Destinazione... Terra!
Destinazione... Terra! è un film del 1953 diretto dal regista Jack Arnold. È considerato uno dei classici del cinema di fantascienza.
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Durata | 81 min |
Regia | {{{regista}}} |
Trama
Un meteorite infuocato, illumina il cielo e cade a terra nei pressi della cittadina di Sand Rock, Arizona, interrompendo un bacio di due amanti. John Putman, astronomo dilettante e la sua fidanzata, Ellen Fields, accorrono sul luogo dove è avvenuto l'impatto, una vecchia miniera e scoprono che l'oggetto caduto in realtà è una navicella spaziale, esagonale e simile ad un grosso cristallo luminescente. Una frana nasconde la navicella e quando Putnam racconta in paese quello che ha visto, nessuno gli crede. Nei giorni successivi, diverse persone del luogo scompaiono. Ricompaiono in pochi e mostrano un comportamento bizzarro meccanico, sembrano distratti e non sono normali. Lo sceriffo si convince che qualcosa non va e organizza una battuta di caccia contro gli alieni. Solo Putnam cerca una soluzione pacifica e va da solo alla miniera a parlare con gli extraterrestri. Gli alieni gli spiegano che hanno avuto un guasto e sono precipitati involontariamente sulla Terra, perciò hanno replicato alcuni individui terrestri per riparare la navetta senza destare sospetti. Putnam riesce in estremis ad evitare un conflitto, che per i terrestri sarebbe stato perdente.
Critica
Rarissimo film, andato a lungo creduto perso per sempre in Italia. Il regista Arnold, nel tempo, è stato rivalutato per le sue ispirazioni geniali e all'avanguardia negli anni 1950. Il critico cinematografico John Baxter, Brosnan e altri critici hanno sottolineato che nell'imperante paranoia persecutoria degli anni cinquanta, Destinazione Terra rappresenta il più coraggioso film sugli alieni. In questo film per la prima volta gli alieni sono presentati con un buon carattere, senza nessuna mira invasiva, si impossessano degli essere umani, solo per clonarne qualcuno a scopo utilitario. Arnold produce atmosfere delicate e cariche di molteplici significati e simbolismi, tratteggiando l'uomo di fronte all'Universo e all'ignoto: nel deserto si vede un uomo comune che fatica per conquistare la propria migliore immagine. In questo film gli invisibili alieni, rappresentano la parte migliore dell'animo umano, quella parte che John Putnam non ha ancora potuto realizzare e solo quando il protagonista si viene a trovare in modo drammatico e traumatico, di fronte all'altro se stesso, riesce, in modo catartico, a realizzare la propria natura umana.
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- L'invasione degli ultracorpi, gli uomini sono clonati e sostituiti da alieni per mezzo di enormi baccelli, realizzando una simbiosi uomo-alieno, nella quale l'uomo mette il corpo e l'alieno la mente. Uno dei temi più orribili fra le disavventure che possano capitare all'uomo e simbolo della più temuta malattia psichiatrica, la schizofrenia, definita il "cancro del cervello"[senza fonte].
- Il pianeta proibito, uno scienziato buono e geniale lotta contro la propria immagine subcoscia bestiale e distruttiva, che viene materializzata per mezzo di una avanzata tecnologia. Anche qui l'uomo buono, a propria insaputa, viene posseduto dal proprio inconscio, non a caso il titolo alternativo di questo film è I mostri dell'Id.
- It Came from Outer Space II, del 1996 per la regia di Roger Duchowny, scialbo ed inutile remake.