Svizzera

stato dell'Europa centrale
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Confederazione Svizzera
Schweizerische Eidgenossenschaft
Confédération suisse
Confederaziun svizra
Confoederatio Helvetica (CH)
Unus pro omnibus, omnes pro uno (latino)
Italiano: «Uno per tutti, tutti per uno»
Tedesco: «Einer für alle, alle für einen»
Francese: «Un pour tous, tous pour un»
Romancio: «In per tuts, tuts per in»
Confederazione Svizzera Schweizerische Eidgenossenschaft Confédération suisse Confederaziun svizra Confoederatio Helvetica (CH) - Localizzazione
Confederazione Svizzera
Schweizerische Eidgenossenschaft
Confédération suisse
Confederaziun svizra
Confoederatio Helvetica (CH) - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoConfederazione Svizzera
Nome ufficiale(DE) Schweizerische Eidgenossenschaft;
(FR) Confédération suisse;
(IT) Confederazione Svizzera;
(RM) Confederaziun svizra
Lingue ufficialitedesco, francese, italiano; romancio (coufficiale)[1]
CapitaleBerna
Politica
Forma di governorepubblica federale direttoriale
Presidente della ConfederazioneDoris Leuthard (2010)
Indipendenza1º agosto 1291
Ingresso nell'ONU10 settembre 2002
Superficie
Totale41.285 km² (132º)
% delle acque3,7%
Popolazione
Totale7.782.900 ab. (Dicembre 2009) (94º)
Densità188 ab./km²
Nome degli abitanti{{safesubst:AggNaz/Confederazione Svizzera
Schweizerische Eidgenossenschaft
Confédération suisse
Confederaziun svizra
Confoederatio Helvetica (CH)|mp }}
Geografia
ContinenteEuropa
Fuso orarioUTC+1 (UTC+2 in estate)
Economia
ValutaFranco svizzero
PIL (nominale)312,753 milioni di $ (2008) (38º)
PIL pro capite (nominale)43,195 $ (2008) ()
ISU (2007)0,960 (alto) ()
Varie
Codici ISO 3166CH, CHE, 756
TLD.ch
Prefisso tel.+41
Sigla autom.CH
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleSalmo Svizzero
Festa nazionale1º agosto
Confederazione Svizzera Schweizerische Eidgenossenschaft Confédération suisse Confederaziun svizra Confoederatio Helvetica (CH) - Mappa
Confederazione Svizzera
Schweizerische Eidgenossenschaft
Confédération suisse
Confederaziun svizra
Confoederatio Helvetica (CH) - Mappa

La Confederazione Svizzera (in tedesco Schweizerische Eidgenossenschaft, in francese Confédération suisse, in romancio Confederaziun svizra), comunemente abbreviata in Svizzera (in tedesco Die Schweiz, in francese Suisse, in romancio Svizra), anche conosciuta come Confederazione elvetica (in quanto traduzione della denominazione latina Confœderatio Helvetica), è uno Stato federale dell'Europa centrale, composto di 26 cantoni. Confina a nord con la Germania, ad est con l'Austria e il Liechtenstein, a sud con l'Italia e ad ovest con la Francia.

La Svizzera è un paese alpino senza sbocco al mare, il cui territorio è geograficamente diviso tra il massiccio del Giura, l'Altopiano e le Alpi. Formano in totale una superficie di 41,285 km². I 7,8 milioni di abitanti si concentrano soprattutto sull'Altopiano, dove vi si trovano le maggiori città: Zurigo, Ginevra, Berna e Basilea. Le prime due sono piazze finanziarie internazionali e vengono anche spesso considerate come le città aventi la qualità di vita più elevata al mondo, mentre Berna come capitale si occupa dell'interesse burocratico, politico e sociale della nazione e sempre qui risiede la sede del Parlamento Svizzero o anche chiamato Palazzo Federale (in tedesco Bundeshaus ).[2] Con un reddito pro capite pari a 52.600 franchi svizzeri nel 2004[3] (33.000 Euro), la Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Tre quarti della forza lavoro sono attivi nel settore terziario.

La Svizzera è suddivisa in tre regioni linguistiche e culturali: tedesca, francese, italiana, a cui vanno aggiunte le valli del Canton Grigioni in cui si parla il romancio. Il tedesco, il francese, l'italiano sono lingue ufficiali e nazionali. Il romancio è lingua nazionale dal 1938 ed è parzialmente lingua ufficiale dal 1996. Alla divisione linguistica si aggiunge quella religiosa con i cantoni protestanti e i cantoni cattolici.

Gli svizzeri quindi non formano una nazione nel senso di una comune appartenenza etnica, linguistica e religiosa. Il forte senso di appartenenza al Paese si fonda sul percorso storico comune, sulla condivisione dei miti nazionali e dei fondamenti istituzionali (federalismo, democrazia diretta, neutralità), sulla geografia (Alpi) e in parte sull'orgoglio di rappresentare un caso particolare in Europa.

La politica estera è contraddistinta dalla tradizionale neutralità. La Svizzera fa parte delle Nazioni Unite (dal 2002), dell'EFTA, del Consiglio d'Europa, dell'Organizzazione mondiale del commercio. La Svizzera ospita numerose organizzazioni internazionali, in particolare a Ginevra, dove vi si trovano la sede della Croce Rossa e la sede europea dell'ONU. La capitale federale della Svizzera è Berna, che è anche la capitale dell'omonimo cantone.

Etimologia

Il nome odierno Svizzera proviene da Svitto (tedesco: Schwyz), uno dei cantoni Waldstätte che formavano il nucleo della Vecchia Confederazione. Il nome Svitto è attestato per la prima volta nel 972 come il villaggio di Suittes ed è forse legato all'alto tedesco antico suedan "bruciare", riferendosi alle foreste bruciate per creare nuovi spazi per gli insediamenti.[4] Il nome è poi stato usato per il cantone e successivamente per l'intera confederazione.

Il nome antico Elvezia (latino: Helvetia) proviene dagli elvezi, una popolazione celtica stabilita sull'altopiano svizzero prima dell'era romana. Il nome degli elvezi è menzionato per la prima volta nel VI secolo a.C.[5] Il nome neo-latino Confoederatio Helvetica o Helvetia viene usato quando non è conveniente o possibile l'uso di una o di tutte le lingue nazionali. Per questo motivo è il nome che appare sui francobolli e sulle monete.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Svizzera.

Sebbene abbia origini antiche, la Svizzera nella sua forma attuale esiste formalmente dall'adozione della costituzione federale del 1848. I precursori della Svizzera hanno stabilito un'alleanza protettiva dalla fine del XIII secolo, formando una confederazione di stati indipendenti che ha persistito per secoli.

Prima del 1291

Le più antiche tracce di presenza umana in Svizzera risalgono a circa 150'000 anni fa.[6] Gli insediamenti agricoli più remoti ritrovati in Svizzera sono quelli di Gächlingen, che si fanno risalire al 5300 a.C. circa.[6]

 
Fondata nel 44 a.C., Augusta Raurica Fu la prima colonia romana vicina al Reno ed è oggi il sito archeologico più importante in Svizzera[7]

L'insediamento celtico più conosciuto della Svizzera è quello di La Tène, sul lago di Neuchâtel, che ha dato il nome alla cultura della tarda età del ferro avente inizio intorno al 450 a.C.[6] Una delle popolazioni celtiche più importanti in svizzera erano gli elvezi. Nel 58 a.C., Giulio Cesare impedì agli elvezi di installarsi al di fuori dell’altipiano svizzero e questi ultimi furono disfatti alla Battaglia di Bibracte dalle sue armate.[6] Nel 15 a.C., Tiberio I, che era destinato a diventare il secondo imperatore romano, e suo fratello Druso, conquistarono le Alpi, integrandole nell'Impero romano. L'area occupata dagli elvezi fu prima parte dalla provincia della Gallia Belgica e poi della Germania superiore, mentre la parte est della Svizzera moderna fu integrata nella provincia della Rezia.

Durante l'alto Medioevo, dal IV secolo, la parte ovest della Svizzera odierna era compresa nel territorio dei Burgundi. Gli Alemanni occuparono l'altopiano nel V secolo e le Alpi nell'VIII secolo, formando l'Alemannia. I territori della Svizzera moderna erano pertanto divisi tra i regni dell'Alemannia e della Burgundia.[6] L'intera regione fu compresa nell'impero dei Franchi nel VI secolo, seguendo la vittoria di Clodoveo I sugli alemanni nel 504 d.C., e dopo con la dominazione dei Franchi sui Burgundi.

Attraverso il resto del VI secolo, del VII e VIII secolo, le regioni svizzere continuarono sotto l'egemonia Franca (Merovingi e Carolingi). Ma dopo la sua massima estensione sotto Carlo Magno, il regno franco fu diviso dal Trattato di Verdun nel 843.[6] I territori della Svizzera odierna furono divisi tra Lotaringia e Regnum Teutonicorum finché vennero riuniti sotto il Sacro Romano Impero verso l'anno 1000.[6]

Verso il 1200, l'altopiano svizzero comprendeva le case di Savoia, Zähringen, Asburgo e von Kyburg.[6] Ad alcune regioni (Uri, Svitto, Untervaldo, conosciute più tardi sotto il nome Waldstätte) fu accordata l'immediatezza imperiale per garantire all'impero il controllo sui passi alpini.

