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Frontespizio di The Idler, pubblicato da W. Durrell, New York, 1811

Sotto il titolo di The Idler è raccolta una serie di 103 saggi, tutti, tranne dodici, scritti da Samuel Johnson, e pubblicati tra il 1758 e il 1760 sul settimanale londinese The Universal Chronicle. È probabile che il Chronicle sia stato pubblicato al solo scopo di inserire The Idler, poiché era stato stampato un solo numero della rivista prima che iniziasse la serie di saggi e cessò le pubblicazioni quando anche i saggi finirono. Gli autori dei saggi oltre a Johnson furono Thomas Warton, Bennet Langton, e Joshua Reynolds.

Il biografo di Johnson, James Boswell, ricordava che Johnson scrisse alcuni dei saggi contenuti in The Idler con la "rapidità con cui si scrive una lettera". Infatti, in occasione di una visita ad Oxford, Johnson scrisse nel giro di mezz'ora, prima che partisse l'ultimo corriere postale, un saggio che doveva essere pubblicato il giorno dopo.

I saggi riscossero tale successo che altre pubblicazioni li ristampavano senza il consenso dell'autore, per questo Johnson si decise ad inserire un avviso nel Chronicle con il quale minacciava di comportarsi allo stesso modo con gli scritti dei suoi concorrenti e di distribuire il ricavato delle loro vendite fra le prostitute di Londra.

Quando la raccolta The Idler fu pubblicata in libro, uno dei saggi scritti da Johnson, The Vulture, non venne inserito, pare perché la sua satira contro la guerra era ritenuta sediziosa. Johnson lo sostituì con un saggio sulla detenzione dei debitori.

I saggi

Tutti i saggi inizialmente erano pubblicati senza titolo. Fu dato a ciascuno di essi un titolo allorché vennero pubblicati in un libro. Nell'introduzione, Johnson precisò che dodici dei saggi non erano di suo pugno. Gli autori di sette di questi dodici saggi sono stati ricordati nella biografia di Boswell, la paternità degli altri cinque è ignota.[1]

No 1. The Idler's character (Peculiarità del Fannullone)

Pubblicato: Sabato, 15 Aprile 1758

In questo saggio, Johnson spiega perché abbia scelto questo pseudonimo per scrivere i saggi che andrà pubblicando. "Ognuno di noi è", egli dice, "o spera di essere, un Fannullone." Egli promette per i suoi lettori "maldicenza e satira": "Il Fannullone è per sua natura un criticone; quelli che non fanno nulla da sé, pensano che ogni cosa sia facilmente realizzabile, e criminalizzano tutti quelli che falliscono in una azione." Tuttavia, egli dice che questo non comporta alcun obbligo e che i lettori delusi dovranno prendersela solo con se stessi.

"Ogni modo di vivere ha le sue convenienze. Il Fannullone, che si abitua ad essere soddisfatto di ciò che può facilmente ottenere, non solo sfugge le fatiche che sono spesso inutili, ma riesce a volte meglio di quelli che disprezzano tutto ciò che è alla loro portata e pensano che ogni cosa più è difficile da ottenere più è importante".

No 2. Invitation to correspondents (Invito ai corrispondenti)

Pubblicato: Sabato, 22 Aprile 1758

Johnson si lamenta che, nonostante abbia "già quasi da una settimana iniziato la pubblicazione", di non aver ricevuto una sola espressione di lode né gli è giunta alcuna offerta di collaborazione alla serie. Egli chiede "a coloro che si sono già dedicati alla letteratura, o a coloro che, senza alcuna meta, vagano attraverso la landa della vita" di presentare dei saggi da pubblicare sotto il titolo di The Idler.

Colui il quale è conosciuto perché scrive su di un periodico, non deve far altro che stare attento a non rivelare quali precisi articoli siano proprio i suoi; mantenere tale segreto è davvero difficile; ma se si riesce a mantenerlo, non ci vuole molto ad immaginare con quale piccolo sacrificio si possa crescere di importanza".

No 3. Idler's reason for writing (Motivo per il quale scrive il Fannullone)

Pubblicato: Sabato 29 Aprile 1758

Johnson cosidera la possibilità che i saggisti un giorno siano a corto di argomenti divertenti. Egli spiega di scrivere per venire in soccorso ai suoi colleghi fannulloni e a coloro che "si levano al mattino, vuoti di pensiero, con le menti spalancate ad ingoiare cibo intellettuale che alcuni saggisti sono abituati propinare."

"Molto è fatto male nel mondo a causa di scarso interesse o motivazione. Colui che assume il carattere di un critico e giustifica le sue affermazioni in base ad una perpetua censura, immagina di non far danno a nessuno se non all'autore che egli considera una bestia immonda che ogni altro essere vivente ha il diritto di perseguitare; non pensa a quante persone innocue coinvolga nella sua colpevolezza, insegnando loro a provocare danni senza malignità e a ripetere delle obiezioni di cui non conoscono il senso; o a quante oneste menti preclude il piacere, facendo sorgere in esse una artificiosa pignoleria e rendendole a tal punto giudiziose da metterle in disaccordo con le proprie sensazioni. Colui che apprende dal critico a rigettare ciò che prima naturalmente gli piaceva ha motivo di lamentarsi con il suo maestro così come quel pazzo che accusava il suo dottore di averlo ridotto in povertà da quando si credeva di essere il padrone del Perù".

