

Piazze e larghi

 
Piazza Mario Pagano
  • Piazza Mario Pagano. I lavori per la realizzazione della Piazza iniziarono nel 1839, per volontà dell'Intendente Winspeare, con l'abbattimento delle casette con sottani abitate da contadini ed artigiani, ma furono completati solo tra il 1842 ed il 1847 ad opera dell'Intendente Duca della Verdura. In origine chiamata Piazza del Mercato (vi si svolgeva il mercato della domenica), divenne successivamente Piazza dell'Intendenza (poiché vi si affacciava il Palazzo del Governo, sede dell'Intendente) e Piazza Prefettura (dopo l'insurrezione di Potenza del 18 agosto 1860 e la sostituzione dell'Intendente col Prefetto). Intorno al 1870, fu intitolata a Mario Pagano, giurista nato a Brienza nel 1778, giustiziato nel 1799 per la sua attiva partecipazione alla Costituzione della Repubblica Partenopea negli anni infuocati della Rivoluzione Francese.
  • Piazza Duca della Verdura. Piccolo e grazioso slargo incastonato tra gli edifici, è collegato da scalinate alla Via Pretoria, da un lato, alla sottostante Via del Popolo, dall'altro. Un tempo era chiamato Largo Tassiello o Porta della Trinità per la presenza della posterula alla termine della scalinata di congiungimento con la Via Pretoria (ancora visibile nel 1857). Dal 1845, il Regolamento di Polizia Urbana e Rurale stabilì che vi si dovesse svolgere la vendita della carne, del pesce e del baccalà. La Piazzetta, priva di pavimentazione, polverosa e invasa dalla spazzatura e dai resti delle macellazioni, fu ridotto a luogo malsano ed inospitale, fino a quando Francesco Benso Duca della Verdura, Intendente a Potenza dal 1847, ne dispose la bonifica e la pavimentazione. Agli inizi del secolo scorso, per una evidente incomprensione della denominazione derivante dal nome dell'antico Intendente della città, determinata anche dalla destinazione d'uso dello slargo, la Piazzetta divenne per i potentini la Piazzetta del Pesce o Piazza della Verdura. Fino alla ristrutturazione a seguito del terremoto del 1980, erano visibili, al centro della stessa, due file parallele di banconi in pietra, coperti da un'unica grande tettoia, destinati appunto allo svolgimento del mercatino di generi alimentari. La Piazzetta ha conservato, in parte, l'antica destinazione commerciale; ma nei mesi estivi si trasforma in spazio culturale, ospitando rassegne cinematografiche e manifestazioni musicali.
  • Piazza Giacomo Matteotti. L'antica denominazione di Piazza Sedile (mutata nel secolo scorso in Piazza del Fascio e, dopo il 1944, in Piazza Giacomo Matteotti) rivela la sua originaria destinazione politica. Qui sorgeva il Seggio dell'Università, dove si riuniva il popolo in occasione delle assemblee elettorali, probabilmente risalente nel suo impianto originario all'epoca Angioina. Sulla piazza si affacciavano botteghe e taverne, e, per Decreto Regio del 1810, vi si svolgeva il mercato alimentare. Sul lato meridionale, lì dove oggi sorgono il Muraglione ed il Tempietto di S. Gerardo, c'erano la cappella di S. Domenico, con la vicina Torre, i locali della cosiddetta neviera (dove si raccoglieva la neve), la Porta ed il Vicolo della Beccheria (dove avveniva la macellazione degli animali e la vendita delle carni). In occasione della festa del Patrono della città, S. Gerardo, nella piazza veniva innalzata la cassa armonica, per le esibizioni della banda musicale[9].

Parchi comunali ed aree verdi attrezzate

  • La villa comunale di Santa Maria, storico parco della città.
  • Il parco di Montereale, al centro del quale si innalza un monumento ai caduti.
  • Il parco del Seminario, ristrutturato nel 2006.
  • La villa del Prefetto, annessa al palazzo della Prefettura.
  • Il parco Baden Powel, sito nei pressi di Viale Firenze, nel quartiere di Don Bosco, dove spesso vengono tenute manifestazioni di tipo musicale.
  • Il Parco dell'Europa Unita, sito nel quartiere Poggio Tre Galli, di recente costruzione, è un parco inaugurato nell'estate del 2007. Isola verde nel sopracitato quartiere, è un parco lungo e stretto (400 m per 25 m) in cui la gente gradisce fare un po' di jogging o due passi. Distribuite equamente nel parco vi sono fontane che mettono a disposizione acqua potabile.

