Traghettamento ferroviario Civitavecchia-Golfo Aranci
Il traghettamento ferroviario Civitavecchia-Golfo Aranci, oggi sospeso, consisteva in servizi di linea marittima per il trasporto di persone, veicoli e rotabili ferroviari effettuati con traghetti tra il porto di Civitavecchia (nel Lazio settentrionale) e il porto di Golfo Aranci in Sardegna.
A Golfo Aranci esiste una stazione d'imbarco per la linea ferroviaria verso Cagliari.
Storia
Il primo traghettamento di rotabili ferroviari interessante la rotta della Sardegna avvenne nel 1928 e per motivi legati a impellenti necessità di trasferimento di nuovi veicoli e locomotive a vapore a scartamento ordinario dalla terraferma all'isola [1] per sostituire quello ormai obsoleto e inadeguato ereditato dalla vecchia Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde; il collegamento avvenne tra il porto di Civitavecchia e Terranova Pausania utilizzando la nave traghetto Messina, distolta dal servizio sullo Stretto di Messina, che in tutta una serie di viaggi trasportò ben 90 locomotive a vapore, 50 carrozze viaggiatori e 1300 carri nerci. Il tutto venne svolto mediante l'installazione di ponti mobili provvisori che vennero utilizzati, alla bisogna, in altre occasioni successive. Nonostante le varie istanze, tuttavia, fu solo dopo la seconda guerra mondiale che si ricomonciò a parlare di un collegamento regolare di traghetti e il 24 ottobre 1955 il Ministro dei Trasporti Angelini relazionò alla Camera dei Deputati circa la possibilità di realizzarlo. Il 1 agosto 1956 il Consiglio dei ministri, il cui presidente era Antonio Segni il futuro Presidente della Repubblica, deliberò il piano di finanziamento a cura della Cassa del Mezzogiorno dell'opera. L'anno dopo, in una riunione dei ministri competenti dell'epoca, venne deciso di affidare alle Ferrovie dello Stato il compito di realizzarla. Individuato nel percorso Civitavecchia - Golfo Aranci il percorso più breve (115 miglia) si procedette alla costruzione dei moli, delle invasature e dei ponti mobili. Il 1 ottobre 1961 venne inaugurato il servizio di traghettamento ferroviario con la prima nave, la Tyrsus alla quale, il 29 gennaio si affiancò nel servizio la gemella Hermaea[2].
Il successo fu immediato e a dicembre del primo anno (1962) erano stati trasportati circa 20.000 carri merci, altrettante autovetture e 50.000 passeggeri. Tuttavia si raggiunse presto la saturazione determinando la necessità di contingentamento e di prenotazione. Nel 1965, il 12 agosto, entrò in servizio la terza nave, la Gennargentu e il 16 aprile del 1969 la quarta, la Gallura. L'entrata in servizio delle due navi portò a 59.000 il numero di carri trasportati nel 1971 ma il problema divenne insolubile per quanto riguardava il trasporto di autoveicoli nel periodo estivo data la scoperta turistica della Sardegna. Nel 1974 le FS distaccarono temporaneamente in sussidio la nave San Francesco di Paola della flotta dello Stretto di Messina e così venne fatto negli anni successivi fino al 1982 quando entrò in servizio la nuova e più capiente nave traghetto Garibaldi. Anche questa volta si raggiunse presto la ormai cronica situazione di traghettamento estivo. Nel 1985 per far fronte alle esigenze del traffico turistico stagionale venne distaccata per un mese, da Messina a Civitavecchia, la nuova nave traghetto Villa anch'essa in grado di operare sulla rotta della Sardegna. Negli anni successivi venne ordinata all'industria cantieristica la nuova nave Logudoro.
Il processo di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato iniziato a gennaio 1986 che ha portato allo scorporo del settore navigazione FS e alla creazione della società per azioni Bluvia ha comportato tuttavia il progressivo abbandono delle attività di trasporto ferroviario marittimo con accantonamenti di navi, poi di alienazione delle stesse. Nei primi anni duemila era rimasta in servizio solo la Garibaldi, mentre nell'aprile 2008 la società annunciava la cessazione del servizio di traghettamento per il 30 giugno[3]. Nel mese di ottobre del 2009 risultava già aggiudicata la vendita delle due navi traghetto Sibari e della Garibaldi.[4][5]
Le navi
| Nome | Lunghezza m | N° binari | Velocità in nodi | Capacità max di passeggeri | Anno di inizio/disarmo | Note |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Tyrsus | 121 | 3 | 18 | 494 | 1961/2002 | 44+30 autovetture-28 carri ; demolita nel 2005 |
| Hermaea | 121 | 3 | 18 | 494 | 1962/1998 | 44+30 autovetture-28 carri ; demolita 1999 |
| Gennargentu | 122,18 | 3 | 18,8 | 608 | 1965/1999 | 85 autovetture- demolito in Turchia nel 2001 |
| Gallura | 121 | 3 | 18,8 | 608 | 1969/2001 | demolito in Turchia nel 2002 |
| Garibaldi | 146 | 4 | 20,3 | - | 1985/ | 80 carri- alienato per demolizione nel 2009 |
| Logudoro | ? | 4 | ? | ? | ?/? |
Note
- ^ F.Barbieri,Il collegamento marittimo con la Sardegna,p.695
- ^ F.Barbieri,Il collegamento marittimo con la Sardegna,p.697
- ^ Interpellanza alla Camera dei deputati,(5-00043)Seduta n. 10 del 28/5/2008, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
- ^ RFIcomunica:Aggiudicato l'appalto:DLE.PA.2009.049 - Mediazione marittima per la vendita della nave traghetto Sibari e della nave traghetto Garibaldi facenti parte della flotta della Direzione Navigazione di RFI SPA.
- ^ Sulla rottamazione della Garibaldi veniva presentata lunedì 11 gennaio 2010, seduta n.263 della Camera dei Deputati, l'interpellanza 2-00574 presentata dalla deputata Amalia Schirru
Bibliografia
- Francesco Barbieri, Il collegamento marittimo con la Sardegna, Roma, Cifi,La Tecnica Professionale, pp. 695-700, 1986.