Template:Comune Casale Monferrato (Casal in piemontese comune, Casà in dialetto monferrino) è un comune italiano di 35.993 abitanti[1] della provincia di Alessandria, in Piemonte.

Sin da quando divenne municipium romano la città è stata il centro più importante del circondario;[2] dopo un periodo di decadenza causata dalla caduta dell'Impero romano e dalle invasioni dei popoli barbari, infatti, divenne un libero Comune e dal XV al XVI secolo fu la capitale dei Paleologi. Successivamente divenne dominio dei Gonzaga, che costruirono una delle più grandi e prestigose cittadelle europee. Contesa nel corso del XVII e XVIII secolo tra francesi e spagnoli, durante il Risorgimento fu uno dei baluardi difensivi dell'Impero austriaco.

Oggi Casale, collocata all'interno del triangolo industriale Torino-Genova-Milano, è un importante centro industriale noto soprattutto per la produzione di cemento e per la presenza dalla dismessa fabbrica Eternit, che produceva l'omonimo materiale altamente dannoso per l'uomo a causa della presenza di amianto.

Geografia fisica

Territorio

Il comune di Casale Monferrato è esteso 86,32 km2 ed è collocato presso un'area pianeggiante situata ai piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitale storica. La città inoltre sorge su una posizione favorevole poiché si trova a poca distanza dai capoluoghi di Vercelli, Alessandria, Asti e Novara e all'interno del triangolo industriale.

Secondo la Carta Geologica d'Italia, redatta dal Servizio Geologico d'Italia,[3][4] il territorio di Casale Monferrato è formato prevalentemente da alluvioni terrazzate ghiaioso-sabbiose o limose, recenti ed attuali,[3] dei maggiori corsi d'acqua (risalenti all'Olocene recente),[3] alluvioni sabbioso-ghiaiose fissate dagli alvei abbandonati debolmente sospese ed eccezionalmente esondabili (risalenti all'Olocene medio),[3] residui di alluvioni terrazzate sabbioso-ghiaiose sensibilmente sospese sui corsi d'acqua (risalenti all'Olocene antico);[3] in direzione ovest-sud ovest della città vi è la "Formazione di Casale Monferrato" (risalente all'Eocene medio-inferiore),[4] composta da alternanze di calcari più o meno marnosi,[4] arenarie calcaree fini ed arenarie micacee, calcari a Fucoidi e argille plastiche prevalentemente bruno-scure. Sono presenti microfaune ai livelli marnosi (da uno a sei metri di profondità).[4]

 
Scorcio del territorio casalese

Orografia

Il territorio comunale, sebbene rientri nella Pianura Padana, è situato su una serie di colline di altezza modesta: la casa comunale è posta a 116 m s.l.m.,[6] l'altezza minima raggiunta all'interno del territorio comunale è pari a 96 m s.l.m.,[6] mentre l'altezza massima registra 299 m s.l.m.[6]

Idrografia

Il principale corso d'acqua che attraversa il territorio comunale è il Po. Vi sono inoltre corsi d'acqua e canali (tra cui il Lanza, che attraversa la città) di portata notevolmente inferiore.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Casale Monferrato.

Secondo la classificazione dei climi di Köppen Casale rientra all'interno del clima temperato ad estate calda (Cfa). In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +0,4 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +22,7 °C. Le precipitazioni si concentrano soprattutto durante la primavera e l'autunno. In inverno possono esserci nevicate, talvolta abbondanti, e frequenti gelate. Viceversa, d'estate l'afa causata dall'alto tasso di umidità può rendere il caldo opprimente. Infine, nei mesi più freddi dell'anno vi sono formazioni di nebbia persistenti anche più giorni.[7][8][9]

CASALE MONFERRATO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 4,06,912,516,922,026,028,727,623,817,010,34,55,117,127,417,016,7
T. min. media (°C) −3,2−2,02,56,710,714,516,715,812,87,93,9−1,2−2,16,615,78,27,1

Storia

Dalle origini ai romani

I primi abitanti delle terre casalesi furono i Liguri, i quali si insediarono sulle rive del Po. Erano divisi in tribù: gli Stazielli, gli Insubri, i Libui, i Dutunini, gli Jadatini e i Gabieni. In seguito si stanziarono i Celto-Galli i quali lasciarono vocaboli ancora oggi usati nel dialetto piemontese.[11]

Vennero successivamente conquistati dai Romani che fondarono un municipium sulla zona dell'insediamento chiamato Vardacate.[2] Qui i Romani sconfissero i Cimbri e i Teutoni intorno al 100 a.C.

Dal Medioevo al Rinascimento

 
Immagine di sant'Evasio

In seguito alle invasioni barbariche e alla fine dell'impero, si stanziarono, sulla zona del municipium, i Longobardi intorno al 568 circa.

Successivamente, il vescovo di Asti sant'Evasio convertì al cristianesimo il borgo, e fondò la chiesa di San Lorenzo (edificata sul luogo dell'attuale cattedrale).[12]

Il nome di Casale appare per la prima volta in un documento di donazione del diacono Andrea alla canonica di Sant'Evasio, datato 15 agosto 988.[13] Dopo il 1000 Casale ritornò ad essere popolato e nello stesso tempo iniziò ad assumere un assetto istituzionale tipica di un Comune.[13] A partire dalla fine dell'XI secolo, però, iniziarono i contrasti con il comune di Vercelli, che culmineranno nel 1215 con la distruzione di Casale ad opera dell'allenza tra i comuni di Milano, Vercelli, Asti e Alessandria.[13] Nonostante ciò, il borgo e le mura furono ricostruite in tempi brevi.[13] Alla fine del XIII secolo, diventato un comune abbastanza potente, si ofrrì l'incarico di Capitano generale prima a Guglielmo VII Alemarico e successivamente a Matteo Visconti.[13]