Intorno alla città sono inoltre presenti molte aree verdi, boschi e foreste, attrezzate e fruibili:

  • Parco Rossellino, alle porte della città, circonda il palazzetto dello sport, il "Palapergola";
  • il Lago Pantano, a 5 chilometri dal nucleo urbano verso Sud, è frequentatissima d'estate dagli amanti dello sport e delle passeggiate, sede di numerosi impianti sportivi, piscine, campi volo per ultraleggeri, campetti da calcio etc., ricca di pizzerie, ristoranti, locali giovanili; vi è l'Oasi del WWF, sede di un percorso di Bird Watching e di una clinica di riabilitazione per rapaci.
  • Il bosco di Pallareta, alle porte della città.
  • Il bosco di Rifreddo, con alberghi ristoranti, impianti per equitazione, impianti per il tiro al piattello. Stazione turistica montana.
  • La foresta della Sellata a 4 km dalla città, ricca di percorsi natura, stazione sciistica invernale, alberghi, ristoranti, agriturismo.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[10]

Dialetto

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto Potentino.

Insieme ai dialetti di alcuni comuni limitrofi (Tito, Vaglio Basilicata, Pignola, Picerno) quello potentino appartiene ai cosiddetti Dialetti gallo-italici di Basilicata.

Cultura

Luoghi di Cultura

  • Il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata dedicato a Dinu Adamesteanu inaugurato nel 2005 presso "Palazzo Loffredo" è sito nei pressi del Duomo.
  • Galleria Civica, inaugurata nel 2005 nello stesso palazzo del Museo Archeologico Nazionale "Adamesteanu"
  • Museo Archeologico Provinciale, sito nel Polo della Cultura al quartiere S.Maria, in via Ettore Ciccotti (via Lazio).
  • Pinacoteca Provinciale, sede di mostre di importanza nazionale, è sito in un palazzetto di inizio '900 ubicato nel Polo della Cultura, al quartiere S. Maria.
  • Area espositiva del Covo Degli Arditi, ricavato nel tunnel di collegamento dell'antico ospedale Psichiatrico, al quartiere S.Maria nel Polo della Cultura, interessanti le scritte e i graffiti sui muri che risalgono alla Seconda guerra mondiale, quando il tunnel era usato come rifugio durante i bombardamenti. Nel Covo degli Arditi hanno sede mostre itineranti a tema variabile, dalle automobili d'epoca, alle mostre storiche.
  • Biblioteca Nazionale
  • Biblioteca Provinciale
  • Biblioteca per l'infanzia

Cinema e Teatri

  • CineTeatro Don Bosco
  • Cinema Due Torri
  • Cinema Principe di Piemonte
  • Teatro Nuovo del Seminario
  • Cinema Malvaccaro (presso il Centro Sociale)
  • Cinema Multisala Ranieri
  • Accademia Musicale Gallitello

Manifestazioni

  • Nel mese di maggio si tiene il MiniMusicMarket, un festival musicale che ha lo scopo di rappresentare anno per anno la situazione musicale nell'intera regione Basilicata. La manifestazione produce un cd antologico distribuito in tutta la Basilicata.
  • Agli inizi di settembre, si tiene presso la località San Luca Branca (Potenza-Est), la gara di fuochi pirotecnici, chiamata Fuochi nel Basento, alla quale partecipano concorrenti provenienti da gran parte dell'Italia. Questo evento raccoglie ogni anno migliaia di cittadini provenienti dall'area urbana e dalla provincia di Potenza.
  • Solitamente ogni mese di maggio si tiene presso uno dei tre piazzali della Regione, a Poggio Tre Galli, la Giornata dell'Arte e della Creatività Studentesca, che vede protagonisti tutti gli alunni degli istituti superiori, licei e anche non appartenenti al rango scolastico, in competizioni di ambito artistico e musicale, con stand organizzati dai ragazzi stessi.

Il maggio potentino

Il Maggio Potentino identifica una serie di eventi che il Comune di Potenza organizza in concomitanza con le festività in onore del santo patrono della città, San Gerardo. Si caratterizza da un mese e anche più di manifestazioni, mostre culturali, eventi particolari di ambito variabile. Ogni anno, il 29 e 30 maggio, si prepara la festa cittadina. Il 29 caratterizza la classica Sfilata dei Turchi, sfilata in costume che rispecchiano la tradizione della città, seguita dal Palio dei Cavalli, allo Stadio Alfredo Viviani[11]. Mentre il 30 corrisponde al giorno in cui si venera il Santo Patrono, San Gerardo.

