Fortapàsc
Fortapàsc è un film del 2009, diretto da Marco Risi, sulla breve esistenza e la tragica fine del giornalista Giancarlo Siani, interpretato da Libero De Rienzo. Tra gli altri interpreti, , Michele Riondino, Ennio Fantastichini, Ernesto Mahieux, Daniele Pecci, Valentina Lodovini, Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo.
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| [[File:File:Fortapash.png|frameless|center|260x300px]]Il protagonista del film | |
| Durata | 113 min |
| Regia | {{{regista}}} |
Trama
Il film narra della storia di Giancarlo Siani, un giovane giornalista napoletano che lavora nella redazione locale del Il Mattino a Torre Annunziata; Siani scrive di "cronaca nera". Occupandosi di "cronaca nera" e di omicidi di camorra, il giornalista incomincia a indagare sulle alleanze dei camorristi torresi con i reggenti di altri clan della Campania e scopre vaste aree di corruzione e connivenze tra politici e criminalità organizzata. Nonostante le minacce più o meno velate della classe politica locale, Siani continua nella sua inchiesta, in special modo dopo la "strage del circolo dei pescatori". I suoi articoli però infastidiscono particolarmente i boss camorristi della zona, mettendone in crisi le alleanze. Così, dopo esser stato trasferito a Napoli, in un summit di camorra viene decisa la condanna a morte di Siani, che viene ucciso sotto casa della sua fidanzata, il 23 settembre del 1985. L'omicidio avviene nel quartiere residenziale del Vomero, quando Siani ha solo 26 anni. Il motivo dell'esecuzione, al di là della sua attività d'inchiesta giornalistica sul fronte del commistione tra criminalità organizzata e politica locale, con interesse specifico sugli appalti pubblici per la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del 1980 nei dintorni del Vesuvio.
Colonna sonora
La colonna sonora del film comprende i seguenti brani:
- Ogni volta - Vasco Rossi
- La torre di Babele - Edoardo Bennato
- Tu ca nun chiagne - Ciro Capano
- Pe' sempe - Ciro Capano
- O bene mio - Ciro Capano
- Napule e' - Pino Daniele
- Jesce sole - R. De Simone
- Centro di gravità permanente - Franco Battiato
- Pop corn e patatine - Nino D'Angelo
- Casanova '70 - eseguito da Antonio Buonomo
- Dicitencello vuje - eseguito da Mario Abbate
- O ritratto 'e Nanninella - eseguito da Antonio Buonomo
- Notturno dal Quartetto n. 2 in Re maggiore di A. Borodin - eseguito dal Quartetto Pessoa (Kyung Mi Lee, Marco Quaranta, Rita Gucci, Achille Taddeo)
- Quanno chiove - Pino Daniele
- River runs deep - J.J. Cale
- Scumbinata - Mammoliti, Mambelli, Di Carlo, Poggiani
- Noi ragazzi di oggi - eseguito da Luis Miguel
Curiosità ed errori
- Il film è stato girato nelle città di Napoli, Torre del Greco, Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. A pochi giorni dal primo ciak, morì il grande regista Dino Risi, padre di Marco. Ci fu uno stop di tre giorni per i funerali. Al termine delle riprese la produzione ha voluto far dedicare la pellicola da Marco Risi alla memoria del padre.
- Il pullman usato per la strage del circolo pescatori non era un semplice pullman bianco ma uno della linea "Napoli-Scafati" di colore blu.
- Alcune delle automobili non corrispondono all'epoca dei fatti; ad esempio si nota più di una volta un'Alfa Romeo 33 di seconda serie, prodotta a partire dal 1990, alla quale è stata apposta molto inverosimilmente la targa di colore nero con scritte arancio/bianche, in vigore fino al 1985 (anno dell'ambientazione del film).
- La scena iniziale all'interno delle cucine del ristorante dove si sta celebrando il banchetto per la Prima comunione del figlio di Valentino Gionta è una trasposizione di ___location di una effettiva riunione della «cupola camorristica» avvenuta qualche tempo prima a Nola nel rifugio di Carmine Alfieri, da tempo latitante: il boss, anche da uomo libero non è mai andato oltre i confini di Nola: la sua prima volta a Roma è stata da detenuto ormai «pentito», quando venne tradotto al carcere di Rebibbia per essere presente al processo che si svolgeva in quell'aula bunker.
- La strage del «circolo pescatori» nel film viene ambientata in un bar di Torre del Greco per la palese e rimarcata avversione degli abitanti del rione «Carceri» di Torre Annunziata alla presenza della troupe cinematografica in loco. Soltanto la scena finale della fuga di Valentino Gionta viene girata a Torre Annunziata, proprio di fronte al porto.
- Valentino Gionta alla strage del circolo pescatori nel film ascolta per radio una partita (Verona-Napoli); in realtà non ascoltava la partita, ma musica da una radio del circolo, mentre provvedeva a pagare gli stipendi settimanali agli affiliati al suo clan camorristico. Durante le fasi cruciali della strage, nella vicina chiesa dell'Annunziata, sempre in via Bertone, si stavano celebrando una serie di cerimonie religiose per battesimi e prime Comunioni. Molti dei bambini interessati erano figli di esponenti del clan.
- La strage del circolo dei pescatori avvenne il 26 agosto del 1984, all'epoca il campionato non era iniziato ma come si è detto per radio si sente la radiocronaca di un Verona-Napoli (probabilmente la prima giornata di campionato che si disputò il 16 settembre 1984) con il Napoli che passa in vantaggio dopo il 33esimo del secondo tempo con un gol di Maradona (nella realtà la gara a quel punto era già sul 3-1 definitivo per gli scaligeri, con Maradona che non andò a segno).
- Durante le riprese a Castellammare di Stabia alcune auto finirono in panne. Ad aiutare la troupe fu un garagista della zona che qualche settimana dopo fu ammazzato dalla camorra perché si era opposto agli uomini del racket.
- Nella partita di pallavolo della squadra allenata da Siani si vede un pallone tricolore, di quelli usati solo dalla fine degli anni Novanta.
- Le riprese sono durate circa tre mesi.
- Nella sala del consiglio comunale c'è la foto del presidente Francesco Cossiga (ma che sarebbe diventato Presidente della Repubblica solo qualche mese dopo) e lo stendardo del comune di Castellammare di Stabia invece di quello di Torre Annunziata.
- L'auto Méhari usata per le riprese era la vera auto di Giancarlo Siani nella quale venne ucciso la sera di lunedì 23 settembre 1985, che è stata acquistata da un suo caro amico che non è apparso nel film per sua espressa volontà.
- Il fotografo Rico nella realtà non è mai esistito.
- La redazione di Torre Annunziata de Il Mattino non esiste. Nella realtà esisteva quella di Castellammare di Stabia. Gli sceneggiatori l'hanno creata per razionalità narrativa e per essere liberi nella creazione di personaggi di fantasia. Il capo della redazione di Torre Annunziata non esiste nella realtà, ma all'epoca esisteva una tipologia di giornalisti-impiegati.
- Anche se esistono i verbali delle testimonianze di Amato Lamberti ex presidente della Provincia di Napoli e all'epoca direttore de L'Osservatorio sulla camorra, con il quale collaborava gratuitamente Siani, non è stato mai provato - perché ritenuto ininfluente dal magistrato inquirente - che Giancarlo Siani gli avesse effettivamente telefonato quel giorno. Le stesse testimonianze di Lamberti sono in contrasto tra loro e hanno confuso non poco le acque nelle fasi iniziali dell'inchiesta.
Incassi
Il film ha incassato 703.000 € in tutto il periodo di programmazione.