All'inizio del XIV secolo, a causa delle contese tra le diverse famiglie comunali, si decise di nominare paciere Teodoro I Paleologo, giurandogli fedeltà.[14] Successivamente, intorno al 1352, Giovanni II Paleologo ordinò la costruzione di un castello per rafforzare la precedente cinta muraria;[14] nel 1370 i Visconti occuparono Casale, restituendola a Tedoro II Paleologo (assieme al Monferrato) nel 1404.[14]. Nel 1434 Gian Giacomo Paleologo trasferì la capitale del Marchesato del Monferrato a Casale.[14] Durante il regno di Gian Giacomo gli ospedali cantonali di Casale furono riuniti tutti nell'Ospedale di Santo Spirito[14] e, durante il regno del suo successore Guglielmo VIII Paleologo il borgo conobbe la sua massima fioritura:[14] Casale divenne il centro dell'amministrazione del marchesato, furono aperti numerosi istituti formativi e fondate nuove chiese.[14] Nel 1474, tramite una bolla di Papa Sisto IV, la chiesa di Sant'Evasio fu elevata a Cattedrale, nacque la Diocesi di Casale e il borgo fu elevato a Città.[14]

L'età moderna

 
Casale nel 1745

In seguito al il Trattato di Cateau-Cambrésis del 1559 Casale passò sotto il dominio dei Gonzaga di Mantova,[15] che, alla fine del secolo, con il duca Vincenzo I, ingrandirono la struttura difensiva della città e costruirono una delle più potenti e prestigiose cittadelle europee.[15] Durante il periodo della Controriforma la città mutò notevolmente: i cittadini, infatti, capeggiati da Oliviero Capello, si ribellarono al potere assolutista che aveva instaurato Guglielmo I Gonzaga, duca di Monferrato, che, tuttavia, dopo alcuni anni riuscì ad imporsi sui cittadini e a togliere alla città tutti i beni e le libertà.[15]

Durante il XVII secolo subì numerosi assedi di spagnoli e francesi,[16]. Durante questo periodo, intanto, la cittadella fu costantemente rinforzata e aggiornata con le più recenti tecniche difnsive dell'epoca.[16] Nel 1708 Ferdinando Carlo Gonzaga fu accusato di fellonia contro l'Impero, perse tutti i poteri e i possedimenti, lasciandoli al successore Vittorio Amedeo II, duca di Savoia.[17] L'occupazione di gallo-ispani nel 1745 causa gravi danni a chiese e conventi. Il passaggio completo di Casale sotto i domini di Casa Savoia avvenne nel 1713, e, avendo perso la funzione di capitale, in città terminarono anche le spinte innovative in campo artistico e militare.[17] Dal 12 dicembre 1798 al 17 maggio 1799 Casale, seguendo i fermenti rivoluzionari che in quel periodo si stavano avvicendando in Europa, instaurò la repubblica, issando l'albero della libertà.[18] Successivamente la città fu occupata dagli austriaci e dai russi e rimase in loro possesso fino alla battaglia di Marengo (14 giugno 1800), quando tornò di nuovo nei domini francesi.[18]

L'età contemporanea

Fino a dopo la metà del XIX secolo la città era rimasta cinta delle mura difensive e senza alcun collegamento con l'altra sponda del Po (tranne che un ponte di barche).[18] Su progetto di Matre di Chartres, il 22 agosto 1840 fu inagurato un ponte sospeso in ferro lungo 228 metri diviso da una colonna centrale a cui si appoggiavano le gomene.[18] Intitolato a Carlo Alberto Re di Sardegna, il ponte durò quarant'anni per poi essere demolito; al suo posto venne eretto un nuovo ponte in ferro più resistente.[18] In città, nel frattempo, dopo la soppressione dei conventi durante i primi anni dell'Ottocento voluta da Napoleone, furono avviati numerosi interventi urbanistici che, tra le altre cose, conferirono a molti edifici civili e sacri una architettura neoclassica.[18]

Nel 1849, durante la prima guerra d'indipendenza, gli austriaci assediarono Casale e cercarono di renderla un caposaldo della loro linea difensiva.[18] Dopo la metà del XIX secolo alcune delle opere militari costruite nei secoli precedenti furono demolite per creare nuovi spazi di allargamento urbano[19] (questa opera di demolizione andò avanti fino al 1930, quando fu smantellata la testa di Ponte).[20] In questo periodo furono realizzate numerosi impianti e strutture urbane come le fognature, un canale di irrigazione, la sistemazione delle strade e gli impianti del gas e dell'illuminazione, l'allargamento del cimitero, la circonvallazione, il cavalcavia sulla linea ferroviaria, la sistemzione dei giardini pubblici e il collegamento tramite tram con i sobborghi vicini.[20]

All'inizio del XX secolo a Casale si stabilirono numerosi impianti industriali, sopprattutto cementiferi. Allo stesso tempo crebbe anche l'abusivismo edilizio, e per questo nel 1911 fu approvato il piano regolatore della Agro Callori, una delle aree urbane comunali.[21] Nello stesso anno, inoltre, si insediò nel comune la casermo di artiglieria pesante.[21] Lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe la crescita della città, che riprese solo dopo la fine delle ostilità soprattutto nel quartiere Oltreponte (posto sull'altra sponda del Po); in questo periodo fu ricostruito il ponte sul Po, bombardato durante la guerra, la città contnuò ad allargarsi e si insediarono nuovi stabilimenti industriali.[21]

