Gino Santercole

cantautore, compositore, attore e chitarrista italiano (1940-2018)
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Gino Santercole (Milano, 23 Novembre 1940) è un cantautore, compositore, attore e chitarrista italiano.

Gino Santercole
Gino Santercole in Yuppi du (1975)
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenerePop
Rock
Periodo di attività musicale1960 – in attività
EtichettaClan Celentano, Ciliegia Bianca, Lupus, Azzurra

Ha scritto le musiche di alcune canzoni entrate nella storia della musica italiana, come Una carezza in un pugno e Svalutation.

Biografia

Gli inizi

Di famiglia di origine pugliese, Santercole è figlio di Rosa, sorella di Adriano Celentano, che è quindi suo zio, pur avendo solo 2 anni più di lui: come lo zio, cresce anche lui in via Gluck, la strada che diventerà in seguito famosa.

Perde il padre da bambino, trascorre qualche anno in collegio[1], ed è quindi costretto ad iniziare a lavorare da ragazzino, facendo anche lui, come Celentano, l'orologiaio; è comunque appassionato di rock'n'roll, e nel poco tempo libero che ha impara a suonare la chitarra da autodidatta.

Proprio allo zio sono legati i suoi esordi musicali: quando Celentano forma i Rock Boys, dopo poco tempo entra in sostituzione di Ico Cerutti, in tempo per partecipare al Primo Festival del Rock and Roll Italiano, che si tiene il 18 maggio del 1957 al Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi a Milano.

I Ribelli ed il debutto come solista

Dai Rock Boys, a causa di alcuni cambi di formazione, nascono I Ribelli, complesso che, oltre ad accompagnare Celentano ed altri cantanti come Clem Sacco e Ricky Gianco, inizia una carriera solista e di cui per alcuni anni Santercole è il chitarrista.

  Lo stesso argomento in dettaglio: I Ribelli.

Insieme ad altri artisti come Don Backy, Pilade e Gianco affianca Celentano nella nascita del Clan Celentano.

 
Gino Santercole (a sinistra con la chitarra) nel 1961 con i Ribelli e Adriano Celentano

Nel 1964 debutta come cantante solista con Attaccata al soffitto/Se vorrai, disco che passa inosservato; dopo un ultimo disco con il gruppo, Chi sarà la ragazza del Clan?/Quella donna (legato al lancio come cantante di Milena Cantù, all'epoca fidanzata di Celentano), Santercole lascia i Ribelli e continua ad incidere da solo.

Il successo arriva dapprima con Stella d'argento, pubblicato a dicembre del 1964, che ottiene un buon riscontro i primi mesi del 1965, e poi con Questo vecchio pazzo mondo: quest'ultimo brano è la cover di Eve of Destruction di Barry Mc Guire, e con essa Santercole partecipa al cantagiro 1967; la stessa versione verrà poi incisa nel 1984 da Adriano Celentano (e riproposta da quest'ultimo insieme a Luciano Ligabue nella prima puntata del programma televisivo Francamente me ne infischio nel 1999).

Nel 1965 incide una cover di Busted di Ray Charles, intitolata sono un fallito e pubblicata in un EP inciso con Celentano e Don Backy.

Nel 1966 partecipa al Festival di Sanremo, presentando in abbinamento con lo zio Il ragazzo della via Gluck, insieme a Ico Cerutti e Pilade, con la denominazione Trio del Clan: vengono però eliminati nella prima serata.

Nel frattempo la parentela con Celentano si rafforza: infatti quest'ultimo, abbandonata Milena Cantù, ha sposato l'attrice e cantante Claudia Mori, e Santercole si innamora e poi sposa la sorella della Mori, Anna Moroni, diventando quindi il cognato di suo zio; da Anna avrà due figli.

Compositore e attore

Santercole scrive alcune tra le più celebri e rilevanti brani della musica italiana.Molte canzoni di grande successo: la prima che ottiene un notevole riscontro, diventando con il tempo un evergreen della musica leggera italiana, è Una carezza in un pugno, riproposta più volte da Celentano nei suoi programmi televisivi.

Nel 1992 il cantante e imitatore Fiorello ha realizzato una cover di "Una carezza in un pugno", inclusa nel suo album Nuovamente Falso.