No 4. Charities and hospitals (Opere di beneficenza ed ospedali)

Pubblicato: Sabato, 6 Maggio 1758

Per Johnson l'opera di beneficenza è "nota solo a quelli che, o direttamente o perché da altri trasmessa, gioiscono della luce della rivelazione." Egli sostiene che era sconosciuta nell'antica Roma e che l'Islam e lo Zoroastrismo hanno recepito tale idea dal Cristianesimo. Egli nota, tra l'altro, che gli ospedali in Gran Bretagna sono sostenuti esclusivamente dalle donazioni di benefattori, e invita tali istituti a non instaurare rapporti di feudalità tra di loro per non scoraggiare tali donazioni.

"La compassione secondo alcuni pensatori, i quali troppo facilmente sono stati definiti filosofi, è risolta in un sentimento puramente egoistico, una percezione involontaria di dolore che insorge alla vista casuale di un essere come noi che langue nella miseria. Ma questo sentimento, se mai possa sorgere da un istinto bruto, produrrà solo effetti transitori e saltuari, ma non potrà mai risolversi in un principio di azione o portare sollievo alle vittime di calamità lontane e per generazioni di là da venire".

No 5. Proposal for a female army (Proposta per un esercito femminile)

Pubblicato: Sabato, 13 Maggio 1758

Poiché nella Guerra dei sette anni furono molti i soldati utilizzati, Johnson, preso da pietà per le mogli e le fidanzate lasciate a casa in Inghilterra suggerisce che venga formato un esercito di donne in modo che possano seguire i loro cari. Egli sostiene che dopo l'invenzione delle armi moderne, "non mi sembra che un moderno soldato svolga compiti, fatta eccezione per l'obbedire, che una donna non possa anche eseguire. Se i capelli non sono incipriati, ecco che una donna ha pronto un piumino da cipria; se una casacca si è macchiata, ecco pronta una donna con la spazzola".

"Di queste donne, alcune, io spero, abbiano un cagnolino ed alcune altre uno scimmiotto; ma questi sono compagni insoddisfacenti. Molti utili compiti svolgono le giacche rosse, per i quali né i cani né le scimmie sono all'altezza. Un pappagalo, in verità, è sgargiante come un colonnello, e, se è stato molto utilizzato in buona compagnia, non è del tutto privo di conversazione; ma un pappagallo, dopo tutto, è una povera creaturina, e non ha né spada né una trecciola di cordoncino sulla spalla, non può né danzare né giocare a carte".

No 6. Lady's performance on horseback (Esibizione di una donna a cavallo)

Pubblicato: Sabato, 20 Maggio 1758

Johnson commenta le espressioni adulatorie rivolte dal pubblico ad una donna che percorse a cavallo mille miglia in meno di un migliaio di ore. Con ironia, egli suggerisce di erigerle un monumeto per i posteri, e fa alcune ipotesi circa l'iscrizione da apporre.

"Sia dunque con cura ricordato che con questa esibizione ella ha vinto la sua scommessa, e, perché ciò sembri, per l'avvenuto cambiamento dei costumi, un incitamento inadeguato o incredibile, sia aggiunto, che a quel tempo le originarie motivazioni delle azioni umane avevano perso il loro influsso; che l'amore per l'encomio era estinto, il timore dell'infamia era diventato cosa ridicola, e il solo ed unico desiderio di un inglese era" vincere la sua scommessa.

No 7. Scheme for news-writers (Uno schema per i giornalisti)

Pubblicato: Sabato, 27 Maggio 1758

Johnson si lamenta della ripetività nei servizi di cronaca. Egli suggerisce che, invece di dar notizia di un evento tutt'insieme e quindi poi rimasticarlo all'infinito, i giornalisti rivelino il fatto di cronaca un po' alla volta per tenere i lettori avvinti in attesa dello sviluppo della notizia.

"Per questo, i giornali oggigiorno si sono moltiplicati senza fornire un pari incremento di informazione. La storia narrata nel giornale del mattino è riportata di nuovo in quello della sera, e i resoconti della sera vengono pagati di nuovo con il giornale del mattino. Questa ripetività, infatti, fa perdere del tempo invece di abbreviarlo. La persona più desiderosa di sfogliare i giornali sarà bello che stanco prima di spulciarli tutti; e più di un uomo, che entri nella caffetteria in vestaglia e ciabatte, sarà chiamato ad aprire la sua bottega, o a consumare la cena, prima che sia riuscito a capir bene quale sia la condizione dell'Europa."

No 8. Plan of military discipline (Programma di disciplina militare)

Pubblicato: Sabato, 3 giugno 1758

Questo scritto si presenta sotto forma di lettera indirizzata a The Idler, ma non è tra i saggi che Johnson attribuì ad altri collaboratori.

Lo scrittore propone un metodo per sviluppare il coraggio nei soldati britannici. Egli suggerisce che vengano attirati verso una finta fortezza con l'offerta di roast beef e birra e fatti marciare su di essa prima che inizino a mangiare. Questo dovrebbe essere fatto giorno dopo giorno, con una aggiunta alla scena di situazioni e suoni ogni volta sempre più spaventosi. I soldati alla fine saranno abbastanza abituati alla violenza per sfidare il fuoco nemico.

"Non posso pretendere di informare i nostri generali circa le gradazioni di pericolosità con cui addestrare i loro uomini perché acquistino forza d'animo. Essi sanno molto bene cosa i soldati e loro stessi sono in grado di sopportare. Sarebbe giusto che la guerra ogni giorno variasse nel suo aspetto. A volte, mentre scalano il bastione, un cuoco può buttare grasso sul fuoco, per abituarli ad una fiammata improvvisa, e talvolta, con il fracasso di pentole vuote, possono essere abituati ad esplosioni formidabili. Ma non si dimentichi mai che la vittoria deve riposare con la pancia piena."