La Confederazione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Vecchia Confederazione.
 
Il Patto eterno confederale del 1291

La storia della confederazione ha inizio il 1º agosto del 1291, quando i rappresentanti delle comunità montane di Uri, Svitto e Untervaldo (detti Cantoni primitivi o Waldstätte) si riunirono sul prato del Grütli, sulle sponde del Lago dei Quattro Cantoni, e stipularono il giuramento di alleanza eterna che costituisce la nascita della Confederazione. Il Patto eterno confederale costituiva una lega difensiva volta ad estromettere dalle valli gli Asburgo. A Morgarten (1315), Sempach (1386) e Näfels (1388) la fanteria confederata inflisse tre clamorose sconfitte agli Austriaci. Nel contempo nuovi cantoni aderivano alla confederazione: con l'adesione di Lucerna, Zurigo, Glarona, Zugo e Berna si costituisce la cosiddetta Confederazione degli otto cantoni.

Nel corso del XV secolo gli Svizzeri assoggettano i territori di Argovia e Turgovia e ottengono l'alleanza di Ginevra, Vallese, San Gallo, Appenzello e Grigioni. Carlo il Temerario di Borgogna è sconfitto a Grandson e Morat. Adesione di Friburgo (1481) e Soletta (1491). Nel 1501 aderisce Basilea. Intanto Uri, con l'aiuto di Untervaldo, passa a sud delle Alpi e conquista la valle settentrionale del fiume Ticino. Nel corso del secolo si diffonde in Svizzera la Riforma Protestante introdotta da Ulrico Zwingli a Zurigo e da Giovanni Calvino a Ginevra, che diviene la "capitale" del protestantesimo. Le guerre di religione che infuriano in tutta l'Europa non risparmiano il paese (lo stesso Zwingli muore sul campo di battaglia). Berna conquista il Canton Vaud e vi diffonde il Protestantesimo. I cantoni rurali rimangono generalmente cattolici, mentre i cantoni "cittadini" accolgono la Riforma. È nel villaggio di Glarona (capoluogo dell'omonimo cantone) che viene giustiziata l'ultima strega in Europa, Anna Goeldi - siamo nel 1782.

Nel 1648 con la Pace di Westfalia viene riconosciuta l'indipendenza della Svizzera dall'Impero (nello stesso trattato ottengono l'indipendenza anche i Paesi Bassi). Nel 1798 la Svizzera è invasa dalle truppe rivoluzionarie francesi e trasformata in una repubblica unitaria: la Repubblica Elvetica. Non ci sono più cantoni ma solo semplici unità amministrative, sul modello dei Départements francesi. Nel 1803 Napoleone fa tornare la Svizzera uno stato confederale tramite l'Atto di Mediazione. Da questo momento non ci sono più territori soggetti ad altri cantoni (i baliaggi); ogni cantone è messo sullo stesso piano degli altri. Nascono così i cantoni Argovia, Grigioni, San Gallo, Turgovia, Ticino, e Vaud. Finita l'era napoleonica, al Congresso di Vienna del 1815 vengono riconosciute internazionalmente le frontiere esterne della Svizzera e quelle interne tra cantoni. Le grandi potenze impongono al Paese la «neutralità armata permanente» per sottrarlo all'influenza francese. Ai 19 cantoni della Mediazione si aggiungono Neuchâtel, Vallese e Ginevra. Il Patto federale (1815-1848) restaura la confederazione di cantoni sovrani, che avevano perso la loro autonomia sotto il dominio napoleonico.

Lo stato federale

Nel 1845 i cantoni conservatori-cattolici costituiscono una propria lega (Sonderbund). La Guerra del Sonderbund è rapidamente vinta dai cantoni liberali. Nel 1848 entra in vigore la nuova costituzione e la Svizzera, da confederazione di stati, diventa uno stato federale. Il 12 maggio 1872 la riforma della Costituzione federale viene rifiutata dai cittadini svizzeri[8].

 
Inaugurazione della linea del Gottardo nel 1882

Nel 1979 Il Canton Giura si stacca da Berna e diventa il ventiseiesimo cantone. Nel 1971 in un referendum gli elettori maschi decidono che anche le donne hanno diritto al voto a livello federale. Nel 1984 Elisabeth Kopp del Partito radicale è la prima donna eletta ministro. A livello cantonale l'ultimo cantone a adeguarsi è Appenzello Interno, che introdurrà il suffragio femminile solo nel 1990, per decisione del Tribunale federale.

Nel 1986 in un plebiscito gli elettori rifiutano di entrare nelle Nazioni Unite. Nel 1992 rifiutano di partecipare all'area economica europea. In questa occasione il paese si divide tra la Romandia (Svizzera francese) favorevole a un'integrazione nell'Unione Europea e la Svizzera tedesca e italiana che vogliono mantenere la separazione culturale ed economica dagli "Europei". Un accordo è invece raggiunto con le maggiori organizzazioni capitalistiche mondiali, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

Nel 1999 Ruth Dreifuss è la prima donna presidente. Dopo una nuova votazione popolare, questa volta con esito positivo, la Confederazione entra ufficialmente nelle Nazioni Unite il 10 settembre 2002.

In quegli anni, la tradizionale reputazione della Svizzera come terra di virtù civile, pace e prosperità è scossa da due eventi che ne segnano l'immaginario all'estero.

Il primo avviene sul finire degli anni '90. Alcune organizzazioni ebraiche statunitensi accusano gli istituti di credito svizzeri d'essersi appropriati, anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale, dei beni depositati da cittadini ebrei. Due delle maggiori banche del paese ammetto alcune colpe, patteggiando nel 1998 il pagamento di $1,25 miliardi alle suddette organizzazioni, perché fossero distribuiti alle famiglie delle vittime dell'Olocausto[9][10].

Il secondo si verifica all'inizio del 2000. A causa di errori di amministrazione e per la sfavorevole congiuntura internazionale, nel 2001 fallisce la compagnia aerea di bandiera Swissair, per decenni orgoglio e simbolo della nazione (era chiamata la "banca volante"). Il grounding del 2 ottobre 2001 è vissuto da tutta la popolazione come un trauma collettivo.

L'autunno 2001 è segnato inoltre da altre due sciagure che hanno scosso il paese: il 27 settembre un forsennato irrompe nel parlamento cantonale di Zugo e uccide buona parte dei parlamentari a colpi di fucile. Il 24 ottobre, nel tunnel autostradale del San Gottardo (17 km) un incidente provoca 11 morti e la chiusura del tratto per alcuni mesi. Il traffico tra il Nord e il Sud dell'Europa resta paralizzato.

Quadro fisico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia svizzera.

La Svizzera è l'unico paese con territori estesi sia a sud che a nord della catena alpina.[11] Ne risulta una diversità elevata di climi e paesaggi su uno spazio ristretto. Essa confina a nord con Germania e Francia, a ovest con la Francia, a sud con l'Italia e a est con l'Austria e il Liechtenstein.

Morfologia

 
Carta topografica della Svizzera

La Svizzera è un territorio prevalentemente montuoso. La struttura geologica della Svizzera è il risultato della convergenza delle zolle continentali africana ed europea negli ultimi milioni di anni. La Svizzera occupa tre regioni morfologiche principali: il Giura, una catena montuosa calcarea, l'altopiano centrale (Mittelland) e le Alpi. A queste vanno aggiunte due piccole regioni: l'estremo meridionale della Svizzera, ossia il Mendrisiotto, che morfologicamente fa parte della pianura Padana, e Basilea, che giace nel bassopiano renano.

Montagne

 
Il Cervino e la Dent d'Hérens sono alcuni dei numerosi 4000 metri del Vallese
  Lo stesso argomento in dettaglio: Alpi svizzere.

In Svizzera svettano complessivamente 74 cime oltre i 4000 metri, di cui 55 completamente nel territorio svizzero e 19 al confine con l'Italia. Le dodici cime più alte sono tutte nelle Alpi vallesane. Il punto più elevato è rappresentato dai 4.634 m s.l.m. sul livello del mare della Punta Dufour del massiccio del Monte Rosa, poco distante dall'Italia, mentre la montagna più alta interamente nel territorio della Confederazione è il Dom, di 4.545 m s.l.m., tra Zermatt e Saas Fee. Il monte svizzero (condiviso con l'Italia) più noto al mondo è probabilmente il Matterhorn, anche conosciuto come Cervino (4.478 m s.l.m.), a sud di Zermatt. Anche il gruppo composto da Eiger (3970 m s.l.m.), Mönch (4.107 m s.l.m.) e Jungfrau (4.158 m s.l.m.) nelle Alpi bernesi è uno dei panorami più fotografati.

Fiumi

 
Le gole del Reno nei Grigioni
  Lo stesso argomento in dettaglio: Fiumi della Svizzera.

