Hellas Verona Football Club

club calcistico italiano di Verona

L'Hellas Verona Football Club, più comunemente chiamato Verona, è una delle società calcistiche italiane più antiche, essendo stata fondata nel 1903 come Hellas nella città omonima.

Hellas Verona
Calcio
Mastini, Scaligeri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali giallo-blu
InnoStanno arrivando i gialloblu
Sumbu Brothers
Dati societari
CittàFile:Stemma comune Verona.svg Verona
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoLega Pro Prima Divisione
Fondazione1903
Rifondazione1991
PresidenteItalia (bandiera) Giovanni Martinelli
AllenatoreItalia (bandiera) Giuseppe Giannini
StadioMarcantonio Bentegodi
(39.371 posti)
Sito webwww.hellasverona.it
Palmarès
Scudetto
Scudetti1
Titoli nazionali3 campionati di Serie B
1 campionato di Serie C
Si invita a seguire il modello di voce
«Perché quando hai modo di conoscere ed apprezzare chi soffre con te alla domenica e partecipa alle tue gioie e ai tuoi dolori pur non essendo in campo, ti ci affezioni. Almeno io sono fatto così. E per questo motivo, per rispetto nei confronti chi mi ha amato e osannato fino ad invocarmi come sindaco di Verona, non ho accettato di vestire altre maglie di società italiane. Il loro rispetto meritava il mio rispetto...»

L'Hellas, da quando esiste il girone unico (1929), è stata l'unica squadra di città non capoluogo di regione e una delle pochissime squadre storicamente fuori dal giro del calcio di vertice (insieme ad esempio al Cagliari e alla Sampdoria) a vincere un campionato di Serie A, nella stagione 1984-1985. Gli anni ottanta furono - tra l'altro - il periodo di maggiori soddisfazioni sportive per il club, che, a parte il citato scudetto, arrivò tre volte alla finale di Coppa Italia (1975-1976, sconfitta dal Napoli, nel 1982-1983, sconfitta dalla Juventus e 1983-1984, sconfitta dalla Roma). Inoltre dal 1983 al 1988 il Verona assommò tre stagioni nelle coppe europee, con una partecipazione alla Coppa dei Campioni e due alla Coppa UEFA.

La squadra ha partecipato a 24 campionati di Serie A, a 49 di Serie B, e nella stagione 2007-2008 ha affrontato per la prima volta il campionato di Serie C1, disputando la peggior stagione della sua storia, rischiando la retrocessione in Serie C2 ma salvandosi ai play-out. Aveva già disputato 2 campionati in terza serie già negli anni quaranta, per poi non cadervi per oltre 60 anni ininterrotti fra serie A e B. È la seconda squadra con più presenze nel campionato cadetto dopo il Brescia, torneo che si è aggiudicato per tre volte (1957, 1982 e 1999).

I colori rappresentano la città e sulla divisa della squadra appare l'emblema di Verona (croce oro su sfondo azzurro). Altri due soprannomi della squadra sono "i mastini" e "gli scaligeri", entrambi con riferimento a Mastino della Scala della Signoria Della Scala, che governò la città durante il tredicesimo e il quattordicesimo secolo. Lo stemma araldico degli Scaligeri è rappresentato sulla tenuta di gioco e sul marchio societario come un'immagine stilizzata di due possenti mastini rivolti in direzioni opposte. In pratica il termine "scaligero" è sinonimo di Veronese, e perciò viene ampiamente usato per descrivere cose e persone in relazione con Verona.

Storia

Le origini e i primi anni

 
Gli studenti del Maffei che fondarono l'Hellas

Nel 1903 un gruppo di studenti del liceo classico Scipione Maffei fondò un club e lo battezzò Hellas (che è il nome con cui i Greci chiamano la loro nazione) su proposta del professor Decio Corubolo, per l'appunto insegnante di greco. In questo periodo il calcio si giocava a livello professionale solo in Piemonte, Lombardia e Liguria. La maggior parte dei veronesi e dei veneti in generale era indifferente a questo sport. La gente guardava indifferente i primi calciatori veronesi che correvano dietro ad un pallone di pezza per le strade della città. Tuttavia, quando nel 1906 due squadre di Verona scelsero come stadio l'anfiteatro romano della città, l'entusiasmo e l'interesse del pubblico cominciarono ad aumentare. In quegli anni "pionieristici" l'Hellas era una delle 3 o 4 squadre che giocavano prevalentemente a livello cittadino, contendendo ai rivali della Bentegodi la supremazia sotto il campanile. Nella stagione sportiva 1908 l'Hellas iniziò tuttavia a confrontarsi con squadre della regione, dando origine a una rivalità col Vicenza Calcio tuttora molto sentita.