Nota è la presenza dello stabilimento Eternit di lavorazione dell'amianto, il quale dagli anni cinquanta ad oggi ha causato più di mille morti tra i lavoratori e la popolazione, e che fino al 2015-2020 continuerà ad aumentate l'incidenza di asbestosi a causa del lungo tempo che trascorre prima dell'insorgere delle malattie asbesto correlate.[22][23]

Il 115-16 ottobre 2000 il quartiere Oltreponte, situato nella parte nord della città, venne completamente sommerso da un'esondazione insieme alla frazione Casale Popolo e Terranova; anche i comuni limitrofi di Balzola, Morano sul Po, Trino vennero travolti da un'eccezionale piena del Po, subendo notevoli danni.[24]

Simboli

File:Casale Monferrato-Stemma.png

Descrizione araldica dello stemma:

«Inquartato: nel 1° e 4° di rosso, alla croce d'oro, accantonata da quattro B all'antica, affrontati, pure d'oro; nel 2° e 3° d'argento, al capo di rosso; sul tutto una rotella d'azzurro raggiata d'oro, al monogramma di Cristo: I. H. S. d'argento. Corona marchionale»



Il primo ed il quarto rappresentano le armi dei Paleologi. Il secondo ed il terzo quelle degli Aleramici. La scritta IHS sta a significare Iesus Hominum Salvator, ossia Gesù Salvatore degli uomini.Lo stemma è stato riconosciuto ufficialmente il 17 dicembre 1936. Questo stemma è stato riconosciuto con decreto 17 dicembre 1936 e trascritto nei registri della consulta araldica il 19 dicembre 1936.[25]

Onorificenze

 
La Medaglia

La città di Casale Monferrato è la 13ª tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale" (9 marzo 1899) per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del Risorgimento. Periodo, definito dalla Casa Savoia, compreso tra i moti insurrezionali del 1848 e la fine della prima Guerra Mondiale nel 1918. Per ricordare l'impresa, Casale Monferrato ha intitolato a Cesare Cobianchi una via della città.

«In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nell'assedio del 23, 24 e 25 marzo 1849. L'episodio si riferisce alla difesa della città contro le truppe austriache del maresciallo von Wimpffen, che incalzavano i piemontesi dopo la sconfitta di Novara. Lo stesso 23 marzo, gli austriaci furono accolti a Casale da cannonate, sparate dalla guarnigione cittadina (un solo reggimento e alcuni profughi. Un ruolo di particolare rilievo nella difesa della città ebbe Cesare Cobianchi, colonnello della Guardia Nazionale. Nonostante i ripetuti attacchi, Casale non cedette: fu infatti la notizia dell'armistizio a porre fine alle ostilità.»


Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Duomo di Sant'Evasio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Casale Monferrato.
 
La facciata del Duomo di Casale

Il Duomo è il più antico monumento della città di Casale Monferrato e una delle più importanti cattedrali in stile romanico lombardo del Piemonte. Secondo la Passio, opera che descrive le vicende e il maritrio di sant'Evasio, la fondazione della chiesa risale all'VIII secolo d.C. ad opera del re longobardo Liutprando.[26] Le prime notizie certe dell'esistenza della chiesa sono documentate in un atto di donazione del 974 e in atti successivi risalenti all'XI secolo.[26] Fu consacrato il nel 1108 da Papa Pasquale II.[26] Nel 1215, a seguito della guerra fra i Casalesi e gli Alessandrini, i Vercellesi, i Pavesi ed i Milanesi, fu gravemente danneggiata e in più punti ricostuita.[26] Sebbene sia stata oggetto di numerosi interventi e restauri durante il XVIII e l'XIX secolo, mantiene ancora oggi gran parte delle caratteristiche acquisite in epoca medievale.[26]

La monumentale facciata a capanna è asimmetrica e incorniciata da due campanili laterali. Ai lati del portone d’ingresso principale vi sono due colonne su cui sono collocate le copie ottocentesche di due statue raffiguranti rispettivamente il re longobardo Liutprando e la regina Teodolinda. L'interno è composto da un nartece rettangolare, un tiburio, cinque navate suddivise da grandi pilastri e, proseguendo la navata centrale, dalla zona composta dal presbiterio (che presenta nella volta e nel catino absidale i dipinti murali eseguiti da Costantino Sereno nel 1860-61 in stile neobizantino)[27], dal coro e dall'abside.[28] Ai muri perimetrali della chiesa sono addossati gli altari laterali, che hanno subito, nel tempo, numerose modifiche.[27] Incernierate nella torre companaria, infine, vi sono la sacrestia e la cappella di sant'Evasio.[28]

Chiesa di San Domenico

 
Chiesa di San Domenico

È la più importante chiesa cittadina dopo il Duomo;[29] fondata da Guglielmo VIII nel 1472, fu terminata nel 1506 da Bonifacio V ed affidata alla cura dei Padri Domenicani.[30] Negli stessi anni fu edificato anche il convento.[30] Sia il convento che la chiesa rimaseo unite fino al 1822, quando, a seguito delle soppressioni napoleoniche, una parte del convento fu divisa in tre lotti e concesso a privati.[29] La facciata, in cotto, è scandtia da contrafforti sporgenti; l'elemento di maggior pregio è il portale (1505) sormontato da un rosone contornato dai segni dello zodiaco.[31] Nel corso dei secoli (specie nel XVIII secolo) la chiesa ha subito numerosi restauri che ne hanno radicalmente cambiato la struttura e fuso lo stile gotico, quello rinascimentale e quello barocco.[32][33] L'interno è divisa in tre navate con alte colonne (una quarta navata è stata soppressa dai Domenicani nel 1675 per rendere la chiesa simmetrica).[33] Vi sono numerose opere d'arte datate dal XV al XVIII secolo,[31] come un dipinto quattrocentesco raffigurante la Madonna con Bambino (di scuola fiamminga)[34]Il miracolo del libro di San Domenico, La resurrezione da parte di San Domenico del nipote del cardinale Colonna, La battaglia degli Albigesi di Pier Francesco Guala (fine XVII inizio XVIII secolo) e altri dipinti attribuiti del XVI secolo attribuiti a Nicolò Musso, Giovan Battista Caire e Guglielmo Caccia.[31] Degne di nota la tomba cinquecentesca Benvenuto Sangiorgio, cavaliere gerosolimitano e membro del Senato casalese,[31] e di altri principi Paleologi e Gonzaga. All'interno del convento spiccano la Cappella del Rosario, ricca di stucchi e decorazioni, il chiostro rinascimentale, la torre campanaria ed il salone quattrocentesco.[31]