I maggiori fiumi svizzeri, tra cui i grandi fiumi europei Reno e Rodano nascono dal massiccio del San Gottardo, che dà alla luce anche il Ticino che scorre verso sud, e la Reuss, che forma a nord il Lago dei Quattro Cantoni. Tutti i fiumi svizzeri confluiscono nel Reno o nel Rodano, tranne il Ticino, che sfocia nel Po, e l'Eno, che nasce presso il passo del Maloja e si getta nel Danubio. Le Alpi svizzere fungono quindi da spartiacque, generando corsi d'acqua che si dirigono verso l'Oceano Atlantico, il Mediterraneo occidentale, il Mediterraneo orientale e il Mar Nero.

Il corso d'acqua più lungo nel territorio svizzero è il Reno, lungo 375 km, seguito dal suo affluente Aar con 295 km e dal Rodano con 264 km.

Laghi

 
Il lago dei Quattro Cantoni in Svizzera centrale
  Lo stesso argomento in dettaglio: Lista laghi della Svizzera.

A causa della sua struttura topografica e in eredità dalle ere glaciali, il territorio svizzero ospita circa 1.500 laghi, per la maggior parte laghetti di montagna.

Il lago con la maggior estensione in Svizzera è il Lemano (580,03 km², di cui il 60% in territorio svizzero), formato dal Rodano, su cui si specchiano Ginevra e Losanna. Con i suoi 536 km², il lago di Costanza, al confine con Austria e Germania e formato dal Reno, è solo leggermente meno esteso. A sud delle Alpi, il territorio svizzero è bagnato da due laghi: il lago Maggiore, la cui parte in territorio svizzero è poco estesa (19,20 km²) in rapporto alla parte italiana, che ha come immissario ed emissario è il Ticino, e il lago di Lugano (o Ceresio), anch'esso ramificato sia in territorio svizzero che italiano. Il lago Maggiore, il cui pelo dell'acqua rappresenta il punto più basso della Svizzera (193 m s.l.m.), prende il proprio nome dal fatto di essere il più grande tra i quattro laghi dell'Insubria[12]. I laghi più grandi completamente in territorio elvetico sono il lago di Neuchâtel (215,20 km²), il lago dei Quattro Cantoni (113,72 km²) e il lago di Zurigo (88,17 km²).

Ambiente

 
Uno stambecco nel Lötschental

Flora

La piovosità abbondante nei mesi estivi favorisce una vegetazione formata da abeti e quercie nelle Alpi settentrionali. Nelle Alpi meridionali, dove il clima è più caldo, crescono pini e larici, mentre nel Canton Ticino, intorno al lago di Lugano, cresce una vegetazione mediterranea, caratterizzata da cipressi, magnolie e addirittura olivi e aranci. Nel Giura prevalgono le conifere ma, scendendo verso Basilea e la valle del Reno, le condizioni ambientali permettono la coltivazione della vite...

Fauna

Fra i componenti della fauna stanziale (tipica alpina) svizzera, si possono citare: il camoscio, lo stambecco, il cervo, la marmotta, lo scoiattolo, la gazza, il picchio, il corvo, il martin pescatore, il falco, il lupo, la volpe, il cinghiale, il riccio, la lepre, la salamandra, il tritone, la trota, il salmerino alpino, il cavedano, il luccio, la coturnice, l'ermellino, il capriolo, il gallo cedrone, il francolino di monte ed il fagiano di monte che sono abituati al clima invernale "freddo" della svizzera...

Il clima

Alle tre principali regioni in cui è suddiviso il territorio corrispondono climi diversi. La regione alpina ha temperature notevolmente rigide d'inverno, con abbondanti nevicate ed estati fredde. Nel Mittelland prevale un clima decisamente continentale freddo. Nel Giura si registrano temperature, a parità di altitudine, più basse di quelle delle Alpi.[senza fonte]

Popolazione

Lingue

 
Ripartizione delle lingue ufficiali in Svizzera (2000)

Le lingue parlate in Svizzera sono quattro, ossia - in ordine per numero di locutori materni - il tedesco, il francese, l'italiano e il romancio. Le prime tre sono lingue "nazionali e ufficiali" a livello federale. Dal 1938 anche il romancio è "lingua nazionale" e dal 1999 è pure lingua ufficiale "nei rapporti [della Confederazione] con le persone di lingua romancia". Vale a dire che ogni documento ufficiale pubblicato in Svizzera deve essere disponibile in tedesco, francese e italiano, mentre se ne fornisce una versione in romancio solo su richiesta.

Il sistema scolastico è federalista, quindi in ogni cantone l'insegnamento viene impartito nella propria lingua, mentre è obbligatorio lo studio di almeno un'altra delle tre lingue nazionali. Quasi tutti i programmi scolastici prevedono anche l'insegnamento come lingua straniera dell'inglese. Ogni cittadino svizzero ha il diritto di potersi rivolgere alle istituzioni nazionali in una delle tre lingue ufficiali e di ricevere risposta in tale lingua. Ciò vale anche per i romanci. Questo plurilinguismo, però, non vale a livello dei cantoni e dei comuni, in cui ogni territorio decide indipendentemente sulle questioni linguistiche a livello locale.

Nel 2000 il tedesco era parlato dal 63,7% degli svizzeri (in 17 cantoni), il francese dal 20,4% (in 7 cantoni), l'italiano dal 6,5% (unica lingua ufficiale del Canton Ticino e una delle tre lingue ufficiali, assieme al tedesco e romancio, nel Canton Grigioni), e il romancio dallo 0,5%. Il 9,0% della popolazione parla una lingua non nazionale. Queste percentuali includono infatti le persone senza la cittadinanza elvetica che vivono in Svizzera (20,5% della popolazione nel 2005). Se si tiene conto solo di cittadini svizzeri la situazione (censimento 2000) è la seguente: germanofoni 72,5%, francofoni 21,0%, italofoni 4,3%, romanciofoni 0,6%, altri 1,6%.

Gli svizzeri tedescofoni comunicano tra di loro usando in stragrande maggioranza il dialetto locale, spesso definito unitariamente "svizzero tedesco" anche se costituito in realtà da un insieme di varietà diverse. Questo fatto è dovuto anche alla volontà di differenziarsi dai tedeschi di Germania nel periodo del nazismo ed opporsi così alle ideologie pangermaniche (prima della Prima guerra mondiale in Svizzera era diffuso anche il tedesco standard), e di conseguenza anche alla crescente diffusione dell'uso del dialetto anche nei mass-media elettronici e nella società dello spettacolo a partire dagli anni 1960. Grazie a quest'evoluzione, lo svizzero tedesco viene ora utilizzato automaticamente in quasi tutti i registri linguistici del parlato. Non si può definire un idioma unitario, ma cambia da cantone a cantone e persino da paese a paese. Lingua ufficiale è comunque il tedesco standard (con minimali differenze di scrittura rispetto ad Austria e Germania), che è la forma universalmente usata nella comunicazione scritta anche dalla maggioranza dialettofona.

In Ticino e nei Grigioni Italiani sono molto diffusi nella comunicazione quotidiana alcuni dialetti locali della lingua lombarda, tra cui primeggia il Dialetto ticinese che, tuttavia, non è riconosciuto a livello federale come lingua nazionale, proprio perché è riconosciuto come "dialetto", ma è sostenuto da varie iniziative cantonali tra cui il Centro di dialettologia e etnografia che lo sostiene con un dizionario, un lessico e con una raccolta dei documenti orali.

Religioni

  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Svizzera.

Secondo i dati del censimento del 2000 il 41,11% dei residenti svizzeri si professa aderente al cattolicesimo, il 33,04% alla Chiesa riformata svizzera (calvinista), il 4,26% all'islam (sostanzialmente appartenenti a ceti immigrati), l'1,81% a chiese ortodosse, lo 0,25% all'ebraismo. L' 11,11% della popolazione svizzera non professa alcun credo religioso e il 4,33% non ha fornito risposta.[13]. Fra gli stranieri (circa il 20% della popolazione residente) il 44% è cattolico, il 5% protestante, il 17% cristiano ortodosso, il 18% islamico e il 2% non professa alcun credo. Il panorama religioso svizzero può essere visto in dettaglio sul sito dell'Amministrazione federale[14].

Poche variazioni nel censimento del 2009. Nel complesso entro i confini svizzeri (cittadini elvetici e stranieri) i cattolici sono il 41,8%, i protestanti il 35,3%, gli atei l'11,1%, coloro che non forniscono indicazioni (essenzialmente agnostici), il 4,3% i musulmani il 4,3% e i seguaci di altre confessioni (chiese evangeliche libere, cristiani ortodossi, ebrei, buddhsti) il 3,2%. (fonte: La Confédération en bref 2009, edito dalla Annuario edito dalla Cancelleria federale).

Ordinamento dello stato

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema politico della Svizzera.

Politica interna

La base della Confederazione è nella Costituzione del 1848, la quale è stata modificata nel 1874 ed è rimasta inalterata fino alla votazione del 1999 (Vedi Nuova Costituzione), quando il popolo adottò una magna charta totalmente rinnovata. Tra gli stati moderni, la Svizzera è il solo ad essere governato tramite Democrazia diretta. Il parlamento svizzero, inoltre, non è composto da politici professionisti. Le camere federali si riuniscono quattro volte all'anno per tre settimane. Questo permette ai parlamentari di lavorare tra una sessione e l'altra. Nonostante i problemi che comporta il sistema dei politici part-time, vi è una forte opposizione popolare ad una sua eventuale modifica, poiché è convinzione comune che nella situazione attuale i parlamentari siano più vicini ai problemi dei cittadini elettori e che, facendo anch'essi parte del mondo del lavoro, possano portare la loro esperienza professionale all'interno delle discussioni parlamentari.