Nel 1911 la squadra iniziò a partecipare al campionato regionale, che fino al 1921 era la fase di qualificazione per le finali nazionali. Ottenne diversi secondi posti nel girone Veneto-Emiliano, ma non giunse mai alla finalissima contro i vincitori del girone nazionale.

 
Hellas Verona in una fotografia d'epoca

Nel 1919, dopo la Prima guerra mondiale, la squadra si fuse con i rivali del Verona, cambiando il nome in Hellas Verona. Dal 1921 al 1929 il Campionato di Prima Divisione si componeva delle migliori squadre dei vari gruppi regionali, fra cui anche la formazione veronese che riuscì più volte ad arrivare al girone finale, senza però ottenere grandi risultati.

All'avvio della Serie A a girone unico, nel 1929, l'Hellas si fuse con due rivali veronesi, Bentegodi e Scaligera, divenendo A.C. Verona e prendendo parte al campionato di Serie B. Sarebbero occorsi 28 anni per conquistare la Serie A. In mezzo una serie di alti e bassi che portano il Verona ad alternare annate molto positive ad altre pessime. Negli anni 40 il Verona affronta uno dei suoi peggiori momenti storici, cadendo in Serie C. Per fortuna riesce a risalire in fretta, nel giro di due sole stagioni. Riconquistata la Serie B, inizia una lunga cavalcata che porta il Verona a vincere il campionato di Serie B del 1957. Tuttavia, l'A.C. Verona restò in Serie A una sola stagione (1957/58), dopodiché fu costretto a tornare nella serie cadetta e nel 1959 si fuse con un club minore veronese (chiamato anch'esso Hellas) per poter riprendere la denominazione di Hellas Verona A.C., in omaggio alle sue origini.

Gli anni settanta e ottanta

Il ritorno in Serie A e le 3 finali di Coppa Italia

Allenata da Nils Liedholm, la squadra ritornò in Serie A nel 1968. Di quegli anni si ricorda la vittoria per 5-3 contro il Milan nell'ultima giornata della stagione 1972-1973 che costò al Milan lo scudetto; il risultato inaspettato e il modo rocambolesco con cui i rossoneri fallirono la conquista del titolo in favore della Juventus resero questa partita memorabile rendendo celebri anche coloro che ne furono i maggiori protagonisti, ovvero l'attaccante Livio Luppi che fece una storica tripletta, e l'ala Gianfranco Zigoni. Il Milan perse il campionato a Verona anche nel 1989-1990, quando, alla penultima giornata, fu sconfitto 2-1 e finì la partita in otto contro una squadra che poi retrocesse in Serie B. Da qui la celebre espressione della "fatal Verona".

 
Zigoni in pelliccia durante una gara del Verona passata in panchina

Nel 1973-1974 l'Hellas Verona finì la stagione al quart'ultimo posto evitando così la retrocessione, ma fu condannato alla Serie B durante i mesi estivi a causa dello "Scandalo della telefonata" in cui furono coinvolti il presidente della squadra Saverio Garonzi e un ex, Sergio Clerici. Il purgatorio in B durò un solo campionato. Il Verona ritornò subito in Serie A in virtù dello spareggio disputatosi a Terni contro il Catanzaro, vinto per 1-0 con goal del centrocampista Roberto Mazzanti.

Nella stagione 1975-1976 la squadra arrivò in finale di Coppa Italia, eliminando grandi squadre come Torino, Cagliari, e Inter dal torneo. Tuttavia, nella sua prima finale nella competizione, l'Hellas Verona fu sconfitto 4-0 dal Napoli.

Il 15 aprile 1978 la squadra fu coinvolta nell'incidente ferroviario di Murazze di Vado (Bologna): si trovava a bordo del treno che deragliò e che fu investito dalla "Freccia della Laguna". Al momento dell'incidente la squadra si trovava a pranzo sulla carrozza ristorante, e non tra quelle scagliate dall'urto nel dirupo sottostante. Dopo aver disputato dieci campionati su undici in Serie A (che sarebbero stati undici senza lo "scandalo della telefonata"), il Verona tornò in Serie B nel 1979 e vi rimase per tre anni. Nell'81 rischiò di non salvarsi e dovette attendere fino all'ultima giornata per essere certo di restare nella serie cadetta. Solo l'anno dopo iniziò quello che sarebbe stato il ciclo più vincente della storia dell'Hellas e che portò la società scaligera nell'olimpo delle grandi.

Sotto la guida del leggendario coach Osvaldo Bagnoli, la squadra vinse il campionato di serie B nel 1981/1982 stravolgendo ogni pronostico, dato che solo l'anno prima aveva lottato per non retrocedere. L'anno dopo dominò tutto il girone di andata di Serie A, dividendo il primo posto della classifica con la Roma che poi vinse il titolo. Nel girone di ritorno la sete di vittoria dei veronesi non si placò, tanto che il Verona rimase a lungo nelle prime posizioni e terminò il campionato al quarto posto.

