TG1

notiziario e testata giornalistica della Rai

Il TG1 è il telegiornale di Rai 1, primo canale della RAI, televisione di stato italiana.

Anno{{{anno prima visione}}}
Lingua originaleitaliano
Rapporto1,78:1

Storia del TG1

Il primo direttore della testata, all'indomani della riforma RAI del 1975 che rendeva autonome le linee editoriali dei TG e dei GR, fu il democristiano Emilio Rossi. Diresse la testata in quelli che furono noti come gli anni di piombo e fu anche vittima di un attentato delle Brigate Rosse il 3 giugno 1977.

Le caratteristiche iniziali del neonato TG sono l'approfondimento, specialmente nell'edizione delle 20, che si conclude sempre con la rubrica Dentro la notizia.

Il primo conduttore del Tg1, che raccoglieva l'eredità del vecchio telegiornale unico, fu Emilio Fede in coppia con Bianca Maria Piccinino nell'edizione diurna. Nell'edizione serale il telegiornale veniva condotto da Massimo Valentini, che successivamente si sarebbe alternato, per cinque anni, con Emilio Fede. Altri volti noti erano i conduttori Bruno Modugno, Angela Buttiglione, Marcello Morace, Alberto Masoero, Alberto Michelini, Giuseppe Vannucchi, Liliano Frattini, Claudio Angelini, Ottavio Di Lorenzo.

In redazione vi erano altri giornalisti noti: Arrigo Petacco, Diego Cimara, Fulvio Damiani, Giuseppe Lugato, Adalberto Manzone, Mimmo Sacco, Dante Alimenti, Vittorio Citterich, Nuccio Fava, Paolo Frajese, Massimo Olmi, Mino Damato, Piero Forcella, Romano Battaglia, Elio Sparano e Bruno Vespa.

Le pagine della politica, nelle edizioni serali, erano firmate da Pierantonio Graziani, quelle dello sport da Paolo Valenti, Gian Piero Galeazzi, Beppe Viola e dal telecronista Nando Martellini.

Attualmente la pagina sportiva del Tg1 è curata da Fedele La Sorsa, Mario Barteletti, Donatella Scarnati e Marco Franzelli. Quest'ultimo diventerà, prima conduttore di Unomattina, e poi conduttore dell'edizione delle 17 del Tg1.

Tra gli speaker vi erano inizialmente Luigi Carrai e Giuseppe D'Amore; a loro si aggiunsero Roberto Di Palma e Adriana Retacchi.

Art director della testata è stato Giuseppe Rogolino dal 1985 al 1999. Sotto la direzione di Albino Longhi, Rogolino diede origine al logo e ai colori di testata giallo e blu. Autore di molte sigle televisive tra cui: Tg1 Sette, Tg7, Tv7, 90º Minuto, Meteo (1986-2005), TG Ragazzi (1º Versione), Italia Sera, Tg1 (ed. 1990), Linea Diretta, Primissima.

A seguito della riforma del 1975, in origine, dal 1 gennaio 1976, vi erano tre edizioni: alle ore 13,30, alle 20, e quella della notte. La domenica alle ore 13 andava in onda per 50 minuti TG l'UNA, un rotocalco di attualità e approfondimento con ospiti in studio e servizi filmati a cura di Alfredo Ferruzza, condotto prevalentemente da Paolo Cavallina, Enzo Stinchelli, Elio Sparano, Romano Battaglia, Giuseppe Breveglieri e Melo Freni, interrotto alle 13,30 da una breve edizione di 10 minuti del TG1.

Diana De Feo e Giorgio Ponti curarono Almanacco del giorno dopo, striscia quotidiana trasmessa per quindici anni. Vengono assorbite dal TG1 le rubriche Che tempo fa? e Il tempo in Italia (vedi Meteo1).

All'inizio degli anni ottanta vengono aggiunte l'edizione pomeridiana delle 17 e quella di mezza sera, condotta inizialmente da Tiziana Ferrario. In questi anni, in cui si afferma l'emittenza privata e commerciale, anche nella TV di Stato la pubblicità, per la prima volta, entra nei TG, che separano le notizie sportive o economiche dalle altre inserite nella prima parte. La "redazione cronaca", in pratica un "giornale nel giornale" per le molteplici competenze in quel tempo attribuitele (cronaca bianca e nera, cronaca estera, medicina, moda, ambiente, scienza) era diretta da Andrea Melodia e successivamente da Roberto Morrione. Vice Caporedattore era Massimo Valentini che conduceva pure l'edizione delle ore 20, capi servizio Angela Buttiglione e Sergio Modugno. Tra i redattori figuravano Giulio Sciorilli Borrelli, Maurizio Beretta e Barbara La Porta Scaramucci, che in seguito ricopriranno ruoli di primo piano nell'Azienda.

