Giuseppe Morabito (criminale)
Giuseppe Morabito (Africo, 15 agosto 1934) è un criminale italiano boss della 'Ndrangheta calabrese.

È stato per numerosi anni latitante in quanto capo dell'omonima cosca. Giuseppe Morabito è noto anche come u tiradrittu (dal dialetto calabrese: spara dritto, buona mira), soprannome che eredita dal padre.
Biografia
Nel 1952 venne denunciato per occupazione arbitraria di immobili e danneggiamento, porto abusivo di armi, violenza privata e lesioni personali. Nel 1967 viene accusato di essere mandante della strage di Locri, accusa dalla quale è stato ampiamente assolto. Con lui negli anni 70 nasce una sorta di alleanze per la gestione del narcotraffico tra i Barbaro di Platì, i Pelle di San Luca e i Pisano-Pesce-Bellocco di Rosarno del versante tirrenico. Negli anni '80, dopo la faida di Motticella, tra le cosche Morabito-Mollica e Speranza-Palamara-Scriva con oltre cinquanta morti, diventa capo della locale di Africo, "faida" in cui Giuseppe Morabito classe 34 non è stato giudiziariamente interessato. Fu mediatore della faida di Roghudi, ruolo questo smentito in sede giudiziaria.[2]
La prima ordinanza di custodia cautelare risale al 1992 per associazione di tipo mafioso per traffico di stupefacenti.
Da allora Morabito ha continuato a interessarsi del traffico internazionale di droga con i suoi figli. Il fratello e il figlio Giovanni (omonimi) sono stati arrestati anch'essi per questo. L'altro figlio Domenico Morabito invece è morto a 39 anni ucciso dalla polizia. Morabito è stato arrestato il 18 febbraio 2004 dopo dodici anni di latitanza a Santa Venere, vicino Cardeto, un piccolo paese dell'hinterland aspromontano reggino, in un'operazione congiunta dei carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del comando provinciale dell'Arma di Reggio Calabria.
Fu catturato nell'operazione anche il genero Giuseppe Pansera. Alla cattura il boss disse: "Trattatemi bene" e non oppose resistenza alcuna e aggiunse anche rivolgendosi ai carabinieri: Se non mi prendevate voi, non mi prendeva nessuno[2]
È nonno di Giuseppe Sculli, attaccante del Genoa.
Il 27 aprile 2010 viene arrestato suo figlio, Rocco Morabito di 50 anni, attuale capo della cosca[3][4].
Legami con Cosa nostra
Si ritiene che avesse rapporti con i capi di Cosa Nostra siciliana. Alcuni pentiti rivelarono anche della presenza ad Africo di Totò Riina durante la sua latitanza.[5]
Voci correlate
Note
- ^ La Repubblica
- ^ a b Gazzetta del Sud Errore nelle note: Tag
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non valido; il nome "Gazzetta" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ Preso Tegano, boss della 'ndrangheta. In centinaia gridano: "È un uomo di pace", in Repubblica.it.
- ^ Catturato dal ROS Rocco Morabito, latitante, figli di "tiradrittu", in Nuova Cosenza.
- ^ La Repubblica