Nello stesso anno giunse in finale nella coppa Italia. Dopo una vittoria casalinga per 2-0 il Verona arrivò a Torino per giocare contro la Juventus che però vinse la coppa ai supplementari (il Verona fu sconfitto 3-0). Nella stagione 1983-1984 la squadra fece ancora un buon campionato (6^ in classifica dopo essere anche stata al primo posto in classifica) arrivò di nuovo in finale di Coppa Italia ma dopo un pareggio nella partita di andata (1-1) soccombette nel ritorno all'Olimpico per 1-0 contro la Roma di Falcao. Nessuno poteva immaginare che il meglio dovesse ancora venire.

Lo scudetto del 1984-1985

File:SquadraHellas84-85.jpg
Il Verona campione nel 1984-85

La struttura della squadra, collaudata dalla vittoria del campionato di serie B e da due ottimi campionati in Serie A (entrambi corredati da una finale di Coppa Italia) era solida.

Nell'estate del 1984 l'arrivo di due robusti giocatori stranieri di sicuro affidamento, il nazionale tedesco Hans Peter Briegel e il nazionale danese Preben Larsen-Elkjær (che scelse di farsi chiamare semplicemente Elkjær) colmarono qualche lacuna di esperienza e di potenza che aveva precluso alla squadra negli anni precedenti l'ottenimento dei risultati che, sul piano del gioco, la squadra avrebbe meritato.

La formazione-tipo che vinse il campionato fu: Garella; Ferroni I, Marangon I; Briegel, Tricella, Fontolan I; Fanna, Volpati, Galderisi, Di Gennaro, Elkjær; allenatore era Osvaldo Bagnoli. Tra le riserve, furono Luciano Bruni, Luigi Sacchetti e Franco Turchetta a dare il contributo più importante.[2]

I momenti - chiave di quel campionato furono:

  • La vittoria interna per 3-1 sul Napoli di Maradona, appena arrivato in Italia, alla prima giornata, che mise in chiaro che il Verona non avrebbe certo scherzato;
  • Un'altra vittoria interna, contro la Juventus battuta 2-0 (14 ottobre 1984, quinta giornata), con Elkjær che segnò un goal a Tacconi senza la scarpa che aveva perso nell'azione;
  • Il trionfo allo stadio Friuli di Udine (10 febbraio 1985, diciottesima giornata), quando i veronesi sconfissero in una rocambolesca gara l'Udinese per 5-3, risultato che fece cessare le speculazioni secondo le quali i giocatori stavano ormai perdendo energie;
  • Altri episodi degni di menzione furono tre vittorie consecutive (inclusa una difficile partita contro la Roma vinta 1-0) che misero in chiaro che la squadra non aveva perso smalto e lucidità durante la rimonta finale delle rivali; e un pareggio 1-1 a Bergamo contro l'Atalanta garantì la conquista del titolo con un turno di anticipo.
Hellas campione d'Italia
12 maggio 1985 - Atleti Azzurri d'Italia, Bergamo

  Atalanta - Verona  

1 - 1

'Atalanta': Piotti, Osti, Gentile, Perico, Rossi, Magnocavallo, Donadoni, Vella, Magrin, Agostinelli, Pacione, Soldà, Codogno. (Malizia, Fattori e Larsson)

Allenatore: Nedo Sonetti

'Verona': Garella, Volpati, Marangon, Tricella, Fontolan, Briegel, Fanna, Sacchetti, Galderisi, Di Gennaro, Elkjaer, Spuri, Ferroni (Donà, Bruni, Turchetta)

Allenatore: Osvaldo Bagnoli

'Arbitro': Testa di Prato.

'Marcatori': 16' Perico, 51' Elkjaer.

'Spettatori': 21.308

Il Verona di Bagnoli vinse il campionato ed entrò nella storia, con un tabellino di 15 vittorie, 13 pareggi, 2 sconfitte e 43 punti, 4 punti in più del Torino con Inter e Sampdoria a completare le prime quattro posizioni. Lo scudetto assume un particolare valore tecnico non solo perché conseguito in un'epoca in cui le squadre italiane stavano iniziando a riaffermarsi a livello europeo, l'Italia stessa era campione del mondo e nel campionato italiano giocavano molti tra i migliori calciatori del mondo (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, Platini, Zico, Maradona, Sócrates, Rummenigge, Falcão). Per la città scaligera restò legato alla canzone Verona Beat, ripresa per l'occasione da Umberto Smaila, e alle radiocronache del cronista ed attore teatrale Roberto Puliero.

In Europa

L'Hellas Verona ha debuttato nelle competizioni internazionali partecipando al torneo Anglo -Italiano negli anni settanta, risultando prima delle squadre italiane in un torneo dominato dalle squadre britanniche.