Negli anni novanta, con l'agguerrirsi della concorrenza esterna alla TV di Stato e la nascita del Tg5 di Enrico Mentana, già redattore e conduttore delle edizioni di mezza sera del Tg1, avviene il restyling della testata, che viene chiamata Telegiornale UNO: il vecchio logo, che negli anni aveva subito solo qualche piccolo cambiamento, cede il posto al nuovo, composto dalla scritta "UNO", a caratteri cubitali. Artefice del nuovo look è il direttore Bruno Vespa che commissiona a Gianni Boncompagni anche la progettazione di uno sfondo, composto da uno schermo video wall che trasmette una redazione virtuale, improntato allo stile americano, ma la sigla musicale resta sostanzialmente invariata.

Tra il 1993 e il 1994 esplode lo scandalo delle false "note spese" degli inviati RAI, che coinvolge molti nomi noti del video, e si conclude con una serie di provvedimenti disciplinari. La vicenda si apre con il licenziamento dell'inviato Enrico Massidda. Maria Giovanna Maglie viene "invitata" a dimettersi, mentre per più di una trentina tra giornalisti e tecnici anche di altre Testate RAI, tra cui Paolo Di Giannantonio, Giovanna Botteri, Massimo De Angelis, Filippo Landi e Giuseppe Bonavolontà, l' U.S.I.G.R.A.I., il sindacato giornalisti RAI, ottiene il ritiro delle lettere di licenziamento già firmate. Viene invece licenziato Giancarlo Infante, quest'ultimo all'epoca corrispondente da Londra. Altri nomi noti evitano l'espulsione con la restituzione di ingenti somme di denaro all'Azienda.

Nel 2000, dopo una polemica con la Commissione di Vigilanza RAI presieduta da Mario Landolfi (Alleanza Nazionale), il direttore del Tg1 Gad Lerner si dimette. Il motivo della polemica è la messa in onda di alcune immagini violente all'interno di un servizio di David Sassoli sul tema della pedofilia, trasmesse sia dal Tg1 che dal Tg3 diretto da Nino Rizzo Nervo.

Nel 2006 al termine dell'edizione delle 20 va in onda DopoTG, condotto dal direttore Clemente J. Mimun, già direttore del Tg2 e vicedirettore del Tg5 e attuale direttore del Tg5.

File:TG1.jpg
Il vecchio logo del TG1

All'interno di una puntata di DopoTG il ministro Roberto Calderoli ha mostrato una t-shirt che riproduce una vignetta satirica su Maometto: la vicenda ha sollevato violente reazioni nel mondo islamico (tra cui un assalto al consolato italiano di Bengasi, in Libia[1]) causando un incidente diplomatico con alcuni paesi arabi dove sono accadute violente manifestazioni con la morte di alcune persone[2]. Il ministro si è in seguito dichiarato pentito di aver indossato la maglietta[3].

Il 13 settembre 2006 il consiglio d'amministrazione della RAI, su indicazione della maggioranza di centrosinistra guidata da Romano Prodi, ha nominato direttore del Tg1 il giornalista Gianni Riotta, che ha preso il posto di Mimun.

Il 12 ottobre 2006 Riotta, sfruttando la notevole capacità giornalistica della conduttrice Maria Luisa Busi, ha inaugurato con successo [4] la via dell'editoriale da studio. Dal settembre 2007 il Tg1 ha rinnovato le vesti grafiche e gli studi televisivi (uno per le edizioni del mattino, uno per le altre edizioni, uno per gli speciali e Tv7). Il nuovo impianto scenografico è stato, peraltro, progettato da 2 scenografi della Rai: Carlo Canè e Flaminia Suri. Autrice della nuova sigla e della linea grafica è Federica Pedercini (graphic designer Rai che ha realizzato anche le sigle di TV7, Benjamin, Terra e Sapori, Tg1 Le idee, Tg1 Storia). Dal gennaio 2008 fino a giugno 2009 le informazioni di politica interna venivano date, in entrambe le principali edizioni (13.30 e 20.00), con il nuovo formato della nota politica.

Il 18 gennaio 2009 il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, in un articolo su Il Tempo, dichiara: "...il Tg1 che sembra orientato con il centrosinistra"[4].

Il 25 marzo 2009 vengono introdotte le didascalie all'interno dei servizi del TG, che ne spiegano il loro contenuto (una pratica già avvenuta all'inizio degli anni novanta dal Tg2 e attualmente anche dal Tg5) tuttavia questa pratica viene utilizzata solo per le edizioni principali delle 13.30 e delle 20.00 dove in quest'ultima, nei giorni di estrazione vengono utilizzati anche per "accogliere" i numeri del superenalotto.

