Shareholder Ownership Value

Teoria di attualità nel mondo accademico finanziario statunitense: la Shareholder Ownership Value (sviluppata in forma di paper pubblicato dal Wharton Journal originariamente nel Marzo 1994 e scritto da Paolo G. Alberoni studente del corso MBA della Wharton School of the University of Pennsylvania).

Il modello argomenta e sostiene con evidenza empirica una importante, seppur parziale, limitazione della universale teoria del Capital Assets Pricing Model del prof. William Sharpe.

In estrema sintei la Shareholder Ownership Value evidenzia come manchi nel tasso di attualizzazione una componente aggiuntiva legata alla possibilità di “controllo da parte del Proprietario (Owner) dei beni (assets e la destinazione dei conseguenti cash flows nel lungo periodo. La trattazione matematica/finanziaria dimostra come gli attuali sistemi valutativi sottostimo del valore degli attivi aziendali nel lungo periodo.

L'evidenza del fenomeno è che la perfomance di lungo periodo delle società quotate che dismettono il patrimonio immobiliare non riporta rendimenti “above benchmark” rispetto alle società che non dismettono il patrimonio immobiliare. Alcuni esponenti della comunità finanziaria hanno usato tali analisi per forzare l’intervento della Amministrazione Obama al fine di interrompere il sostegno di tali attività di “depauperamento” delle società concludendo che tale attività di scorporo andassero solo a beneficio delle Banche D’affari che lucrano fess sulle cessioni di tali patrimoni.