Nel 1982/83, in virtù della vittoria nel campionato cadetto dell'anno precedente, l'Hellas Verona partecipò alla Coppa Mitropa, nella quale non giunse, tuttavia, a risultati di rilievo.

La stagione successiva avvenne finalmente il debutto in una competizione internazionale di grande livello ma la squadra in Coppa UEFA nel 1983-1984, dopo aver superato il primo turno con una prestigiosa vittoria sul campo della Stella Rossa di Belgrado, fu eliminata al secondo turno dagli austriaci dello Sturm Graz (2-2 a Verona, 0-0 a Graz).

File:Preben Elkjaer.jpg
Preben Elkjær Larsen in azione.

La stagione 1985/86 vide la squadra in Coppa Campioni grazie allo scudetto conquistato nella stagione precedente. Nei sedicesimi l'Hellas incontrò ed eliminò il PAOK Salonicco. Negli ottavi, purtroppo, il destino volle che incrociasse in uno scontro fratricida la Juventus campione uscente e ammessa di diritto alla manifestazione. La partita di andata si giocò al Bentegodi e finì 0-0. Quella di ritorno si giocò a Torino a porte chiuse (per via della sanzione irrogata dall'UEFA alla Juventus dopo la tristemente nota finale di Bruxelles contro il Liverpool) e finì 2-0 per i bianconeri, con lamentele anche pesanti di giocatori e tecnico nei confronti dell'arbitro francese Wurtz, famosa è infatti la frase dell'allenatore Bagnoli rivolta ai carabinieri del servizio sicurezza, riferendosi ai giocatori avversari: "Se cercate i ladri sono nell'altro spogliatoio".

Nella stagione 1987/88 la squadra ottenne il suo miglior risultato internazionale raggiungendo i quarti di finale della coppa UEFA grazie a quattro vittorie e due pareggi. Dopo aver eliminato Pogon Stettino (Polonia), Sportul Bucarest (Romania) e Utrecht (Paesi Bassi), venne eliminata nei quarti dal Werder Brema (Germania) che vinse 1-0 a Verona, mentre il ritorno a Brema finì 1-1.

Nelle sue tre partecipazioni nelle principali Coppe Europee il Verona ha disputato 7 partite all'estero rimanendo sempre imbattuto.

Capocannoniere dell'Hellas Verona nelle Coppe Europee il danese Preben Elkjær Larsen con 11 gol in 11 partite.

Gli anni 90 e la retrocessione del 2002

Questi furono risultati storici per una città di media dimensione con pochi tifosi fuori provincia.

Purtroppo, con l'inizio del nuovo decennio, l'Hellas fu costretto a voltare pagina. Dopo otto stagioni consecutive passate nella massima seria, contornate da uno scudetto e due finali di coppa Italia, l'Hellas tornò in cadetteria.

Gli anni 90 furono molto difficili per la società scaligera. La dirigenza, la squadra e i giocatori dovettero combattere anno dopo anno fra promozioni, retrocessioni, fallimenti e rinascite, iniziando un'altalena fra A e B che durò fino al 1999. I tifosi, che dopo lo scudetto dell'85 erano diventati sempre più esigenti, rimasero molto delusi e turbati da queste annate contraddittorie.

Nel 1995 il club riacquistò il nome Hellas Verona FC e nel 1997 entrò in carica come presidente Giambattista Pastorello. Le cose sembrarono rimettersi bene, dopo la vittoria nel campionato di Serie B nel 1999. L'anno dopo, guidati da Cesare Prandelli gli scaligeri soddisfarono i tifosi, voltando faccia dopo un girone di andata da retrocessione e terminando il campionato in nona posizione, ai margini della zona uefa. Il nuovo millennio iniziò nel segno del successo per i veronesi, che però l'anno dopo si trovarono subito in difficoltà. Per salvarsi dovettero ricorrere allo spareggio contro la Reggina. Dopo il successo fra le mura amiche del Bentegodi per 1-0, gli scaligeri furono sconfitti per 2-1 al ritorno, ma riuscirono comunque a salvarsi grazie al gol segnato da Michele Cossato.

L'ultima partecipazione in Serie A finì malamente nel 2002. Quella stagione, talenti internazionali nascenti come Adrian Mutu, Mauro Camoranesi, Alberto Gilardino, Massimo Oddo, Marco Cassetti e l'allenatore Alberto Malesani non riuscirono a mantenere lo slancio iniziale che li aveva portati nelle prime posizioni della classifica, e l'Hellas dopo un girone di ritorno rovinoso scivolò in zona retrocessione, scendendo in Serie B all'ultima giornata, con la sconfitta esterna per 3-0 contro il Piacenza.