Suddivisione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cantoni della Svizzera.

La Svizzera politicamente è una federazione di 26 stati chiamati cantoni[15], è stata una confederazione solo fino al 1848. Da quell'anno, pur mantenendo il nome di confederazione, si è trasformata in una repubblica federale. Tradizionalmente è sempre stata divisa in cantoni, termine tuttora ufficialmente e correntemente usato per indicare i vari stati, poiché la maggioranza di essi sono coestensivi con gli omonimi cantoni tradizionali (p.es. Repubblica e Cantone del Ticino, République et Canton de Neuchâtel); sei stati (Obvaldo e Nidvaldo, Basilea Città e Campagna, Appenzello Interno ed Esterno) sono però considerati in pratica mezzi cantoni, in quanto uniti a due a due formano tre cantoni tradizionali, che però in questo caso non hanno alcun titolo di ufficialità (rispettivamente Untervaldo, Basilea e Appenzello).

Cantoni della confederazione elvetica

Template:Carta dei cantoni svizzeri

(*) semicantone: i semicantoni Appenzello Esterno e Interno formano il Canton Appenzello, Basilea Città e Basilea Campagna formano il Canton Basilea, Nidvaldo e Obvaldo formano Untervaldo. I semicantoni, all'interno del Consiglio degli Stati, camera parlamentare di rappresentanza territoriale, dispongono di un seggio a testa e mezzo voto; la metà dell'attribuzione a favore dei cantoni.

A livello federale il potere legislativo è esercitato da due camere, il Consiglio Nazionale e il Consiglio degli Stati. I cantoni svizzeri mantengono gran parte della loro sovranità. In alcuni piccoli cantoni (Appenzello, Glarona e Untervaldo) è ancora in vigore la pratica della Landsgemeinde: l'assemblea dei cittadini si riunisce all'aperto e vota per alzata di mano. Le lingue ufficiali della Svizzera sono tre: il tedesco, nella pratica lo svizzero-tedesco (Schwizerdütsch) che, per inciso non è una lingua a se stante ma un dialetto (65% della popolazione), il francese (dialetti francoprovenzali) (20%) e l'italiano (dialetti lombardi) (6.5%). A queste si aggiunge il romancio (meno dell'1%) parlato unicamente nel canton Grigioni

Politica estera

File:Geneve2.jpg
Sede dell'ONU a Ginevra

La politica estera della Svizzera è improntata da cinque secoli (dal 1515) alla neutralità. Questo non ha impedito di sviluppare, soprattutto negli ultimi anni, una politica estera attiva, tesa ad appianare le divergenze fra stati terzi ("i buoni uffici"), a promuovere attivamente i diritti umani e a garantire le basi naturali della vita (l'impegno per lo sviluppo e l'affermazione di un sistema ambientale internazionale). Il 10 settembre 2002, con l'approvazione popolare, la Svizzera è entrata a far parte dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), come centonovantesimo stato. La sede della croce Rossa si trova in Svizzera, a Ginevra, sin dalla sua fondazione. Nel 1960 la Svizzera ha dato vita all'Associazione europea di libero scambio (EFTA), ne è tuttora membro insieme con la Norvegia, il Liechtenstein e l'Islanda. Nel 1963 la Svizzera ha aderito al Consiglio d'Europa e nel 1975 all'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Membro anche dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD), nel 1992 la Confederazione è entrata a far parte del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e nella Banca Mondiale (WB)

La Svizzera e l'Unione europea

In generale la Svizzera affronta la politica europea, così come quella estera, con prudenza e pragmatismo. Dopo il fallimento di alcuni referendum su un'eventuale adesione (ma con margini molto ristretti: il primo di questi, sullo Spazio economico europeo nel 1992, venne respinto dal 50,3% dei votanti), la Svizzera, per evitare l'isolamento, ha dovuto scegliere una via basata su accordi bilaterali con l'Unione europea).

Nel 2000 un importante pacchetto di 7 accordi, rispettivamente su libera circolazione delle persone, trasporto aereo, trasporti terrestri, agricoltura, ostacoli tecnici al commercio, appalti pubblici e ricerca, ha avuto l'avallo popolare. Questo pacchetto di 7 accordi è tenuto insieme dalla cosiddetta clausola ghigliottina, ossia che se uno solo dei 7 accordi viene messo in discussione, cade l'intero pacchetto.

Nel giugno del 2005 la Svizzera ha aderito agli accordi di Schengen, negoziandone l'attuazione pratica in modo di mantenere controlli saltuari alle frontiere, e reclamando un eventuale diritto di rescissione. Il 25 settembre 2005, un altro referendum ha esteso l'accordo della libera circolazione delle persone ai 10 Paesi entrati nell'UE nel 2004 (il referendum riguardava solo questo accordo, in quanto gli altri 6 si erano già automaticamente estesi ai nuovi Paesi).

Il 26 novembre 2006, sulla scia delle trattative bilaterali in corso, un ulteriore referendum ha permesso l'approvazione della Legge federale sulla cooperazione con i Paesi dell'Est: tale legge funge da base legale per il versamento di un miliardo di Franchi svizzeri (650 milioni di Euro), che avverrà a tappe nell'arco dei prossimi 10 anni, a sostegno dello sviluppo sociale ed economico dei 10 Paesi che hanno aderito all'UE nel 2004.

Il 12 dicembre 2008 la Confederazione è entrata nell'area Schengen come 25° Paese. D'ora in poi quindi non ci sarà nessun controllo alla frontiera per le persone, mentre sono stati mantenuti i controlli per le merci.

L'8 febbraio 2009 il popolo svizzero è stato chiamato a rispondere attraverso un referendum alla domanda se allargare l'accordo sulla libera circolazione delle persone anche alla Romania e alla Bulgaria e al rinnovo dello stesso accordo con gli altri stati Europei; il risultato è stato positivo con il 59,6% di preferenze.

Città

  Lo stesso argomento in dettaglio: Città svizzere.

Le due principali aree metropolitane svizzere, centri demografici ed economici, sono la regione di Zurigo e quella del lago di Ginevra (detta Arco Lemanico) che comprende le città di Ginevra e Losanna. Le due aree contengono entrambi circa 2 milioni di abitanti. Altre grandi città sono Basilea e Berna che svolgono un ruolo maggiore nell'industria e nell'amministrazione.

Lugano e il centro urbano più importante sul versante sud delle alpi svizzere ed è anche la terza piazza economica del paese. Si distinguono anche, se non per il numero di abitanti ma per le loro posizioni particolari, le città di La Chaux-de-Fonds a oltre 1,000 metri di altitudine nell'arco del Giura e quella di Davos che, a 1,560 metri di quota, può essere considerata la città più elevata d'Europa.

Le 10 città più popolose (abitanti residenti nel comune)

Comuni e città più estese

  • Davos (284 chilometri quadrati)
  • Bagnes (282,6 chilometri quadrati)

Enclavi

Büsingen am Hochrhein e Campione d'Italia sono enclavi estere in Svizzera e sono territorio doganale svizzero, ma territorio amministrativo estero. Il comune tedesco di Büsingen confina a nord con il Canton Sciaffusa e a sud con il Canton Zurigo e Turgovia. Campione d'Italia si trova all'interno del Canton Ticino, sul Ceresio.

Forze armate

  Lo stesso argomento in dettaglio: Esercito svizzero.
 
F/A-18 Hornet delle forze aeree svizzere

Le forze armate svizzere sono composte dall'esercito e dall'aeronautica militare. Essendo senza sbocco al mare, la Svizzera non possiede una marina militare, ma sui laghi frontalieri vengono usate imbarcazioni militari. La particolarità dell'esercito svizzero è il sistema di milizia. I soldati professionali costituiscono soltanto circa il 5% del personale militare. Il resto è formato da cittadini tra i 20 e i 34 anni di età (in certi casi fino ai 50 anni). Agli Svizzeri viene proibito di servire in eserciti stranieri, fatta eccezione per la Guardia Svizzera Pontificia.

 
Veicoli blindati Mowag Eagle durante una parata militare

La struttura del sistema di milizia implica per il soldato il mantenimento del suo equipaggiamento personale, incluso il ben noto coltellino militare e l'arma personale, solitamente un fucile da combattimento (attualmente il fucile d'assalto SIG-550). Questo suscita dibattito da parte di alcune associazioni e partiti politici. L'obbligo di servizio riguarda tutti i cittadini svizzeri maschi; le donne, infatti, possono servire solo su base volontaria. In generale i coscritti ricevono l'ordine di marcia verso i 19 anni per la coscrizione. Ogni anno 20.000 nuove reclute vengono addestrate per un periodo di tempo compreso tra le 18 e le 21 settimane. La riforma "Esercito XXI" è stata adottata per votazione nel 2003, e ha sostituito il modello precedente "Esercito 95", riducendo così il numero di effettivi da 400.000 a circa 210.000 unità, delle quali 130.000 in servizio attivo e 80.000 riservisti.[16]

Nella storia, per assicurare l'integrità e la neutralità della Svizzera, sono state dichiarate tre mobilitazioni generali. La prima è avvenuta con lo scoppio della guerra franco-prussiana nel 1870. La seconda è stata decisa nell'agosto 1914, all'inizio della prima guerra mondiale. L'ultima mobilizzazione è stata dichiarata in risposta all'attacco della Polonia da parte della Germania nel settembre 1939, occasione nella quale Henri Guisan fu eletto comandante in capo, e decise per la costruzione del Ridotto Nazionale.