I Portatori del Santo

Il culto è molto sentito tra la cittadinanza, difatti nei giorni precedenti alla festa patronale l'associazione culturale I Portatori del Santo, organizzano serate in centro con politici di livello nazionale e/o locale che si esibiscono dal vivo, mentre si aprono Le Cantine del Portatore dove è possibile degustare prodotti tipici e vini locali, contribuendo con una simbolica offerta. Solitamente il 29 maggio, si tiene un pranzo all'aperto in centro (cosiddetto A pranzo coi Portatori), al quale tutti possono prendere parte pagando un biglietto d'ingresso.

La Sfilata dei Turchi

La vulgata cittadina fa risalire la rappresentazione allegorica ad una pretesa invasione di Potenza da parte di un esercito turco, il quale avrebbe risalito il fiume Basento fino a Potenza. I cittadini, quindi, impotenti dinanzi alla organizzazione militare degli invasori, si sarebbero rivolti al vescovo, Gerardo La Porta, e questi, invocando una schiera di angeli guerrieri, avrebbe compiuto il miracolo di liberare la citta dai suoi nemici. Tuttavia, appare assai improbabile la circostanza che, in tempi geologicamente recenti, il fiume Basento fosse navigabile, inoltre non è storicamente probabile una invasione turca riconducibile al periodo di S. Gerardo la Porta. Gerardo la Porta, già vescovo di Piacenza, ha cominciato ad essere venerato come santo protettore della città di Potenza (il protettore precedente era S. Oronzio, martire), verosimilmente dopo esservi stato mandato dalla Santa Sede per contrastare la diffusione dell'eresia Catara. Difatti, è certo che i Catari, nei primi decenni del XII secolo, estendevano le loro ultime propaggini nell'Italia del Sud (pur avendo le loro maggiori comunità nel nord Italia e Oltralpe).

Vi sono tracce storiche nel dialetto potentino (definito appunto un dialetto atipico per il sud Italia, con notevoli echi "gallici", e precisamente "Galloitalico") che dimostrano una forte immigrazione di gruppi provenienti da nor italia edalla mitteleuropa nel tardo medioevo. È plausibile che tali comunità spirituali, che assumevano la forma di forti ed influenti clan religiosi, abbiano incontrato la ferma opposizione da parte delle gerarchie cattoliche ortodosse, e che Gerardo la Porta, vescovo di Piacenza, abbia ingaggiato con loro uno scontro teologico, e probabilmente anche politico, fino alla completa neutralizzazione della loro influenza sulla borghesia potentina. Da allora probabilmente la cittadinanza conservò con rispetto e devozione la memoria di quel "liberatore", attribuendo col tempo ai "Turchi", il nemico per antonomasia delle popolazioni meridionali dei secoli successivi, l'evento e trasformandolo in una fantasiosa invasione armata.

Altre teorie fanno risalire la ricorrenza popolare ai festeggiamenti per la liberazione del re di Francia Ludovico, tenuto prigioniero dai Saraceni, festeggiamenti che sarebbero avvenuti a Potenza insieme all'autore dell'eroica liberazione, Ruggero I di Sicilia. Tale avvenimento, poiché avvenne poco dopo la santificazione di Gerardo la Porta, sarebbe stato ritenuto una grazia concessa da un protettore celeste, il santo appena "fatto", appunto. Secondo altri, similmente a quest'ultima ipotesi, si tratterebbe sì di una rievocazione di festeggiamenti militari, ma l'origine sarebbe la battaglia di Vienna del 1685, contro l'esercito musulmano schierato alle porte dell'Europa.

Quale ne sia l'origine, questo avvenimento viene ricordato ogni anno il 29 maggio, giorno prima delle celebrazioni religiose in onore del santo patrono. La Sfilata parte da Piazza Beato Bonaventura (presso il Castello Guevara), percorrendo tutta Via Pretoria, fino ad arrivare in Viale Dante, dove si tiene la Quadriga di San Gerardo (a partire dal 2007 in sostituzione al Palio delle Sei Porte). Figurano prima i cittadini popolari del tempo, con il loro bestiame e le musiche di campagna, poi i nobili della città scortati da cavalli e cavalieri, nonchè dalle bandiere che rappresentano la rispettiva casata (ognuna delle sei porte rappresentava una famiglia nobile), infine l'esercito turco che scortava il capo, il famoso Cipollino, un buffo monarca letteralmente sdraiato nella sua carrozza. Per ultima, a significare il valore anche simbolico della cacciata dalla città, sfila la nave con San Gerardo, tradizionalmente impersonato da un bambino, e i suoi angeli al seguito, seguita dalla statua del santo.