Il derby con il Chievo Verona

Durante la stessa stagione, la presenza del Chievo in Serie A permise a Verona di diventare la quinta città italiana a poter vantare un derby di Serie A (chiamato il derby della Scala o, più raramente, il derby dell'Arena), dopo Milano, Roma, Torino e Genova.

Negli otto precedenti in Serie B, Chievo ed Hellas si erano divisi tre vittorie a testa e due pareggi (la più larga vittoria nel derby di Verona fu realizzata dall'Hellas nel 1998, quando il "Ceo" venne travolto con un secco 4-0 nel girone di ritorno). Il primo derby in serie A all'undicesima giornata e con le due squadre veronesi nei primi quattro posti fu vinto dall'Hellas per 3-2 dopo una rocambolesca rimonta da 0-2; il Chievo vinse il derby di ritorno per 2-1.

Dal 2002 al 2010: Gli anni bui

Dopo un anonimo campionato chiuso al 13° posto, nella stagione 2003-2004 l'Hellas dovette combattare a lungo per evitare la retrocessione e si salvò solo grazie a una serie insperata di vittorie nella fase finale. L'anno successivo (2004-2005) i gialloblù conclusero con un ottimo settimo posto, ad un solo punto dall'Ascoli promosso in Serie A dopo la squalifica del Genoa e i problemi economici di Perugia e Torino.

Nei due anni successivi, con il primo che vide Pastorello lasciare la presidenza, l'Hellas avviò un lento ma inesorabile declino, culminato nel campionato 2006-2007. L'annata si chiude infatti con una clamorosa retrocessione in serie C. La squadra, privata di tutti i suoi migliori giocatori, non riuscì a ottenere la salvezza diretta e retrocesse dopo un infelice spareggio con lo Spezia (2-1, 0-0). Il campionato 2007-2008, a dispetto dei pronostici iniziali, rischiò di concludersi con la seconda retrocessione in due anni, ma il Verona seppe risollevarsi in extremis e si qualificò per i play-out all'ultima giornata, grazie ad una migliore differenza reti nei confronti del Manfredonia, infine risultò vincente nel doppio scontro con la Pro Patria (1-0, 1-1).

Nella stagione successiva la squadra sfiorò il raggiungimento dei play off al termine di una buona annata, ma si dovette però accontentare del 7° posto, un piazzamento che andò ben oltre le aspettative. L'anno seguente (2009-2010) i gialloblù dominarono la stagione per mesi, vincendo anche il titolo d'inverno, ma bruciarono tutto il vantaggio accumulato nelle ultime giornate, finendo addirittura al terzo posto. Costretto a disputare gli spareggi promozione, il Verona riuscì ad imporsi sul Rimini (1-0, 0-0) su cui vantava anche un migliore piazzamento in classifica, e raggiunse la finale dove incontrò il Pescara. Gli abruzzesi però fermarono gli scaligeri e li costrinsero a rimandare ulteriormente la promozione (2-2, 1-0).

Sfumata l'ipotesi di un ripescaggio dopo il posto libero lasciato in B dall'Ancona (occupato invece dalla Triestina appena retrocessa) l'hellas fu costretto a disputare il quarto anno di fila in serie C.

Il Bentegodi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio "Marcantonio Bentegodi" di Verona.

L'Hellas Verona gioca nello Stadio Marcantonio Bentegodi. Lo stadio venne inaugurato nel 1963 con una capienza di 40.000 spettatori. La capienza fu aumentata a 44.799 posti quando il Bentegodi venne scelto come uno degli stadi della Coppa del Mondo 1990. Tutte le sezioni vennero dotate di copertura e la viabilità circostante fu rinnovata per facilitarvi l'accesso. I'11 dicembre 2009 è stata inaugurata la nuova copertura dello stadio Bentegodi, interamente realizzata con pannelli solari fotovoltaici. Si tratta del più grande impianto fotovoltaico in Italia e tra i primi in Europa realizzato su una struttura sportiva.

I tifosi

Il più noto gruppo ultras organizzato a seguito dell'Hellas Verona erano le Brigate Gialloblu; formatesi nel 1971 e diventati in pochi anni uno dei gruppi più importanti nel panorama italiano delle tifoserie organizzate e auto-scioltesi il 14/11/1991.

 
I tifosi dell'Hellas durante la festa per lo scudetto.

Nonostante oggi questo gruppo non esista più, in pratica tutti i tifosi più accesi del Bentegodi, qualche migliaio, sentono di appartenervi o di originarsi da loro. Dall'esposizione di bandiere originali ai cori goliardici, le Brigate Gialloblu (e i tifosi del Verona in generale) si sono guadagnate la fama di uno fra i gruppi più originali, appassionati, violenti e odiati d'Italia. Inoltre bisogna ricordare che già da quel periodo, e tuttora, la curva del Verona appare prettamente di stampo inglese nella mentalità, nei cori, nel modo di vestire e nel modo di vivere la partita. Questo è uno dei fattori principali che la distingue dal resto delle tifoserie italiane.