A causa della sua neutralità, la Svizzera non partecipa ai conflitti militari esteri, ma l'esercito può essere impiegato in missioni di pace. Dal 2000 il dipartimento militare gestisce anche il sistema di intercettazioni Onyx.

Bandiera

 
La bandiera svizzera (sul lago di Brienz)

La croce bianca era un simbolo diffuso nei territori del Sacro Romano Impero Germanico. Fece la sua comparsa fra le armate svizzere, per la prima volta, nella battaglia di Laupen nel 1339. Tuttavia gli svizzeri continuarono ad usare le bandiere dei singoli cantoni. La prima bandiera unitaria fu il tricolore della Repubblica elvetica: verde, rosso e giallo utilizzato dal 1799 al 1803. Nel 1815, ricostituita la Svizzera su base federale, venne adottata la croce bianca in campo rosso come simbolo ufficiale della confederazione. Nel 1840 il generale Guillaume-Henri Dufour chiese l'adozione di un unico simbolo nazionale per l'esercito federale. Nel 1848, dopo la guerra del Sonderbund, la croce bianca in campo rosso divenne il simbolo del nuovo stato federale. Nel 1889 l'Assemblea federale regolamentò definitivamente anche le proporzioni della bandiera, quadrata, 1:1. Tuttavia a partire dalla seconda guerra mondiale la marina mercantile svizzera (sia marittima sia fluviale) utilizza la bandiera rettangolare, con la proporzione 2:3.

Economia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Economia svizzera.
 
Vista notturna di Zurigo, centro economico della Svizzera

Essendo un paese molto piccolo e povero di risorse, la Svizzera ha dovuto basare la propria economia su di un'industria di precisione e poi più tardi sul settore dei servizi. Questo ha permesso al paese di creare un importante valore aggiunto.

Fino alla prima rivoluzione industriale, l’economia elvetica si basava quasi unicamente sull’agricoltura, come nella larghissima maggioranza degli altri stati europei. Tuttavia le novità in campo tessile provenienti dal Regno Unito trovarono terreno molto fertile, questo permise al paese di diventare uno degli Stati più industrializzati d’Europa. Successivamente nella prima metà dell’800, l’industria orologiera conobbe un grandissimo sviluppo, soprattutto nella Svizzera Romanda, diventando uno dei settori più importanti. L’800 vide nascere in terra elvetica anche molte banche, alcune delle quali oggi diventati dei colossi del mercato globale (UBS, dopo le varie fusioni e Credit Suisse), rinomate per la professionalità e la segretezza con cui trattano i loro clienti. A causa della mancanza di risorse sul proprio territorio la Svizzera non ha potuto sfruttare a pieno la seconda rivoluzione industriale, se non in campo farmaceutico, anche se con questa si lasciò definitivamente l’era agricola per aprire l’era industriale.

 
St. Moritz in Engadina, il turismo costituisce un reddito importante per le regioni di montagna

A Zurigo vi è la sede della Borsa Svizzera, che ricopre un ruolo molto importante in campo internazionale, soprattutto nel settore finanziario e nel commercio dell’oro. Con una capitalizzazione di 1,33 miliardi di dollari americani, la Borsa di Zurigo, lo SWX Swiss Exchange, è la quindicesima borsa del pianeta e la quinta in Europa (dopo Londra, Francoforte sul Meno, Madrid e Stoccolma). (vedi Borsa valori)

Alla neutralità e all'isolazionismo politico della Svizzera fa da contrappeso la forte integrazione della sua economia con quella mondiale (in particolare con l'Unione Europea). Le imprese svizzere, in parte grazie alla stabilità politica del paese, si sono internazionalizzate, soprattutto nella seconda metà del Novecento. Oggi la Svizzera annovera parecchie e dinamiche imprese transnazionali: Nestlé (alimentari), ABB (tecnologia per l'energia), Holcim (cemento), UBS e Crédit Suisse (banche), Swatch (orologi), Swiss Life e Swiss Re (assicurazioni), Novartis, Roche e Actelion (farmaci), Lonza (biotecnologie), Synthes (ingegneria biomedica), Syngenta (fertilizzanti).

Energia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Energia nucleare in Svizzera.
 
La diga di Mauvoisin nel Vallese. L'idroelettricità costituisce circa 55% dell'energia elettrica in Svizzera

Lo sviluppo dell'economia energetica è stato analogo al resto dell'Europa, ma ritardato fino alla metà del XIX secolo. Ci sono tre periodi nella storia dello sfruttamento energetico. Prima della metà del XIX secolo, l'economia energetica era circoscritta all'ambito locale e impiegava soprattutto legname (industria del legno, carbonaia) e biomassa (lavoro umano e animale), risorse quindi in gran parte rinnovabili. In maniera limitata venivano anche sfruttate l'energia eolica per la navigazione e quella idrica, la torba e, dal XVIII secolo, anche il carbone indigeno. Dal 1860 per un secolo, la società industriale usava il carbone come principale fonte energetica, che doveva importare in grandi quantità. L'energia idraulica è la principale fonte di energia in Svizzera, venne sfruttata grazie a centrali fluviali e alle prime grandi dighe, tra le quali alcune superiori ai 200 metri di altezza: Mauvoisin (1957), Grande Dixence (1961), Luzzone (1963) e Vogorno (1965). Dopo gli anni 1960, la società dei consumi coprì il proprio fabbisogno energetico principalmente con il petrolio e il gas naturale, e in misura minore con l'energia idraulica e più tardi anche con l'energia nucleare (Gösgen, Leibstadt).

In seguito alla crisi petrolifera e al crescente inquinamento dell'ambiente si è ricorso anche a fonti energetiche alternative, sebbene in un modo limitato. I due assi portanti della politica energetica svizzera sono diventati la promozione delle energie rinnovabili e l'incoraggiamento dell'efficienza energetica. Il governo svizzero si è prefissato di arrivare nel 2010 ad una riduzione del 90% delle immissioni di CO2 rispetto ai valori del 1990.[17]

Trasporti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Svizzera.

La rete di trasporti in Svizzera è molto ben sviluppata: le ferrovie coprono in modo capillare tutto il territorio. Gli autopostali collegano innumerevoli stazioni alle località più discoste. Il tariffario è unificato tra treni, autobus, battelli, funivie, ecc. Da una biglietteria automatica delle Ferrovie Federali Svizzere è possibile selezionare la maggior parte delle destinazioni, anche se fanno capo ad altre imprese di trasporti. Un sistema d'orario cadenzato fu istituito già negli anni settanta-ottanta.

 
Un Intercity sulla linea del Gottardo

Dal 2005, oltre all'apertura della tratta ad alta velocità Mattstetten (Berna) - Rothrist (Argovia), tra Berna e Zurigo, un sistema di nodi in corrispondenza dei principali centri ha migliorato la connettività tra le regioni. La maggior parte dei treni di lunga percorrenza entrano in stazione nei 10 minuti precedenti o successivi l'ora in punto. È quindi possibile ripartire nei 10/15 minuti seguenti verso destinazioni regionali e locali. Sulle linee principali i treni transitano ogni mezz'ora. Attualmente è allo studio la cadenza di 15 minuti sulle linee principali (Ginevra-Losanna-Berna-Zurigo-San Gallo).

Nel 1998 è iniziata la costruzione della galleria ferroviaria più lunga del mondo (progetto AlpTransit Gottardo) che terminerà approssimativamente nel 2017. L'AlpTransit comprende anche la galleria di base del Lötschberg (linea Basilea-Milano via Berna-Sempione-Domodossola), terza più lunga del mondo, inaugurata nel 2007. Le NTFA (nuove trasversali ferroviarie alpine) sono un progetto molto dispendioso che è nato con l'intento di trasferire la maggior parte degli autocarri che attraversano il paese su rotaia e ridurre di conseguenza il traffico e l'inquinamento stradale.

 
Autobus (chiamato autopostale in Ticino) sulla strada del passo del Susten. Nelle regioni di montagna i trasporti possono diventare attrazioni turistiche.

Secondo le cifre pubblicate a fine 2006 dall'Ustra (Ufficio federale delle strade) sono attualmente in servizio 1758,2 km di strade e semiautostrade, ciò che corrisponde circa al 93% della rete pianificata. I tratti ancora in costruzione per ordine di importanza sono: A9 tra Sierre e Briga, in Vallese; A4 circonvallazione Sud di Zurigo; A16 "Transgiurassiana" Tavannes (BE) - Delémont (JU) - confine francese presso Boncourt (JU); A5 circonvallazione di Biel/Bienne (BE).

