John Hopkins
Per l'università privata americana con campus a Bologna, vedi Università Johns Hopkins.
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John Hopkins (Ramona, 22 maggio 1983) è un motociclista statunitense.
Nato in California da genitori britannici, inizia ad andare in moto a 4 anni. Esordisce nel motomondiale nel 2002, con una Yamaha due tempi 500 del team Red Bull, gommata Dunlop. Il suo esordio nella massima cilindrata (la neonata MotoGP), causa una moto difficile da guidare, non è dei più facili.
Infatti, il rookie californiano è solo quindicesimo in classifica mondiale con 58 punti, riuscendo però a precedere diversi piloti più esperti e quotati come Sete Gibernau, Tetsuya Harada, Regis Laconi e Garry McCoy (suo compagno di squadra). Questo exploit gli vale una proposta della Suzuki, casa giapponese prestigiosa, che cerca di riprendersi il titolo iridato.
Tuttavia, a causa di un progetto completamente errato, aggravato dalla la perdita dello sponsor Movistar, la Suzuki non riesce a imporsi tra i primi ed il giovane John arranca. L'anno successivo la Suzuki si accorda con la Bridgestone ma le cose non cambiano molto; Hopkins tuttavia riesce a mettersi in evidenza con una prima fila in Giappone ed un sesto posto in Portogallo. Nel 2005 la Suzuki migliora ancora un po', ma le prime posizioni sono ancora lontane a causa di qualche errore dei piloti e qualche problema delle gomme Bridgestone. Nel 2006 arriva un nuovo sponsor, la Rizla, ed è l'ultimo anno delle MotoGP con 990cc. La Suzuki è già proiettata al 2007 con le nuova MotoGP 800cc e lavora per l'anno successivo, mettendo in pista un anticipo del 2007.
Questa moto, sebbene non propriamente sviluppata per il 2006, si dimostra sufficientemente competitiva e permette a John Hopkins e Chris Vermeulen di presentarsi con una buona continuità nelle prime posizioni, e di conquistare 3 pole position. Per il 2007 i piloti e lo sponsor sono confermati, ed i risultati arrivano con John che ottiene nelle prime quattro gare un quarto posto in Qatar, un sesto in Turchia ed un terzo posto in Cina con una caduta in Spagna, mentre lottava per il podio.
Il 2007 continua in modo altalenante per John che comunque, grazie a una moto in continua crescita, riesce a prendersi qualche soddisfazione soltanto nella seconda parte di stagione, in un momento in cui la Suzuki non gli propone più pezzi evoluti visto che l'americano ha firmato con la Kawasaki grazie al suo nuovo sponsor personale, l'azienda americana Monster. Il secondo posto in Repubblica Ceca e il terzo a San Marino lo rendono di fatto un top rider, grazie anche a una certa continuità nei risultati. L'ultima gara disputata su una Suzuki, a Valencia, termina con un brillante terzo posto, che gli assicura il quarto posto finale in classifica.
Nei test di inizio 2008 non si trova bene sulla nuova moto giapponese; solo dopo aver completamente modificato gli assetti (operazione necessaria dato che Randy de Puniet, ex-pilota Kawasaki, aveva un modo del tutto diverso di guidare) Hopkins riesce a trovare un passo redditizio in gara. Inoltre il controllo di trazione Kawasaki lavora meglio rispetto a quello della Suzuki, quindi vi è un minor consumo di gomma. Dopo i test a Sepang e a Philip Island (dove John si è leggermente fratturato il bacino a causa di una caduta) la Kawasaki e il giovane americano si definiscono sicuri di poter lottare per la vittoria.
Di fatto pero' il 2008 si rivela un'annata tribolata: Hopkins e la "verdona" di Akashi non ottengono i risultati sperati, e come se non bastasse, a fine anno, vista la crisi economica che ha attanagliato un po' tutto il pianeta, i vertici nipponici, nell'ottica di abbattimento dei costi, manifestano la loro intenzione di fare un passo indietro e ritirarsi dalla top class del Motomondiale per puntare più sul Campionato mondiale Superbike. Così, Hopkins, che avrebbe dovuto affiancare Marco Melandri sulla "verdona", rescinde il contratto, mentre al compagno viene affidata una Kawasaki privata gestita dal team Hayate.
Nel 2009 Hopkins allora partecipa al Campionato mondiale Superbike guidando una Honda CBR 1000RR del team privato Stiggy Racing Honda[1].
Note
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