Abbordaggio della Gaza Freedom Flotilla del 2010
L'attacco alla Freedom Flotilla si è verificato il 31 maggio 2010, quando una flottiglia di attivisti pro-palestinesi, conosciuta come la "Freedom Flotilla per Gaza", carica di aiuti umanitari[1][2][3], ha tentato di violare il blocco di Gaza ed è stata intercettata da forze navali israeliane nelle acque internazionali del Mediterraneo. Le navi della Flotta che battevano bandiere americana, turca, greca e svedese trasportavano dieci mila tonnellate di aiuti e sono salpate dalle coste di Cipro. [4] A bordo vi erano 750 persone fra cui 44 tra parlamentari e politici[5], il premio nobel per la pace Mairead Corrigan e lo scrittore svedese Henning Mankell. Molti di loro erano turchi, i restanti appartenevano a vari Paesi:
Australia 3;
Egitto 3;
Libano 3;
Macedonia del Nord 3;
Mauritania 3;
Norvegia 3;
Pakistan 3;
Siria 3;
Azerbaigian 2;
Bulgaria 2;
Paesi Bassi 2;
Bosnia ed Erzegovina 1;
Canada 1;
Kosovo 1;
Nuova Zelanda 1;
Oman 1;
Serbia 1;
Sudafrica 1;[6]
Cinque delle sei navi sono state sequestrate senza l'uso della forza. Tuttavia, sulla nave turca Mavi Marmara sono state uccise 9 persone dai soldati israeliani dopo lo sbarco sulla nave, in seguito ai combattimenti accesisi non appena il primo soldato ha messo piede sul ponte; nei video ad immagine termica infatti si vedono i soldati assaltare la nave dagli elicotteri e la reazione di un numero elevato di persone presenti sulla tolda della nave.
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Navi della Freedom flotilla
- Challenger I[20]
- Sfendoni[21]
- Eleftheri Mesogeios[21]
- MV Mavi Marmara (Blue Marmara)[22]
- Gazze[23]
- Defne Y[23]
- Challenger II[20]
- MV Rachel Corrie[24]
La Marina israeliana contatta il comandante della Mavi Marmara
Prima che le navi cercassero di varcare le acque territoriali oggetto del blocco, alle 11 p.m. (23:00) del 30 maggio, a 200km a nordest di Gaza e 64km dalla costa di Israele, la Marina israeliana ha contattato il comandante della Mavi Marmara per invitarlo ad attraccare nel porto di Ashdod al fine di consegnare gli aiuti internazionali nel rispetto delle leggi israeliane. Il comandante della Mavi Marmara ha tuttavia confermato di volersi dirigere verso Gaza[25].
Response: "Negative, negative. Our destination is Gaza, our destination is Gaza.[26]"»
«Marina d'Israele: "Mavi Marmara, vi state avvicinando ad un area di ostilità che è sotto blocco navale. La zona costiera ed il porto di Gaza sono chiusi ad ogni traffico marittimo. Il governo di Israele sostiene la spedizione di aiuti umanitari alla popolazione civile nella striscia di Gaza e vi invita ad entrare nel porto di Ashdod. La consegna degli aiuti nel rispetto della regolamentazione delle autorità avverrà via terra attraverso la frontiera ufficiale e sotto la vostra osservazione, dopodiché potrete tornare ai vostri porti d'origine a bordo delle navi su cui siete arrivati."
Risposta: "Negativo, negativo. La nostra destinazione è Gaza, la nostra destinazione è Gaza."»
