Tifoseria della Società Sportiva Lazio
La storia della tifoseria della Società Sportiva Lazio comincia verso la fine degli anni sessanta, periodo di sollevazioni giovanili in cui piccoli gruppi di ragazzi riempirono le gradinate dello Stadio Olimpico di Roma; essi appartenevano a vari gruppi: Tuparamos, Aquile, Ultras, Vigilantes, NAB, CAST, Marines.

Storia
I Circoli degli anni '50: primi in Italia
La tifoseria laziale detiene un invidiabile primato italiano: è stata la prima, già nel secondo dopoguerra, ad annoverare la nascita di un Club ti tifosi. Era il 1951, a Roma nacquero i Circoli Biancocelesti. Successivamente vennero i Club e nella fine degli anni '60 i primi leader carismatici, i capo popolo, come Leonida e Luciano. Tutta la storia della tifoseria laziale è raccontata dallo scrittore romano Maurizio Martucci, autore nel 1996 del libro Nobiltà Ultras dal 1900. Un secolo di storia, documenti e immagini della tifoseria laziale.
La fondazione degli Eagles' Supporters
Negli anni '70 la nascita del movimento ultras e di un nuovo capo tifo: Goffredo il Tassinaro. Tuttavia erano gruppi disuniti e cosi nel 1971 nasce la storia del primo vero importante gruppo ultras della Curva Nord: i Commandos Monteverde Lazio, in seguito C.M.L. '74. Nel 1976 invece nascono i G.A.B.A. (Gruppi Associati Bianco Azzurri), che l'anno seguente cambieranno denominazione in Eagles' Supporters, i Sostenitori delle Aquile, che per 15 anni guideranno la Curva Nord.[1][1]
Dal 1978 al 1987
Nel 1978 appariranno per la prima volta in Curva Sud i Viking Lazio; lo stesso anno gli Eagles' Supporters decideranno di trasferirsi in Curva Nord seguiti dal resto della tifoseria tranne che dai Viking Lazio, che li seguiranno due anni dopo. Nel corso degli anni ottanta la Curva Nord verrà ammirata ed imitata nel resto d'Italia distinguendosi per calore, passione ed originalità, come dimostrato dalle parole scritte su di un lunghissimo striscione che appare nella Nord per la prima volta in occasione di un Lazio-Roma del 1985 e che recita: Solo i vili e i mediocri conoscono la sconfitta, noi siamo grandi e risorgeremo. Intanto i supportres biancocelesti stringono gemellaggi con baresi, torinisti e triestini.
Gli irriducibili
Gli Irriducibili sono il gruppo Ultras più importante e numeroso della tifoseria organizzata calcistica della Lazio, ed uno dei gruppi storici del tifo nazionale. Il gruppo si colloca all'interno dello Stadio Olimpico di Roma, assieme alla maggior parte della tifoseria biancoceleste, nel settore Curva Nord, nel tempo è divenuto il gruppo di riferimento della tifoseria laziale.
Il gruppo nasce nel 1987[2], dalla precedente Associazione Mr. Enrich, affiancandosi all'allora gruppo trainante della Curva Nord, gli Eagles' Supporters, scioltisi all'inizio degli anni novanta. Numerose sono state, negli anni, le enormi coreografie organizzate dal gruppo nei Derby di Roma, come il bandierone col simbolo del gruppo che copriva tutta la curva o come l'entrata degli stessi in curva, travestiti da astronauti e con dei grandi palloncini rappresentanti il Sistema Solare, con lo striscione "Il futuro ci appartiene". Ingranditosi negli anni a partire dalla sua fondazione, è finito spesso in cronaca per incidenti da stadio, diffide, e per la morte in uno scontro a fuoco (1998) di uno dei suoi esponenti di spicco: il trasteverino Claudio Marsili, detto Cupido.[1] Sono clamorose alcune iniziative degli Irriducibili, come quella di scendere in piazza e bloccare il trasferimento dell'idolo Beppe Signori dalla Lazio al Parma.