Chiesa di San Paolo

Iniziata nel 1586 su disegno dell'architetto milanese Lorenzo Binago, padre barnabita, la chiesa a croce greca, fu consacrata il 12 novembre 1595.[35] La chiesa fu officiata con l'annesso collegio, ora scuola elementare di Stato, fino al 1802, anno della soppressione napoleonica dai padri Barnabiti.[35] Sulla facciata statue della Madonna di Loreto, di San Pietro, San Paolo, San Carlo Borromeo e Sant'Alessandro Sauli. Sono presenti numerose opere del Sei-Settecento, tra cui opere pittoriche di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo: Decollazione di San Paolo, Assunta, San Matteo e l'Angelo e la Vocazione di Matteo.[36] Sempre all'interno della chiesa, sul lato destro, vi è la Casa di Loreto, aperta nel 1645.[35]

 
Santa Caterina

Chiesa di Santa Caterina

Costruita all'inizio del Settecento su progetto di Giovanni Battista Scapitta, assieme al convento, la chiesa fu consacrata il 24 agosto 1720.[37] La chiesa mantenne inalterata la sua struttura originaria, mentre il convento subì numerose trasformazioni (divevendo anche scuola e ospedale).[37] Considerata uno dei capolavori barocchi della città,[38] l'esterno è caratterizzato da una grande cupola e dalla facciata a due ordini. L'interno, a croce greca è caratterizzato dal gruppo scultoreo in marmi policromi che raffigura la Vergine Assunta (opera di Giovanni Battista Bernero). Le pareti interne della chiesa sono interamente abbellite con affreschi e riccamente decorate.[38]

 
La Sinagoga di Casale

Sinagoga

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sinagoga di Casale Monferrato.

Presenti in città già dal XIV secolo,[39] a partire dal 1570 Guglielmo Gonzaga permise agli ebrei di Casale e di altri centri del Monferrato di professare liberamente la loro religione.[39] La sinagoga, edificata nel 1595 (come testimonia una lapide), fu assorbita durante il XVII e il XVIII secolo dal ghetto ebraico.[39] Anche in periodi di minor libertà per gli ebrei, come l'epoca napoleonica, la sinagoga fu costamente abbellita con nuove opere artistiche. Nel 1866 la nuova sinagoga, completamente trasformata, fu consacrata.[40] L'esterno è molto sobrio, mimentizzato con l'ambiente circostante, mentre l'interno è caratterizzato dalla massiccia presenza di stucchi d'oro.[40] Nel matroneo è stata allestita la mostra permanente dei documenti e delle opere artistiche della comunità; la biblioteca e l'archivio storico sono collocate al secondo piano.[40] Oggi la sinagoga non è utilizzata regolarmente perché nella città risiedono solo due famiglie ebree.[41]

Architetture civili

Palazzo di Anna d'Alençon

Risalente al tardo Quattrocento,[42] è un' antica costruzione caratterizzata da un tipico cortile rinascimentale, circondato da colonne circolari di laterizio con capitelli cubiformi, un porticato con archi a sesto acuto e a tutto sesto, tipicamente rinascimentali e decorazioni a stemmi e tavolette dipinte rappresentanti personaggi della famiglia paleologa e della stessa Anna d'Alençon; al suo interno nelle ampie sale spiccano soffitti a cassettoni.[42] Abitato in origine dalla marchesa Anna d'Alençon, dal XVII secolo appartenne alla famiglia Fassi di Balzola.[43]

Palazzo Treville

 
Palazzo Treville
 
Palazzo San Giorgio, sede comunale di Casale Monferrato.

L'opera più nota di Giovanni Battista Scapitta, è uno dei palazzi più importanti della città.[44] Costruito tra il 1710 ed il 1714 è in stile Barocco piemontese e si affaccia Via Mameli creando un notevole impatto visivo con la sua imponenente facciata curvilinea. Di particolare interesse sono l'atrio e il cortile, ricchi di luce e colore.[44] La facciata, invece, datata 1780, segue lo stile neoclassico.[44]

Palazzo Sannazzaro

Di origine tardo-medievale, fu profondamente rimaneggiato durante il Settecento, epoca in cui assunse l'attuale aspetto barocco.[45] I segni della struttura originiaria (le monofore) sono ancora visibili sulla facciata e sul fianco destro del palazzo. L'autore del palazzo è ignoto, mentre si conosce il committente, Giovanni Battista Sannazzaro (che fu anche sindaco di Casale).[45] L'esterno è decorato in maniera sobria ed elegante; dopo il portone d'ingresso si accede al cortile, di grande effetto scenografico.[45]

Palazzo San Giorgio

Sorto sui resti di un palazzo precedente, fu costruito nel 1778; stilisticamente è un'opera di transizione tra il Rococò e il Neoclassico.[46] Ha una facciata ripartita in tre ordini con finestre contornate da stucchi. Il portale, formato da colonne binate, è sormontato da un balcone con balaustra in pietra ornata da quattro putti in marmo, rappresentanti le quattro stagioni.[47] Le stanze interne sono notevolmente decorate con affreschi e stucchi. Anche gran parte dell'arredamento è dell'epoca.[47] Nel cortile è possibile osservare parte dell'edificio preesistente, con sala affrescata dal Guala.[48] Attualmente il palazzo è sede dell'amministrazione comunale.[47]

