Segno di tetania latente di Trousseau

Condizione medica
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Il segno di tetania latente di Trousseau, descritto dal francese Armand Trousseau nel 1861[1], è un dato semeiologico comunemente utilizzato in medicina per porre diagnosi di ipocalcemia latente. Per elicitarlo ci si serve di uno sfigmomanometro.

Elicitazione

Si gonfia il bracciale dello sfigmomanometro fino a raggiungere un livello di pressione di poco superiore alla pressione arteriosa sistolica.

Risposta positiva

Dopo circa tre minuti si assiste alla flessione dell'articolazione del polso e delle metacarpofalangee, all'estensione delle dita e all'adduzione del pollice. La posizione finale è definita "mano ad ostetrico" per l'analogia con la posizione assunta dalla mano prima di un'ispezione vaginale.

Significato clinico

Come il segno di Chvostek, la positività del segno di tetania latente di Trousseau indica, con una maggiore sensibilità rispetto al precedente[2], eccitabilità neuromuscolare indotta da ipocalcemia latente. Tuttavia lo si può ritrovare anche in altre condizioni come l'ipomagnesemia, nei soggetti con diarrea, difterite, morbillo, tetano e mixedema.[3]

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Trousseau a. Clinique médicale de l'Hôtel-Dieu de Paris. Paris, 1861. Volume 2: 112-114.
  2. ^ (EN) DA. Bushinsky, Electrolyte quintet: Calcium., in Lancet, vol. 352, 1998, pp. 306-11, 9690425.
  3. ^ [1] Segni di ipocalcemia latente.
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