Montalbano Jonico

comune italiano

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«Montalbano Jonico è una graziosa cittadina di Basilicata posta sopra uno spazioso ed ameno colle, che ha dietro l'Appennino, e guarda dinanzi il mar Jonio, da cui non è lungi più che otto miglia. Io nel 1826, ritornando da Corfù, vi passai alcune ore; e della bellezza di quel paesaggio, uno dei più belli dei tanti belli della, pur troppo, bellissima Italia, ne conservo tuttavia fresca la memoria.

(Giuseppe Bianchetti


Montalbano Jonico (Mundalbàn in dialetto montalbanese) è un comune di 7.592 abitanti[1] in provincia di Matera. Vi hanno sede alcuni corsi e servizi dell'Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro.


Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Petrolla.

Il territorio comunale è compreso tra i fiumi Cavone, che lo separa da Pisticci a est, e Agri, che lo divide da Tursi a ovest. A sud confina con il comune di Scanzano Jonico, mentre a nord con Craco. Il territorio è in massima parte collinare. Di notevole impatto paesaggistico e scientifico la presenza dei calanchi. Per la presenza di terreno prevalentemente argilloso (di qui il nome delle cosiddette "argille di Montalbano") il paese è da sempre soggetto a frane che ne hanno, nel tempo, modificato l'aspetto, creando oltretutto parecchi problemi alla popolazione.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Montalbano Jonico.

Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +7,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +25,5 °C [3].

MONTALBANO JONICO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,112,314,718,123,127,531,631,727,422,117,313,212,218,630,322,320,8
T. min. media (°C) 3,64,05,78,212,315,619,019,216,212,68,75,24,38,717,912,510,9

Cenni storici

Le origini sono molto incerte, forse risalenti al IV secolo a.C. I reperti archeologici rinvenuti nel suo abitato sono di età ellenistica. Probabilmente fu, come Pandosia, alleata di Roma durante la battaglia di Heraclea, che vide fronteggiarsi le forze romane a quelle epiriote alleate dei tarantini e capitanate da Pirro. In età romana beneficiò dei percorsi della transumanza che ancora oggi l'attraversano, nonché della floridezza di Heraclea, ricadendo all'interno della Siritide. Va tuttavia segnalata la presenza di un sito dell'Età del bronzo nel suo territorio in contrada Iazzitelli.

Nel suo territorio è importante la villa di Andriace risalente al III secolo a.C. In contrada Ucio, sulla destra del Cavone (antico Akalàndros) furono trovate le famosissime Tavole di Heraclea, tavole bronzee incise in greco relative alla suddivisione agraria dei territori dei santuari di Dioniso e di Atena nel IV secolo a.C.; sul retro è incisa, in latino, la Lex Iulia Municipalis del I secolo a.C. Oggi le due tavole sono conservate presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Nel Medioevo fu feudo appartenuto ai Sanseverino, ai Villamari, ai Toledo e agli Alvarez. Importante, alle falde del Piano Cerulli, sull'Agri, i ruderi del monastero bizantino di San Nicola de Sylva. In età federiciana il monastero fu occupato dai monaci cistercensi. Nel 1555 la cittadina venne saccheggiata dai Turchi. Rilevante è il tracciato della cinta muraria esterna di età aragonese e poi ristrutturata, nella veste attuale, in seguito al saccheggio turco. Dal 1799 fu molto attiva nel movimento antiborbonico. Nel 1863 al nome Montalbano fu aggiunto l'appellativo Jonico, a indicare il mare su cui il territorio comunale si affacciava. A partire dal 1932, e fino ai primi anni '60 del Novecento, Montalbano fu una delle stazioni delle Ferrovie Calabro Lucane. Nel 1959 prima e nel 1974 poi, il territorio, prima molto esteso, si ridimensionò notevolmente, in seguito all'acquisizione dell'autonomia da parte delle due frazioni di Policoro e Scanzano Jonico.

Toponimo

Il nome originale, Mons Albanus, deriva probabilmente dal gentilizio Albius, diffuso nell'Italia meridionale in Età repubblicana, epoca in cui vennero assegnati lotti di ager publicus ai veterani di guerra, dopo gli eventi bellici relativi a Pirro (280 - 275 a.C.) e Annibale (seconda guerra punica, 218 - 202 a.C.). A tal riguardo va inoltre riferita una citazione di Cicerone (I secolo a.C.) che diceva di ricchi senatori romani avere grosse proprietà agricole nel territorio eracleota. Altra ipotesi è quella che deriva dalle parole latine mons (monte) e albius (chiaro), dalle argille che compongono il territorio su cui è posizionata la cittadina. Infine non è da escludere la possibile origine dall'arabo Al bana, vale a dire "luogo eccellente".

Tradizioni

 
La processione del Venerdì santo nell'aprile del 2006.