Palazzo Magnocavalli

 
Palazzo Magnocavalli

Attribuito per affinità stilistiche a Benedetto Alfieri, si caratterizza per l'elegante atrio e per lo scalone che si avvita intorno a due colonne che crea un certo effetto monumentale, nonostante sia stato ricavato in uno spazio ristretto.[49]

Casa Tornielli

Costruita nell seconda metà del Quattrocento[50] (come dimostrano gli elementi stilistici), fu restaurato nel 1907 dalla famiglia Tornielli assumendo la forma attuale;[50] I primi interventi di restauro del palazzo ebbero inizio già tra il 1510 e il 1520, quando alcuni elementi del palazzo fuorno aggiornati al gusto rinascimentale.[50] Durante il Seicento ed il Settecento subì altri interventi, anch'essi che modificarono la struttura originaria.[50] Rimane comunque la più importante architettura gotica cittadina: la facciata è contraddistinta da quattro monofore ogivali. Superato il portone del XVI secolo (attribuito a Michele Sammicheli)[51], si accede ad un porticato con basse colonne tipiche rinascimentali che conduce al cortile.[52]

Teatro Municipale

 
Il teatro civico
 
La Torre civica

Casale disponeva già di un teatro, sorto nello stesso luogo di quello attuale, all'inizio del Seicento, chiamato Trincotto;[53] questo primo edificio fu trasformato nel 1673, anno in cui vennero aggiunti gli spalti.[53] Nel 1697, però, il teatro fu chiuso per difficoltà di gestione, per essere ricostruito interamente in legno nel 1703.[54] Nonostante ciò, però, tra il 1785 ed il 1786 fu costruito un nuovo teatro (su progetto di Agostino Vitoli),[53] più grande, inaugurato nel 1791 e arrivato fino ai giorni nostri.[55] Dai contemporanei fu considerato il miglior teatro del Regno di Sardegna dopo quello di Torino.[56] Durante il XIX secolo subì numerosi interventi di restauro tesi a proteggere le decorazioni e a salvaguardare la struttura da incendi.[55] L'edificio dispone di un prezioso interno con quattro ordini di palchi in mattone e loggione decorati con stucchi, dorature e velluti. Il palco reale è caratterizzato dalla presenza di vittorie e cariatidi, queste ultime opera di Abbondio Sangiorgio.[57]

Torre civica

A pianta quadrata, in mattoni, domina con i suoi 60 metri di altezza[58] tutta la città ed è uno dei suoi simboli; venne elevata probabilmente nel XI secolo,[59] assieme alla chiesa di Santo Stefano e ad altre due torri (Moneta, verso est, e Luxenta, verso sud) a scopo difensivo.[59] Nel XVI secolo fu ristrutturata e fu costruita la parte al di sopra dell'orologio, in stile rinascimentale (tranne la cupola, aggiunta in epoca sabauda)[60].[59] Nel 1731 e nel 1780 furono condotti altri resturi (l'ultimo causato da un fulmine che aveva danneggiato la cupola e l'orologio, che fu sostituito);[59] nel 1920, infine, un altro restuaro eliminò l'intonaco e la portò all'attuale aspetto.[59] In cima vi è una banderuola raffigurante lo stemma della famiglia Gonzaga: croce attornata da 4 aquile. Sulla torre 2 affreschi raffigurano lo stemma di Casale Monferrato.

Architetture militari

Castello dei Paleologi

 
Ingresso del castello

Costruito nel 1352 da Giovanni II Paleologo, per rafforzare le fortificazioni già esistenti, nel Quattrocento fu amplianto e trasformato da Guglielmo VIII Paleologo e Bonifacio V.[61] Dopo la pace di Cateau-Cambrèsis del 1559, passata la città in mano ai Gonzaga, l'edificio perse la sua funzione di dimora e fu trasformato nuovamente in fortezza;[61] vennero infatti potenziati i fianchi, le torri, furono aggiunti i rivellini (negli stessi anni ebbe inzio anche la costruzione della Cittadella).[61] Fino alla metà del XIX secolo il castello mantenne inalterata la struttura impostata dai Gonzaga. Dal 1856, poi, a causa della necessità di nuovi spazi urbani, iniziò la demolizione dei rivellini.[61] Tutt'ora il castello è in parte visitabile ed è diventato un contenitore culturale della città.[62] L'edificio ha pianta esagonale asimmetrica con torrioni angolari ed è circondato da un fossato. Sul portone principale, come simbolo del potere signorile, è presente un bassorilievo marmoreo raffigurante le insegne gentilizie dei signori del Monferrato: Aleramo, Paleologi e Gonzaga. Degni di nota sono i cammini di ronda e gli spettacolari sotterranei dell´ala occidentale ricostruiti nel Settecento, entrambi visitabili.[57]

Altro

Siti archeologici

Casale non ha sul suo territorio siti archeologici; tuttavia in varie zone della città e dell'agro, nel corso degli anni, sono emersi numerosi reperti archeologici come monete, vasi, necropoli, iscrizioni funerarie, la cosiddetta Tavola Bronzea (che riporta l'antico nome della città, Vardacate), resti di fortificazioni, databili dall'età romana al Medioevo.[2][63]