Il 30 marzo 2009 il direttore Gianni Riotta rassegna le dimissioni per dirigere la testata giornalistica Il Sole 24 Ore al posto di Ferruccio De Bortoli passato nella stessa giornata al Corriere della Sera.

A seguito del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, il Tg1 viene fortemente contestato e accusato di sciacallaggio mediatico per avere esaltato, nell'edizione delle 13:30 del giorno successivo, i dati di ascolto delle edizioni dedicate al terremoto stesso[5][6].

Subentra come direttore ad interim Andrea Giubilo (già direttore del Tg3), fino alla nomina di Augusto Minzolini, attuale direttore del telegiornale.

La direzione di Minzolini è oggetto di contestazione in ambito politico e giornalistico[7] per le scelte inerenti agli argomenti trattati, con particolare riferimento alle "omissioni" sulle vicende riguardanti le frequentazioni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, al centro di un caso politico e mediatico. Ha generato polemiche anche l'editoriale di Minzolini durante l'edizione della sera del 3 ottobre 2009, in cui definiva "incomprensibile" una manifestazione di piazza del sindacato unitario dei giornalisti, FNSI, indetta "per la libertà di stampa". La scelta del direttore di schierarsi pubblicamente è stata contestata dallo stesso comitato di redazione, che ha richiesto delle verifiche ai vertici dell'azienda Rai[8].

Rubriche

Rubriche attualmente in onda:

  • Unomattina (dal lunedì al venerdì, dalle 6.45 alle 10, in collaborazione con Rai 1)
  • Speciale TG1 (domenica, in seconda serata)
  • Tv7 (venerdì, in seconda serata)
  • Tg1 Economia (dal lunedì al Venerdì, ore 14.00)
  • Do Re Ciak Gulp! (sabato, all'interno del TG delle ore 13.30)
  • Terra e sapori (venerdì, all'interno del TG delle ore 13.30)
  • Un minuto di storia (all'interno del TG delle ore 8.00)
  • Tg1 Storia (all'interno di Unomattina)
  • Tg1 Turbo (lunedì, all'interno del TG delle ore 8.00)
  • Tg1 Musica (martedì, all'interno del TG delle ore 8.00)
  • Tg1 Cinema (mercoledì, all'interno del TG delle ore 8.00)
  • Tg1 Mostre ed eventi (giovedì, all'interno del TG delle ore 8.00)
  • Tg1 Teatro (venerdì, all'interno del TG delle ore 8.00)
  • Tg1 Billy (Tg1 Libri) (domenica, all'interno del TG delle ore 13.30)

Edizioni attuali (aggiornate al 12 settembre 2010)

  • Tg1 Mattina: In onda alle 8:00 dal lunedì al venerdì (all'interno di Unomattina, durata 30 minuti) e il fine settimana (all'interno di Mattina in Famiglia, durata 20 minuti). Sempre dal lunedì al venerdì il Tg1 si articola in diverse edizioni Flash alle 7:00, 7:30, 9:00 e 9:30 all'interno di Unomattina, e alle 11:00 c'è un'edizione flash. Nel fine settimana le edizioni flash vanno in onda alle 7:00, 9:00 e 9:30 all'interno di Mattina in Famiglia.
  • Tg1 ore 13:30: In onda alle 13:30 tutti i giorni (durata 25 minuti).
  • Tg1 ore 17:00: In onda alle 17:00 circa dal lunedì al sabato (durata 10 minuti), mentre ogni domenica alle 16:30 (per i non utenti).
  • Tg1 ore 20:00: In onda alle 20:00 tutti i giorni (durata 30 minuti)
  • Tg1 sessantasecondi: In onda tra la prima e la seconda serata intorno alle 23:00 circa tutti i giorni (durata 1 minuto). Sostituisce il Tg di mezzasera.
  • Tg1 Notte: In onda verso 00:50 circa tutti i giorni (durata 30 minuti).

Direttori

Direttori del Telegiornale

Direttori del Tg1


Sigle

Le trasmissioni sperimentali

Nel 1952, in piena fase di trasmissioni sperimentali, la RAI trasmetteva una bozza di sigla del Telegiornale, estremamente semplice: mostrava il primo piano dell'obbiettivo di una telecamera con sovrapposta la scritta RAI e (sotto) Telegiornale. Successivamente appariva la telecamera ripresa per intero e la scritta TELEGIORNALE - Ci colleghiamo con Roma. La musica era già quella di Egidio Storaci. Questo progetto non ebbe seguito

Il globo statico

Dal 3 gennaio 1954 fino al 1960, la sigla, la cui melodia era stata composta dal musicista napoletano Egidio Storaci, si presentava in bianco e nero e si vedeva un globo terrestre con i continenti quasi invisibili e sovrastato dalla scritta TELEGIORNALE, che proiettava un'ombra sul pianeta. Lo sfondo era una foto del cielo con nuvole. Nella parte bassa del globo c'erano alcuni quadratini neri con il celebre monogramma bianco TV. La sigla era statica.