Processione del Venerdì santo

Quella del Venerdì santo è una suggestiva e antica processione che viene organizzata ogni anno dalla Confraternita del Purgatorio. Nel pomeriggio del Venerdì Santo i fedeli portano in processione la statua della Vergine a lutto e nello stesso tempo anche il simulacro di Gesù. I canti di passione accompagnano il corteo per le vie del paese mentre i fedeli cantano dondolandosi. Per ottemperare a un voto, accade che donne in processione camminino scalze.

Festa di Sant'Antonio Abate

Anticamente nel giorno della festa di Sant'Antonio Abate si usava benedire gli animali. Oggi questa usanza è stata dimenticata, ma sopravvive ancora la tradizione della gara dei fuochi in onore di Sant’Antonio. I falò realizzati dai ragazzi negli slarghi di ogni quartiere erano e sono ancora oggi l’occasione per riunirsi attorno ad essi, cantare e ballare. Alla sommità di ogni falò fatto con i rami potati dagli ulivi, anticamente si poneva un fantoccio di paglia. Seconda la tradizione la cenere viene poi portata nei campi e sparsa dai contadini sui terreni per propiziarsi un abbondante raccolto.

Personalità legate a Montalbano Jonico

 
Lapide dedicata a Francesco Lomonaco sulla sua residenza a Montalbano.

Monumenti

  • La chiesa madre di Santa Maria dell'Episcopio, con la statua lignea di Madonna con Bambino di XII secolo.
  • Le mura normanne, di cui restano due torri quadrate e numerose balestriere.
  • Corso Carlo Alberto, ricco di Palazzi nobiliari edificati tra il XVI e il XIX secolo, molti dei quali con una splendida corte centrale e una serie di abitazioni di origini nobiliari al suo interno.
  • La cd. Terravecchia, nata intorno al castello è ritenuta una domus federiciana, unica della provincia di Matera, oggi in parte inglobato in abitazioni, in parte crollato (presso piazzale Castel Fidardo, Tempa del diavolo).
  • La cd. "porta dell'Orologio", XIX secolo, relativa alle mura medievali più antiche ricostruita in seguito a due crolli, da un originale a sesto acuto, di origine federiciana.

Natura

  Lo stesso argomento in dettaglio: Petrolla.

Le creste argillose disegnate dall’erosione che circondano la collina di Montalbano Jonico racchiudono un importante patrimonio scientifico poiché formatosi nell’arco di oltre un milione di anni. Il geosito di Tempa Petrolla è un condensato di storia, economia e natura. È stata di recente richiesta la salvaguardia di tale zona creando una riserva naturale dei calanchi.

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Economia

La cittadina ha un'economia prettamente agricola, con buone produzioni olearie e vinicole. Diffuse le coltivazioni di agrumi e alberi da frutto. Turismo ancora poco sviluppato, nonostante la vicinanza alla Strada Statale 598 di Fondovalle dell'Agri che collega direttamente alla Strada Statale 106 Jonica. Alta la percentuale di laureati e professionisti. Tuttavia le scarse prospettive occupazionali sono causa di emigrazione di giovani capaci e laureati che unita ad una situazione di forte invecchiamento della popolazione causano una lenta, ma costante diminuzione demografica.

Dialetto

Il dialetto montalbanese, fa parte del dialetto metapontino, di derivazione in prevalenza latina e greca, e arricchito da influenze spagnole e francesi per via dei secoli della dominazione di Francia e Spagna. È definito un dialetto cantante perché caratterizzato da una fonetica che inclina spesso alla cantilena, probabilmente di derivazione greco-bizantina. Il dialetto stretto non viene quasi più parlato, sostituito dalla forma inflazionata dall'Italiano presente oggi. Rimangono tuttavia molti elementi del dialetto puro, soprattutto alcuni termini o forme verbali.

Trasporti e collegamenti

Distanze dalle principali località

Amministrazione

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Amministrazioni precedenti

Note

  1. ^ Bilancio demografico 2009, dati Istat, su demo.istat.it. URL consultato il 24-06-2009.
  2. ^ Classificazione sismica dei comuni lucani
  3. ^ Tabella climatica
  4. ^ Classificazioni climatiche dei comuni lucani
  5. ^ Dati tratti da:

Voci correlate

Collegamenti esterni

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
13 agosto 1992 - 15 dicembre 1993 Giuseppe Grimaldi Sindaco
16 dicembre 1993 - 19 novembre 1995 (Commissione straordinaria) Sindaco
20 novembre 1995 - 16 aprile 2000 Leonardo Giordano Sindaco
17 aprile 2000 - 4 aprile 2005 Francesco Puzzovivo Lista Civica Sindaco
5 aprile 2005 - 29 marzo 2010 Leonardo Giordano Lista Civica Sindaco