Template:Comune Montegiorgio (in dialetto fermano Muntijorgiu o Muntijorgio, troncato di sovente in Muntijò) è un comune italiano di Template:DemoISTAT della provincia di Fermo nelle Marche.

Fa parte della Zona Territoriale n. 11 di Fermo dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche (in sigla Z.T. n. 11 - A.S.U.R. Marche).

Geografia fisica

Montegiorgio sorge su di un colle al centro della media valle del fiume Tenna. Una posizione dominante che spazia dal Monte Conero a nord, i Monti Sibillini ad ovest, il Gran Sasso a sud ed il Mare Adriatico ad est. Dista 20 km da Fermo, 30 km da Civitanova Marche, 35 km da Macerata e 80 km da Ascoli Piceno.

Storia

Il luogo è noto come Mons Sanctae Marie in Georgio intorno all'anno 1000. Nel XIV secolo

In questo periodo si afferma, come in molte altre città italiane, il sistema della signoria. La famiglia dei Della Pittima acquisisce questo ruolo che perdurerà fino all'invasione napoleonica.

 
Portale di san Salvatore

Il nome del comune come de terra Montis Georgei si rinviene in un documento del 1433.

Luoghi di interesse

  • Portale o arco del Trecento, è la parte rimanente dell'ingresso della chiesa di San Salvatore costruita alla fine del secolo XIV e abbattuta nel 1827. Altri frammenti architettonici e pittorici del complesso chiesa-convento agostiniani sono leggibili nel vicino Palazzo Passari, ora in parte sede dell'ufficio delle Poste Italiane.
  • Monumento ai Caduti, il combattente di Gaetano Orsolini.
  • Teatro Comunale Domenico Alaleona, ricavato nell'ex Palazzo Comunale, di cui rimane l'annessa Torre Civica.
  • Mura castellane del XIII e XIV secolo.
  • Porte di San Nicolò e Sant'Andrea, XVIII secolo.
  • Chiesa di San Francesco, eretta nella parte più alta del paese nel XIII secolo, era chiamata chiesa di Santa Maria Grande. Dedicata successivamente a san Francesco, per volere di Sisto V, fu ristrutturata alla fine XVI secolo secondo i gusti dell'epoca. Aperta al culto fino al crollo di parte del tetto, avvenuto alla metà del XX secolo. Annessa alla chiesa vi è una cappella in stile gotico che, oltre a monumenti funebri ha le pareti affrescate da Antonio Alberti da Ferrara intorno al 1425. Annesso alla chiesa vi è l'odierno Palazzo Comunale che dopo la demolizione del precedente edificio già conventuale conserva lo scalone opera di Panfilo Gentili.
  • Chiesa di San Giovanni e Benedetto (Parrocchiale);
  • Chiesa di Sant'Andrea;
  • Chiesa di Santa Chiara;
  • Chiesa di San Michele;
  • ex Chiesa della Madonna della Luna;
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli, annessa al portale della scomparsa San Salvatore: al suo interno affreschi del XIV secolo molto deteriorati;
  • Ippodromo San Paolo
  • I borghi di Cerreto ed Alteta, esempio di castelli medioevali

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[1]

Cultura

Cucina

La cucina montegiorgese è simile a quella degli altri centri del Fermano. I piatti tipici sono:

  • I vincisgrassi, (simili alle lasagne, ma senza besciamella e con un condimento costituito da verdure varie, pomodoro, carne di bue, interiora e fegatini di pollo).
  • La porchetta: un maiale intero condito con spezie e finocchio selvatico cotto al forno.
  • La galantina: una gallina disossata viene farcita con un impasto di carne macinata, uova, olive e verdure varie. Durante la cottura in acqua con verdure e spezie, viene posta tra due assi con un peso sopra che le conferisce una forma rettangolare, viene cosumata fredda, a fette.
  • A Natale il cappone arrosto, mentre a Pasqua l'agnello.

Tra i dolci tipici si ricordano:

  • Caciù (calcione) dolce tipico carnevalesco montegiorgiese. Originariamente il ripieno era costituito da fave macinate o ceci o formaggio, con i tempi moderni si sono aggiunti altri ingredienti quali il cacao, la cioccolata e altre varianti. Preparazione: una sfoglia a base di farina zucchero e uova, tirata sottile, se ne taglia una striscia della larghezza di una ventina di centimetri, ogni 20 centimetri si pone un po' di ripieno (un cucchiaio abbondante) si ripiega e ritaglia la sfoglia lasciando un po' di margine intorno al ripieno. Una volta ricavati i caciù, vanno poi fritti per qualche minuto in abbondante olio o strutto bollente, sono gustabili sia caldi che freddi. Dal mese di marzo del 2009 i Caciù de Muntijorgio sono tutelati da una Denominazione Comunale di Origine in cui sono stilate le caratteristiche del prodotto.
A proposito di calzoni (o calcioni):
(Dialetto maceratese-fermano-camerte)
«Li fa de cecio co' na dose justa,
de cascio, de ricotta, quilli gusta !
Sulo a pensacce pare de magnalli
e te fa satollà sinza proalli.»
(italiano)
«Li fanno di ceci con una dose giusta,
di formaggio, di ricotta, quelli sono gustosi !
Solo a pensarci, sembra di mangiarli,
e ti fanno saziare senza assaggiarli»

Liquori

  • Mistrà e Anisetta, (liquori di produzione locale a base d'anice)
  • Vino cotto (di produzione familiare che non viene commercializzata).

Personalità legate a Montegiorgio

Eventi

Amministrazione

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Note

  1. ^ Dati tratti da:

Altri progetti

Collegamenti esterni

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