L'attacco alle navi
La flottiglia aveva previsto di rompere il blocco della Striscia di Gaza, ignorando la proposta di Israele per gli attivisti di attraccare al porto di Ashdod e trasferire il carico via terra.[27] A questo punto, i soldati israeliani dei reparti speciali "Shayetet 13" assaltano le navi verso le 04:00 (UTC+3) circa[28] in acque internazionali 64 km (40 miglia) al largo della costa.[29] L'assalto del Mavi Marmara ha portato a un violento scontro tra soldati e attivisti, anche se i dettagli sono in discussione.[30] [31] [32] Secondo l'esercito Israeliano, gli attivisti hanno reagito con violenza con bastoni e coltelli, gettando un soldato fuori bordo, e sono stati costretti a sparare per legittima difesa.[33] Gli attivisti della Flotilla riferiscono che i soldati hanno aperto il fuoco prima della loro reazione. Adam Shapiro, membro del consiglio del Free Gaza Movement, ha detto che i soldati hanno aperto il fuoco immediatamente mentre scendevano le corde.[34]
La posizione della Marina Militare Israeliana
Secondo la Marina Militare Israeliana i soldati avevano l'ordine di convincere verbalmente gli attivisti a rinunciare e, in caso di insuccesso, usare la forza non letale per prendere il controllo della nave.[35] I soldati sono stati addestrati a non utilizzare armi da fuoco tranne che in caso di emergenza, quando le loro vite sono messe in pericolo.[36][37] L'esercito israeliano ha riferito che i soldati sono stati immediatamente attaccati dopo la discesa dagli elicotteri sul ponte della nave. I soldati sono stati picchiati con mazze e coltelli, uno è stato accoltellato, e uno è stato gettato su un ponte inferiore a 30 piedi sotto.[38] A due soldati israeliani sono state strappate via le pistole.[39] Un commando israeliano ha detto che "Sparavano con armi da fuoco da sotto il ponte".[40] Granate stordenti e gas lacrimogeni sono stati utilizzati nel tentativo di disperdere gli attivisti. Dopo che questo si è rivelato inefficace, i soldati hanno chiesto e ottenuto l'autorizzazione a utilizzare le armi da fuoco contro gli attivisti. I soldati hanno poi sparato alle gambe degli attivisti, che si sono dispersi. I soldati hanno poi raggiunto il ponte e preso il controllo della nave dopo 30 minuti.[41][42] Israele ha difeso le sue azioni, sostenendo che i suoi soldati sono caduti in un'imboscata con coltelli e mazze di metallo, oltre alle pistole strappate via al commando.[43][44]
Opinioni giuridico-legali a supporto dell'azione israeliana
Mark Regev, portavoce del Primo Ministro israeliano, si è appellato[45] al paragrafo 67A[46] del San Remo Manual on International Law Applicable to Armed Conflicts at Sea, manuale di diritto internazionale applicabile ai conflitti armati in mare[47], dichiarando che «se ti trovi in presenza di una nave che si dirige verso un'area sottoposta a blocco navale, ti è consentito intercettarla anche prima che raggiunga l'area sottoposta a blocco navale se tu li hai avvertiti in anticipo - e questo noi lo abbiamo fatto varie volte - e se loro avevano lo scopo espressamente dichiarato di violare il blocco. Quel blocco esiste per la protezione del nostro popolo». Poiché il comandante della Mavi Marmara era stato effettivamente contattato ed avvertito in anticipo del blocco, e poiché aveva risposto dichiarando espressamente che la destinazione dell'imbarcazione era effettivamente Gaza, area sottoposta a blocco navale, l'intervento, secondo il portavoce del Primo Ministro israeliano, sarebbe avvenuto nel pieno rispetto del diritto internazionale di guerra[45][48].
Inoltre, il memorandum di San Remo, al paragrafo 60E[49], stabilisce che rifiutare un ordine di fermarsi o resistere attivamente ad un sopralluogo, ad una perquisizione o alla cattura può rendere un'imbarcazione mercantile un obiettivo militare. Il paragrafo 47C[50] stabilisce che le imbarcazioni impegnate in missioni umanitarie che trasportino provviste indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile sono esenti da attacchi a condizione che operino sulla base di accordi tra le parti belligeranti, tuttavia il governo di Israele aveva negato il proprio assenso alla violazione del blocco[47].
Allen Weiner, ex procuratore del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e consulente legale all'ambasciata americana all'Aia, professore alla Facoltà di Giurisprudenza della Stanford University ha dichiarato che il blocco deciso da Israele contro Gaza di per sé non è illegale, ed è legittimo che che le navi israeliane operino in acque internazionali per attuarlo[51].