Aree naturali

Giardini pubblici

 
Vista dei giardini pubblici

Importante area verde all'interno della città sono i giardini pubblici situati tra viale Montebello e la stazione ferroviaria, estesi su una superficie di circa 90.000 metri quadrati.[64][65] Fin dal Settecento questa zona fu oggetto di rimboschimento, per iniziativa del marchese Alessandro Vincenzo d'Ormea,[64] governatore dell'epoca, che dopo aver ottenuto l'approvazione da parte di Carlo Emanuele III, diede ordine di piantare un migliaio di alberi ad alto fusto.[64] nell'Ottocento, il comune acquistò altre zone circostanti, allargando e ristrutturando i giardini.[65] I giardini furono dotati di estesi manti erbosi, 600 alberi ad alto fusto, 500 cespugli e 800 pianticelle di boschina (tra le quali piree, ligustrum, envoymus, pyracantha).[65] Durante il Novecento all'interno del parco trovarono posto anche alcune sculture, come il monumento ai Caduti (1929), caratterizzato dalle sculture in bronzo raffiguranti la primavera italica e del Fante, opera di Leonardo Bistolfi.[65] Oggi il parco annovera numerose specie di alberi e piante: gli alberi più numerosi sono gli ippocastani, ma sono presenti anche esemplari di Albizia, Olmo, Maclura Pomifera, Tiglio, Davidia Involucrata, Liriodendron, Magnolia, Platano, Betulla, Quercia, Faggio e Gingko Biloba.[65]

Area Attrezzata Sponde fluviali di Casale Monferrato

Nata nel 1911, questa area naturale si estende su 119 ettari. All'interno dell'area è situata anche la dismessa fabbrica Eternit, oggetto di archeologia industriale. Tra le specie ittiche che occupano la zona vi sono la trota marmorata, lo storione ed il temolo.[66] A seguito dell'alluvione del 2000, è in corso un'opera di sistemazione delle sponde.[67]

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[68]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2008 nel territorio comunale si registra la presenza di 3455[69] stranieri regolari (1639 maschi e 1816 femmine), pari circa all 9,6%[70] della popolazione casalese.

Di sotto sono elencate le nazionalità più consistenti:

Lingue e dialetti

Il dialetto parlato a Casale fa parte del dialetto piemontese. Tuttavia, come tutti i dialetti della zona del Monferrato, riceve numerose influenze liguri, lombarde e anche straniere.[71]

Religione

La religione più diffusa tra gli abitanti di Casale è il cristianesimo, soprattutto con la sua confessione cattolica.

Per quanto riguarda tale confessione, la città è sede della Diocesi di Casale Monferrato, fondata nel 1474 tramite bolla di Papa Sisto IV; si estende su 970 chilometri quadrati ed è suddivisa in 115 parrocchie.[72] Il territorio comunale, invece, è suddiviso in 16 parrocchie (la più grande delle quali è la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, con 6080 abitanti).[73]

Tuttavia sono presenti molteplici minoranze, sia di antica origine come quella ebraica, sia dirette conseguenze dell'immigrazione recente come quella islamica o ortodossa. Presenti in città anche i Testimoni di Geova[74] e gli evangelisti, che hanno anche un proprio luogo di culto.[75]

Istruzione

Scuole Superiori Statali

  • R.Jaffe: Professionale per i Servizi Commerciali
  • V.Luparia: Tecnico Agrario
  • C.Balbo: Liceo Classico, Liceo Linguistico, Liceo di Sienze Sociali, Liceo Socio-Psicopedagogico
  • Leardi: Geometra, Grafica Pubblicitaria, Ragioneria, Impresa Turistica
  • Palli: Liceo Scientifico
  • Sobrero: Chimica, Meccanica, Elettronica, Informatica

Università

  • Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro: Facoltà di Economia

Scuole Private

  • Artusi: Istituto Superiore Alberghiero
  • Alba Nuova: Liceo Artistico, Tecnico Aereonautico
  • Centro Studi Galileo: Scuola tecnica nell'energia, freddo e condizionamento

Musei

Il polo museale cittadino è composto dal Museo Civico (ricco di opere di artisti monferrini quali il Guala e il Moncalvo), la Gipsoteca Bistolfi e il Museo Ebraico. I primi due sono ubicati nell'antico convento di Santa Croce, il cui chiostro è decorato con dipinti del Moncalvo. L'ultimo sorge nella all'interno della sinagoga.

Personalità legate a Casale Monferrato

 
Anna d'Alençon
File:Lanza iii.jpg
Giovanni Lanza
 
Ascanio Sobrero
 
Facino Cane
 
Umberto Caligaris
 
Natale Palli con Gabriele d'Annunzio
 
Vittorio Accornero de Testa
 
Roberto Bolle

Eventi

  • Mostra mercato di San Giuseppe (intorno a metà marzo)
  • Riso&Rose (quattro fine settimana di maggio)
  • Mercatino dell'Antiquariato (ogni secondo week-end del mese, escluso agosto)
  • Festa del Vino e del Monferrato (intorno a metà settembre)
  • Casale Città Aperta (monumenti aperti e visita guidata gratuita ogni secondo week-end del mese)
  • Il Paniere (mercatino di prodotti biologici e gastronomia locale, ogni terzo weekend del mese)
  • OyOyOy (Festival internazionale di cultura ebraica)
  • La bisaccia del Pellegrino
  • Krumiri e Tartufi ( festa eno-gastronomica che si svolge tra l'ultima settimana di novembre e la prima di dicembre)
  • Casale Monferrato ospitò due puntate dell'edizione 1992 di Giochi senza frontiere.

Economia

Agricoltura

Casale è situata in un'area pianeggiante dove prevale la coltivazione del riso, ma comprende anche una splendida zona collinare limitrofa produttrice di pregiati vini (Barbera, Dolcetto, Grignolino,...) e sede di grandi aziende vitivinicole.