Istruzione

Nella città di Potenza sono presenti la maggior parte degli istituti scolastici superiori, ai quali sono iscritti gran parte degli studenti della Provincia. La città è la sede legale dell'Università degli Studi di Basilicata, oltre ad ospitare anche una sede distaccata dell'Univesità Cattolica del Sacro Cuore e della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope".

Università degli Studi di Basilicata

  Lo stesso argomento in dettaglio: Università degli Studi di Basilicata.

A Potenza sono operative tre sedi universitarie:

  • L'UniBas Francioso, situata in via Nazario Sauro, nei pressi dello Stadio, è la sede più antica, dove sorgono le facoltà di Farmacia, Lettere e Filosofia, e dove sorge il Centro Linguistico di Ateneo, equivalente della facoltà di Lingue.
  • L'UniBas Macchia Romana, situata in Viale dell'Ateneo Lucano, la nuova zona del quartiere Macchia Romana, nei pressi dell'Ospedale S.Carlo, dedicata all'Ateneo, con una sede imponente di moderna costruzione. Qui sorgono le restanti facoltà di Ingegneria, Scienze Matematiche, Agraria e Economia.
  • L'UniBas Rossellino, situata in via della Tecnica, nei pressi del polo commerciale, è la seconda sede, in ordine di tempo, dell'Università della Basilicata dopo quella del Francioso, dove, fino all'apertura del polo di Macchia Romana, era ospitata la facoltà di Ingegneria con i laboratori del Dipartimento d'Ingegneria e Fisica dell'Ambiente. Attualmente la struttura, alle pendici del quartiere Rossellino, ospita l'Area Alta Formazione dedicata all'erogazione dei Master, tra cui il primo MBA del Sud Italia.

Università Cattolica del Sacro Cuore

  Lo stesso argomento in dettaglio: Università Cattolica del Sacro Cuore.

L'Azienda ospedaliera Ospedale San Carlo di Potenza ospita, dall'anno accademico 1996/1997, i Corsi di laurea delle professioni sanitarie, in convenzione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ed in attuazione del protocollo d'intesa sottoscritto con la Regione Basilicata. Presso i poli formativi della Regione Basilicata l'Università Cattolica ha attivato corsi paralleli di laurea triennale delle professioni sanitarie. La struttura universitaria lucana mantiene totale autonomia per quanto concerne aspetti organizzativi e logistici, gli orari dei corsi, le prenotazioni degli esami di verifica, ecc.

Università degli Studi di Napoli "Parthenope"

  Lo stesso argomento in dettaglio: Università degli Studi di Napoli "Parthenope".

La città di Potenza è anche sede distaccata della Facoltà di Scienze Motorie dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope". Nel 1980 l'ISEF di Napoli stipulò una Convenzione con l'Amministrazione Comunale potentina, avviando la sede distaccata di Potenza, in Via Enrico Toti, 2 (Francioso), che presto divenne sito di riferimento anche per le regioni limitrofe, convenzione rinnovata a seguito della sua trasformazione in facoltà universitaria.

Mezzi di comunicazione

Potenza è sede di redazioni giornalistiche locali ed areali:

  • Sede dell'ANSA di Basilicata.
  • Sede della redazione regionale della Rai, da Potenza si trasmettono il TGR Basilicata, e i radiogiornali.
  • Sede della redazione di Basilicata della Gazzetta del Mezzogiorno e della Gazzetta di Basilicata.
  • Sede della redazione del Quotidiano della Basilicata.
  • Sede della redazione del quotidiano La Nuova del Sud.
  • Sede della redazione di Basilicata della televisione Telenorba.
  • Sede della redazione del mensile Totem Magazine.
  • Sede della redazione del mensile Il Lucano Magazine.
  • Sede delle agenzie di stampa della Regione Basilicata e della redazione del Portale web Basilicatanet.
  • Sede della redazione del portale web Lucanianet.it
  • Sede della redazione del settimanale Controsenso[12]
  • Sede del settimanale Il Balcone del Conte.
  • Sede degli studi di Radio Red*Azione
  • Sede degli studi di Radio Potenza Centrale, Radio Eva, Radio Idea e della collegata Telecento.
  • Sede degli studi di Radio Tour Basilicata.
  • Sede degli studi della radio on line RadioStudioWeb.
  • Sede della redazione di Mediaticom[13]
  • Sede dell'agenzia lucana di cultura, arte, musica e spettacolo Artè, portale artepress.it