Le basi giuridiche per l'esistenza della bandiera svizzera sul mare sono state create durante la Seconda guerra mondiale da una decisione del Consiglio federale del 9 aprile 1941. Benché gli impegni per costituire una marina mercantile risalgano già agli inizi dell'esistenza della Confederazione nel 1848, il 9 aprile 1941 è considerato come la data di nascita della flotta nazionale. Nel 1957 il diritto di emergenza del settore marittimo è stato sostituito dalla legge federale sulla navigazione marittima sotto bandiera svizzera.

Marina mercantile - Pur non disponendo di un accesso diretto al mare, la Svizzera possiede una flotta mercantile composta di 23 navi per una capacità totale di trasporto di un milione di tonnellate circa, costituendo così la più grande flotta navale degli Stati senza sbocco sul mare.

Commercio svizzero

Esportazioni

Le esportazioni svizzere si rivolgono per il 20,6% alla Germania, per il 10,1% agli Stati Uniti d'America, per l'8,6% alla Francia, per l'8,5% all'Italia, per il 4,8% alla Gran Bretagna, per il 4,1% alla Spagna e per il 3,9% al Giappone.

Importazioni

Oltre un terzo delle importazioni proviende dalla Germania (33,9%), quindi dall'Italia (11,7%), dalla Francia (10,1%), dai Paesi Bassi (5,2%) e dall'Austria (4,4%).

Settori dell'economia svizzera

L'industria orologiera

 
L'Omega Speedmaster portata dagli astronauti durante le missioni lunari Apollo

L'industria orologiera svizzera è radicata tradizionalmente nella svizzera romanda, portata in terra elvetica dai profughi ugonotti in fuga dalle persecuzioni cattoliche in Francia. Inizialmente la lavorazione avveniva a domicilio, nelle case, soprattutto nel Canton Neuchâtel: qui dai 3000 ai 4000 artigiani fabbricavano orologi e strumenti di precisione (e la loro produzione si avvantaggiò notevolmente dal blocco napoleonico che escluse dal continente i concorrenti prodotti inglesi). Anche a Ginevra il settore orologiero conobbe una forte espansione, rivolgendosi alla produzione di piccoli orologi da donna e di carillon e arrivando ad occupare circa 2800 orologiai, orefici e gioiellieri. Negli anni '30 dell'Ottocento, gli operai ginevrini presero la via delle officine specializzate come la Vacheron & Constantin, meccanizzata a partire dal 1839 e attrezzata per produrre pezzi intercambiabili di orologi, quasi una seconda rivoluzione industriale che riguardava l’intero settore.

Durante gli anni Sessanta e Settanta l'esportazione di orologi svizzeri hanno subito un forte rallentamento a causa della concorrenza giapponese (che aveva messo sul mercato precisissimi orologi digitali al quarzo). Le principali ditte erano : Casio, Seiko, Citizen, Orient, Kentex, Zumona e BISM.

All'inizio degli anni Ottanta un imprenditore svizzero-libanese, Nicolas Hayek, rilanciò l'industria orologiera svizzera creando la Swatch. L'assemblaggio era completamente automatizzato e il prodotto finito risultava meno caro del 20%. Lo Swatch ebbe un immediato successo e rilanciò (diffondendo nuovamente l'immagine di un'industria elvetica di precisione) anche le imprese orologiere svizzere che continuavano a produrre orologi in maniera artigianale, come Mondaine.

Il cioccolato

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cioccolato.

Il cioccolato ha una storia molto lunga e complicata, che com'è ovvio inizia molto lontano dalla Svizzera. Con la grande migrazione dei Maya nell'America del sud, infatti, essi stabilirono le prime piantagioni di cacao. Nel 1504, durante il suo quarto viaggio, Colombo scoprì il chicco di cacao, ma inizialmente non se ne interessò. Il cacao rimase sconosciuto finché, nel 1528, Hernán Cortés portò in Europa la pianta e gli utensili per la preparazione della bevanda degli indiani, che veniva chiamata xocoatl, da cui deriva "cioccolata".

Durante il 1600 gli europei iniziarono ad interessarsi al "cioccolato" ed iniziarono a scrivere libri sull'argomento, ma solo dopo il 1615 si introdusse l'usanza di bere la cioccolata nelle corti. Nel 1569, infatti, papa Pio V aveva assaggiato la bevanda e la aveva trovata così sgradevole da vietare di berla. Soltanto nel 1662 anche la Chiesa iniziò ad accettarla.

Nel 1697 il sindaco di Zurigo, Heinrich Escher, fece una vacanza in Spagna, dove assaggiò il cioccolato e ne rimase estremamente colpito. Tuttavia la prima fabbrica di cioccolato in Svizzera venne aperta da Francois-Louis Cailler solo nel 1819. Il motivo per cui ora la Svizzera è conosciuta in tutto il mondo per il suo buonissimo cioccolato, sta nell'invenzione del primo cioccolato al latte da parte dello svizzero Daniel Peter, nel 1875.

Il coltellino svizzero

 
Un coltellino svizzero Wenger

È famoso in tutto il mondo il coltellino svizzero, un ferro tascabile nel quale sono racchiusi uno o più coltelli, giraviti vari, cucchiaio, forchetta, stuzzicadenti, forbici, eccetera. Si riconosce per il tradizionale colore rosso del manico, che sembra sia stato scelto perché, oltre a richiamare - insieme alla croce bianca - la bandiera svizzera, è facilmente visibile se il coltello cade nella neve. È uno strumento multiuso utile per risolvere diversi problemi. La gamma dei modelli è vastissima, si va dai modelli base a due lame fino a coltellini svizzeri che dispongono di cinquanta utensili. Le versioni commerciali più recenti possono contenere dispositivi elettronici (memory stick, altimetro, barometro, sveglia, orologio). Il coltellino originale in dotazione all'esercito svizzero ha però solo pochi accessori ed è di color argenteo.

L'industria chimica e farmaceutica

L'epicentro dell'industria chimica e farmaceutica svizzera è la città di Basilea. Inizialmente le principali produzioni di Basilea erano i tessuti e i nastri di seta. Proprio per soddisfare le esigenze di questo settore, nacquero le industrie chimiche: dopo la scoperta dei coloranti artificiali alla fine degli anni '50 dell'Ottocento, due modeste imprese della città cominciarono a produrne per rifornire la locale industria, ma la concorrenza dei già affermati Konzerns tedeschi spinse le piccole imprese elvetiche a specializzarsi in prodotti esotici e di prezzo elevato, un settore nel quale conquistarono praticamente il monopolio mondiale. Questo costituì la base della moderna industria farmaceutica basilese, che nel 1895 era, per dimensioni, solo un quinto di quella della Germania, ma equivaleva a quella di tutti gli altri paesi europei messi insieme. Nel 1882 le imprese attive in ambito chimico e farmaceutico si riunirono nella SGCI (Schweizerische Gesellschaft für Chemische Industrie), la Società Svizzera per l'Industria Chimica, oggi parte di Economiesusse (associazione mantello delle industrie elvetiche). Attualmente il settore chimico e farmaceutico conta 67.000 collaboratori. La maggior parte è impiegata nella ricerca e nello sviluppo. Circa un terzo di quanto viene prodotto dal settore, viene esportato. (fonte: sgci.ch)

Il settore bancario

Storicamente la prima piazza finanziaria svizzera è stata Ginevra (oggi è seconda dopo Zurigo): già agli inizi del Settecento il suo ruolo internazionale era ben superiore alle piccole dimensioni della repubblica. La città divenne un centro di emissione di prestiti stranieri (Sardi tra il 1742 e il 1752, danesi nel 1760, austriaci nel 1765) e dal 1770 si concentrò sul debito francese mantenendo uno stretto legame con Parigi, dove erano presenti i suoi banchieri (si ricorda la figura di Jacques Necker, nominato Controllore generale delle finanze francesi nel 1776). L’appartenenza all’orbita francese persisterà anche dopo l’adesione di Ginevra alla Svizzera nel 1814 (fino a questa data Ginevra era un alleato della Confederazione, non un cantone vero e proprio). Le grandi banche ginevrine erano nate tutte a cavallo dei due secoli: Ferrier e Darier & Cie venne fondata nel 1795, Henry Entsch & Cie nel 1796, J.G. Lombard & J.-J. Lullin nel 1798, De Candolle Mallet & Cie nel 1805. Il settore bancario elvetico soffrì agli inizi di un vistoso dualismo: da un lato le banche private, concentrate essenzialmente sulla gestione dei grandi patrimoni, dall’altro le casse di risparmio cantonali e locali. Le grandi banche d’affari arrivarono tardi, al seguito del tumultuoso sviluppo ferroviario. In quel frangente si ebbe l'ascesa della piazza finanziaria zurighese. Attualmente nel settore bancario sono impigate circa 130.000 persone. (fonte: seco.admin.ch)

Cultura

Istruzione e scienza

  Lo stesso argomento in dettaglio: Istruzione in Svizzera.
 