No 9. Progress of idleness (Progresso della fannullagine)

Pubblicato: Sabato, 19 Giugno 1758

(L'autore di questo scritto è incerto)

Un corrispondente si lamenta perché il Fannullone non fornisce suggerimenti sul come essere indolenti. Il Fannullone risponde che questa richiesta mostra come chi l'ha scritta "sia ancora ai rudimenti della fannullagine, e non abbia conseguito né la teoria né la pratica del dolce far niente." Alla vera fannullagine si giunge solo praticandola.

"Tanto vasto è il regno della fannullagine quanto potente è il suo influsso. Ma ella non conferisce subito tutti i suoi doni. Al mio corrispondente, che pare, pur con tutti i suoi errori, bramoso di consigli, devo dire che egli sta chiedendo troppo frettolosamente gli ultimi consigli per raggiugere la completa avulsità. In qualsiasi cosa gli abbiano insegnato a credere i fannulloni inesperti, è necessario il lavoro per essere iniziati alla fannullagine. Colui che non abbia mai lavorato potrà conoscere i fastidi derivanti dal non far niente, ma certamente non il piacere. Il piacere è, che se si dedica all'avulsità, egli farà durare più a lungo gli intervalli di indolenza e abbrevierà quelli lavorativi, finché alla fine egli si sdraierà per riposare e non disturberà più il mondo o se stesso con le proprie frenesie e rivalità."

No 10. Political credulity (Credulità in politica)

Pubblicato: Sabato, 17 Giugno 1758

Johnson parla dei politici fanatici che "rinunciano a vedere e sentire e decidono di non credere ad alcunché che non sia a favore di colui del quale si dichiarano seguaci". Egli descrive due tipi di queste persone di lui contemporanee, personificandole in Tom Tempest (sostenitore degli Stuart) e Jack Sneaker (sostenitore degli Hannover).

"Il pensatore fanatico è sedotto dall'autorevolezza dei maestri che non ha sempre la possibilità di controllare, e così viene a trovarsi impaniato nei sistemi in cui verità e menzogna sono inestricabilmente interconnesse, oppure si impegna a parlare di argomenti la cui natura non lo mette in condizione di comprendere."

No 11. Discourses on the weather (Discorso sulla meteorologia)

Pubblicato: Sabato, 24 Giugno 1758

Johnson dice che gli Inglesi sono ossessionati dalla domanda 'Che tempo fa?' perché il tempo è estremamente variabile. Egli prende in giro la teoria, allora in voga, secondo cui l'ambiente politico di una nazione è influenzato dal clima di questa, e critica coloro che sono affetti da meteoropatia.

"Questa è la ragione delle nostre usanze; e chi la può trattare con disprezzo? Certamente non l'assistente in aula di tribunale, la cui attività consiste nel controllare l'aspetto di esseri deboli e sciocchi come lui stesso e la cui sicumera consiste nell'enumerare i nomi di uomini che potrebbero cadere nel nulla e non lasciare vacuità; ma nemmeno il proprietario terriero, che ferma per strada il conoscente per dirgli di aver perso mezza corona; e neanche l'avido lettore di gazzette, che si riempie la testa di notizie dall'estero e commenta schermaglie diplomatiche e assedi, le cui conseguenze non potranno mai raggiungere chi lo ascolta o lui stesso. Il tempo è argomento più importante e più interessante; esso riguarda lo stato del cielo e della terra da cui dipendono abbondanza e carestia e tutto ciò che è necessario alla vita."

No 12. Marriages, why advertised (Annunci di nozze)

Pubblicato: Sabato, 1 Luglio 1758

Johnson prende in giro gli annunci di matrimoni inseriti sui giornali, che, secondo lui, vengono pubblicati senza che vi sia alcun interesse di guadagnare notorietà da parte dei nubendi. Racconta di un amico che aveva deciso di mettersi in affari vendendo "panegirici matrimoniali".

"Ottenere un nome è cosa che può capitare, ma a pochi. Un nome, anche nella nazione più mercantilista, è una delle poche cose che non si può comprare. È il dono spontaneo del genere umano, che deve essere meritato prima che venga concesso ed è alla fine concesso a malincuore. Ma questa riluttanza aumenta solo il desiderio in colui che crede di avere qualità sufficienti per superarla."

No 13. The imaginary housewife (La casalinga immaginaria)

Pubblicato: Sabato, 8 Luglio 1758

Un corrispondente immaginario si lamenta di sua moglie che, temendo la fannullagine, costringe le loro figlie a cucire continuamente. Come risultato si ha che la casa è piena di ricami inutili e le figlie sono ignoranti come capre.

"Molly l'altro giorno mi chiese se l'Irlanda si trovasse in Francia, e subito sua madre le ordinò di ripararle l'orlo del vestito. Kitty, a sedici anni, non conosce la differenza che corre tra un Protestante ed un Papista, perché lei è sta impiegata per tre anni a ricoprire il lato di un armadio con un parato raffigurante Cranmer sul rogo. Anche Dolly, la mia figlia maggiore, ancora oggi non è capace di leggere un capitolo della Bibbia, avendo passato il tempo che altri bambini passano a scuola, nel ricamare la scena del colloquio fra Salomone e la regina di Saba."

No 14. Robbery of time (Furto del tempo)

Pubblicato: Sabato, 15 Luglio 1758

Johnson esamina coloro che perdono tempo andando dietro a uomini insigni. "La verità è", egli commenta, "che gli inconvenienti per il factotum vengono esternati in piagnistei più che realmente sentiti." Molto più preoccupanti sono i fastidi quotidiani come i chiacchieroni e i ritardatari abituali.

