Roberto Frassetto

militare italiano
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Roberto Frassetto (Napoli, 25 novembre 1917) fu un sottotenente di vascello (promosso poi a tenente di vascello) della Regia Marina inquadrato nella Xª Flottiglia MAS. Catturato dagli inglesi dopo un fallito tentativo contro il porto di La Valletta, Frassetto venne rimpatriato nel 1944 e subito rientrò in Mariassalto, l'erede della Xª Flottiglia MAS sotto il Governo Badoglio.

Biografia

Roberto Frassetto nacque a Napoli il 25 novembre 1917. Nel 1937 diventò allievo ufficiale all'Accademia Navale di Livorno del corso Alcione, e per le sue doti venne promosso nel giugno 1940 al grado di guardiamarina. Con questa qualifica si imbarcò successivamente nella corazzata Caio Duilio e nel 1941 venne accolta la sua domanda di far parte della Xª Flottiglia MAS di La Spezia quale operatore dei cosiddetti barchini esplosivi.
Dopo un periodo di addestramento partecipò allo sfortunato tentativo di forzamento della base navale inglese di La Valletta (Malta) condotto nella notte dal 25 al 26 luglio 1941, nel quale si portò con il suo mezzo all'attacco delle ostruzioni, riportando gravi lesioni alla colonna vertebrale per l'effetto degli scoppi ravvicinati degli altri mezzi italiani, anch'essi colpiti dal fuoco inglese.

Posto in salvo dagli inglesi e trattenuto prigioniero, nel settembre 1944 venne rimpatriato e partecipò alla guerra di liberazione in forza a Mariassalto, e proprio mentre era in questo reparto venne promosso tenente di vascello in data 16 novembre 1944.
Nel dopoguerra Frassetto operò nello sminamento dei porti nazionali e nel febbraio 1947, sempre in seguito ad una sua precisa richiesta, transitò nella riserva.

Onorificenze

«Operatore volontario dei mezzi d'assalto della Regia Marina, partecipava al tentativo di forzamento di una delle più potenti e meglio difese basi navali avversarie.

Benché scoperto e fatto segno a violentissima reazione di fuoco, prendeva l'iniziativa dell'attacco lanciando il proprio mezzo carico di esplosivo contro l'ultima ostruzione e riusciva ad aprire il varco verso le navi alla fonda. Rimasto in acqua tra l'infuriare delle esplosioni, non sollecito della propria salvezza ma solo tenacemente deciso a favorire il successo dei compagni d'arme, tentava di guidarli con segnalazioni luminose, finché l'esplosione di altro mezzo lanciato all'attacco lo feriva gravemente.

All'atto della cattura, benché gravemente leso negli organi interni rifiutava ogni aiuto. Mirabile esempio di coraggio, tenacia e senso del dovere.»
— Acque di Malta, alba del 26 luglio 1941

Voci correlate

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