Personalità legate a Potenza

Urbanistica e popolazione

Capoluogo della Basilicata, Potenza è la prima città per popolazione della Regione, ed è l'ottantaquattresima città italiana per numero di abitanti. La città è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti, ed è questo uno dei motivi che creano disagi alla città, in quanto le arterie cittadine non sono capaci di sostenere un tale numero di autovetture, in termini di spazio, e perciò si creano grossi nodi di traffico quasi ad ogni ora della giornata. La stragrande maggioranza di strade è a senso unico, imponendo così un circolo obbligato al flusso di vetture.

L'area metropolitana di Potenza comprende i contigui comuni di Pignola, Tito, Picerno, Vaglio, Avigliano, Ruoti, Brindisi di Montagna e Pietragalla. Il comune più vicino alla città è quello di Pignola, ormai quasi attaccato alla città capoluogo. Ad oggi si verifica uno "spopolamento" della città di Potenza, in quanto gran parte delle famiglie si sposta nella zona residenziale del Lago Pantano, distante 3 km dal nucleo urbano, immersa nel verde e lontana dal caoticità cittadina. La città sorgeva inizialmente sul quartiere Murate, un po' più a sud rispetto al centro storico, e più in basso in termini di altitudine sul livello del mare. Successivamente la popolazione si spostò più in alto dove sorge l'attuale Centro Storico. Le maggiori zone di espansione della città sono Gallitello, Poggio Tre Galli e Macchia Romana, i quartieri più moderni e più importanti della città. A partire dal 2008, nuove costruzioni stanno interessando la zona di Rossellino, dove sono in costruzione nuovi Poli Commerciali e Direzionali, e nuove attività industriali.

La città di oggi

Potenza è una città in continua espansione ed evoluzione. Difatti stanno sorgendo nuove zone commerciali e direzionali, come ad esempio nella zona Gallitello, dove si costruisce un nuovo centro direzionale, e sempre nella via del Gallitello, dove stanno sorgendo tantissimi nuovi palazzi comprendenti abitazioni, uffici ed attività commerciali, e dove è prevista una completa riqualificazione, al fine di rendere la strada commerciale più trafficata e più frequentata dai potentini, più agevole e comoda.

Quartieri e comitati

  Lo stesso argomento in dettaglio: Zone di Potenza.

La città di Potenza è raggruppata in 12 comitati (sul modello delle municipalità, come nella città di Milano, Napoli e Roma) aventi un Presidente di Quartiere eletto direttamente dalla popolazione del Quartiere, secondo la Delibera di Consiglio n. 3 del 29.01.2009, e la legge 142/90 art. 6 - Statuto Titolo III sul Regolamento alla Partecipazione Popolare. Attualmente i comitati sono così suddivisi:

Comitato Siti d'interesse
I Centro - Piazza Mario Pagano e Via Pretoria - Teatro Stabile - Duomo - Chiese: S. Michele,S.Francesco,Trinità,S.Lucia - Casa e Cappella del Beato Bonaventura - Le Porte - Museo Nazionale - Palazzo Loffredo
II Murate - Montereale - Parco di Montereale - Piscina Comunale
III rione Lucania - Giardini di Via Racioppi e Via Nitti - Parco Tre Fontane
IV Cerreta - Dragonara - Seminario Nuovo - Teatro Nuovo del Seminario
V Malvaccaro - Macchia Giocoli - Centro Sociale - Chiesa del Beato Bonaventura - Campo Sportivo Macchia Giocoli
VI Cocuzzo - Gallitello - Polo Commerciale di via del Gallitello - Poliambulatorio Madre Teresa - Biblioteca Nazionale
VII Poggio Tre Galli - Centro Direzionale Regionale - Polo Studentesco (Città-Studi)
VIII Macchia Romana - Zona Ospedaliera - Istituto Psichiatrico Don Uva - Parco di Sant'Antonio la Macchia
IX Betlemme - Penitenziario Maschile - Tribunale per i Minori - Carcere Minorile - Biblioteca Provinciale -
X Rossellino - Parco di Rossellino - Palazzetto dello Sport - Bosco di Rossellino - Università 3 - Polo Commerciale di via della Tecnica
XI Botte - Piani del Mattino
XII Lavangone - Palazzetto dello Sport