Il professore di diritto all'Università di Tel Aviv Yoram Dinstein, autore di un manuale sul diritto di guerra in mare[52], ha osservato che «vi sono diversi casi di blocchi recenti e successivi alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, ad esempio in Vietnam e nella Guerra del Golfo»[53], per cui la politica di Israele sarebbe giustificata.
La posizione del Free Gaza Movement
Il Free Gaza Movement è un gruppo per i diritti umani con sede a Cipro, ha riunito altre organizzazioni umanitarie per formare la Freedom Flotilla come l'organizzazione greca "Boat for Gaza" e l'organizzazione turca IHH. La coalizione comprende la campagna europea per porre fine all'assedio di Gaza. La flottiglia sarebbe dovuta arrivare a Gaza lunedì 31 maggio 2010.[54]
Secondo alcune fonti di intelligence però, l'organizzazione riunirebbe al suo interno oltre a molti pacifisti, delle frange con forti legami con l'attivismo terroristico di matrice fondamentalista islamica[55]. A dirlo non sarebbe solo l'Intelligence and Terrorism Information Center (ITIC), un organismo non governativo israeliano con solidi legami con l'IDF (le forze di difesa israeliane), ma anche indirettamente il Dipartimento di Stato statunitense[56]; di fatto uno dei membri del FGM, l'organizzazione turca IHH apparterrebbe ad una organizzazione "ombrello" identificata come finanziatrice del terrorismo, chiamata Ittilaf al-Kheir (Unione del Bene).
Il Free Gaza Movement vuole aumentare la consapevolezza "sull'illegale blocco israeliano a Gaza".[57] Ritiene che il blocco di Gaza da parte di Israele è ingiustificato e che nega ai palestinesi beni e servizi vitali.[58] Dicono che anche le Nazioni Unite hanno criticato ripetutamente il blocco di Gaza da parte di Israele.[59][60][61] Il carico era composto, secondo quanto dichiarato dagli organizzatori, da cibo, materiale medico, 10000 tonnellate di calcestruzzo, costruzioni prefabbricate e apparecchi didattici; parte di questa merce è vietata da Israele a Gaza secondo le leggi Israeliane dato che Hamas costruisce tunnel e bunker con il calcestruzzo.[62][63] Audrey Bomse, consigliere giuridico del Free Gaza Movement sostiene che gli israeliani non avrebbero mai consegnato il carico a Gaza perchè considerato illegale, ma che lo stesso carico é necessario per la ricostruzione dopo i bombardamenti su Gaza nel 2009 durante l'operazione Piombo Fuso.[64]
Motivazioni a supporto dell'azione della Freedom Flotilla
Poche ore dopo l'attacco israeliano alla flottiglia "Freedom" in acque internazionali, Greta Berlin, portavoce del Free Gaza Movement, ha dichiarato al blog di Beppe Grillo che il suo movimento ritiene illegale il blocco navale imposto da Israele e per questo motivo il tentativo di violare tale blocco era stato fatto con l'intento di creare un canale di comunicazione tra Gaza e il resto del mondo, in contrasto aperto con le decisioni di Israele. Per lo stesso motivo era stato deciso il trasporto degli aiuti. In passato l'organizzazione aveva avuto successo nella sua iniziativa ed aveva creato un precedente che quindi si voleva confermare ulteriormente. Secondo Berlin, questo tipo di iniziative dovrebbero essere sostenute dai civili in quanto i governi non tutelerebbero sufficientemente gli interessi dei palestinesi. Secondo Berlin gli israeliani sarebbero stati i primi ad attaccare[65].
