Kratos (God of War)
Kratos è un personaggio immaginario, antieroe delle serie dei giochi God of War: Chain of Olympus, God of War, God of War: Betrayal, God of War II e God of War III
Storia
Kratos era il figlio maggiore di una donna proveniente da un anonimo villaggio greco, dal quale era fuggita per le accuse di adulterio che giravano in suo proposito. Da bambino, assieme a suo fratello minore, venne strappato da sua madre e addestrato all'arte militare secondo la legge di Sparta. Il fratello, giudicato troppo gracile, venne gettato da una rupe (il Monte Taigeto) assieme ad altri bambini; Kratos invece dimostrò prestissimo delle potenzialità fisiche eccezionali ed una dedizione al combattimento fuori dal comune. Divenuto un formidabile guerriero, egli tornò a Sparta eroso dal desiderio di scoprire chi fosse il padre dal quale aveva ereditato tali potenzialità; ma la madre non poteva dirne il nome a causa di una terribile maledizione che la tramutò in un'orrida bestia, e costrinse Kratos ad ucciderla. Poco prima di morire, la madre riuscì a sussurrare la terribile verità: Kratos era figlio di Zeus. Fu probabilmente allora che nacque l'odio dell'uomo verso gli dei olimpici e in particolare verso Zeus, contro il quale Kratos tramava una tremenda vendetta. Passarono gli anni, e l'uomo diventò comandante dell'esercito spartano: solo in battaglia la sua sete di sangue sembrava trovare pace, e solo nella sconfitta truce del nemico riusciva a placare la sua anima malvagia. Kratos sposò una donna e da lei ebbe una figlia, Calliope. Egli le amava più di ogni altra cosa, ma sua moglie era l' unica che lo sfidava mentre Calliope lo vedeva come un padre affettuoso.
Durante una terribile battaglia contro un'orda di barbari, che aveva decimato il suo esercito, Kratos stava per soccombere al martello del comandante avversario, quando chiese aiuto ad Ares, dio della guerra: se lo avesse aiutato, la sua anima sarebbe stata per sempre sua. Ares lo accontentò e scese dal Monte Olimpo, uccidendo i nemici di Kratos e legando alle sue braccia le Spade del Caos, due grosse spade attaccate ai suoi polsi per mezzo di catene, simbolo della sua forza sottomessa alla schiavitù del dio. Per molti anni l'uomo saccheggiò, razziò e uccise in nome di Ares, commettendo atti terribili e crudeltà inenarrabili, finché, durante una scorribanda, non violò il sacro tempio dell'Oracolo: al suo interno, accecato dalla rabbia, non si accorse che c'erano sua moglie e sua figlia, e le uccise. Da allora la sua pelle diventò bianca come le ceneri delle sue vittime, e le sue notti furono perseguitate dall'incubo di quell'ultima uccisione, dando vita alla leggenda del Fantasma di Sparta.
La scelta di Kratos: God of War: Chains of Olympus
Kratos capì che sua moglie e sua figlia erano state condotte al tempio per volere di Ares, che, eliminati gli ultimi legami al mondo mortale, avrebbe potuto renderlo la sua macchina da guerra. Kratos si mise al servizio degli dei, cercando il modo per espiare i suoi peccati facendosi cancellare la memoria e al tempo stesso di vendicarsi di Ares prima e Zeus poi. Patrocinato da Atena, l'uomo ebbe una parte fondamentale nella sconfitta dell'esercito persiano che aveva invaso l'Attica; al ritorno, però, scoprì che il Carro del Sole guidato dal dio Elio era stato rubato da una forza sconosciuta, e portato nell'Ade. A Kratos venne richiesto dagli dei di recuperarlo. Sconfitto Caronte ed entrato nel Tartaro, Kratos scoprì che dietro il furto del Sole c'era Persefone, moglie di Ade (divinità), che si era ribellata agli dei che l'avevano sottratta al suo destino da mortale: pur di riottenere il suo diritto a morire, ella era disposta ad allearsi col Titano Atlante, il quale avrebbe distrutto il pilastro che reggeva l'Olimpo e l'intera Terra a patto che fosse stato liberato (cosa che Kratos non permetterà). Kratos fu posto di fronte ad un'ardua scelta: avrebbe potuto rimanere nei Campi Elisi assieme a sua figlia, donando però alla dea la sua forza necessaria all'impresa, oppure continuare a combattere per il poco tempo che rimaneva alla Terra. In un primo momento, Kratos rinunciò alla sua forza pur di stare di nuovo con Calliope; tuttavia, guardando impotente lo spettacolo atroce della distruzione dell'Olimpo, capì che il suo destino era quello di combattere per gli dei. Abbandonò così la bambina e sconfisse Persefone, riuscendo a riportare il Sole in cielo. Dal quale cadde, ma fu salvato prima di sfracellarsi al suolo da due anonimi dei (Atena e Elio), che avevano altri progetti per il suo futuro.