Non tutte le zone della città, però, sono riuscite ad ottenere la classificazione a comitato secondo le norme stabilite dalla legge, dunque di seguito sono elencate le zone della città, nello specifico, e nei loro servizi:

Economia

Importante centro industriale della Basilicata, Potenza è un mercato per i prodotti del circostante territorio agricolo, con industrie alimentari (molini, frantoi, produzione di formaggi e di vini), calzaturiere e del legname. Negli anni precedenti ha anche avuto uno sviluppo industriale, ma ultimamente le industrie vanno spostandosi dalla città alla vicina zona industriale di Tito. Grande importanza per la città ha il settore terziario. Si vanno sviluppando, infatti, numerose zone adibite al commercio, delle quali la più importante è via del Gallitello, dove è in costruzione un centro direzionale, a pochi passi dal palazzo della Regione.

Sanità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ospedale San Carlo.
  • L'Azienda Ospedaliera "Ospedale San Carlo" di Potenza, è uno degli impianti ospedalieri più importanti e più grandi d'Italia, ed è situato nel quartiere di Macchia Romana. Il Polo Ospedaliero, con il vicinissimo Polo Universitario, è ben servito da numerosi parcheggi, e collegato al resto della città e area metropolitana, oltre che con la linea di Metropolitana, anche con numerose linee urbane ed extraurbane che fanno scalo o capolinea presso l'ospedale,
  • La Clinica Luccioni, situata in Corso Mazzini, in pieno centro, è una struttura privata, dotata di 60 posti letto, che garantisce la diagnosi e la cura di patologie acute pertinenti alla: chirurgia generale e ortopedia traumatologica. Inoltre nella Clinica è molto attivo il settore della Diagnosi per Immagini.
  • L'Istituto Ospedaliero Centro di Riabilitazione "Opera Don Uva" fu fondato a Potenza nel 1954 e si trova nei pressi dell'Ospedale San Carlo, in via Ettore Ciccotti. Conta 514 posti letto suddivisi tra Unità Alzheimer, Centri di Riabilitazione Intensiva e Estensiva, Centro Diurno Polivalete, Residenze Sanitarie e Centro Socio Sanitario di Riabilitazione. Il Centro di Riabilitazione ha anche altre sedi distaccate a Bisceglie, Foggia, Buenos Aires e Paranà (Argentina).
  • Il Polo Sanitario "Madre Teresa di Calcutta" (Azienda Sanitaria Locale n.2 di Potenza), situato in via del Gallitello, di recente costruzione, offre servizi di poliambulatorio tra cui Neuropsichiatria Infantile.

Trasporti e collegamenti

 
Rete Tangenziale della Città di Potenza

Strade

La città di Potenza presenta due arterie che fungono da Tangenziale alla città. La prima, negli ultimi km del Raccordo Potenza - Sicignano, e la seconda nella strada denominata Tangenziale Nord di Potenza che collega la città alla Potenza-Melfi-Foggia, partendo dalla zona ospedaliera di Macchia Romana, fino alla zona di Tiera. I progetti sviluppano altre due arterie: il tratto Tangenziale Nord - Dragonara, e il tratto Dragonara - Tangenziale Sud, in modo da creare un vero anello viario, per eliminare le problematiche relative al traffico in città. Per il momento questi due tratti restano in progetto mentre quelli già esistenti presentano 9 uscite:

  • uscita 1 - Potenza Ovest
  • uscita 2 - Laurenzana
  • uscita 3 - Potenza Centro
  • uscita 4 - Bucaletto
  • uscita 5 - Potenza Est
  • uscita 6 - Melfi
  • uscita 7 - Potenza Nord
  • uscita 8 - Cugno delle Brecce
  • uscita 9 - Piani del Mattino

Ferrovie

La città è un nodo ferroviario di importanza regionale, essendo servita dalle linee Battipaglia - Potenza - Metaponto e Potenza - Foggia, gestite da RFI, e dalla Altamura - Potenza delle Ferrovie Appulo Lucane, percorsa anche da treni per Bari.