La maggioranza dei sostenitori del Verona separavano l'impegno sportivo da quello politico, e gruppi con connotazione di destra (Gioventù Scaligera,Verona Front, Hellas Army) o di sinistra (Rude Boys) coesistevano nelle Brigate Gialloblu, anche se effettivamente è sempre esistita una tendenza a destra. Allora come oggi, anche se in maniera ridotta, le Brigate Gialloblu si distinguevano per comportamenti senza compromessi, volti a provocare gli avversari e causare disordini ad ogni costo. Una particolarità che può avallare l'esistenza congenita di un legame tra le Brigate Gialloblu e gli estremismi politici sta proprio nel nome del gruppo, ufficialmente ispirato da quello delle Brigate Rosse. [1]

Il ripetersi di incidenti per tutti gli anni 70 e la violenza degli scontri degli anni 80 suscitarono l'attenzione dei media che misero alla berlina Verona. I fondatori e il nucleo portante delle Brigate Gialloblù fecero il possibile per evitare che le nuove generazioni emulassero le gesta dei più estremisti, tuttavia nel 1991 fu presa unanimemente la decisione di sciogliere il gruppo per non dover scendere a patti con nessuno, dopo diverse minacce di chiudere lo stadio e dopo che il gruppo delle Brigate Gialloblu venne messo fuori legge dalla polizia.

 
I tifosi dell'Hellas durante la festa per lo scudetto.

I tifosi dell'Hellas Verona sono gemellati con i sostenitori della Fiorentina. Un gemellaggio molto sentito, uno dei primi nella storia del calcio italiano. Gemellaggio storico ormai ultratrentennale, che va ben oltre la politica, e per questo sempre più solido. Incredibile fu l'accoglienza riservata dai "viola" ai tifosi veronesi lo stesso anno che si sciolsero le Brigate Gialloblù: tutta la curva Fiesole fece parte di una coreografia con cartoncini gialli e blu e con due striscioni che recitavano: "Venti anni di storia non si cancellano...onore alle B/=\G" e "B/=\G: muore il nome...ma la vostra stella brillerà per sempre nel nostro cielo".

Altro gemellaggio della Curva Sud veronese è quello con i tifosi della Sampdoria: amicizia che dura da più di vent'anni. Il Verona di Bagnoli nella stagione 1984-1985 venne accolto a Genova dagli UTC (Ultras Tito Cucchiaroni), il gruppo leader della curva blucerchiata, con uno striscione che recitava "Benvenuti Campioni d'Italia". Poi vi è un gemellaggio con la Triestina e ci sono buoni rapporti, ma non un vero e proprio gemellaggio, con la tifoseria della Lazio.Altro gemellaggio è quello col Chelsea.

Le rivalità più sentite dei gialloblu sono con, Vicenza, Genoa, Atalanta, Brescia, Mantova, Napoli, Roma, Torino, Venezia, ; inoltre i tifosi dell'Hellas hanno accese rivalità con la Juventus, il Milan (molto sentita da entrambe le parti) e l'Inter, i tre maggiori club del calcio italiano. Amicizia con i tifosi dell'Aberdeen, con quelli del Kaiserslautern e con gli ora sciolti "Boulogne Boys" del PSG.

Per quanto riguarda i rapporti con il Chievo anche se le due tifoserie non si amano, non sono mai successi disordini nelle passate stracittadine.

Il giocatore preferito di tutti i tempi dai tifosi gialloblù rimane senza dubbio Preben Elkjær Larsen che con le sue giocate e con la grinta di un gruppo eccezionale ha dato alla città di Verona uno storico e memorabile scudetto. Anche Gianfranco Zigoni è rimasto nel cuore dei tifosi veronesi: il suo nome viene scandito a gran voce in diversi cori della Curva scaligera.

