David De Rohan

scultura perduta di Michelangelo Buonarroti

Il David "De Rohan" è una statua bronzea di Michelangelo Buonarroti, realizzata verso il 1502-1508 circa e oggi perduta. Con il distrutto Giulio II benedicente, sarebbe stata l'unica opera dell'artista fusa in bronzo.

David "De Rohan"
AutoreMichelangelo Buonarroti
Data1502-1508
Materialebronzo
UbicazioneSconosciuta

Storia

Pierre de Rohan era maresciallo francese di Giè ed era sceso in Italia al seguito di Carlo VIII innamorandosi dell'arte della penisola. Attraverso gli ambasciatori della Signoria di Firenze in Lione, Pier Tosinghi e Lorenzo de' Medici, fece pervenire una commissione ufficiale a Michelangelo, che firmò un contratto, per l'esecuzione di un David bronzeo, tramite la Signoria fiorentina, il 12 agosto 1502.

L'artista si mise subito a lavoro, ma la lavorazione andò per le lunghe; sebbene giù fuso il David aveva bisogno, come al solito nella tecnica della cera persa usata all'epoca, di lunghe rinettature. Dopo ripetuti solleciti della Signoria, finalmente Michelangelo ottenne, nell'ttobre 1508, l'aiuto di Benedetto da Rovezzano per completare la rifinitura, e il 6 novembre di quell'anno la statua veniva spedita in Francia, passato via Arno fino a Livorno e di lì imbarcandola via mare. L'opera, arrivata a destinazione, venne collocata all'Hôtel d'Alluye e in seguito spostata nel castello di Bury. Prima del 1550 è di nuovo citata nel castello di Villeroy, non lontano da Mennecy, ma da allora se ne perdono le tracce.

Descrizione

Si sono registrati vari tentativi di identificazione dell'opera, nessuno arrivato a soluzioni definitive. Courajod (1885) indicò un piccolo David del Louvre già in proprietà Pulszky, più probabilemente però copia del David Martelli di Donatello; un'altra statua, in verità di scarso valore, è stata additata nel Rijksmuseum di Amsterdam; un David bronzeo al Museo di Capodimonte attribuito anche ad Antonio del Pollaiolo. Esiste poi un bozzetto fittile in Casa Buonarroti, da alcuni accostato al perduto David.

Un disegno autografo al Cabinet des Dessins del Louvre (n. 714) ha raccolto maggiori consensi come studio per il bronzo perduto.

Bibliografia

  • Umberto Baldini, Michelangelo scultore, Rizzoli, Milano 1973, pag. 94-95.

Voci correlate

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