Vi sono diverse stazioni e fermate, tra le principali gestite da RFI, sono:

Mentre tra le principali, gestite da FAL, troviamo:


Servizio ferroviario metropolitano

 
Percorso del servizio ferroviario metropolitano

A partire dall'anno 2007, il comune ha istituito una servizio ferroviario metropolitano sui i binari a scartamento ridotto delle Ferrovie Appulo Lucane. Il percorso parte dalla periferia ovest della città fino a raggiungere la cittadina di Avigliano, collegando sostanzialmente, nella tratta urbana, la Stazione Centrale alla zona ospedaliera e al polo universitario di Macchia Romana, con una media di percorrenza di due treni all'ora.

Aeroporti

La città di Potenza non possiede un proprio aeroporto nel suo territorio ma può essere servita da cinque aeroporti:

Trasporti urbani

Data la posizione della città, era necessario fornire ai cittadini un servizio che permettesse loro di non dover usare le automobili per arrivare in centro, così si crearono alcune linee di Scale Mobili, che collegano i quartieri bassi con il centro storico.

  • Linea 1: Viale Marconi, Viale Dante, Via Vespucci, Piazza Vittorio Emanuele, Via del Popolo (Ascensori)
  • Linea 2: Via Armellini, Via Mazzini, Via Due Torri
  • Linea 3: Via Francesco Tammone - Viale dell'Unicef - Via Mazzini
  • Linea 4: Stazione Centrale - Mobility Center (Centro Direzionale, Via Nazario Sauro) (prossima apertura)

Oltre a questi servizi vi sono i classici trasporti pubblici su gomma gestiti dalla Co.tra.b, che mette a disposizione degli utenti 21 linee tra cui 11 di trasporto urbano fisso, 5 di trasporti rurali e 5 linee speciali (linee scolastiche).

ZTL (Zona Traffico Limitato)

La città di Potenza in occasione dell'apertura delle scale mobili di Via Armellini e del Ponte Attrezzato, attuerà la zona a traffico limitata (ZTL) in tutta l'area del centro storico per l'intera giornata, in maniera tale da eliminare l'elevato tasso di autovetture passanti nei vari vicoli del centro, e attuare un programma di rivalutazione del Centro Storico, partendo proprio dalla riqualificazione della principale Piazza Mario Pagano.

Problemi

Basilischi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Basilischi, 'ndrangheta e Camorra.

Quella dei Basilischi è stata un'organizzazione criminale di stampo mafioso, sorta nella città di Potenza intorno al 1990, nata inizialmente come 'ndrina, dipendente in tutto e per tutto dalla 'ndrangheta calabrese, dalla quale poi si è separata ed è diventata indipendente nel territorio comunale (e anche regionale) e di cui non si conosce bene l'attuale stato organizzativo, essendo stati i suoi vertici arrestati ma essendo sempre probabile una futura rivendicazione o riorganizzazione. Quest'organizzazione ambiva ad essere la quinta mafia del Sud-Italia. Gli atti criminali esercitati per lo più dai Basilischi includevano: narcotraffico, traffico d'armi e stupefacenti, rapine, detenzione e commercio di esplosivi, usura e gioco d'azzardo. Allo stato attuale, piccole organizzazioni agiscono per la malavita campana, calabrese e pugliese, o anche singolarmente ed individualmente.

Bucaletto

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bucaletto e Terremoto dell'Irpinia.

In seguito al grave terremoto del 23 novembre 1980, con epicentro in Irpinia, la città di Potenza fu quasi rasa al suolo, creando numerosi morti e feriti e lasciando intere famiglie senza un'effettiva dimora o senza la possibilità di accedere presso le proprie abitazioni in quanto inagibili e pericolanti. L'amministrazione comunale costruì un intero quartiere nella zona di Bucaletto (Potenza Est) con prefabbricati in legno e container. La “cittadella” di Bucaletto é adibita, attualmente, a quartiere di stampo popolare per alcune famiglie disagiate. È stata aperta un'inchiesta giudiziaria per alcuni prefabbricati occupati abusivamente. Problema di grande rilevanza è il sorgere, a poche centinaia di metri, di una fabbrica altamente inquinante, probabilmente responsabile dell'aumento di malattie respiratorie[senza fonte]. Gli stessi residenti inoltre hanno lamentato la totale assenza di uomini in divisa.[senza fonte]

Disagi ambientali

Uno dei problemi che affligge maggiormente la città di Potenza è l'assenza di un Piano Regolatore ben preciso che controlli l'edificazione nel territorio comunale. I maggiori disagi si riscontrano per le troppe costruzioni (pubbliche e private) in diverse zone e per il grande traffico che si sviluppa durante le ore di punta diurne. Questo popolamento selvaggio è ben visibile in ogni parte della città, in cui palazzi sono sorti non rispettando alcun vincolo ambientale, paesaggistico, urbano.