Alcuni degli scienziati che hanno maggiormente contribuito nelle loro discipline:
Leonhard Euler (matematica)
Louis Agassiz (glaciologia)
Albert Einstein (fisica)
Auguste Piccard (aeronautica)

L'istruzione in Svizzera è organizzata in diverse maniere perché la costituzione delega l'autorità per il sistema scolastico ai cantoni.[18] Ci sono scuole pubbliche e private, tra cui molte scuole internazionali rinomate, ma la maggioranza degli studenti frequenta le istituzioni pubbliche. La scuola dell'obbligo ha una durata di 9 anni in tutti i cantoni e comincia a circa 6 anni, è divisa tra scuola elementare e secondaria I.[18] Tradizionalmente, la prima lingua straniera nelle scuole è sempre stata una delle altre lingue nazionali, anche se di recente (2002) l'inglese è stato introdotto come prima lingua in alcuni cantoni.[18] Alla fine della scuola dell'obbligo la maggioranza degli studenti sceglie di proseguire gli studi con la scuola secondaria II, che ha una durata di 3 o 4 anni. Altri scelgono la via della formazione professionale.[18]

Ci sono 12 università in Svizzera, dieci delle quali sono mantenuti al livello cantonale e due al livello federale. La prima università in Svizzera è stata fondata nel 1460 a Basilea (con una facoltà di medicina). La più grande università della Svizzera è l'università di Zurigo, con circa 25.000 studenti. I due istituti gestiti dal governo federale sono le scuole politecniche di Zurigo (fondata nel 1855) e di Losanna (fondata nel 1853), che hanno entrambe un'eccellente reputazione internazionale. La Svizzera ha il secondo più alto tasso di studenti stranieri all'istruzione terziaria, dopo l'Australia.[19]

 
Il politecnico di Zurigo ha visto parecchi premi Nobel, tra cui Albert Einstein

Molti premi Nobel sono stati assegnati a scienziati svizzeri, ad esempio al famoso fisico Albert Einstein che ha sviluppato la teoria della relatività, mentre lavorava all'ufficio brevetti di Berna. Più recentemente, Heinrich Rohrer, Edmond Fischer, Rolf Zinkernagel e Kurt Wüthrich hanno ricevuto il premio Nobel.

Ginevra ospita uno dei più grandi laboratori al mondo, il CERN, dedicato alla ricerca sulla fisica delle particelle. Un altro importante centro di ricerca è l'Istituto Paul Scherrer. Tra le notevoli invenzioni e scoperte ci fu l'LSD, il microscopio a scansione ad effetto tunnel (STM), che ha permesso di vedere per la prima volta un atomo[20] o semplicemente il popolare Velcro. Si sono anche distinti gli ingegneri della famiglia Piccard con le prime esplorazioni della stratosfera con Auguste Piccard e quella dei fondi degli oceani con Jacques Piccard, tramite il Mesoscafo che gli ha permesso di raggiungere il punto più profondo della terra.

La Svizzera è stato uno dei 10 fondatori dell'Agenzia spaziale europea nel 1975 ed è il settimo maggior contribuente al suo budget. Nel settore privato, diverse società sono implicate nel settore spaziale come Oerlikon Space[21] o Maxon Motors[22] che forniscono strutture spaziali.

Media

  Lo stesso argomento in dettaglio: Elenco dei giornali svizzeri.

La libertà di stampa e il diritto alla libertà di espressione è garantita nella Costituzione federale della Svizzera.[23] L'Agenzia Telegrafica Svizzera (ATS) trasmette regolarmente informazioni nelle tre lingue nazionali - sulla politica, economia, società e cultura. L'ATS fornisce quasi tutti i media svizzeri e una ventina di media stranieri con le sue notizie.[23]

Secondo il rapporto del 2010 dell'organizzazione non governativa Freedom House la Svizzera è considerata un paese libero, occupa l'ottavo posto nella graduatoria internazionale (libero, 8°), distanziando i suoi vicini, Germania (libero, 19°), Austria (libero, 32°), Francia (libero, 40°), Italia (parzialmente libero 72°). (fonte: Freedom of the press 2010, TABLE OF GLOBAL PRESS FREEDOM RANKINGS)

La Svizzera, storicamente, vanta il maggior numero di titoli di giornali rispetto alla popolazione. [24] I più influenti sono quelli in lingua tedesca, il Tages-Anzeiger e la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), e in lingua francese, Le Temps, ma quasi tutte le città hanno almeno un quotidiano locale. La diversità culturale contribuisce per un gran numero di giornali.[24]

In contrasto con la stampa, la radiodiffusione pubblica è sempre stata soggetta ad un maggior controllo da parte del governo. [24] La Società svizzera di radiotelevisione, il cui nome nel 1999 è stato cambiato in SRG SSR idée suisse, è incaricata di produrre e trasmettere i programmi radiofonici e televisivi. Gli studi della SRG SSR sono distribuiti nelle varie regioni linguistiche. I programmi della radio sono prodotti in sei centrali e quattro studi regionali, mentre i programmi televisivi sono prodotti a Ginevra, Zurigo e Lugano. Una vasta rete di distribuzione via cavo consente inoltre alla maggior parte della popolazione di accedere ai programmi dei paesi vicini.[24]

Festa Nazionale

La Festa Nazionale svizzera (detta "Natale della Patria") ricorre ogni 1º agosto. Essa ricorda la nascita della Confederazione avvenuta nei primi giorni d'agosto dell'anno 1291. Con la stipulazione del Patto confederale i primi tre cantoni (Uri, Svitto e Untervaldo, detti Cantoni primitivi) davano vita ad un'alleanza per contrastare le pressioni degli Asburgo d'Austria attraverso l'amministrazione dei balivi. La mattina di questo giorno si tiene la tradizionale festa sul praticello del Grütli (o Rütli). Vi partecipano il Presidente della Confederazione, oltre ad altre personalità di spicco, e l'avvenimento è trasmesso dalle televisioni nazionali. In serata viene anche trasmessa l'allocuzione del Presidente. La popolazione è solita festeggiare in maniera piuttosto sobria davanti ad un falò, esponendo le bandiere sui balconi o sparando fuochi artificiali. In questo giorno, alle 8 di sera, tutte le campane della Svizzera suonano a festa. Inoltre, la sera, un Comune svizzero scelto con rotazione delle regioni linguistiche ospita i festeggiamenti ufficiali, trasmessi a reti unificate. Una seconda festività comune a tutti gli svizzeri è il Digiuno Federale. Inizialmente celebrato solo nei cantoni protestanti, a partire dal 1643 anche i cantoni cattolici introducono prescrizioni riguardanti la preghiera e il digiuno. Nel 1796 la Dieta Federale dichiara l'8 settembre 1796 festa federale di preghiera. Infine, nel 1832 la Dieta Federale dispone che cattolici e protestanti in tutti i cantoni celebrino una giornata di preghiera, digiuno e ringraziamento la terza domenica di settembre.

Arte

Architettura

La Svizzera ha dato i natali a uno dei più celebri architetti: Charles-Edouard Jeanneret, meglio noto con il nome di Le Corbusier (La Chaux-de-Fonds, 6 ottobre 1887 - Cap Martin, Francia, 27 agosto 1965). Il suo volto appare sulla banconota da 10 franchi.

Altri architetti contemporanei conosciuti a livello internazionale sono: Mario Botta, Herzog & de Meuron, Peter Zumthor, Livio Vacchini, Luigi Snozzi.

Pittura e scultura

Alberto Giacometti (Borgonovo di Stampa, 10 ottobre 1901 – Coira, 11 gennaio 1966), pittore e scultore, figlio di Giovanni pittore di paesaggi. A Parigi, fra le due guerre, si accostò al movimento cubista per arrivare al surrealismo, dopo la seconda guerra mondiale, ritorno a Parigi e influenzato dall'esistenzialismo sviluppò un personalissimo stile di figure molto allungate in bronzo composte da piccoli ammassi di materia stile che sviluppò anche in pittura e soprattutto in stampe litografiche.

Letteratura

  Lo stesso argomento in dettaglio: Letteratura svizzera.
 
Jean-Jacques Rousseau non era soltanto uno scrittore ma anche uno dei maggiori filosofi del XVIII secolo (la sua statua a Ginevra)

Come la confederazione, dalla sua fondazione nel 1291, era costituita quasi esclusivamente da regioni di lingua tedesca, le prime forme di letteratura sono in tedesco. Nel XVIII secolo il francese è diventato di moda a Berna e nelle altre regioni, mentre l'influenza degli alleati di lingua francese si faceva sempre più marcata.

Tra i classici della letterature svizzera tedesca sono Jeremias Gotthelf (1797-1854), che ha descritto la vita contadina dell’Emmental e Gottfried Keller (1819-1890). Gli indiscussi giganti della letteratura svizzera del XX secolo sono Max Frisch (1911-91) e Friedrich Dürrenmatt (1921-90), il cui repertorio include Die Physiker (I fisici) e Das Versprechen (La Promessa), portato allo schermo nel 2001.[25]

Eminenti autori di lingua francese erano Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) e Madame de Staël (1766-1817). La letteratura più recente comprende autori come Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1947), i cui romanzi sono per la maggior parte incentrati sulla dura vita di paesani e montanari nel mezzo di una natura spettacolare, e Blaise Cendrars (1887-1961).[25] Hanno contribuito anche autori di lingua italiana e romancia ma in un modo più modesto dato il numero ristretto di abitanti.

