Disambiguazione – Se stai cercando alltri significati, vedi Circo Massimo (disambigua).

Il Circo Massimo è un antico circo romano, dedicato alle corse di cavalli, costruito a Roma.

Veduta del Circo Massimo da sud, verso il Tevere
Veduta del Circo Massimo da nord, verso Porta Capena
Resti del lato curvo meridionale, con la medioevale torre della Moletta
Sesterzio di Caracalla, raffigurante il Circo Massimo con la spina e l'obelisco decorativo, ora a piazza del Popolo; in seguito venne eretto un secondo obelisco, oggi a San Giovanni in Laterano
Il Circo Massimo da sud e, sullo sfondo, i resti dei palazzi imperiali sul Palatino

Situato nella valle tra il Palatino e l'Aventino, è ricordato come sede di giochi sin dagli inizi della storia della città: nella valle sarebbe avvenuto il mitico episodio del ratto delle Sabine, in occasione dei giochi indetti da Romolo in onore del dio Consus. Di certo l'ampio spazio pianeggiante e la sua prossimità all'approdo del Tevere dove dall'antichità più remota si svolgevano gli scambi commerciali, fecero sì che il luogo costituisse fin dalla fondazione della città lo spazio elettivo in cui condurre attività di mercato e di scambi con altre popolazioni, e - di conseguenza - anche le connesse attività rituali (si pensi all'Ara massima di Ercole) e di socializzazione, come giochi e gare.

Storia

Le prime installazioni in legno, probabilmente in gran parte mobili, risalgono all'epoca dei Tarquini (Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo) nella seconda metà del VI secolo a.C. Le prime strutture in muratura, soprattutto legate alle attrezzature per le gare, si ebbero probabilmente solo nel II secolo a.C. e fu Gaio Giulio Cesare a costruire i primi sedili in muratura e a dare la forma definitiva all'edificio, a partire dal 46 a.C.

Il monumento venne restaurato dopo un incendio e probabilmente completato da Augusto, che vi aggiunse anche un obelisco di Ramses II portato dall'Egitto (spostato nel XVI secolo da Papa Sisto V in Piazza del Popolo). Altri restauri avvennero sotto gli imperatori Tiberio e Nerone e un arco venne eretto a Tito nell'81 al centro del lato corto curvilineo: si trattava di un passaggio monumentale integrato nelle strutture del circo.

Dopo un grave incendio sotto Domiziano, la ricostruzione, probabilmente già iniziata sotto questo imperatore, venne completata da Traiano nel 103: a quest'epoca risalgono la maggior parte dei resti giunti fino a noi. Sono ricordati ancora restauri sotto Antonino Pio, Caracalla e Costantino I.

In antichità la spina era decorata con un obelisco, l'obelisco flaminio oggi a piazza del Popolo, come testimoniato anche da una moneta di Caracalla. Nel 357, un secondo obelisco fu portato a Roma per volere dell'imperatore Costanzo II ed eretto dal praefectus urbi Memmio Vitrasio Orfito sulla spina; oggi questo obelisco si trova davanti San Giovanni in Laterano.

Il circo rimase in efficienza fino alle ultime gare organizzate da Totila nel 549.

Struttura ed utilizzi

Le dimensioni del circo erano eccezionali: lungo 621 m e largo 118 poteva ospitare circa 250.000 spettatori.

La facciata esterna aveva tre ordini: solo quello inferiore, di altezza doppia, era ad arcate. La cavea poggiava su strutture in muratura, che ospitavano i passaggi e le scale per raggiungere i diversi settori dei sedili, ambienti di servizio interni e botteghe aperte verso l'esterno. L'arena era in origine circondata da un euripo (canale) largo quasi 3 m, più tardi eliminato per aggiungere altri posti a sedere.

Sul lato sud si trova attualmente una torretta medioevale detta "della Moletta" appartenuta ai Frangipane.

Nell'arena, si svolgevano le corse dei carri, con dodici quadrighe (cocchi a quattro cavalli) che compivano sette giri intorno alla spina centrale tra le due mete. La spina era riccamente decorata da statue, edicole e tempietti e vi si trovavano sette uova e sette delfini da cui sgorgava l'acqua, utilizzati per contare i giri della corsa.

Vi si svolgevano, inoltre, le naumachiae (battaglie navali): l'arena del Circo Massimo veniva inondata con le acque del Tevere e venivano simulati combattimenti navali (navalia proelia) durante i quali due opposte squadre (composte da gladiatori o da prigionieri di guerra condannati a morte) si affrontavano riportando alla memoria indimenticabili battaglie avvenute per mare.

I dodici carceres, la struttura di partenza che si trovava sul lato corto rettilineo verso il Tevere, disposti obliquamente per permettere l'allineamento alla partenza, erano dotati di un meccanismo che ne permetteva l'apertura simultanea.

Riuso moderno del Circo

 
Circo Massimo dal Palatino - festa per lo scudetto della Roma - domenica 24 giugno 2001 prima del concerto

Agli inizi del XX secolo l'area era in gran parte agricola e occupata da diverse costruzioni "di utilità" (nel 1645 vi si era installato il cimitero israelitico e nel 1852 il gazometro), sopra un considerevole rialzamento di circa 8 metri del terreno rispetto alla quota romana. L'assetto antico è oggi riconoscibile soltanto dalla persistenza di alcune botteghe artigiane (un fabbro, una bottega di tende da plein air, un'osteria diventata ristorante) alla fine di via dei Cerchi, sotto il Palatino.

I lavori di liberazione si svolsero tra il 1911 e i successivi anni trenta.

Nel 1959 dovevano svolgersi qui le riprese in esterno della corsa delle bighe del film Ben Hur, ma alla fine la Sovrintendenza rifiutò l'autorizzazione al set, che fu costretto a spostarsi al Circo di Massenzio, sull'Appia Antica.

 
L'installazione Massimo Silenzio del 2007

Per la grande disponibilità di spazio aperto "non rovinabile" nel centro storico della città (il Circo Massimo è ancora dentro le Mura Aureliane ma al centro di una enorme area verde e archeologica attraversata da numerosi mezzi di trasporto pubblico), il Circo Massimo è scelto sempre più spesso come sede per grandi eventi di massa: concerti, spettacoli, giubilei, manifestazioni - trovano qui lo spazio ideale.

Tra i concerti, si ricordano quelli di Antonello Venditti da cui sono stati tratti due album dal vivo: Circo Massimo del 1983 e Circo Massimo 2001.

Nel maggio del 2000 e nel giugno del 2001 ha ospitato i festeggiamenti per la vittoria degli scudetti della Lazio e della Roma, nel marzo 2002 una manifestazione contro l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori organizzata dalla CGIL.

Il 10 luglio 2006, dopo la vittoria ai mondiali di calcio dell'Italia, vi fu organizzata una festa; il 14 luglio 2007 vi hanno suonato i Genesis in occasione del Telecomcerto.

In occasione della manifestazione Notte bianca del 2007 il Circo Massimo ha ospitato l'installazione Massimo Silenzio di Giancarlo Neri.

Il 4 aprile 2009 è stato teatro di una manifestazione della sola CGIL Rep.it

Collegamenti

  È raggiungibile dalla stazione Circo Massimo.

Bibliografia

  • P. Ciancio-Rossetto, "Circus Maximus" in Lexicon Topographicum Urbis Romae, Roma, 1993
  • J.H. Humphrey, Roman circuses, Berkeley, 1986.
  • J.-P. Thuillier, Le Sport dans la Rome Antique, Paris, 1997

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni