Lo ASCC, Air Standardization Coordinating Committee (Comitato per l'Omologazione ed il Coordinamento Aereonautico), è un organismo, di cui fanno parte Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito, e gli Stati Uniti d'America, mirante a omologare e coordinare i nomi aeronautici dei Paesi membri. In particolare lo ASCC è conosciuto per i nomi in codice assegnati ad apparecchiature militari originarie dei Paesi esterni alla coalizione, quali ad esempio l'Unione Sovietica e la Cina. Queste designazioni erano create allo scopo di facilitare l'individuazione, ad esempio di aeroplani i cui nomi non erano ancora noti in occidente, e le comunicazioni tra unità che parlavano lingue diverse.
In Unione Sovietica di solito non venivano assegnati nomi ufficiali agli aerei militari, cosa invece abbastanza comune in Occidente. Esistevano però soprannomi non ufficiali dati dal personale di reparto. In genere i piloti del blocco orientale non hanno mai utilizzato le designazioni ASCC (né tantomeno le loro traduzioni) in quanto questi rappresentavano la designazione data dalle forze nemiche, tra l’altro diventavano note molto tempo dopo l’introduzione in servizio dei mezzi, quando cioè i soprannomi locali erano già entrati nell'uso comune. Un altro aspetto riguarda i significati dei nomi NATO che spesso risultano poco appropriati per un mezzo militare, se non, in taluni casi, di cattivo auspicio (vedi il caso del Backfire, che nel gergo aeronautico indica un’esplosione di combustibile nell’ugello di un motore a getto, letteralmente ritorno di fiamma, una cosa comune nei motori più vecchi). Inoltre per alcuni nomi, non esiste un vero e proprio significato traducibile, oppure i significati possono essere molteplici. In alcuni casi però, ed in particolare con il caduta della “cortina di ferro”, i nomi ASCC vennero trovati appropriati e alla fine divennero popolari anche in Russia. Tra questi vale la pena citare il MiG-29 Fulcrum, il Tu-95 Bear ed il Su-27, conoscuto anche in Russia con il soprannome inglese di Flanker, fiancheggiatore. Per gli altri mezzi si cita la designazione occidentale della classe di sommergibili Akula (Project 941), акула vuol dire pescecane, immortalata nel film Caccia a Ottobre Rosso.
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti spesso impiegava i nomi in codice ASCC anche nell'ambito della NATO.
L’assegnazione di nomi in codice si ricollega all’uso statunitense, durante la seconda guerra mondiale, di assegnare soprannomi ai velivoli giapponesi. Anche in questo caso la denominazione ufficiale era spesso sconosciuta, o se nota, poteva rappresentare difficoltà di pronuncia. Tipicamente come soprannomi ai velivoli, venivano utilizzati nomi di persona, come ad esempio 'Betty' per il Mitsubishi G4M.
Al termine della seconda guerra mondiale, con l’emergere dell’URSS come nuova forza nemica, l’USAF iniziò ben presto a catalogare i nuovi velivoli sovietici. Si trattava della semplice assegnazione di un numero progressivo, man mano che venivano individuati nuovi velivoli. La catalogazione iniziò con la parata aerea di Tushino, il 18 agosto 1946, nonostante questa soluzione avesse poco o nulla di sistematico. Infatti un numero non consentiva di distinguere tra le diverse versioni di uno stesso velivolo, anzi lo stesso velivolo poteva essere identificato altre volte e quindi trovarsi assegnato più numeri. Il sistema venne quindi abbandonato e sostituito con una nuova convenzione gestita dal Air Standardization Coordinating Committee, che utilizzava parole anziché numeri e consentiva una classificazione di massima del tipo di velivolo. A questa convenzione, prettamente aeronautica, si affiancarono via via altre designazioni in codice per i mezzi militari di oltrecortina, tutte quante indicate genericamente come nome in codice NATO.
Elenco dei nomi in codice
Catalogo del'aeronautica USA (USAF Catalog)
Dal 18 agosto 1946, giornata dell'aria sull'aeroporto di Tushino, l'aeronautica statunitense iniziò a catalogare gli aeroplani sovietici con il nome "tipo" seguito da un numero progressivo. Questo sistema di designazione era assai scomodo e venne abbandonato nel 1955.
- Type 1 - Mikoyan-Gurevich MiG-9
- Type 2 - Yakovlev Yak-15
- Type 3 - Lavochkin La-150
- Type 4 - Lavochkin La-152
- Type 5 - Lavochkin La-156
- Type 6 - Lavochkin La-160
- Type 7 - Yakovlev Yak-19
- Type 8 - Sukhoi Su-9 (1946) anche detto K
- Type 9 - Tupolev Tu-12
- Type 10 - Ilyuschin Il-22
- Type 11 - Mikoyan-Gurevich I-270
- Type 12 - Tupolev Tu-73
- Type 13 - in aeronautica, gli anglosassoni non usano mai il 13 per motivi legati alla superstizione. Secondo Helge Bergander assegnato al Yakovlev Yak-25 (1947)
- Type 14 - Mikoyan-Gurevich MiG-15
- Type 15 - Lavochkin La-15
- Type 16 - Yakovlev Yak-17
- Type 17 - Sukhoi Su-11 (1947) anche detto LK. Secondo Helge Bergander assegnato al Tupolev Tu-82
- Type 18 - Sukhoi Su-15 (1949) anche detto P. Secondo Helge Bergander assegnato al Mikoyan I-320
- Type 19 - Mikoyan-Gurevich KS-1. Secondo Helge Bergander assegnato al Mikoyan SP-1 (MiG-15P)
- Type 20 - Mikoyan-Gurevich MiG-17. Secondo Helge Bergander assegnato allo Yakovlev Yak-30 (1948)
- Type 21 - Lavochkin La-15
- Type 22 - Tupolev Tu-2R. Secondo Helge Bergander assegnato al Antonov An-2
- Type 23 - Sukhoi Su-12
- Type 24 - Yakovlev Yak-24. Secondo Helge Bergander assegnato al Yakovlev Yak-14
- Type 25 - Tsybin Ts-25
- Type 26 - Yakovlev Yak-17
- Type 27 - Ilyushin Il-28
- Type 28 - Yakovlev Yak-23
- Type 29 - Mikoyan-Gurevich MiG-15
- Type 30 - Ilyushin Il-28
- Type 31 - Tu-85
- Type 32 - Mil Mi-1
- Type 33 - Beriev Be-8
- Type 34 - Beriev Be-6
- Type 35 - Tupolev Tu-14
- Type 36 - Mil Mi-4
- Type 37 - Myasischev M-4
- Type 38 - Yakovlev Yak-24
- Type 39 - Tupolev Tu-16
- Type 40 - Tupolev Tu-95
Nomi in codice ASCC
Nel 1955, a causa della limitata praticità del sistema numerale, si adottò un nuovo sistema per designare gli aeroplani. Innanzi tutto si adottarono nomi di fantasia, la cui iniziale doveva chiarificare il compito dell'apparecchio. Infatti i nomi che cominciano con A designano un missile aria-aria, con B un bombardiere (bomber in inglese), con C un aereo da trasporto (cargo appunto), con F un caccia (fighter), con G un missile terra-aria, con H un elicottero (helicopter), con K un missile aria-superficie, con M un aeroplano con compiti diversi dai precedenti (miscellaneous) ed infine con S un missile superficie-superficie. Inoltre i nomi monosillabici indicavano un aeromobile con propulsori ad elica, viceversa un aeromobile con propulsore a getto. Per distinguere le diverse versioni si aggiungeva come suffisso un lettera, ad esempio per il prototipo del Su-27, il T-10, si adottava la designazione Flanker-A, per l'aereo di serie Flanker-B. Si veda la voce corrispondente al singolo aeromobile per le varie versioni.
Missili aria-aria
Bombardieri
Trasporto
Caccia
Elicotteri
Generici
Primi avvistamenti di macchine sperimentali
Il Dipartimento della Difesa assegnava agli aeroplani sovietici o cinesi, scoperti da pattugliatori o da satelliti e non ancora identificati, in via preliminare, un codice che dipendeva dalla posizione dell'avvistamento, seguito da una lettera sequenziale.
Mar Caspio
CASP-A
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Alexeev KM
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CASP-B
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Alexeev A-90 Orlyonok
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NOVO-A
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?
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NOVO-B
|
?
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NOVO-C
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Sukhoi T-60S
|
Ramenskoye
(55 33'N 38 10'E)
SibNIA
Сибирский Научний Институт Авиаций Istituto scientifico siberiano di aviazione
Taganrog
(47 12'N 38 56'E)
TAG-A
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Beriev/Bartini VVA-14
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TAG-B
|
?
|
TAG-C
|
?
|
TAG-D
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Beriev A-40
|
Harbin
Nanchang
Xian
Espansioni Dipartimento Difesa USA (USDD)
Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (US DoD United States Department of Defense) utilizza dei suffissi aggiuntivi ai nomi in codice NATO, per meglio identificare la tipologia del missile. Questo suffisso a due lettere è seguito da un numero progressivo e precede il nome in codice NATO. Il suffisso prevede l’aggiunta della lettera N (dall’inglese Naval, navale) per identificare i sistemi missilistici imbarcati, distinguendoli da quelli basati a terra. Il nome in codice NATO non distingue infatti tra sistemi imbarcati (su navi o sottomarini) e quelli basati a terra, anche quando ci sono piccole differenze (o non esiste una vera e propria corrispondenza). Nel caso che, per una particolare versione, non ci sia corrispondenza e non esista un nome in codice NATO, il DoD introduce un nuovo nome.
Nel linguaggio parlato è d’uso comune aggiungere una M, per Missile (Es. SAM). Per missili di produzione cinese in genere si antepone una C alla sigla.
Collegamenti esterni