"Se vogliamo che gli altri siano gentili, dobbiamo sopportarne le manie. Colui che non si fa capace di ritirarsi dalla società, deve essere contento di pagare un tributo del proprio tempo ad una moltitudine di tiranni; al perdigiorno che fissa appuntamenti che non rispetta mai; a chi chiede consigli che non accetta mai; al millantatore che le spara grosse pur di raccogliere lodi; al piagnone che si lamenta solo per essere compiatito; al promotore di incontri mondani la cui sola felicità consiste nell'intrattenere gli amici con aspettative che solo lui non sa che sono vane; all'economista che parla di buoni affari e transazioni; al politico che predice le sorti delle battaglie e la violazione delle alleanze; all'usuraio che paragona fra di loro i suoi vari capitali; e all'oratore che parla solo perché gli piace sentirsi parlare."

No 15. Treacle's complaint of his wife (Treacle si lamenta di sua moglie)

Pubblicato: Sabato, 22 Luglio 1758

(L'autore di questo scritto è incerto)

Un corrispondente che si fa chiamare Zachary Treacle si lamenta della sua vita domestica. Sua moglie è di intralcio mentre se ne va ciondolando nella sua drogheria per tutta la giornata, mentre suo figlio piccolo si arrampica sugli scaffali e manda tutto all'aria. Entrambi lo costringono a passare le sue domeniche in ozio, con suo grande disappunto.

"Perciò, signore, lei passa pigramente il suo tempo, senza un utile per il negozio o una personale soddisfazione; e, mentre osservo le mogli dei miei vicini aiutarli nei negozi riuscendo ad incassare quanto i loro mariti, io provo il dispiacere di scoprire che la mia non è altro che un peso morto. In breve, io non riesco ad immaginare disgrazia più grande che possa capitare ad un indefesso, onesto commerciante, come me, di quella di essere unito ad una donna che è una palla al piede piuttosto che di aiuto per lui."

No 16. Drugget's retirement (La vita di Drugget da pensionato)

Pubblicato: Sabato, 29 Luglio 1758

Johnson descrive una visita fatta al suo amico Ned Drugget, un commerciante di scampoli di stoffa. Anche se Drugget si è arricchito lavorando duro, volendo aria fresca e relax, ha per questo affittato un 'locale in campagna' — una stanza nella zona di Islington. Trascorre le ore dietro una finestra, chiusa per non far entrare la polvere, a contare le carrozze che passano.

"Ogni cameriera che per disgrazia fosse più alta della sua padrona, riusciva a trovare l'abito giusto presso il negozio del signor Drugget; e molte fanciulle, che avevano trascorso l'inverno presso la zia a Londra, al loro ritorno abbagliavano i compaesani con gli ornamenti a buon mercato che Drugget vendeva. Il suo negozio spesso era visitato al mattino dalle signore che facevano lasciare le loro carrozze in una strada vicina e attraversavano il vicolo con lunghi abiti di lino striscianti sul selciato. Drugget riconosce la classe sociale delle sue clienti in base alla loro timidezza; e, quando capisce che non vogliono essere viste, le invita a salire al piano suoperiore oppure si ritira con loro nel retro del negozio."

No 17. Expedients of idlers (Espedienti dei fannulloni)

Pubblicato: 5 Agosto 1758

Recenti previsioni meteorologiche per la città di Londra si sono rivelate marchiatamente inesatte. Johnson dice che questo è solo un esempio delle follie della Speculazione. Egli afferma che gli scienziati sono veramente dei fannulloni che non vogliono ammettere di essere tali. Coloro che "si divertono solo con la natura inanimata" sono persone inutili ma comunque innocenti, ma quelli che, invece, praticano crudeli esperimenti sugli animali sono "una razza di miserabili". Il resto del saggio si presenta come una accesa denuncia della vivisezione.

"Tra quelli che non ho mai potuto persuadere a definirsi come fannulloni e che parlano con sdegno del mio dormire fino a tarda mattina e di andar vagabondando la notte, c'è chi passa la giornata a catturare i ragni per poter contare al microscopio quanti occhi hanno; c'è un altro che alza il capo dal microscopio, e mostra il polline di una margherita separato dal fiore, con una destrezza degna dello stesso Antoni van Leeuwenhoek. Alcuni girano la ruota per generare energia elettrica; altri appendono alcuni anelli ad un magnete e scoprono che ciò che hanno fatto ieri possono rifarlo ancora oggi. Alcuni registrano la mutevolezza del vento e muoiono pienamente convinti che il vento è mutevole."

No 18. Drugget vindicated (Drugget viene difeso)

Pubblicato: Sabato, 12 Agosto 1758

Un corrispondente scrive per difendere Ned Drugget, la cui "casa di campagna" venne derisa nel saggio No 16. Tutti i piaceri e i diversivi sono frutto di autoinganno.

"Il teatro non è pieno di quelli che conoscono o giudicano l'abilità dell'attore, né la sala da ballo è piena di ballerini o di quelli che solo osservano i ballerini. Noi corriamo verso tutti i luoghi di divertimento, dove è assicurato un piacere standard, con pari ardore, o apparenza di ardore, per ragioni molto diverse. Uno ci va per poter dire che c'è stato, un altro per dire che egli ci va sempre. Questi va per cercare quello che può, mentre quell'altro per scoprire ciò che gli altri trovano. Qualsiasi divertimento costoso è praticato da coloro che desiderano far vedere che sono ricchi; e qualsiasi cosa che, per un puro accidente, diventi alla moda, facilmente conserva questa qualifica, perché tutti si vergognano di dire che non se ne sono interessati."