Probabilmente la creazione letteraria più famosa, Heidi, la storia di una ragazza orfana che viveva con il suo nonno nelle alpi, fu uno dei libri per bambini più popolari in assoluto ed è diventato per molti un simbolo della Svizzera. La sua creatrice, Johanna Spyri (1827-1901), ha scritto parecchi libri sullo stesso tema.[25]

Teatro

La territorialità della lingua, nel contesto della confederazione elvetica, fa sì che l'italiano sia usato - come lingua di comunicazione e cultura - soltanto nella cosiddetta Svizzera Italiana: il Cantone Ticino e quattro valli (Mesolcina, Calanca, Bregaglia e Valposchiavo) del cantone Grigioni (che pratica altre due lingue: romancio e tedesco).

Anche il teatro italofono, dunque, è limitato a queste regioni (salvo rare eccezioni di gruppi amatoriali che lavorano in italiano a Ginevra, Friburgo o Zurigo). Nella regione italiana della Svizzera vi sono tracce teatrali almeno a partire dal Seicento (convento dei Gesuiti di Bellinzona, Convento dei Somaschi a Lugano), con realizzazioni anche di un certo rilievo (traduzioni inedite dal francese, in special modo di Molière e Corneille, ad opera dell'abate Gian Pietro Riva). Nell'Ottocento l'attività teatrale è specialmente incentrata sull'importazioni di spettacoli dall'Italia (e più raramente dal resto della Confederazione Elvetica): sorgono i teatri di Lugano, Bellinzona (un raffinato edificio architettonicamente affine alla Scala di Milano), Locarno e Chiasso.

La produzione autoctona tarda però a manifestarsi, se non nelle forme del teatro amatoriale e dialettale (senza testi scritti fino alla fine dell'Ottocento) e nelle manifestazioni folkloriche (come le "Sacre Rappresentazioni" - dette "Processioni storiche" - di Mendrisio, nel basso Ticino, tradizione tuttora esistente. Nel 1932 nasce la prima compagnia teatrale professionistica, ad opera di un'attrice ticinese nata a Londra, Maria Bazzi (rapido fallimento dell'iniziativa). Nel 1932, inoltre, nasce la Radio Svizzera Italiana (detta anche Radio Monteceneri) che formerà una prima generazione di attori e registi: si ricorda in particolare il lavoro, presso questo ente di Guido Calgari, Romano Calò, Giuseppe Galeati. Subentrano in seguito, come registi, Vittorio Ottino e Carlo Castelli. Grazie alla radio, gli attori iniziano anche a calcare i palcoscenici in modo professionista e nascono le compagnie indipendenti: Teatro Prisma (diretto dall'italiano Franco Passatore, 1956-59), Teatro La Cittadella (1961-66) e Teatro La Maschera (1984-93), compagnie dirette da Alberto Canetta (1924-87), uno dei più importanti uomini di teatro del dopoguerra, nella Svizzera di Lingua Italiana. Nel 1981 nasce il "Teatro della Svizzera Italiana", che promuove vaste tournée sul territorio cantonale e la cui esperienza si esaurisce nel 1987. Nel 1987 nasce inoltre il TASI (Teatri Associati della Svizzera Italiana) che raggruppa le nuove compagnie indipendenti, nate nel corso degli anni 70-80. Un ruolo notevole, in questo contesto, è svolto dalla Scuola e dal Teatro Dimitri, istallato a Verscio, da cui escono molti degli artisti attivi a partire dagli anni novanta. Nell'attuale scena, estremamente composita dal profilo sia organizzativo che stilistico (teatro di parola, teatro di marionette, teatro-danza, teatro-multimediale) si possono ricordare: il Teatro Pan, il Teatro Sunil (il cui regista Daniele Finzi Pasca lavora con il Cirque du Soleil in grandi realizzazioni internazionali), Luganoteatro, la Markus Zohner Theater Compagnie, il Teatro Paravento, il Teatro delle Radici, il Teatrodanza Margit Huber, ecc.

Musica

La Svizzera è la patria del Corno alpino, lo strumento divenuto nel tempo il simbolo della Confederazione elvetica. Secondo una leggenda popolare, un giorno un pastorello incontrò tre strani personaggi. Il primo gli promise forza e potere, il secondo oro e belle donne, il terzo canti e l'arte di suonare il corno. Senza esitazione il pastorello scelse il piacere della musica, lasciando così in eredità al popolo svizzero i canti vocalizzati, detti jodel.

Lo strumento è il monumentale corno delle Alpi (o Alphorn) che può avere varie dimensioni, da 2 fino a 4 metri di lunghezza. L'Alphorn è stato ricavato da un tronco cavo e ha accompagnato i pastori di tutto il mondo fin dalla preistoria. Alle origini questo strumento musicale aveva funzioni comunicative, grazie al suo suono infatti si riusciva a comunicare da valle a valle.

Sport

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Svizzera.

Dal 1855 sono considerati sport nazionali la lotta svizzera e il lancio della pietra (una specie di hornussen). Queste discipline venivano già disputate nel basso Medioevo, e si svolgevano durante sagre, feste di tiro o feste di mezza estate. Solamente a partire dal 1850 questi sport si diffusero tra la popolazione, all'inizio erano giochi da pastore.

Oltre ai giochi nazionali in Svizzera lo sport più diffuso è l'hockey su ghiaccio, seguito dal calcio e dalla pallacanestro. Particolare successo ha avuto il tennis, negli ultimi tempi, grazie a campioni come Martina Hingis, Stanislas Wawrinka e soprattutto Roger Federer, acclamato come il migliore tennista della storia.

A sua volta il calcio ha molto seguito, anche grazie all'organizzazione del Campionato europeo di calcio 2008 congiuntamente all'Austria, al quale hanno preso parte numerosi calciatori elvetici come Philippe Senderos, Gökhan Inler, Alexander Frei e numerosi altri.

Svizzero è anche il ciclista Fabian Cancellara, tre volte campione del mondo a cronometro, campione olimpico a cronometro e vicecampione olimpico della gara in linea, nonché vincitore di parecchie cronometro nei maggiori giri a tappe.

Il 14 novembre 2009 la nazionale giovanile di calcio Under 17 vince i mondiali di categoria in Nigeria, superando in finale la Nigeria 1-0, grazie ad un gol di Haris Seferovic al 62 minuto; precedentemente, nel 2002 nella stessa categoria, aveva vinto il campionato europeo di Francia nella stessa categoria, battendo in finale, ai rigori, la squadra di casa.

Patrimoni dell'umanità

Note

  1. ^ Il romancio è lingua ufficiale nei rapporti con le persone di lingua romancia: ex Art. 70 della Costituzione Svizzera.
  2. ^ Quality of Living global city rankings 2009 – Mercer survey mercer.com. Ricavato il 2009-07-06
  3. ^ Volkswirtschaft admin.ch
  4. ^ Room, Adrian. Placenames of the World. London: MacFarland and Co., Inc., 1997.
  5. ^ Reproduction in R.C. De Marinis, Gli Etruschi a Nord del Po, Mantova, 1986.
  6. ^ a b c d e f g h Dalla preistoria ai romani swissworld.org. Consultato il 2009-07-06
  7. ^ Switzerland's Roman heritage comes to life swissinfo.ch
  8. ^ Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991, 43.
  9. ^ Swissinfo, l'accordo sui fondi ebraici ha "purificato" la Svizzera.
  10. ^ Corriere della Sera, Oro nazista, risarcimento agli ebrei, 14 agosto 1998
  11. ^ Considerando i bacini dell'Adriatico per il versante sud e il Mar del Nord per il versante nord.
  12. ^ in effetti il più esteso è il lago Maggiorecon 212 km². Il lago di Garda, più grande, si trova in Lombardia, ma non in Insubria
  13. ^ admin.ch
  14. ^ (FRDE) Panorama religioso svizzero
  15. ^ Tradizionalmente, 23 cantoni di cui tre suddivisi in due semicantoni. L'attuale Costituzione, seppur impieghi unicamente il termine di cantone, configura la rappresentanza nella Camera alta del parlamento federale sempre in base ai 23 cantoni storici
  16. ^ L'esercito in cifre - Effettivi di truppa admin.ch
  17. ^ Politica energetica swissworld.org. Consultato il 2009-07-07
  18. ^ a b c d Scuola swissworld.org. Consultato il 2009-07-07
  19. ^ Education at Glance 2005 by the OECD: Percentage of foreign students in tertiary education.
  20. ^ Vincitori di premi nobel swissworld.org. Consultato il 2009-07-07
  21. ^ Company overview www.oerlikon.com
  22. ^ Media releases maxonmotor.ch
  23. ^ a b Media: libertà e limiti www.ch.ch. Consultato il 2009-07-07
  24. ^ a b c d Press, Media, TV, Radio, Newspapers pressreference.com. Consultato il 2009-07-07
  25. ^ a b c Letteratura swissworld.org. Consultato il 2009-07-06

Voci correlate

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