Template:Disclaimer soccorso Template:Infobox Malattia Il morbillo è una malattia infettiva e contagiosa, ma solitamente si ha guarigione in poco tempo.

Il suo nome (morbillo, piccolo morbo) deriva dalla contrapposizione con infezioni un tempo frequenti e violente come il vaiolo e la peste.

La causa

Il morbillo è causato da un virus, il Paramyxovirus, poco resistente fuori dall'organismo e sensibile agli agenti chimici e a quelli fisici. Il Paramyxovirus è un virus ad RNA negativo e fa parte della famiglia dei Paramyxoviridae, Genere Morbillivirus.

Contagio

Si contrae per via inalatoria

Periodo di incubazione: 10-12 giorni

Il morbillo è una malattia infettiva acuta con altissimo indice di contagiosità (97-98%), tanto che è molto difficile raggiungere l’età adulta senza essersene ammalati. Il bambino è contagioso da 1-3 giorni prima dell’inizio dei sintomi (e quindi 3-5 giorni prima della comparsa delle manifestazioni cutanee) fino a 7 giorni dopo la comparsa dell'esantema.

Sintomi e segni

Periodo pre esantematico

Dopo il periodo di incubazione di 10-12 giorni durante il quale possono esserci segni vaghi di malessere, inappetenza, cefalea, disturbi gastroenterici inizia il periodo prodromico (Fase pre-esantematica) che dura in genere 3 giorni. In questa fase il bambino presenta una caratteristica mucosite caratterizzata da:

  • congiuntivite (con fotofobia e lacrimazione intensa)
  • raffreddore con starnuti e abbondante secrezione nasale
  • tosse secca abbaiante
  • malessere generale e febbre elevata, in genere sui 39-40 °C.

Due o tre giorni prima dell’esantema sono visibili sulla mucosa geniena a livello dei molari inferiori piccolissime macchie fugaci (scompaiono dopo 12-18 ore) bianche, simili a capocchie di spillo (a spruzzatura di calce), che prendono il nome di macchie di Köplik. Le macchie di Köplik sono patognomoniche (ovvero quando si diagnosticano rappresentano un segno inequivocabile della malattia).

Periodo esantematico

Dopo 3-4 giorni dall’inizio del periodo pre esantematico appare il tipico esantema che interessa prima il viso, vicino all’attaccatura dei capelli e dietro alle orecchie, e poi, nell'arco di 2-3 giorni, il resto del corpo estendendosi alle braccia, al tronco e alle gambe con una progressione caratteristica a “nevicata” (ovvero dall’alto in basso).In questo periodo la febbre può anche superare i 40° esterni. Le manifestazioni cutanee hanno l’aspetto di maculo-papule ovvero di macchioline di colore rosso vivo, lievemente rilevate al tatto, a margini frastagliati, che tendono a confluire tra loro assumendo l’aspetto di grosse macchie.

Quando, dopo circa 24 ore, l’esantema arriva ad interessare il dorso del piede, l’esantema precedentemente comparso sulla fronte ed il volto inizia ad impallidire così l’esantema procede ad attenuarsi con la stessa sequenza della sua apparizione. L’esantema si attenua in 3-4 giorni lasciando il posto ad una desquamazione cutanea. Il decorso completo del morbillo si esaurisce normalmente in 8-10 giorni anche se la tosse può persistere più a lungo.

Diagnosi

  • manifestazioni cliniche
  • citologia:celleule giganti plurinucleate nelle secrezioni nasali,orofaringe,congiuntivali e nelle urine
  • ricerca diretta antigeni virali
  • sierologia;sieroconversione

Prognosi e complicazioni

Le complicanze più frequenti sono rappresentate da:

Terapia

Non ci sono farmaci specifici contro il morbillo.

Gli antibiotici vengono utilizzati solo in caso di complicanze batteriche.

Profilassi

Disposizioni legislative

Il morbillo è soggetto a denuncia obbligatoria da parte del medico con isolamento del paziente per 5 giorni dalla comparsa delle prime manifestazioni cutanee (esantema).

Immunizzazione attiva e passiva

Il morbillo è una malattia che può essere prevenuta tramite vaccinoprofilassi, la quale non assicura un'immunità dal morbillo, oppure mediante somministrazione di immunoglobuline sieroprofilassi. L'immunizzazione passiva andrebbe effettuata entro 6 giorni dall'esposizione e trova indicazione quasi esclusiva nei bambini di età inferiore ai 6-12 mesi, nelle gestanti e negli immunodepressi.

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