Discussione:Indro Montanelli
laurea
si laureò in legge a Firenze con un anno di anticipo con una tesi sulla riforma elettorale del fascismo in cui sosteneva che era solo l'abolizione delle elezioni, fu premiato con centodieci e lode. Potè farlo grazie ai professori antifascisti dell'ateneo.--Django 14:28, 6 gen 2006 (CET)
ho modificato gli inizi , ma ho fatto qualche strafalcione con i tempi verbali. nell'articolo sono usati diversi. qual è quello giusto in questi casi?--Django 12:13, 12 gen 2006 (CET)
Cilindro
Questo sembra un indizio contrario alla tesi che "Cilindro" sia il suo nome all'anagrafe. --Cosoleto 17:48, 14 gen 2006 (CET)
- cercherò di ritrovare la fonte, ma ricordo bene di aver letto che era proprio Cilindro. --Sn.txt 17:51, 14 gen 2006 (CET)
- Prima di affermare la cosa nell'articolo bisognerebbe manifestare la prova. --Cosoleto 14:02, 18 gen 2006 (CET)
- Giusto, come detto non ricordo dove lo lessi, sebbene ricordi il dato data la sua non confondibile curiosità; nel frattempo che mi viene in mente (chissà...), ho trovato in rete sia altre versioni, simili a quella da te indicata, per le quali sarebbe solo un soprannome, sia versioni per le quali sarebbe il reale nome anagrafico (es. [1], [2], [3], [4]). Non essendo quindi un dato per ora certo, ripristino la tua versione. --Sn.txt 18:27, 18 gen 2006 (CET)
- Prima di affermare la cosa nell'articolo bisognerebbe manifestare la prova. --Cosoleto 14:02, 18 gen 2006 (CET)
Dichiarazioni fine Governo Berlusconi I
Non credo sia una visione parziale definire esagerata la dichiarazione espressa da Montanelli al momento delle dimissioni di Berlusconi. Per quanto legittimamente si sia in disaccordo con lui, i suoi modi di fare, ecc., paragonarlo a Mussolini lo reputo comunque esagerato. Per il momento ripristino.
Commento alle modifiche
"Già alla caduta del primo governo Berlusconi, nel Dicembre 1994, si era espresso in maniera molto dura (e probabilmente esagerata) nei confronti del suo ex editore: «Sette mesi di governo Berlusconi sono stati peggio del ventennio fascista». Una acrimonia nata dalle pressioni che Berlusconi esercitò nei suoi confronti, nei mesi precedenti alla discesa in politica, affinché "Il Giornale" si trasformasse nel portavoce del nuovo movimento."
- Tolta. Mi sembra abbastanza evidente che questo virgolettato non corrisponda per niente a verità.
- Applichiamo comunque una citazione: «Il tutto accompagnato da una caterva di menzogne sulla mia uscita dal Giornale e la fondazione della Voce, cui mi rifiuto di dare un seguito. Vedo che più si parla e più si è fraintesi. Lo dimostra il fatto che perfino tu, della cui amicizia e comprensione non posso certo dubitare, hai equivocato sulle mie parole. Io non ho affatto detto che l'Italia corre, con Berlusconi, il pericolo di un altro ventennio fascista. Ho detto che la discesa in campo di Berlusconi sembra avere rianimato gli uzzoli e ridato l'aire a una Italia urlona, aggressiva e volgare.» (26 marzo 2001. cfr. http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=11282).
- Ricordo con esattezza la dichiarazione da me riportata, magari pronunciata in attimo di rabbia e non corrispondente alle sue reali convinzioni. Non trovando però riferimenti in rete e non avendo conservato il quotidiano del tempo ritengo corretto che tu abbia apportato questa correzione, in quanto suffragata da un preciso riferimento (per quanto dello stesso interessato Montanelli).Tano-kun✩タノくん
"Montanelli non ricevette che pochissimi telegrammi di doglianza, addirittura il Corriere"
- Le Brigate rosse videro in Montanelli un famulo del potere, un complice del capitalismo, un bardo delle multinazionali e lo gambizzarono. L’Italia benpensante, né pusillanime né reazionaria, insorse, e quello stesso giornale che per quarant’anni Montanelli aveva servito e onorato ne annunciò il ferimento, omettendo nel titolo il nome della vittima. Un gesto che offendeva la tanto strombazzata "completezza dell’informazione". Una brutta pagina, su cui preferiamo stendere un velo, anzi una trapunta pietosa. (Il Messaggero, 2 gennaio 2000)
"Con il Corriere della Sera, sotto la direzione di Piero Ottone, Montanelli disse di aver man mano cominciato a sentirsi un estraneo, si dimise prima di essere licenziato: la linea del giornale di via Solferino, più conformista e succube dei modelli politici imperanti più di quanto avrebbe potuto condividere, lo spinse a fondare un suo quotidiano, "Il Giornale Nuovo" (in seguito chiamato piu' semplicemente Il Giornale). Lo seguirono molti colleghi che, come lui, non vedevano bene il nuovo clima del Corriere. Ottone stesso ebbe a dire con rammarico che Montanelli si stava portando via "l'argenteria di famiglia"."
- In precedenza avevo scritto o corretto in questo modo: Il Corriere della Sera, sotto la direzione di Piero Ottone, fa sì che Montanelli si senta un estraneo: la linea più progressista del giornale di via Solferino, lo spinge a fondare un suo quotidiano, Il Giornale.
- Ho ritrovato fra le mie carte il seguente appunto:
Il Corriere,intanto, ha perso una firma storica: il 17 ottobre si è dimesso Indro Montanelli, in contrasto con la linea di Piero Ottone, accusato di «filocomunismo». (Corriere della sera 1876-2001 - lo speciale dell'anniversario -, pag. 29). Direttore Piero Ottone, il quotidiano aveva visto la secessione montanelliana e si era schierato sul fronte laico. (La Repubblica, 9 agosto 2005, pag. 8). Con il "Corriere della Sera", nel '76, in polemica con la linea "progressista" dell'allora direttore Piero Ottone. (La Repubblica, 22 luglio 2001)
Penso che ci sia da sistemare qualcosa in quest'ultimo passo, che ho lasciato invariato. --Cosoleto 14:18, 13 mag 2006 (CEST)
". " io l'ho letto su un suo libro , la sua autobiografia --Django 00:29, 25 mag 2006 (CEST)