No 19. Whirler's character (Il carattere di Whirler)

Pubblicato: Sabato, 19 Agosto 1758

Secondo una corrente filosofica, la felicità è nel completo riposo, mentre secondo un'altra linea di pensiero si è irresponsabili non contribuendo con il proprio lavoro al bene comune. Johnson ci presenta un grande filosofo di posizione intermerdia, Jack Whirler, "la cui attività lo costringe ad essere sempre in movimento e il suo movimento lo allontana dalla sua attività; lui è quello che ha sempre da fare ciò che non fa mai, è quello che non può stare fermo perché lo vogliono in altro luogo ed è quello che viene cercato in molti luoghi perché non sta mai in nessun luogo."

"Perciò Jack Whirler vive in una perpetua fatica senza ricavarne un vantaggio proporzionato, perché egli non considera il fatto che un uomo non può vedere tutto con i suoi occhi e non può fare tutto con le sue mani; chi è impegnato in molteplici attività, deve delegare ad altri molte trattative e lasciare qualcosa anche alla buona sorte; chi cerca di fare tutto sprecherà la sua vita facendo ben poco."

No 20. Capture of Louisbourg (La presa di Fort Louisburg)

Pubblicato: Sabato, 29 Agosto 1758

In seguito alla vittoria degli inglesi sui francesi a Fort Louisbourg, Johnson immagina come gli storici delle due nazioni descriveranno l'evento dopo cento anni.

"Per questo motivo ogni storico scopre il proprio paese; e non è possibile leggere le cronache di grandi eventi, senza augurarsi che la verità prevalga sulla faziosità."

No 21. Linger's history of listlessness (Storia della svogliatezza di Linger)

Pubblicato: Sabato, 2 Settembre 1758

Un corrispondente di nome Dick Linger descrive la sua interminabile e vana lotta contro la svogliatezza. È stato nell'esercito, ma lo ha lasciato a causa della noia; si è sposato, ma presto ha trovato noia anche nella vita di coppia; ed ora passa le giornate arrecando noia nelle case degli amici. Lui ha un piano per un "completo emendamento" della propria vita, ma ha continuato a rinviarne l'attuazione per più di venti anni.

"Immagino che chiunque resterebbe scioccato dal sentire con quale frequenza i soldati si augurino di andare in battaglia. Tale desiderio nin sempre è sincero; la maggior parte è ben lieta di starsene a letto e di vestire elegante, e fingono un ardore che non provano; ma coloro che lo desiderano veramente non sono spinti né da odio né da patriottismo; essi non agognano corone di alloro, né si dilettano a vedere sangue versato; ma desiderano ardentemente di essere liberati dalla tirannia dell'ozio e restituiti alla dignità di esseri operosi."

No 22. The vulture (L'avvoltoio)

(Queso saggio venne omesso quando la raccolta The Idler venne pubblicata in un libro. Al suo posto venne inserito il saggio seguente, 22a.)

Pubblicato: 16 Settembre 1758

Una femmina di avvoltoio sta istruendo i suoi pulcini prima che lascino il nido. Essa dice loro che di tutti i pezzettini di carne che ha portato per nutrirli, i più gustosi sono quelli di carne umana. I pulcini le chiedono come possa riuscire ad uccidere un uomo che è molto più grande di lei. La madre risponde che non è necessario farlo; gli uomini con regolarità si incontrano in vasti campi dove si uccidono l'un l'altro in gran numero e lasciano i cadaveri come un banchetto per gli avvoltoi. I pulcini sono stupiti nel sentire che un animale possa uccidere qualcosa che non ha intenzione di mangiare. La madre ripete una teoria secondo la quale gli uomini non sono affatto animali, ma "vegetali dotati di movimento, che, come i rami di una quercia vengono scossi dalla tempesta facendo cadere le ghiande che ingrassano i maiali, così gli uomini sono, da una forza inspiegabile, spinti gli uni contro gli altri fino a che non restano a terra immoti, diventando alimento per gli avvoltoi."

"Gli avvoltoi anziani vi diranno quando osservare questi movimenti. Quando vedete uomini in gran quantità muoversi serrati, come uno stormo di cicogne, potete concludere che la mattanza sta per iniziare e che voi presto gozzoviglierete con sangue umano."

No 22a. Imprisonment of debtors (Detenzione dei debitori)

(Questo saggio fu stampato per sostituire The Vulture quando la serie venne pubblicata in un libro.)

Un corrispondente critica la prassi di condannare i debitori al carcere, dicendo che molti finiscono in galera per delitti passionali e per violenza, e non certo perché hanno procurato alcun danno reale. Ai creditori deve essere fissato un termine temporale per dimostrare che il debitore ha nascosto i suoi beni. Se nessuna prova può essere addotta, il debitore deve essere rilasciato.

"Il legislatore ha presunto evidentemente che ogni ogni mancato pagamento configuri un reato del debitore. Ma la verità è che il creditore sempre svolge una parte nel rapporto obbligatorio e spesso ancor di più è colpevole di incauta fiducia. Accade raramente che un uomo imprigioni un altro per debiti derivanti da crediti che egli ha concessi in vista di un proprio vantaggio e degli affari in cui egli aveva calcolato il suo profitto in proporzione al rischio calcolato; quindi non c'è ragione che uno punisca la controparte di un contratto su cui entrambi erano d'accordo."