Cronistoria

Cronistoria dell'Hellas Verona Football Club
  • 1903: In primavera, fondazione del '"Football Club Hellas".
  • 1904: Si affilia alla F.I.F. (Federazione Italiana Football) ma non partecipa ai campionati.
  • 1905: Disputa solo gare amichevoli.
  • 1906: Si affilia alla F.G.I. (Federazione Ginnastica Italiana) e disputa il Concorso Ginnastico di Vicenza dove perde 2-1 la finale contro il Vicenza.
  • 1907: Si iscrive ai campionati di Seconda e Terza Categoria dai quali si ritira prima dell'inizio.
  • 1908: Disputa il campionato di Seconda Categoria ma rinuncia alle finali.
  • 1909: Disputa solo tornei con società affiliate alla F.I.F., perdendo la finale della Coppa Verona contro il Milan.
  • 1909-10: Disputa solo la Coppa Verona perdendo la semifinale contro il Milan.
  • 1910-11: 2º nella Prima Categoria Veneta.
  • 1911-12: 2º nella Prima Categoria Veneta.
  • 1912-13: 2º nella Prima Categoria Veneta, 6º nel girone finale del Nord Italia.
  • 1913-14: 2º nella Prima Categoria Veneta, 6º nel girone finale del Nord Italia.
  • 1914-15: 2º nella Prima Categoria Veneta, 3º nel gruppo C delle semifinali del Nord Italia.
  • 1915-16: 2° nella Coppa Regionale Veneta.
  • 1916/19: Attività sospesa per cause belliche. Al termine del conflitto si fonde con il F.C. Verona (nato nel 1911) e diventa Football Club Hellas-Verona.
  • 1919-20: 6º nella Prima Categoria Veneta.
  • 1920-21: 3º nella Prima Categoria Veneta.
  • 1921-22: 7º nel girone A della Prima Divisione C.C.I.
  • 1922-23: 5º nel girone A della Prima Divisione.
  • 1923-24: 4º nel girone B della Prima Divisione.
  • 1924-25: 9º nel girone A della Prima Divisione.
  • 1925-26: 4º nel girone A della Prima Divisione.
  • 1926-27: 8º nel girone A della Divisione Nazionale.
  • 1927-28: 11º nel girone B della Divisione Nazionale. Ripescato dalla Federazione. Il 1 agosto diventa Associazione Calcio Verona a seguito della fusione con l'I.C. G.& S. Marcantonio Bentegodi e l'A.C. Scaligera.
  • 1928-29: 13º nel girone B della Divisione Nazionale. Retrocesso in Serie B.
  • 1929-30: 6º in Serie B.
  • 1930-31: 5º in Serie B.
  • 1931-32: 3º in Serie B.
  • 1932-33: 6º in Serie B.
  • 1933-34: 11º nel girone B della Serie B.
  • 1934-35: 5º nel girone B della Serie B.
  • 1935-36: 7º in Serie B.
  • 1936-37: 9º in Serie B.
  • 1937-38: 10º in Serie B.
  • 1938-39: 5º in Serie B.
  • 1939-40: 13º in Serie B.
  • 1940-41: 15º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1941-42: 5º nel girone B della Serie C.
  • 1942-43: 1º nel girone B della Serie C. Promosso in Serie B.
  • 1943-44: 2º nel girone B Veneto del Campionato di Guerra dell'Alta Italia.
  • 1944-45: Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46: 4º nel girone C del campionato Misto Serie B e C dell'Alta Italia.
  • 1946–47: 8º nel girone B della Serie B.
  • 1947–48: 2º nel girone B della Serie B.
  • 1948-49: 11º in Serie B.
  • 1949-50: 9º in Serie B.
  • 1950-51: 9º in Serie B.
  • 1951-52: 10º in Serie B.
  • 1952-53: 13º in Serie B.
  • 1953-54: 7º in Serie B.
  • 1954-55: 15º in Serie B.
  • 1955-56: 9º in Serie B.
  • 1956-57: 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1957-58: 18º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1958-59: 6º in Serie B.
  • 1959-60: 8º in Serie B. Assorbe l'A.S. Hellas (nata nel 1949) ed assume la denominazione di Hellas-Verona Associazione Calcio.
  • 1960-61: 15º in Serie B.
  • 1961-62: 4º in Serie B.
  • 1962-63: 7º in Serie B.
  • 1963-64: 5º in Serie B.
  • 1964-65: 14º in Serie B.
  • 1965-66: 6º in Serie B.
  • 1966-67: 14º in Serie B.
  • 1967-68: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1968-69: 10º in Serie A.
  • 1969-70: 12º in Serie A.
  • 1970-71: 11º in Serie A.
  • 1971-72: 13º in Serie A.
  • 1972-73: 10º in Serie A.
  • 1973-74: 13º in Serie A, ma declassato all'ultimo posto per delibera della C.A.F. Retrocesso in Serie B.
  • 1974-75: 3º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1975-76: 11º in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 1976-77: 9º in Serie A.
  • 1977-78: 10º in Serie A.
  • 1978-79: 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1979-80: 13º in Serie B.
  • 1980-81: 16º in Serie B.
  • 1981-82: 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1982-83: 4º in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 1983-84: 6º in Serie A. Finalista in Coppa Italia.
  • 1984-85:   Campione d'Italia
  • 1985-86: 10º in Serie A.
  • 1986-87: 4º in Serie A.
  • 1987-88: 10º in Serie A.
  • 1988-89: 11º in Serie A.
  • 1989-90: 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1990-91: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1991-92: 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1992-93: 12º in Serie B.
  • 1993-94: 12º in Serie B.
  • 1994-95: 10º in Serie B.
  • 1995-96: 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1996-97: 17º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1997-98: 6º in Serie B.
  • 1998-99: 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1999-00: 9º in Serie A.
  • 2000-01: 14º in Serie A dopo la vittoria nello spareggio con la Reggina.
  • 2001-02: 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 2002-03: 13º in Serie B.
  • 2003-04: 19º in Serie B.
  • 2004-05: 7º in Serie B.
  • 2005-06: 15º in Serie B.
  • 2006-07: 18º in Serie B, perde i playout con lo Spezia. Retrocesso in Serie C1.
  • 2007-08: 17º nel girone A di Serie C1, vince i play out con la Pro Patria.
  • 2008-09: 7º nel girone A della Prima Divisione Lega Pro.
  • 2009-10: 3º nel girone B della Prima Divisione Lega Pro. Perde la finale play-off con il Pescara.
  • 2010-11: Lega Pro Prima Divisione girone A.

