Portoscuso
Template:Comune Portoscuso (in sardo Portescùsi) è un comune di 5.392 abitanti della provincia di Carbonia-Iglesias, nella regione dell'Iglesiente.
Storia
Il paese nasce come paese di pescatori provenienti da Gonnesa (allora Conesa), in particolare interessati alla pesca del tonno e alla raccolta dei coralli. A seguito della costruzione di alcune tonnare nella zona, il piccolo borgo originario, composto da baracche abitate durante le stagioni di pesca, inizia a evolvere in paese. Il suo nome attuale viene dallo spagnolo Puerto Escuso, cioè nascosto a chi, proveniente dall'attuale strada di Seruci, non poteva vedere il paese risultante molto a valle coperto da dune di sabbia e dunque nascosto alla sua vista. Il paese fu assalito durante le invasioni moresche, la piccola chiesa parrocchiale in piazza d'Itria fu depredata e fu sfregiato un quadro sacro tuttora custodito al suo interno. Inoltre alcuni suoi abitanti furono resi schiavi e trasportati attraverso la zona attuale del campo sportivo comunale presso i loro bastimenti in sosta laddove oggi si calano le reti della tonnara di Porto Paglia (dalla denominazione sarda delle alghe, "Palla marina" che le correnti qui depositano in abbondanza creando una sorta di molo, Per cui Portu palla, tradotto in italiano in Porto paglia). Tale località oggi è nota col nome di "Su campu dolorosu" cioè la strada, la via del dolore. A ricordo di tale storico evento sono poste sul luogo, da anni, una croce e una lapide, in memoria di quegli sventurati. In paese trovasi anche la villa "Su marchesu", che fu di un nobile sardo Pes di Villamarina conte di Vallermosa e marchese di Villamar, grande consigliere alla corte di Torino del re di Sardegna, nobile che su incarico del monarca sardo aveva cercato di contrattare col re di Napoli la fine del suo regno a vantaggio di quello sardo. Questo nobile aveva edificato tale villa (ancor oggi chiamata de su marchesu), tuttora esistente all'ingresso del paese, per trascorrervi momenti di riposo. Da questo nobile sembrano prendere nome anche le curve della strada che proveniente da Gonnesa, porta all'ingresso ad Iglesias, denominate infatti "curve di villamarina".
Curiosità
Nella tonnara de "su pranu" (il pianoro) in centro paese attualmente in ristrutturazione, furono ospitate le numerose famiglie di profughi da Tabarka appena giunte in terra sarda prima che venisse fondata la città di Carloforte dove si sarebbero potute trasferire. I profughi furono mantenuti grazie ai contributi della curia vescovile di Iglesias e della corona del Re di Sardegna.
Cale, coste e spiagge del Comune
Nel litorale del Comune di Portoscuso, partendo da sud verso nord, si hanno le seguenti cale, coste e spiagge più conosciute[1]:
- Costa Bo' Cerbus o Boi Cerbus (cioè: Bue Cervo)
- Costa Punta S'Aliga (cioè: Punta dell'Erbaccia o della Spazzatura)
- Spiaggia Punta S'Aliga (cioè: Punta dell'Erbaccia o della Spazzatura)
- Spiaggia Punta de Sa Femmina (cioè: Punta della Donna): zona alterata dal bacino dei fanghi rossi
- Spiaggia Punta Tabarchina: zona alterata dal bacino dei fanghi rossi
- Portu de Sa Linna (cioè: Porto della Legna): zona alterata dall'ampliamento del porto industriale di Portovesme
- Spiaggia di Portovesme: zona alterata dall'ampliamento del porto industriale di Portovesme
- Portovesme: porto commerciale e industriale del Sulcis
- Spiaggia Is Canneddas o Is Canelles (cioè: Canne di palude): alterata dall'ampliamento del porto industriale
- Costa Punta de Sa Furungonara (cioè: Punta dell'Angolo o del Cantone)
- Spiaggia di Portoscuso: zona alterata dall'ampliamento del porticciolo turistico e per i pescatori
- Spiaggetta Tonnara Su Pranu (cioè: Tonnara del Piano)
- Spiaggetta La Caletta o Cala della Ghinghetta
- Isolotto o Scoglio della Ghinghetta con Fanale
- Costa Punta Su Scogliteddu (cioè: Punta dello Scoglietto)
- Costa Paleturri o Pal'e Turri (cioè: Dietro la Torre o alle Spalle della Torre)
- Spiaggia di Portopaglietto o Portupaleddu (cioè: Porto della Paglia marina o dell'Alga)
- Costa Punta Portupaleddu (cioè: Punta di Portopaglietto o della Paglia marina o dell'Alga)
- Costa Sa Cala de Su Zùrfuru (cioè: La Cala del Zolfo)
- Costa La Cala o La Spiaggia dei Tedeschi
- Costa Rocce Piatte
- Costa Punta Niedda (cioè: Punta Nera)
- Costa Crobettanedda con alte falesie (oltre 40 m.)
- Spiaggetta Isola dei Meli o Su Scogliu Mannu (cioè: Scoglio Grande)
- Costa Punta Su Lacu o Laccu de S'Aqua (cioè: Punta Vasca o Vascone dell'Acqua)
- Costa Capo Altano già Giordano: nel poggio (alto 64 m.) i ruderi delle Batterie Militari
- Costa Crobettana con alte falesie (fino a 107 m.)
- Costa Bucca de Flùmini (cioè: Bocca del Fiume) con alte falesie (oltre 40 m.)
- Costa Guroneddu (cioè: Foruncoletto o Tubercolo)
Amministrazione
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]

Monumenti
Degne di nota sono le prime costruzioni di rilievo, la Torre e l'Arsenale (detto Su Pranu), a fianco del quale sorge la Chiesa di Santa Maria d'Itria.
La Torre Spagnola
La Torre venne fatta erigere dai conquistatori spagnoli nel 1594 come difesa dai corsari barbareschi. È realizzata in tufo e trachite della zona e sorge sulla cima di un piccolo promontorio. Ha un unico portale d'ingresso a 3,5 metri dal suolo, raggiungibile da una scala dalla cui cima si può vedere la chiesa di Santa Maria d'Itria e la tonnara Su Pranu. Alla fine degli anni '50, durante alcuni scavi, alla sua base furono trovati resti umani e cannoni di epoca tardo-medievale, attualmente custoditi a Cagliari.
Note
- ^ Salvatore Colomo, Sardegna - Guida alle Coste, Cagliari, Società Editrice L'Unione Sarda, 2010.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Portoscuso.com
- Portoscuso.eu
- testi, video e immagini di Portoscuso su Sardegna digital Library