Nick Clegg, Vice-Primo Ministro del Regno Unito, parlando a proposito dell'attacco alla Freedom Flotilla ha giudicato "ingiustificabile e insostenibile" il blocco israeliano della Striscia di Gaza.[66]
La delegazione parlamentare UE in visita nella Striscia di Gaza sostiene che la situazione a Gaza peggiora, c'è bisogno di porre fine immediatamente e in maniera definitiva al blocco israeliano su Gaza.[67]
Il Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha avvertito che il blocco "crea sofferenze inaccettabili e autorizza gli estremisti".[68] [69]
Il coordinatore dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Robert Serry, e il commissario generale dell'Agenzia Onu per il Soccorso e l'Occupazione dei profughi palestinesi (Unrwa), Filippo Grandi, hanno criticato aspramente l'attacco israeliano. Secondo loro era possibile evitare questa tragedia, se Israele avesse soddisfatto i ripetuti appelli della comunità internazionale a porre fine all'ingiusto blocco contro la Striscia di Gaza.[70]
Amnesty International denuncia che ll blocco strangola praticamente ogni aspetto della vita per la popolazione di Gaza, più della metà della quale sono bambini. Il crescente isolamento e la sofferenza del popolo di Gaza non può continuare. Il governo israeliano deve rispettare l'obbligo giuridico vincolante, in quanto potenza occupante, di sollevare il blocco senza ulteriori indugi.[71]
Reazioni Internazionali
La reazione internazionale è stata di profondo rammarico per la perdita di vite umane, di richiesta di severe indagini, e di forte condanna per l'azione di Israele.
- Il ministro turco Erdogan ha definito "terrorismo di stato", l'azione di Israele.[72] Attacchi di dimostranti si sono avuti ad Istanbul al consolato israeliano[73] e varie manifestazioni si sono svolte anche davanti all'ambasciata ed in città; l'avvenimento ha raffreddato i rapporti tra Israele e Turchia, tradizionalmente partner storici commerciali e militari in Medio Oriente, tanto che alcuni giornali turchi sono usciti con titoli "Niente è più come prima", parole pronunciate dal premier Erdogan[74].
- L'esercito Israeliano sostiene di essere stato attaccato e che la Freedom Flotilla non era una missione umanitaria ma una provocazione[75]
- Il Presidente dell'Autorita' palestinese, Mahmud Abbas, ha definito un massacro il blitz delle forze israeliane sulla nave [76]
- Hamas, che governa a Gaza dal 2007, ha invocato l'intifada contro le Ambasciate Israeliane nel mondo.[77]
- Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto "scioccato" per l'attacco di Israele alla flotta degli attivisti pro-Gaza. Ed ha condannato l'episodio.[78]
- Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha condannato gli atti che hanno avuto come esito la perdita di vite di civili nell'incidente con la flottiglia al largo di Gaza[79]
- Secondo l'ambasciatore israeliano a Roma, la responsabilità è degli organizzatori della flottiglia.[83]
- Il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek l'ha definito una inaccettabile violazione della legge internazionale, in particolare della quarta Convenzione di Ginevra.[84]
- Secondo il Ministro degli esteri Italiano Franco Frattini si tratta di un "errore inesplicabile che può trasformarsi in una grande opportunità di pace"[85]
- Il presidente USA, Barack Obama, ha chiesto chiarezza sull'episodio ed espresso profondo rincrescimento per le vittime[86]
- Il presidente russo, Dmitri Medvedev, ha definito ingiustificabile la perdita di vite umane causate dal blitz israeliano contro la flottiglia di aiuti a Gaza.[87]
- La Spagna ha duramente condannato l'episodio e richiamato l'ambasciatore Israeliano per consultazioni[88]
- Il Presidente Iraniano Ahmadinejad lo ha definito un gesto disumano del regime Sionista verso un'operazione di aiuti per la gente di Gaza [89]
- Il Presidente francese Nicolas Sarkozy condanna l'uso sproporzionato della forza dell'esercito israeliano[90]
- Il Presidente venezuelano Hugo Chavez, l'ha definito un atto di guerra verso civili indifesi[91]
Israele a sua volta ha reagito giudicando "ipocrita" la condanna del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri, Yigal Palmor, la dichiarazione è stata "precipitosa e non ha lasciato un tempo di riflessione per considerare tutti i fatti"[92].
