Simone Veil

politica francese
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Simone Veil (nata Simone Jacob; Nizza, 13 luglio 1927) è una politica francese.

Simone Veil

Biografia

La deportazione

Di religione ebraica, durante l'Occupazione nazista subisce dure persecuzioni e nel marzo 1944 è deportata insieme alla famiglia nel Campo di concentramento di Auschwitz. Sopravvivono solo lei e la sorella, liberate il 15 aprile 1945, attuale Giorno della Memoria dell'Olocausto in tutti gli Stati dell'Unione europea. Laureata in giurisprudenza, magistrato, sposa nel 1946 Antoine Veil, di cui ha preso il cognome e con cui ha avuto tre figli.

È tra i soci fondatori e Presidente onorario della Fondation pour la Mémoire de la Shoah, organizzazione nonprofit che si occupa della promozione della memoria e degli studi sulla tragedia della Shoah.

Carriera politica

Abbandonata nel 1974 la carriera di magistrato, dopo l'elezione di Valéry Giscard d'Estaing a Presidente della Repubblica francese, è nominata ministro della sanità nel governo di Jacques Chirac, confermata nell'incarico in quello successivo di Raymond Barre. Avrà anche l'incarico della Famiglia e della Sicurezza Sociale. La nomina di Simone Veil rappresenta una novità, anche perché è una delle prime donne ministro. In quel periodo riesce a ottenere l'approvazione della legge sull'aborto, sia pure subendo nel corso di un lungo ed estenuante dibattito all'Assemblée Nationale attacchi di una brutalità inaudita da parte dei deputati più oltranzisti (un parlamentare del centrodestra arriverà a deporre un feto sotto formalina sul banco dei ministri). Negli ultimi anni la Veil ha però rivisto le sue posizioni, arrivando a dichiarare in un'intervista a France 2 che "è sempre più evidente scientificamente che la vita comincia dal momento del concepimento" [1]

Nel luglio 1979, lascia il governo Barre per guidare la lista dell'Unione per la Democrazia Francese alle prime elezioni a suffragio universale per il Parlamento Europeo. È la capofila dello schieramento europeista, liberale e centrista, sostenuto apertamente da Giscard d'Estaing. Alla prima riunione del Parlamento europeo a Strasburgo nel luglio del 1979 è eletta Presidente dell'assemblea. Resterà in carica fino al gennaio 1982.

È rieletta al Parlamento Europeo nel 1984, stavolta con la lista unitaria di centro-destra capeggiata da lei e da Jacques Chirac. Alle elezioni del 1989 non si ripresenta.

Nel marzo 1993 è nominata ministro di Stato, ministro della Sanità, degli Affari Sociali e delle Aree Urbane nel governo di Edouard Balladur. In quanto ministro di Stato, ha una posizione protocollare che la colloca immediatamente dopo il primo ministro. Resterà in carica fino al maggio 1995: avendo sostenuto la candidatura di Edouard Balladur alla presidenza della repubblica, è esclusa dal neoeletto presidente Chirac dal nuovo governo.

Nel marzo 1998 è nominata membro del Consiglio costituzionale dal presidente del Senato René Monory. Il suo mandato dura nove anni ed è scaduto nel marzo 2007.

In occasione del referendum per l'approvazione della Costituzione Europea del 29 maggio 2005 ha chiesto di essere sospesa temporaneamente dal Consiglio costituzionale per fare campagna per il voto favorevole dei francesi. Nel febbraio 2007 ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Nicolas Sarkozy alla Presidenza della Repubblica, smarcandosi dal candidato dell'UDF François Bayrou.

Il 9 aprile 2008 è stata designata dal consiglio dei ministri alla presidenza del Comité de réflexion sur le préambule de la Constitution.

Accademica di Francia

Il 20 novembre 2008 è stata eletta all'Académie française al primo turno dello scrutinio, con 22 voti su 29 (5 schede bianche e 2 nulle). Occupa il seggio di Pierre Messmer deceduto il 29 agosto 2007.

Onorificenze



Riconoscimenti

Note

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