No 23. Uncertainty of friendship (Incertezza dell'amicizia)

Pubblicato: Sabato, 23 Settembre 1758

Johnson considera i vari modi in cui una amicizia può finire, come l'invidia, i sospetti, gli improvvisi disaccordi o il casuale dissolversi del rapporto amicale. L'incontro con un vecchio amico dopo una lunga separazione di solito è deludente: "nessun uomo considera quanto il tempo lo ha mutato, e pochissimi si intrerrogano circa l'effetto che questo mutamento ha sugli altri."

"L'amicizia è spesso distrutta dal contrasto di interessi, non solo dall'interesse enorme e visibile che il desiderio di ricchezza e di forme di grandezza crea ed alimenta, ma dalle migliaia di segrete e lievi forme di competizione, poco conosciute dalla mente su cui esse operano. Non vi è uomo che non abbia una prediletta bagatella che egli valuta più di qualsiasi risultato, un desiderio di minute lodi che egli non ha la pazienza di sopportarne la carenza. Questa ambizione minore a volte è superata prima ancora di rendersene conto e a volte è sconfitta da una sregolata petulanza; ma queste crisi avvengono senza la perdita dell'amicizia; perché chi ha scoperto tale vulnerabilità starà sempre in guardia covando interiormente il risentimento e la vergogna ne precluderà la scoperta."

No 24. Man does not always think (L'uomo non sempre pensa)

Pubblicato: Sabato, 30 Settembre 1758

A Johnson non interessa sapere se gli animali pensano, perché è troppo occupato a chiedersi se i propri simili pensano. Una grande porzione dell'umanità passa la vita in uno stato di "stupidità negligente". Johnson conclude che la mancanza di pensiero viene da una mancanza di materiale su cui riflettere.

"È ragionevole credere che il pensiero, come ogni altra cosa, abbia le sue cause ed effetti; che debba derivare da qualcosa di conosciuto, di fatto o subito; e debba produrre una certa azione o evento. Ma purtroppo è grande il numero di coloro nelle cui menti nessuna fonte di pensiero è mai sgorgata, nella cui vita mai una conseguenza di pensiero si è scoperta; che non hanno imparato nulla su cui poter riflettere; che non hanno né visto né sentito qualche cosa che potrebbe lasciare una traccia nella memoria; che non prevedono né desiderano un qualsiasi cambiamento della loro condizione, e non hanno pertanto paura, speranza, né progettazione, e tuttavia si suppone che siano esseri pensanti ".

No 25. New actors on the stage (Nuovi attori sul palcoscenico)

Pubblicato: Sabato, 7 Ottobre 1758

Un corrispondente intercede per i giovani attori suggerendo di invitare i critici teatrali a tener conto del nervosismo e dell'inesperienza di chi calca da poco le scene. Johnson estende l'appello comprendendo anche i giovani poeti e quindi i giovani in generale.

"Non c'è nulla per cui una tale gran numero si senta qualificato per una esibizione teatrale. Ogni essere umano ha un modo di muoversi che è grazioso per i propri occhi, una voce musicale per il proprio orecchio e una sensibilità naturale che gli proibisce di riconoscere che ogni altro seno possa eccellere. Un'arte in cui un tale gran numero si ritiene eccellente e che il pubblico elogia generosamente, susciterà molti concorrenti e molti tentativi comportano molti fallimenti."

No 26. Betty Broom's history (La storia di Betty Broom)

Pubblicato: Sabato, 14 Ottobre 1758

Betty Broom, una sguattera, racconta la sua triste storia. Ha studiato per alcuni anni, con buoni risultati, presso un istituto di beneficenza. Tuttavia, il principale benefattore della scuola interruppe le sue donazioni, motivando la decisione con il fatto che, facendo istruire i poveri, diventa sempre più difficile per i ricchi trovare servitori. La scuola chiuse i battenti e Betty fu invitata a trovarsi un'occupazione. In un primo momento lavorò presso la famiglia di un ricco orologiaio, ma questi sperperavano i loro soldi in ricevimenti tanto da non poter pagare la servitù. Betty, quindi, fu assunta da un cappellaio e da sua moglie, che avevano degli orari così strampalati che la poverina non aveva la possibilità di dormire. Il suo successivo datore di lavoro aveva sei figli e le ordinò di permettere loro tutto, ma non potendo accontentare tutti e sei i bambini nello stesso momento, venne licenziata. Infine andò a lavorare in un negozio di biancheria. La moglie del proprietario sottrasse del denaro al marito e incolpò del fatto Betty, quando si scoprì l'ammanco. Betty promette di completare la storia in un altro momento e chiede a The Idler di dirle "perché nei posti dove ho lavorato, tranne forse nell'ultimo, non mi è stato riconosciuta la capacità di saper scrivere e leggere."

"Infine la prima tra i nostri abbonati, dopo aver trascorso l'inverno a Londra, rientrò tutta presa da una idea nuova e strana per il paese. Riteneva poco meno che criminale insegnare alle ragazze povere a leggere e scrivere. Chi nasce in povertà, disse, nasce per vivere da ignorante e meno sa, più lavora. Disse ai suoi amici che Londra era in subbuglio a causa dell'insolenza della servitù; difficilmente si riusciva a trovare una ragazzotta a tempo pieno perché l'istruzione ha creato una gran quantità di belle damine; nessuna di queste, oggi, accetterebbe una qualifica inferiore a cameriera personale o a qualcosa che le consenta di calzare stivaletti allacciati e indossare abiti volants, e di potersi sedere per cucire dietro la finestra del salotto. Comunque, per quanto la riguarda, ha deciso di non viziare altre ragazze; quelle che vivono del proprio lavoro non devono né leggere né scrivere a sue spese; il mondo va già abbastanza male e lei non vuole renderlo peggiore."