L'amministrazione comunale cerca di rimediare approvando progetti e aprendo cantieri per migliorare la situazione, come ad esempio il Ponte Attrezzato (aperto al pubblico il 15 gennaio 2010) o il Nodo Complesso Viario di Gallitello, i cui temporanei disagi porteranno ad una migliore situazione in un prossimo futuro.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Gemellaggi

Sport

Basket

  Lo stesso argomento in dettaglio: Potenza '84.

La città di Potenza ha una squadra di basket maschile, la Potenza '84 che milita nel campionato di A dilettanti, ed una di basket femminile, la Basilia Codra Mediterranea che partecipa al campionato di B d'eccellenza.

Calcio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Potenza Sport Club .

Potenza aveva una squadra di calcio, il Potenza Sport Club militante nel campionato italiano di Prima Divisione (girone B) nella stagione 2009-2010 esclusa dal campionato lo stesso anno per fatti riguardanti illeciti-sportivi per volontà della Figc. Lo Stadio cittadino, sito in Viale Marconi, è intitolato ad Alfredo Viviani, fondatore del sodalizio lucano. La società fu costituita nel lontano 1919 sotto il nome di Sport Club Lucano, con sezioni di calcio ed atletica leggera, ma solo nel 1921 inizia l'attività calcistica a carattere episodico in ambito regionale. Nella stagione 1933/1934 la squadra partecipa ad un torneo ufficiale e poi dal campionato 1935/1936, la società assume la denominazione di Potenza Sport Club, lasciato per alcuni anni come S.C. Monticchio Potenza per poi riprenderla dalla stagione 1959/1960 fino al 1986, data del primo fallimento. Rifondata con il nome di Associazione Sportiva Calcio Potenza; dal 2006 ha ripreso la vecchia denominazione di Potenza Sport Club.

Ciclismo

Potenza è stata più volte arrivo di tappa del Giro d'Italia:

Altri sport

Per quanto riguarda la pallavolo, Potenza ospita due squadre femminili di volley: una in serie B1, la Sepim - LoreLei Polizia Municipale Volley (girone D) e l'altra in serie B2, la Supermercati PickUp (girone G), mentre per la pallavolo maschile la "VIRTUS POTENZA" rappresenta la Città (campionato di B2 girone G). Per quello che riguarda l'impegno nel sociale, le ragazze della Polizia Municipale Volley si preparano a scendere nuovamente in campo con la campagna non cadere nella rete, schiaccia la droga dedicata alla prevenzione del consumo di stupefacenti tra i giovani. Le strutture sportive cittadine comprendono il Palazzetto Antonello Pergola ex Palarossellino, sito nel Parco Rossellino, il Complesso Sportivo Via Roma, sito in via Roma (Rione Risorgimento), la Palestra Caizzo, sita in via Pasquale Grippo (Rione Lucania) e la palestra C.O.N.I., sita nel Parco di Montereale. La squadra di scacchi dell'Accademia Scacchi Potenza ha militato nel massimo campionato, giungendo per tre volte fra le prime quattro; attualmente disputa il campionato di serie B.

Note

  1. ^ Bilancio demografico 2009, su demo.istat.it. URL consultato il 01-12-2008.
  2. ^ http://www.comune.potenza.it/turismo/area_metropolitana/
  3. ^ http://www.lucanianet.it/modules/news/article.php?storyid=3309
  4. ^ Protezione Civile - Rischio Sismico. http://www.comune.potenza.it
  5. ^ http://www.comune.potenza.it, sezione La Città - La Storia.
  6. ^ [1]
  7. ^ Resoconto tratto da Metropolisinfo.it sezione della Provincia di Potenza.
  8. ^ http://www.aptbasilicata.it/a_galloitalico/via_pretoria.html
  9. ^ a b Fonte: basilicata.cc
  10. ^ Dati tratti da:
  11. ^ Dal 2008 la Manifestazione è cambiata. Oltre all'introduzione di alcuni sbandieratori nella sfilata, per un totale di 600 figuranti, il Palio delle Sei Porte è stato abolito e sostituito dalla Quadriga di San Gerardo che si tiene in Piazza Don Colucci (Viale Dante Alighieri)
  12. ^ sito ufficiale Controsenso
  13. ^ sito ufficiale Mediaticom

Fonti e Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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