Industria

La città è anche sede di una nota industria dolciaria: la Bistefani, nonché una delle più importanti industrie dolciarie italiane.
Notevole è anche l'industria delle macchine rotative con l'importante azienda Cerutti.

Da ricordare inoltre la grande importanza che raggiunse la città come capitale del cemento per quasi tutto il '900 in quanto sede sino alla metà degli anni ottanta della nota industria Eternit (subendone purtroppo ancora oggi le nefaste conseguenze con un'alta mortalità dovuta all'esposizione da amianto); vi hanno, tra gli altri, sede oggi gli uffici direzionali della multinazionale del cemento Buzzi Unicem.

Molto importante per la città di Casale è il settore della refrigerazione, con circa 10 aziende di primissimo livello occupate nel settore. Si ricordano le vetrine refrigerate, i banchi frigo e i camion refrigerati con piastre eutettiche tra i prodotti che escono dall'industria del freddo di Casale. Da qualche tempo si parla anche di Distretto del Freddo Casalese, ma ad oggi ancora non si è raggiunti una intesa per la sua formazione. A Casale Monferrato nasce inoltre nel 1975 la più importante scuola di refrigerazione e di condizionamento d'Italia, migliaia di tecnici del freddo vengono ogni anno a Casale per partecipare ai periodici corsi di formazione del Centro Studi Galileo.

Infrastrutture e trasporti

 
Stazione di Casale Monferrato

Strade

Casale Monferrato è collegata alla rete autostradadale tramite la   Autostrada dei Trafori (Voltri - Gravellona Toce) tramite i caselli di pedaggio Casale Nord e Casale Sud. Inoltre Strade statali (SS457, SS31, SS596 dir), regionali (SR31) e provinciali (SP50, SP55) la collegano con i centri limitrofi.

Ferrovie

La città è servita anche da una stazione delle Ferrovie dello Stato, gestita da RFI, situata sulle linee Asti – Mortara, Chivasso – Casale Monferrato e Vercelli – Casale – Valenza.

Mobilità urbana

All'interno del territorio comunale casalese il trasporto pubblico urbano è gestito dall'A.M.C. s.p.a. (Azienda Multiservizi Casalese). L'azienda dispone di nove linee (per un totale di 168 km di lunghezza rete) che collegano i vari quartieri della città e le frazioni del comune.[76]

Casale fa inoltre parte dell'iniziativa C'entro in bici, un serivizio di bike sharing che vuole promuovere lo sviluppo della mobilità sostenibile.[77]

Sport

Lo sport a Casale è molto importante. Il calcio è rappresentato dall'Associazione Sportiva Casale Calcio fondato nel 1909. I nerostellati (soprannome dato dal colore nero delle maglie con una stella bianca sul cuore) furono la prima società a sconfiggere una squadra inglese professionistica, il Reading. Il Casale vinse uno storico campionato di serie A nel 1913/1914 sconfiggendo la Lazio per 7-1 a Casale e 2-0 in trasferta. Il Casale giocò sino al 1934 in Serie A e dopo alcune puntate in Serie B (campionato che vinse nel 1930) giocherà quasi sempre tra 3° e 4° serie nazionale. Nel 1977-78 sfiorò per l'ultima volta il calcio che conta arrivando seconda alle spalle dell'Udinese che salì in Serie B. Il Casale disputerà la stagione 2010/2011 nel girone A di Seconda Divisione della Lega Pro. A Casale esiste una seconda squadra calcistica, la U.S.D. Junior Calcio il cui impianto sportivo si trova a Oltreponte. La Junior Calcio milita, nella stagione 2010/2011, nel campionato di Prima Categoria.

La città di Casale non vive solo di calcio. Molto seguita è la Junior Casale Monferrato, la squadra di Basket che milita attualmente in Legadue, secondo campionato pofessionistico italiano.

Impianti sportivi

Galleria fotografica

Galleria storica

Amministrazione

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Gemellaggi

La città è gemellata con:

Note

  1. ^ Dati Istat al 31/12/2009, su demo.istat.it. URL consultato il 31-7-2010.
  2. ^ a b c Castelli, Roggero, p.10.
  3. ^ a b c d e Servizio Geologico d'Italia - Carta Geologica d'Italia, foglio n° 58, su apat.gov.it. URL consultato il 31-8-2010.
  4. ^ a b c d Servizio Geologico d'Italia - Carta Geologica d'Italia, foglio n° 57, su apat.gov.it. URL consultato il 31-8-2010.
  5. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani (a cura della Protezione Civile) (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 1-9-2010.
  6. ^ a b c Casale Monferrato:dati geografici - Comuni italiani.it, su comuni-italiani.it. URL consultato il 31-8-2010.
  7. ^ Piemonte - Le regioni d'Italia, su docushare.it. URL consultato il 1-9-2010.
  8. ^ Piemonte - Le bellezze d'Italia sul web, su lebellezzeditalia.it. URL consultato il 1-9-2010.
  9. ^ Sito ufficiale dell'Arpa Piemonte, su arpa.piemonte.it. URL consultato il 1-9-2010.
  10. ^ Classificazione climatica dei comuni italiani (D.P.R. 26 agosto 1993, n°412) (PDF), su efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL consultato il 1-9-2010.
  11. ^ Storia di Casale Monferrato, su 100enonpiu100.info. URL consultato il 31-8-2010.
  12. ^ Castelli, Roggero, p.17.
  13. ^ a b c d e Castelli, Roggero, p.21.
  14. ^ a b c d e f g h Castelli, Roggero, p.29.
  15. ^ a b c Castelli, Roggero, p.36.
  16. ^ a b Castelli, Roggero, p.40.
  17. ^ a b Castelli, Roggero, p.47.
  18. ^ a b c d e f g Castelli, Roggero, p.50. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "Ref6" è stato definito più volte con contenuti diversi
  19. ^ Castelli, Roggero, p.61.
  20. ^ a b Castelli, Roggero, p.63.
  21. ^ a b c Castelli, Roggero, p.68.
  22. ^ Processo Eternit: Casale Monferrato e 2.000 morti di cui nessuno parla, su logicokaos.blogspot.com. URL consultato il 31-8-2010.
  23. ^ A Casale la maledizione dell'amianto: ne ha uccisi moltissimi per ottant'anni, su ilnostrotempo.it. URL consultato il 31-8-2010.
  24. ^ Messa in sicurezza del territorio casalese dal Rischio Idrogeologico, su casaleonline.it. URL consultato il 31-8-2010.
  25. ^ Comuni italiani.it, su comuni-italiani.it. URL consultato il 31-8-2010.
  26. ^ a b c d e Castelli, Roggero, p.128.
  27. ^ a b Cattedrale di Casale Monferrato, su cattedralecasale.org. URL consultato il 2-9-2010.
  28. ^ a b Castelli, Roggero, p.133.
  29. ^ a b Castelli, Roggero, p.221.
  30. ^ a b Castelli, Roggero, p.229.
  31. ^ a b c d e Chiesa di San Domenico - Casaleonline.it, su casaleonline.it. URL consultato il 3-9-2010.
  32. ^ Castelli, Roggero, p.224
  33. ^ a b Castelli, Roggero, p.225.
  34. ^ Chiesa di San Domenico - Comune di Casale Monferrato, su comune.casale-monferrato.al.it. URL consultato il 3-9-2010.
  35. ^ a b c Castelli, Roggero, p.150
  36. ^ Chiesa di San Paolo - Casaleonline.it, su casaleonline.it. URL consultato il 2-9-2010.
  37. ^ a b Castelli, Roggero, p.106.
  38. ^ a b Chiesa di Santa Caterina - Casaleonline.it, su casaleonline.it. URL consultato il 3-9-2010.
  39. ^ a b c Castelli, Roggero, p.162.
  40. ^ a b c Castelli, Roggero, p.163.
  41. ^ Sito della Sinagoga di Casale Monferrato, su casalebraica.org. URL consultato il 2-9-2010.
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  44. ^ a b c Castelli, Roggero, p.144.
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  52. ^ Casa Tornielli - Casaonline.it, su casaleonline.it. URL consultato il 2-9-2010.
  53. ^ a b c Castelli, Roggero, p.100.
  54. ^ Castelli, Roggero, p.101.
  55. ^ a b Castelli, Roggero, p.103.
  56. ^ Castelli, Roggero, p.102.
  57. ^ a b Centro storico di Casale Monferrato - Casaleonline.it, su casaleonline.it. URL consultato il 4-9-2010.
  58. ^ Torre civica di Casale Monferrato, su castelliaperti.it. URL consultato il 3-9-2010.
  59. ^ a b c d e Castelli, Roggero, p.118.
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  61. ^ a b c d Castelli, Roggero, p.80.
  62. ^ Castello del Monferrato, su castellodelmonferrato.it. URL consultato l'8-9-2010.
  63. ^ Castelli, Roggero, p.25.
  64. ^ a b c Castelli, Roggero, p.190.
  65. ^ a b c d e Giardini pubblici - Comune di Casale Monferrato, su comune.casale-monferrato.al.it. URL consultato il 6-9-2010.
  66. ^ I parchi del Piemonte - Sito della Regione Piemonte, su regione.piemonte.it. URL consultato il 7-9-2010.
  67. ^ Parco Fluviale del Po e dell'Orba, su parcodelpo-vcal.it. URL consultato il 7-9-2010.
  68. ^ Dati tratti da:
  69. ^ Cittadini stranieri secondo demo Istat 2008, su demo.istat.it. URL consultato il 15-2-2010.
  70. ^ Cifra approssimata per eccesso.
  71. ^ Folklore Monferrino - Tradizioni del Monferrato, su casenelverde.eu. URL consultato il 1-9-2010.
  72. ^ Sito della Diocesi di Casale Monferrato, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato l'8-9-2010.
  73. ^ CCI - Dati Istituto Sostentamento per il clero 2006, su chiesacattolica.it. URL consultato l'8-9-2010.
  74. ^ I Testimoni di Geova e l'Olocausto - Triagolo di Vita, su triangoloviola.it. URL consultato l'8-9-2010.
  75. ^ Chiese cristiane evangeliche in Piemonte, su fontedivita.it. URL consultato l'8-9-2010.
  76. ^ Sito dell'A.M.C., su amcasale.it. URL consultato il 2-9-2010.
  77. ^ Iniziativa "C'entro in bici" - Comune di Casale Monferrato, su comune.casale-monferrato.al.it. URL consultato il 3-9-2010.

Bibliografia

Template:Bibliografia Template:Bibliografia ISBN 88-7889-029-4 Template:Bibliografia Template:Bibliografia

  • «Studium», Blasonario Casalese, Instituto International de genealogia y heraldica, Madrid, Studium Accademia di Casale e del Monferrato, a cura di Pier Felice degli Uberti e Marco Canova 1985, 62 tav, tiratura 500 copie
  • R. Grigliè, Invito al Monferrato, Andrea Viglongo & C. Editori, 1976
  • V.DE Vit, "Il Lago Maggiore, Stresa e le Isole Borromee", vol.IV, Prato 1878
  • Carlo Ibano, "Iscrizione del Can.teol.Cav.Carlo Albano pei solenni funerali dell'Avv.Cav.Cesare Cobianchi, celebrati il 1 luglio 1867, nella chiesa di San Filippo in Casale Monferrato", Tip.Corrado - 1867

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