La vendetta: God of War
Le imprese di Kratos sembravano non avere fine, così come i suoi incubi: dopo la sconfitta dell'Idra dell'acqua, il Fantasma di Sparta non era ancora stato liberato dalla sua schiavitù. Un'ultima impresa lo attendeva, mai tentata da nessun umano prima di lui: uccidere Ares, che si era ribellato a suo padre e sua sorella e adesso distruggeva incontrollabile la città di Atene, dove Kratos si scontra con Medusa. Durante l'assedio, Kratos incontra uno strano personaggio: il Vecchio, che scavava una tomba, destinata a Kratos. Dopo aver salvato l'oracolo di Atene da delle arpie, a Kratos viene indicato dove trovare il potere per sconfiggere Ares: nel Deserto delle anime erranti. Kratos vagò nel deserto, tana delle pericolose sirene, per molti giorni, finché non trovò il titano Crono, condannato da suo figlio Zeus a portare per l'eternità il peso del Tempio di Pandora sulle spalle: era lì che veniva custodito il Vaso di Pandora, l'unica arma in grado di distruggere un dio. Kratos sfidò le terribili insidie del tempio, irto di trappole e di nemici, come il Minotauro gigante e riuscì a conquistare il Vaso; ma Ares, saputolo, lo uccise a tradimento, facendolo sprofondare nell'Ade. Ma il Fantasma riuscì a fuggire grazie al Vecchio, che aveva costruito una specie di ponte (la tomba) perché lui potesse tornare sulla terra. Fu qui che ebbe luogo la battaglia contro il dio della guerra, che Kratos riuscì a vincere grazie all'aiuto degli altri dei; ma, nonostante la sconfitta di Ares, gli incubi del passato continuavano a tormentare la sua anima. Credendosi ingannato dagli dei, Kratos si gettò dalla rupe più alta di tutta la Grecia; ma non poté morire, poiché fu trasportato da Atena in cima all'Olimpo, dove lo attendeva il posto di Dio della Guerra.
Il destino di un dio: God of War 2
Una volta sconfitto Ares, Kratos tornò a Sparta per chiedere alla madre chi fosse suo padre, la quale, appena tentò di rivelarglielo si tramutò in un mostro, e Kratos fu costretto ad ucciderla. La madre, ferita mortalmente, riprese le sue sembianze, e prima di morire sussurrò il nome di Zeus. Una volta divenuto il dio della guerra, Kratos utilizzò i suoi poteri per far vincere agli spartani (suoi protetti) ogni battaglia, in quanto considerava gli spartani la sua unica famiglia. Fu così che, nonostante i tentativi di Atena di aiutarlo, Kratos fu ingannato da Zeus, che col pretesto di aiutarlo a sconfiggere il Colosso di Rodi, portato in vita da una magia, gli fece riversare i poteri per prendere la Spada dell'Olimpo, e lo uccise con questa. Ma nemmeno questa volta Kratos morì: venne infatti salvato da Gaia, regina dei Titani, imprigionata da Zeus durante la grande guerra tra Titani e Olimpici. Ella gli offrì il suo aiuto: per cambiare il suo destino, Kratos avrebbe dovuto recarsi all'Isola delle Parche, dimora di queste, custodi del Telaio del Destino, grazie al quale avrebbe potuto tornare indietro nel tempo fino al tradimento di Zeus. Il Fantasma di Sparta superò così tutti i pericoli e le insidie dell'Isola, riuscì a sconfiggere Lachesi, Atropo e Cloto e infine ad arrivare al Telaio del Destino. Tornò così indietro nel tempo e prese possesso della Spada dell'Olimpo, con la quale ingaggiò un terribile duello con il padre degli dei. Kratos stava per vincere, quando in soccorso di Zeus arrivò Atena, che si lasciò uccidere al suo posto; mentre moriva, la dea gli rivelò che Zeus era suo padre, e che il motivo per cui l'aveva tradito era il timore del ciclo del figlio che sconfigge il padre, iniziato da Crono che aveva ucciso il padre Urano, e poi era stato sconfitto dallo stesso Zeus. Gli disse anche che i suoi tentativi non sarebbero valsi a nulla, poiché gli Dei si sarebbero alleati contro di lui e i Titani. Ma Kratos non si arrese, e dichiarò guerra all'Olimpo. Poi andò da Gaia, all'epoca della grande Guerra.
