Pluto (Aristofane)

commedia di Aristofane

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Pluto
Commedia
Pluto, dio della ricchezza
AutoreAristofane
Titolo originaleΠλοῦτος
Lingua originaleGreco antico
Prima assoluta388 a.C.
Teatro di Dioniso, Atene
Personaggi
  • Cremilo, vecchio ateniese
  • Carione, servo di Cremilo
  • Pluto
  • Coro di Vecchi Contadini
  • Blepsidemo, vecchio ateniese, amico di Cremilo
  • Moglie di Cremilo
  • Un galantuomo
  • Un sicofante
  • Una vecchia
  • Un giovanotto
  • Ermes
  • Un sacerdote di Giove

Pluto è una commedia di Aristofane. Prende il nome dal dio greco della ricchezza, Pluto: la commedia, infatti, incentra l'argomento principale proprio sul denaro che è il movente principale delle azioni umane. Fu rappresentata alle Lenee del 388 a.C..

Trama

Il protagonista è un anziano cittadino di Atene, il povero, ma onesto Cremilo. Nel prologo, egli è accompagnato dallo schiavo Carione. Il padrone, che si sente un uomo virtuoso, ha chiesto, proprio poco tempo prima, aiuto ad un oracolo, che gli ha consigliato di seguire il primo uomo che incontra e di persuaderlo a venire a casa sua. Si tratta, come emerge dal resto della vicenda, del dio Pluto.

Cremilo ragiona sulla distribuzione della ricchezza: essa non capita né ai virtuosi né ai non virtuosi, perché Pluto agisce casualmente. Il motivo è che Pluto non ci vede: così, Cremilo si convince che bisogna curarlo, di modo che, da quel momento in avanti, egli renda ricco solo chi se lo merita, così da rendere il mondo migliore.

Nella seconda parte della commedia, appare anche la dea Penia (cioè la Povertà), che ribatte agli argomenti di Cremilo, facendolo riflettere sul fatto che senza povertà non ci sarebbero schiavi e che nessuno lavorerebbe, perché tutti sarebbero ricchi.

Pluto, che s'è curato la vista al tempio di Asclepio, comincia a svolgere il proprio lavoro, trasformando i ricchi in poveri e viceversa sulla base della loro virtù. Coloro che perdono in un attimo i loro beni si lamentano e esprimono il proprio rancore.

Alla fine, Ermes interviene per informare Pluto e Cremilo dell'ira degli altri dei, che non ricevono più nessun sacrificio e quindi stanno morendo di fame (è la stessa circostanza che si verifica anche negli "Uccelli" di Aristofane). Infatti, tutti sono concentrati a sacrificare per Pluto. Ermes, allora, si offre di lavorare per gli uomini.

Bibliografia

  • Aristofane : Il pluto — Il pluto, Tradutt(a) di greco in lingua commune d'Italia, per Bartolomio & Pietro Rositini de Prat'Alboino, Vicenzo Vaugris, Venezia, 1545.

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