Roberto il Forte
Roberto IV di Worms o Roberto il Forte (in francese Robert le Fort), anche detto il Maccabeo di Francia (ca. 820 – Brissarthe, 15 settembre 866) fu conte d'Angiò e di Tours e poi marchese di Neustria e fu anche abate laico di alcune abbazie.
Origine
Nato verso l'820, molto probabilmente a Worms, dal conte di Worms, Roberto III di Worms (?-ca. 834), della famiglia dei Robertingi (che poi assunse il nome di Capetingi), e da Wiltrude, figlia del conte di Orleans, Adriano. I suoi figli furono i futuri sovrani francesi Oddone di Parigi e Roberto I di Francia, quindi fu il bisnonno di Ugo Capeto, capostipite della dinastia dei capetingi.
Biografia
Nella lotta tra Carlo il Calvo e Ludovico II il Germanico, Roberto si schierò dalla parte del primo (probabilmente per via della parentela[1]), per cui la famiglia dei Robertingi, dalla nativa Austrasia si trasferì in Neustria, dove Roberto, nell'852, ricevette l'abbazia di Marmoutier (Tours), da condurre come laico, e nell'853, fu nominato missus dominicus per l'Angiò, il Maine e la Turenna, e al servizio del re Carlo II il Calvo, si distinse nelle campagne contro i Normanni, sconfiggendoli nell'856; poi ebbe l'incarico di aiutare il figlio di Carlo, Luigi il Balbo, che col titolo di duca del Maine (appositamente creato per lui, nell'856, aveva il compito di contrastare sia i Bretoni che i Vichinghi.
In quegli anni, alla corte di Carlo il Calvo stavano però arrivando anche i parenti di sua madre, Giuditta, il fratello, Corrado I di Borgogna, coi figli Ugo l'abate e Corrado II di Borgogna, che, in poco tempo, divennero i più ascoltati consiglieri di Carlo il Calvo, mettendo in ombra Roberto, che cominciò a raccogliere intorno a sè il malcontento, e quando Ludovico il Germanico,nell'858, attaccò Carlo, la maggioranza dei nobili, guidati da Roberto il Forte, si ribellarono e rifiutarono di aiutare il loro re, mentre Ugo l'abate aiutò Carlo nella fuga, e poi, l'ospitò in Borgogna.
Dopo alcuni mesi, però, Roberto il Forte, per le sue vittorie sui Vichinghi, era tornato nelle grazie di Carlo il Calvo, e aveva praticamente sostituito Luigi il Balbo, che era stato destituito dal ducato del Maine.
Ugo l'abate, assieme al fratello Corrado, di conseguenza, lasciarono la Neustria e passarono al servizio dell'imperatore Ludovico II.
Nell'861, Carlo il Calvo istituì il marchesato di Neustria e lo divise in due parti, quello di sud ovest, per combattere i Bretoni, affidato a Roberto il Forte, mentre quello di nord est, per combattere i Vichinghi fu affidato ad Adalardo il Siniscalco.
Dopo la morte di Corrado I di Borgogna, nell'863, Roberto il Forte ne sposò la vedova, Adelaide d'Alsazia[2].
Roberto continuò a combattere i Vichinghi e sulla Loira ottenne parecchie vittorie, finché, il 15 settembre 866, nella battaglia di Brissarthe, trovò la morte.
Quando Roberto fu ucciso contro i Vichinghi, Ugo l'abate ricevette da Carlo il Calvo diverse abbazie ed i titoli di conte d'Angiò e marchese di Neustria, e nel contempo, divenne reggente[3] dei figli di Roberto, Oddone e Roberto, che avevano ereditato soltanto la piccola regione della Beauce e la Turenna. Da quel momento Ugo divenne il più strenuo difensore dei figli di Roberto il Forte, che in vita gli era stato sempre avverso.
Discendenza
Roberto da una prima moglie di nome Agane ebbe due figli:
- un figlio maschio di cui non si conosce né nome né sorte
- Richilde che sposò Riccardo conte di Troyes
Roberto da Adelaide (o più probabilmente da sua figlia Emma di Welfen) ebbe due figli:
Note
- ^ Carlo il Calvo aveva sposato la cugina di Roberto Ermentrude d'Orléans
- ^ Molto probabilmente, Roberto il Forte, sposò una figlia di Corrado I e Adelaide, Emma, prima dell'860, altrimenti se contrasse il matrimonio tra l'863 e l'864, avrebbe dovuto avere un'altra moglie (di cui non si hanno notizie), prima di Adelaide, in quanto il figlio maggiore, Oddone era nato nell'860.
- ^ Ugo l'abate, nei confronti dei due bambini, molto piccoli, era il fratellastro oppure lo zio, a seconda che fossero figli di Adelaide o di Emma.
Voci correlate
Bibliografia
- René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 583-635
- Allen Mayer, I vichinghi, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 734-769