Altra canzone di successo è Svalutation, un rock con la chitarra elettrica in evidenza, contenuto nell'album omonimo del 1976.

Santercole compone anche colonne sonore, oltre a partecipare spesso in quelle di Celentano: un particolare successo riscuote Such a cold night to night, inclusa nel film e nel disco Yuppi du. Un ottimo consenso di critica ottiene la colonna sonora del film Segni Particolari Bellissimo (1982)

Inoltre, dopo alcune partecipazioni in vari musicarelli, con Serafino di Pietro Germi inizia, nel 1969, la carriera di attore.

Non abbandona però quella di cantante, e partecipa a Un disco per l'estate 1970 con Il re di fantasia.

Il ritorno in televisione e la riappacificazione con Celentano

Nel 1999 Santercole collabora alla realizzazione del nuovo disco di Pio Trebbi, cantante del Clan Celentano che sta attraversando un periodo di difficoltà economiche: insieme i due scrivono la canzone L'ultimo del Clan, e proprio per aiutare l'amico Santercole contatta Celentano, il quale decide di far partecipare i due ad una puntata del suo programma televisivo Francamente me ne infischio. L'avvenimento sigla la pace tra i due.

Il 22 gennaio del 2007, accetta di partecipare a Varese alla festa per il 50° anniversario del rock'n'roll in Italia, insieme a Guidone, I Ribelli, Brunetta, Ghigo Agosti ed altri.

Nel settembre 2008 è ospite al Festival di Venezia con Adriano Celentano per la nuova uscita di Yuppi Du

Nel Giugno 2009 è ospite del programma di RAIDUE Stracult Show di Marco Giusti producendosi in uno sketch comico con Stefano Sarcinelli e Nicola Vicidomini.

Esce il 13 Aprile 2010 il suo nuovo album con la SONY dal titolo Nessuno è Solo, di cui è autore di tutta la parte musciale. Autore dei testi, Mimmo Politanò

Discografia con i Ribelli

45 giri

Discografia da solista

45 giri

EP

CD

Colonne sonore

Le principali canzoni scritte da Gino Santercole

Anno Titolo Autori del testo Autori della musica Interpreti
1964 E' inutile davvero Miki Del Prete e Mogol Gino Santercole Adriano Celentano
1965 Due tipi come noi Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 Una carezza in un pugno Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 Un bimbo sul leone Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 La lotta dell'amore Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 La tana del re Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 Il grande Sarto Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 Il filo di Arianna Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 Miseria nera Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1968 Come farai Vito Pallavicini Gino Santercole Adriano Celentano
1969 Straordinariamente Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1969 La pelle Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1970 Il forestiero Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1970 Brutta Miki Del Prete e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1976 Svalutation Vito Pallavicini, Adriano Celentano e Luciano Beretta Gino Santercole Adriano Celentano
1999 L'ultimo del Clan Pio Gino Santercole Pio

Filmografia

Bibliografia

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo) - Enciclopedia della canzone italiana - Dd. Curcio, 1990; alla voce Santercole Gino, alla voce Ribelli ed alla voce Celentano Adriano
  • Sergio Cotti - Adriano Celentano 1957/2007 - 50 anni da ribelle - Editori Riuniti, Roma, 2007
  • Claudio Pescetelli - Una generazione piena di complessi - Editrice Zona, Arezzo, 2006; alla voce Ribelli
  • Ursus (Salvo D'Urso) - Manifesto beat - Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990; alla voce Ribelli, i
  • Don Backy - C'era una volta il Clan (memorie di un juke box, '55-'69) - Edizioni Ciliegia Bianca, Roma, 2001
  • Don Backy - Questa è la storia... Memorie di un juke box - Coniglio Editore, Roma, 2007
  • Intervista a Gino Santercole realizzata da Tetyana Kuzyk e Valerio Fabbri e pubblicata su Forum n° 12, 1 luglio 2003

Note

  1. ^ Santercole ha raccontato che solo lo zio lo andava a trovare in quel periodo:"Lui per me è stato un segno del cielo. Era l'unico che veniva a trovarmi in collegio, mi portava regali, ricordo un fucile"; da Celentano, il nonno della via Gluck, articolo ed intervista pubblicato su il Corriere della sera del 6 gennaio 1998, pag. 33
  2. ^ Vedi: Ibs.it

Collegamenti esterni