No 27. Power of habits (Forza delle abitudini)

Pubblicato: Sabato, 21 Ottobre 1758

La maggior parte delle persone che decidono di cambiare le loro abitudini non vi riesce, ma ciò non li dissuade dal provarci ancora e ancora. Quando qualcuno infine vi riesce, state pur certi che vi è stato costretto. Johnson consiglia i suoi lettori di non assumere cattive abitudini dal momento che in seguito è difficile liberarsene.

"Questo consiglio viene di solito dato con gran serietà e spesso accolto con apparente convincimento; ma, come ben pochi riescono a cercare nel profondo del loro cuore senza incontrare ciò che desiderano nascondere a se stessi, quasi ogni uomo continua a coltivare tale sgradevole conoscenza, ma stende di nuovo il velo tra gli occhi e il suo cuore, lascia le sue passioni e voglie così come le ha trovate e consiglia gli altri a guardare dentro se stessi."

No 28. Wedding-day. Grocer's wife. Chairman (Il giorno delle nozze. La moglie del droghiere. Il portantino)

Pubblicato: Sabato, 28 Ottobre 1758

Questa voce inizia con le risposte a due pubblicazioni precedenti. Timothy Mushroom spiega come egli fosse determinato a non mettere l'annuncio del suo matrimonio sui giornali(vedi No 12), ma fu costretto a farlo su insistenza della famiglia della sposa. Poi, la signora Treacle, la moglie del droghiere (vedi No 14), scrive per raccontare la sua versione della storia. Suo marito ha acquistato il negozio usando la sua dote, non perde occasione per recarsi in birreria e sperperare i soldi a birilli. Lei è costretta a gironzolare nei pressi del negozio proprio per controllare se lui è al lavoro e lo porta fuori la domenica in modo che non passi la giornata in modo licenzioso. A conclusione, un portantino reclama di essere pagato in base al peso delle persone che trasporta.

"È molto facile per chi se ne sta in panciolle a casa e non ha nessuno da soddisfare se non se stesso, ridicolizzare o criticare le quotidiane abitudini umane; e quelli che non sono tentati di infrangere le regole di correttezza, possono applaudire il loro giudizio, e congratularsi con se stessi, ma lasciare che l'autore o i suoi lettori si immergano nei fatti della vita comune, comporta di trovarsi irresistibilmente portati via dalla corrente delle consuetudini, e, dopo aver riso degli altri, dover consentire agli altri pari opportunità di ridere di loro".

No 30. Corruption of news-writers (Corruzione fra i giornalisti)

Pubblicato: Saturday, 11 Novembre 1758

Affermando che "il danaro e il tempo sono i fardelli più pesanti della vita, e che i più infelici fra i mortali sono quelli che ne hanno di più dell'uno e dell'altro e non sanno come usarli", Johnson elogia coloro che passano la vita a inventare nuovi divertimenti per i ricchi e i fannulloni. Fra questi inventori spiccano i giornalisti, dei quali si è avuta una inflazione negli ultimi anni. Johnson identifica in un giornalista come qualità necessarie "la faccia di bronzo e il disinteresse per la verità", e afferma che in tempo di guerra si ha la migliore opportunità per esercitare tali qualità.

"Fra le calamità della guerra può essere giustamente enumerata la diminuzione dell'amore per la verità, a causa delle falsità che l'interesse impone e la credulità incoraggia. La pace lascerà privi di occupazione sia il guerriero che il corrispondente di guerra; e francamente non so se siano più da temere delle strade piene di soldataglia abituata al saccheggio oppure dei solai pieni di scribacchini usi alla menzogna."

No 31. Disguises of idleness. Sober's character (Travestimenti della fannullagine. Il carattere di Sober)

Pubblicato: Sabato, 18 Novembre 1758

Johnson parla delle molteplici forme che la fannullagine può assumere. Vi sono fannulloni orgogliosi della propria condizione e ve ne sono di quelli che mascherano la loro fannullagine con un inutile darsi da fare. Vi sono quelli tutti presi ad elaborare piani di cui non verranno mai a capo. Poi vi sono quelli che preferiscono "riempire la giornata con attività di poco conto, avere sempre qualcosa fra le mani che possa suscitare curiosità negli altri, ma non impegno nel possessore e tenere la mente sveglia ma non pronta al lavoro." L'esemplare di questo tipo è il signor Sober. Pieno di idee ma troppo pigro per realizzarle, si distrae con la conversazione e i passatempi.

Hester Thrale scrisse nelle sue Miscellanies che questo saggio era "da intendere come il suo [di Johnson] ritratto".[2]

"Sober è un uomo di grandi desideri e rapide inventive, bilanciati con precisione dall'amore per la semplicità, e che a volte possono stimolarlo ad una impresa difficile; comunque, esercitano così tanta forza da non sopportare che lui se ne stia a riposo; e se non lo rendono abbastanza utile agli altri, lo fanno sentire almeno stanco di se stesso."

No 32. On Sleep (Sul sonno)

Pubblicato: Sabato, 25 Novembre 1758

Johnson analizza la forza del sonno, che proviene da una fonte sconosciuta, vince tutti allo stesso modo e fornisce una via di fuga dalle battaglie della vita. Molta gente, non accontentandosi dell'oblio fornito dal sonno, ricorre a dei surrogati del sonno come l'ubriachezza, il fantasticare e il vivere in compagnia.