Note
Collegamenti esterni
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- ^ http://www.ansa.it/web/notizie/collection/rubriche/mondo/2010/06/01/visualizza_new.html_1817957522.html"Il Consiglio di Sicurezza chiede il rilascio immediato delle navi e dei civili trattenuti da Israele. Il Consiglio spinge Israele ad autorizzare l'accesso delle rappresentanze diplomatiche per permettere ai Paesi coinvolti di recuperare i cadaveri e i feriti il prima possibile, e di assicurarsi che gli aiuti umanitari portati dalla flottiglia giungano a destinazione.
- ^ http://www.unrwa.org/etemplate.php?id=695
- ^ http://www.repubblica.it/esteri/2010/05/31/dirette/israele_assalta_navi_pacifiste_almeno_10_morti_proteste-4453375/ ""Non aveva altro carico che materiali per l'edilizia, giocattoli, riso, pane e qualche medicina" ha detto Erdogan, sottolineando che la flottiglia era stata sottoposta a controlli "molto stretti nell'ambito del regolamento internazionale per la navigazione".
- ^ http://www.businessweek.com/news/2010-05-31/turkey-germany-france-lead-condemnation-of-israeli-ship-raid.html
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- ^ a b Il governo di Israele difende il raid, su abc.net.au, 31 May 2010. URL consultato il 31 May 2010.
- ^ Il paragrafo 67A del citato manuale recita infatti:
(inglese)«67. Merchant vessels flying the flag of neutral States may not be attacked unless they:
(a) are believed on reasonable grounds to be carrying contraband or breaching a blockade, and after prior warning they intentionally and clearly refuse to stop, or intentionally and clearly resist visit, search or capture»(italiano)
«67. Mercantili battenti bandiera di Stati neutrali non possono essere attaccati a meno che:
(a) si ritenga ragionevolmente che stiano traportando merci di contrabbando o stiano per violare il blocco e, dopo un avviso, rifiutino intenzionalmente e chiaramente di fermarsi, oppure resistano intenzionalmente e chiaramente a sopralluogo, perquisizione o cattura» - ^ a b Il Manuale di San Remo sul diritto internazionale applicabile ai conflitti armati in mare, versione 1994, di Louise Doswald-Beck è disponibile sul sito del Comitato Internazionale della Croce Rossa e nell'International Review of the Red Cross, no. 309, pp.583–594
- ^ (inglese)«Sales: So Israel believes that it has fully complied with international law in this circumstance?
Regev: 100 per cent correct. If you look at international law, if someone is breaking your blockade, intends to do so, has been warned, you are allowed to intercept, and that's exactly what we were doing.»(italiano)
«Sales: Quindi Israele ritiene di aver rispettato pienamente il diritto internazionale in questa circostanza?
Regev: Corretto, al 100%. Se guardi il diritto internazionale, se qualcuno sta per violare il blocco, intende farlo, è stato avvertito, ti è consentito intercettarlo, e questo è esattamente quanto stavamo facendo.» - ^ Il paragrafo 60E del citato manuale recita infatti:(inglese)«60. The following activities may render enemy merchant vessels military objectives:
[…]
(e) refusing an order to stop or actively resisting visit, search or capture»(italiano)
«60. Le seguenti attività possono rendere imbarcazioni mercantili ostili un obiettivo militare:
[…]
(e) rifiutare un ordine di fermarsi o resistere attivamente a sopralluogo, perquisizione o cattura» - ^ Il paragrafo 47C del citato manuale recita infatti:(inglese)«47. The following classes of enemy vessels are exempt from attack:
[…]
(c) vessels granted safe conduct by agreement between the belligerent parties […]»(italiano)
«47. Le seguenti categorie di imbarcazioni ostili sono esenti da attacco:
[…]
(c) imbarcazioni considerate sicure per accordo tra le parti belligeranti […]» - ^ Israel's flotilla raid revives questions of international law, su washingtonpost.com. URL consultato il 2 June 2010.
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- ^ Medio Oriente: Per Israele condanna ONU è "ipocrita e precipitosa"