Il tifo
Gli irriducibili rivoluzioneranno il modo di tifare della Curva Nord: niente più tamburi ma tifo all'inglese. Ma anche esibizione di simboli politici legati all'estrema destra, cori razzisti (da ricordare l'accoglienza che per mesi fu riservata allo stadio e sui muri di Roma al centrocampista di colore Aron Winter) e una progressiva tendenza alla gestione manageriale della curva. Su tutto ciò, inevitabilmente, nascono contrasti con gli Eagles' Supporters, che negli anni vedono progressivamente eroso il loro ricambio generazionale e che, dopo numerose aggressioni subite in casa e in trasferta dagli stessi Irriducibili, decidono lo scioglimento all'inizio del 1993.[1]
L'Orientamento politico
Politicamente il gruppo è schierato, ma dalla fine degli anni '90 ha deciso di non esporre simboli politici allo stadio (eccezion fatta per le gare contro avversari "politici" come il Livorno).[senza fonte]
Nel 1999 la curva espose uno striscione in omaggio al leader paramilitare nazionalsocialista serbo Željko Ražnatović (meglio noto come Arkan), così nel 2001 ne espose uno in omaggio a Carlo Giuliani, ucciso da un colpo di pistola esploso dal carabiniere Mario Placanica negli scontri di piazza tra forze dell'ordine e dimostranti durante il G8 di Genova.[1]
Simbolo
Il simbolo del gruppo è Mr. Enrich, disegnato nell'atto di sferrare un calcio e compreso in uno stemma a righe verticali biancocelesti. È spesso usato, in diverse posture, per gli adesivi ed altro materiale del gruppo. La postura sferrante il calcio ha anche generato il motto, parodiante la trasmissione satirico-sportiva di Raidue: «Irriducibili: Quelli che il calcio... te lo danno in bocca».
Gemellaggi
Con l'arrivo di Sergio Cragnotti la Lazio torna a giocare in Europa. La Curva Nord in questo periodo, oltre che con interisti e veronesi, stringe rapporti con i tifosi di Real Madrid, Chelsea, PSG ed Espanyol, oltre che con quelli del Levski Sofia, più che altro per affinità politiche. Masse di laziali conquistano anche le platee continentali: 4.000 a Dortmund, Londra, Vienna, 20.000 a Parigi per la finale di Coppa UEFA, 15.000 a Birmingham per la finale di Coppa delle Coppe e 10.000 a Montecarlo (pur con soli 3500 biglietti a disposizione) per la Supercoppa europea.
Anni 2000
Il campionato 2002/2003 è un anno importante per gli Irriducibili che giungono al loro quindicesimo anno di militanza ultras. Nello stesso anno la Lazio decide di consegnare alla Curva Nord la maglia numero 12, che da quel giorno non verrà più indossata da alcun giocatore. La Curva continua ad essere guidata dagli Irriducibili; insieme a loro ci sono il C.M.L. '74, i Viking Lazio, gli Ultras, la Banda Noantri, il gruppo Anni '70, i Veterani in Tribuna Tevere e la Legione Mr.Enrich nella Curva Sud-Maestrelli, insieme alle Ardite Schiere. Nel 2006 si sciolgono i Viking mentre la Banda Noantri chiude momentaneamente i battenti decimata dalle diffide. Sempre nel 2006 nasce l'Associazione Sodalizio che raccoglie tifosi da tutta Italia nel settore della Tribuna Tevere. Nato dal gruppo Veterani, il Sodalizio è un nuovo coordinamento di tifosi biancocelesti. Il 24 marzo 2010, in occasione della partita Lazio-Siena, vengono distribuiti dei volantini in cui si comunica che da li in avanti i gruppi più importanti della curva nord,tra cui gli Irriducibili, CML, MCM, ecc.. si fonderanno sotto un unico gruppo chiamato CURVA NORD GABRIELE SANDRI.
Paparelli e Sandri: "martiri" della Lazialità
La tifoseria laziale porta nel cuore due tifosi scomparsi in epoche e per cause diverse.
Nel 1979 allo Stadio Olimpico, poco prima del derby Roma-Lazio, in Curva Nord venne ucciso da un razzo sparato dalla Curva Sud romanista il tifoso laziale Vincenzo Paparelli. Il razzo lo colpì mortalmente all'occhio. La tragedia oggi è ricordata da una targa affissa in Curva Nord.
Nel 2007 il giovane tifoso laziale Gabriele Sandri venne ucciso sull'Autostrada del Sole mentre era in macchina per andare a Milano a seguire la trasferta Inter-Lazio. Ad ucciderlo, senza motivo e senza un movente riconducibile al calcio, il poliziotto Luigi Spaccarotella che gli esplose un colpo addosso. Oggi a Roma c'è il Parco Gabriele Sandri.
Sia la storia di Vincenzo Paparelli che quella di Gabriele Sandri sono state ricostruite e raccontate nei libri di Maurizio Martucci.
Bibliografia
- Maurizio Martucci, Nobiltà Ultras dal 1900, un secolo di storia, documenti e immagini della tifoseria laziale, De Marco-Piscitelli, 1996, ISBN.
- Maurizio Martucci, Cuore tifoso. Roma-Lazio 1979, Un razzo ha distrutto la mia famiglia, Gabriele Paparelli racconta, Roma, Sovera Multimedia, 2009, ISBN 9788881248629.
- Maurizio Martucci, 11 Novembre 2007, l'uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica, Roma, Sovera Multimedia, 2008, ISBN 9788881247875.
Note
Voci correlate
Informazione generica
Gruppi organizzati