"Tutte le forme di invidia sparirebbero, se fosse universalmente noto che non c'è nessuno da invidiare, e certamente non sono da invidiare coloro che sono insoddisfatti di se stessi. Vi è motivo di sospettare che le distinzioni nel genere umano sono più apparenza che sostanza, quando si constata che tutti sono d'accordo sul fatto di essere stanchi di piaceri ed attenzioni; e che il potente e il debole, il famoso e lo sconosciuto, sono uniti da un comune desiderio ed implorano dalla mano della natura il nettare dell'oblio."

No 33. Journal of a fellow of a college (Diario di un universitario)

(Questo saggio è di Thomas Warton) Pubblicato: Sabato, 2 Dicembre 1758


Un corrispondente presenta il diario di un senior fellow dell'Università di Cambridge, una dettagliata cronaca di fannullagine, di gozzoviglie e di meschini reclami. Warton risponde con una difesa di Oxford e Cambridge. Il "genio del luogo" ispira gli studenti a grandi risultati e le università mantengono virtuosi gli studenti "escludendo ogni occasione di vizio".

"Ore dodici. Vestito. Fatto un giretto su per piana del pescivendolo. Incontrato signor H. e andati insieme al Peterhouse College. Il cuoco ci ha fatto aspettare trentasei minuti oltre il previsto. La compagnia, alcuni dei miei amici dell'Emmanuel College. Per cena, un paio di sogliole, una coscia di maiale e piselli, tra le altre cose. Memo: il pasticcio di piselli non cotto abbastanza. In mia presenza cuoco rimproverato e costretto a pagare da bere."

No 34. Punch and conversation compared (Paragone fra un punch e una conversazione)

Pubblicato: Sabato, 9 Dicembre 1758

Dopo una discussione su analogie e metafore, Johnson paragona gli ingredienti di un buon punch con quelli di una piacevole conversazione. Egli equipara alcool con arguzia, succo di limone con ironia, zucchero con adulazione e acqua con la "chiacchiera facile". Gli ingredienti devono essere miscelati nelle giuste proporzioni per creare un prodotto finale gradevole.

"Lui sarà soffisfatto soltanto di chi, moderando l'asprezza della satira con lo zucchero della buona educazione e placando il bollente spirito con la freschezza di una umile chiacchierata, può creare il vero punch della conversazione; e, come quel punch può essere bevuto in gran quantità avendo in proporzione molta acqua, così sarà spessissimo il benvenuto quel compagno la cui conversazione scorre con copiosità inoffensiva e non invidiabile banalità."

No 35. Auction-hunter described and ridiculed (Descrizione e presa in giro di una cacciatrice di occasioni)

Pubblicato: Sabato, 16 Dicembre 1758

Un marito si lamenta che sua moglie è sempre alla ricerca di buoni affari alle aste, pur essendo la casa ormai stracolma dei suoi acquisti. La moglie è anche solita acquistare carne all'ingrosso e la conserva sotto sale, questo per non pagare ad un prezzo più alto la carne fresca. Non sapendo più a che santo votarsi, il marito decide di indire un'asta in casa sua per liberarsi di tutta quella cianfrusaglia.

"Io sono l'infelice marito di un'acquirente di occasioni. Mia moglie ha sentito dire, da qualche parte, che una brava massaia non deve mai compare qualcosa quando è molto richiesta. Questa massima è spesso sulle sue labbra e sempre nella sua testa. Lei non è uno di quei saccenti chiacchieroni che fanno ipotesi senza un riscontro pratico e imparano aforismi solo per il piacere di ripeterli: lei sempre aggiunge qualcosa a quanto già accumulato, lei non guarda mai nella bottega di un sensale, ma lei scruta qualcosa di cui può averne bisogno qualche volta , ed è impossibile farle passare la porta di un locale dove sa che si vende merce all'asta."

No 36. The terrific diction ridiculed (Presa in giro dello stile pomposo)

Pubblicato: 23 Dicembre 1758

Johnson identifica un nuovo tipo di linguaggio pomposo: lo stile "terrificante", noto anche come lo stile "repellente" o "babau": "mediante il quale le più lampanti verità vengono rese vaghe al punto da non essere più comprese e le proposizioni più semplici vengono così camuffate da non essere più riconosciute." Johnson ricorda che un "esempio famoso" di questo stile è fornito da una popolare opera filosofica, Letters Concerning Mind[3]

"A mother tells her infant, that 'two and two make four'; the child remembers the proposition, and is able to count four to all the purposes of life, till the course of his education brings him among philosophers, who fright him from his former knowledge, by telling him, that four is a certain aggregate of units; that all numbers being only the repetition of an unit, which, though not a number itself, is the parent, root, or original of all number, 'four' is the denomination assigned to a certain number of such repetitions. The only danger is, lest, when he first hears these dreadful sounds, the pupil should run away; if he has but the courage to stay till the conclusion, he will find that, when speculation has done its worst, two and two still make four."

Bibliografia

  • James Boswell, The Life of Johnson, (ed. R.W. Chapman), Oxford: OUP, 1987

Collegamenti esterni

  • The Vulture sul sito samueljohnson.com. Originalmente pubblicato come saggio Nr. 22, non venne inserito nel libro in cui vennero raccolti i saggi.

Note

  1. ^ Boswell, 1987 p.234: "Of one hundred and three, their total number, twelve were contributed by his friends; of which, Numbers 33, 93, and 96, were written by Mr. Thomas Warton; No. 67 by Mr. Langton; and Nos. 76, 79, and 82, by Sir Joshua Reynolds
  2. ^ Idler and Adventurer. The Yale Edition of the Works of Samuel Johnson. New Haven: Yale University Press, 1963. Page 97, note 5.
  3. ^ http://books.google.it/books