Palmarès

1984-85
1956-1957, 1981-1982, 1998-1999
1942-1943

Piazzamenti notevoli

1975-76, 1982-83, 1983-84

Campionati nazionali

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione

A

35 1912-1913 2001-2002

B

50 1929-1930 2006-2007

C

6 1941-1942 2010-2011

In 91 stagioni sportive disputate a partire dall'esordio a livello nazionale il 9 marzo 1913, compresi 11 tornei di Prima Categoria Nazionale e Prima Divisione e Divisione Nazionale (A), e compreso 1 torneo cadetto dell'Alta Italia (B). Sono escluse le stagioni 1919-1920 e il 1920-1921, come le precedenti annate 1910-1911 e il 1911-1912, in cui il Verona non superò le eliminatorie regionali di Prima Categoria del Comitato Regionale Veneto.

Coppe europee

Il miglior risultato del Verona nelle coppe europee fu registrato nel 1988, allorquando i gialloblù raggiunsero i quarti di finale di Coppa UEFA, dove vennero eliminati dal Werder Brema.
Nella loro storia, gli scaligeri parteciparono anche a due edizioni della Coppa Mitropa.

Rosa 2010-2011

N. Ruolo Calciatore
  P Rafael
  P Andrea Caroppo
  D Matteo Abbate
  D Dario Campagna
  D Francesco Cangi
  D Luca Ceccarelli
  D Domenico Maietta
  D Alessandro Malomo
  D Santiago Vergini
  D Robert Anderson Cavalheiro
  C Gennaro Esposito
  C Massimiliano Scaglia
  C Emil Hallfredsson
N. Ruolo Calciatore
  C Stefano Garzon
  C Manuel Mancini
  C Marco Martina Rini
  C Fabrizio Paghera
  C Giuseppe Russo
  A Emanuele Berrettoni
  A Nicola Ferrari
  A Giuseppe Le Noci
  A Matteo Scapini
  A Andy Selva
  A Thomas Pichlmann
  A Ernesto Torregrossa
  A Giovanni Vriz

Staff tecnico

Allenatore:   Giuseppe Giannini
Allenatore in seconda:   Roberto Corti
Preparatore Atletico:   Franco Mandarino
Preparatore dei portieri:   Franco Carafa

Rose delle stagioni precedenti

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Calciatori rappresentativi

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Statistiche aggiornate ad agosto 2008, in grassetto i giocatori ancora in attività

Convocati in Nazionale

Con la maglia dell'Hellas

Con altre maglie

Con oltre 80 presenze nell'Hellas

Stranieri in Serie A

America

Mastino del Bentegodi

Il Mastino del Bentegodi è un concorso promosso dal mensile di Confcommercio Verona “Il Commercio Veronese” in collaborazione con l'Hellas Verona FC, in cui tutti i tifosi sono invitati a votare il miglior giocatore di ogni partita interna. A fine campionato il giocatore più votato riceve il “Trofeo Confcommercio Verona”. Quello che segue è l'albo d'oro del Trofeo:

  • 1998/1999 Atreyu
  • 1999/2000 Marsilli Salumi
  • 2000/2001 NET Business
  • 2001/2002 Amica Chips
  • 2002/2003-2005/2006 Clerman
  • 2006/2007 UNIKA
  • 2007/2008 -
  • 2008/2009-2009/2010 Giallo Sistemi d'ombra
  • 2010/2011 Banca di Verona e Protec (in casa) - Sicurint Group e Consorzio Asimov (in trasferta)

Allenatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).
ALLENATORI DELL'HELLAS VERONA

Note

Bibliografia

  • Tim Parks, Questa pazza fede - L'Italia raccontata attraverso il calcio, traduzione di Massimo Bocchiola, collana Einaudi Stile Libero, Einaudi, 2002, pp. 424, ISBN 9788806161484.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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