Ardashir I
Ardashir I (in greco Artaxerxes) fu il fondatore della dinastia sasanide, che regnò in Persia dal III al VII secolo. Ardashir fu Gran Re dal 224 al 241.
La conquista della Persia
Alla fine del II secolo, quando Ardashir nacque, l'impero arsacide era suddiviso in vari regni vassalli dello scià dotati di ampia autonomia. Uno di questi era il regno di Ishtakr (presso Persepoli, nel Fars) governato da Gochihr, di cui era vassallo Papak (o Babak), padre di Ardashir. Papak divenne re dopo aver ucciso Gochihr, e nominò il figlio maggiore Shapur (Sapore) a suo successore nonostante l'opposizione dello scià. Ardashir fu nominato argabad, sovrintendente militare, di Darabgerd (oggi Darab, Iran) e presto iniziò una serie di guerre contro i regni vicini che sconfisse e sottomise.
Alla morte di Papak, Ardashir contese il potere al fratello Shapur che infine eliminò, assumendo il titolo di re nel 208. Dopo aver domato una rivolta a Darabgerd, si lanciò alla conquista delle province di Isfahan e Kerman e stabilì la sua capitale a Guz (oggi Firuzabad, Iran) chiamandola Ardashir-Khurreh, la gloria di Ardashir, una città a pianta perfettamente circolare del diametro di 1950 m i cui resti sono ancora visibili.
La sua attività espansionistica attirò l'attenzione di Artabano IV, Gran Re dell'impero parto, che marciò contro di lui nel 224 a Hormizdeghan. Artabano fu ucciso e la maggior parte dell'aristocrazia persiana passò allora a fianco di Ardashir, che completò la conquista delle province occidentali dell'impero parto. Nel 226 entrò in Ctesifonte e si fece incoronare Shahanshah (re dei re) prendendo il nome di Dariardashir (Dario Ardashir), segnando la fine dell'impero dei parti e l'inizio di quello sasanide.