La vendetta finale: God of War 3
In "God of War 3" Kratos uccide : Crono (gli spezza un osso, gli conficca una grande sbarra sotto il collo e lo uccide con la Spada dell' Olimpo in testa), Gaia (le distrugge il cuore nello scontro finale contro Zeus), Poseidone (lo acceca e gli storce il collo), Ade (gli apre la testa), Era (le spezza il collo), Elio (gli strappa la testa che poi diventerà un'arma), Ermes (gli taglia le gambe), Ercole (gli distrugge la testa), Efesto (lo elettrizza), Zeus (gli conficca la Spada dell' Olimpo, ma Zeus esce dal suo corpo sottoforma di spirito,però kratos lo fa ritornare nel suo corpo e lo uccide a pugni) e poi si suicida. Uccide così tutti gli dei dell'olimpo tranne Afrodite. In "God of War 3", Kratos viene tradito da Gaia,infatti, quando avrà una possibilità di salvarla non la salverà, invece la farà cadere, ma Gaia non muore ed infatti torna nello scontro tra Kratos e Zeus e cerca di ucciderli ma invece è lei a perire. Fondamentale è Pandora, una bambina che è la chiave per aprire la nuova sistemazione del vaso di Pandora; infatti, Zeus ha richiesto da Dedalo un palazzo dove nessuno potesse entrare, per custodire il vaso, in cambio di suo figlio Icaro (in realtà è stato ucciso da Kratos); quando infatti Dedalo vede in penombra, dalla cella da lui stesso creata, su ordine di Zeus per contenere qualcuno, che non credeva dovesse essere proprio se stesso, Kratos, che ha le ali, pensa subito che suo figlio sia tornato ma tocca a al Fantasma di Sparta rivelargli la verità. Dedalo, saputo questo si suicida e scrive una lettera a Kratos con il sangue. Poi Kratos spezza la catena dell'equilibrio e si dirige verso Zeus per ucciderlo, ma prima tira un marchingegno in grado di liberare il vaso e Pandora si dirige verso vaso(in quanto Pandora è l'unica in grado di aprirlo, sacrificando però la sua vita)ma Kratos la blocca però Pandora si libera e corre verso il vaso, incontrando però Zeus che la lancia verso una roccia. Quindi, Kratos e Zeus lottano per molto finché Kratos lo strema e Pandora raggiunge il vaso. Kratos si dirige verso il vaso e lo apre, ma è vuoto e Zeus lo deride scomparendo proprio quando Kratos si stanca. Poi Kratos continua a lottare fino ad uccidere Zeus. Dopo averlo ucciso, Atena rivela a Kratos che ha ucciso gli dei per mano della speranza, poi Kratos sembra voler uccidere Atena (che tra l'altro è uno spirito) invece si suicida. In questo capitolo spiega come mai gli dei gli si fossero messi contro di lui, diventando malvagi e spietati, poiché, nel primo capitolo, aprendo il Vaso di Pandora, Kratos, aveva liberato tutti i mali (che Zeus aveva imprigionato nel vaso e, per paura che potessero essere liberati, fece costruire da Efesto un recipiente in grado di contenere i mali) e li aveva riversati sugli dei facendoli così diventare avidi e maligni; questo da anche spiegazione al problema riguardante il fatto che nel primo capitolo gli dei lo aiutano mentre nel secondo e terzo lo cercano di uccidere. Questo è un capitolo in cui Kratos è diverso dagli altri capitoli. Una stranezza nel costume di Kratos è quella riguardante la spalla destra dove si vede uno spallaccio con un' effige rappresentante un animale con le corna di profilo che si nota anche in God of War 2 ma solo nei filmati "alta risoluzione". Quando Kratos è nel palazzo di Ade, questo gli dice di aver ucciso la sua regina cioè Persefone, infatti, in "God of War: Chains of Olympus", Kratos la uccide.
Note
Curiosità
- Il nome di Kratos (in greco "forza", "potere") deriva da Cratos che nella mitologia greca si alleò con Zeus contro i Titani. Fu anche colui che legò Prometeo alla montagna dove egli poi sconterà la punizione per aver portato il fuoco agli uomini. Nel gioco invece Kratos uccide il titano gettandolo nel Fuoco Primordiale per liberarlo dalle sofferenze dell'"infernale uccello".