Il globo rotante e le onde radio

Dal 1960 fino al giugno 1970, la sigla si presentava ancora in bianco e nero con uno sfondo sempre coperto di nuvole. All'inizio c'era sempre un globo che girava su se stesso (ma con i continenti più nitidi). Poi si vedeva una torre di trasmissione rivolta verso il pianeta che emetteva onde magnetiche che formavano la scritta "telegiornale".

Dal giugno 1970 fino al 1976 c'era un altro globo che girava su stesso (con i continenti in rilievo) e lo sfondo era completamente nero. All'improvviso il planisfero emette onde magnetiche che formano la scritta "telegiornale". In basso a destra appariva il nome dell'edizione (del mattino, della sera, della notte... ecc.)

Le forme geometriche in bianco e nero

Questa era la prima sigla della testata giornalistica di Rai 1. È la prima volta che il telegiornale si chiama TG1, dopo la riforma del 1976. La sigla è in bianco e nero. L'accompagnamento musicale della sigla è una rielaborazione più breve di quella storica, suonata dagli ottoni dell'orchestra sinfonica della Rai. Vi sono due versioni di questa sigla: Nelle edizioni serali, vi sono gruppi di rombi paralleli formati da quadratini bianchi attraversanti lo schermo che sullo sfondo aveva l'allora sede del TG1 con al centro il logo bianco, formato da una "T" maiuscola che, insieme all'uno, sovrastava una "G" anch'essa maiuscola ma leggermente schiacciata. Al termine della sigla, i rombi e il logo sparivano e rimaneva solo l'immagine di sfondo che riguardava o la notizia principale di apertura oppure la prima notizia del sommario.

Nelle altre edizioni, vi sono gruppi di rombi paralleli formati da quadratini bianchi attraversanti lo schermo su sfondo nero. Al centro dello schermo, il logo bianco del TG1, formato da una "T" maiuscola che, insieme all'uno, sovrasta una "G" anch'essa maiuscola ma leggermente schiacciata. Al termine della sigla, i rombi spariscono, rimane il logo e sullo sfondo si forma un planisfero di colore bianco. Questa sigla durò solo fino al 27 febbraio 1977.

Le forme geometriche a colori

Dal 28 febbraio 1977 il Tg1 divenne a colori. Da allora utilizzò la seguente sigla: da un punto dello schermo spostato sulla sinistra si generavano una serie di "quadratini" gialli e celesti, disposti in modo da formare "quadratoni" inclinati composti più grandi. (ogni quadratone obliquo giallo aveva al suo interno un altro quadratone obliquo formato da quadratini celesti, separati dai gialli mediante uno spazio pari alla misura dei loro lati) Questi quadrati si espandevano e, uno alla volta quando diventavano troppo grandi uscivano dall' inquadratura. Tuttavia per ogni "quadratone" che scompariva, se ne creava uno nuovo. Su questi quadrati si sovrapponeva il marchio bianco del TG1, di forma quadrata, con la "t" minuscola più alta rispetto alla "G" maiuscola e con l'"1" spostato verso il basso. Il logo appariva molto distante, e di tanto in tanto si avvicinava gradualmente. Nella sigla di chiusura (statica) si sentivano solo le ultime sette note.

Le forme geometriche al computer

Dall'ottobre 1982 la sequenza, originalmente su pellicola, fu rielaborata al computer, quindi si poteva notare nel quadratone più interno una superficie riempita di quadratini grigi, che davano un'impressione di luminosità; inoltre il logo del tg avanzava più velocemente verso lo schermo. Tuttavia l'animazione appena descritta, rimase in uso per l'edizione delle 13:30 e quella principale delle 20:00. Per le altre edizioni del telegiornale la grafica veniva cambiata: Per il Tg1 Flash, Tg1 Sera e Tg1 Notte la sigla grafica era simile: Infatti i quadratini interni erano di un blu sfumato (per le edizioni della sera e della notte) o giallo (per le edizioni flash), e il marchio tG1 diventa nero, con la superficie bianca, ma nell'edizione della notte il marchio diventava grigio, e oltre al marchio tG1 c'era anche scritto notte. In basso a destra, si poteva notare un orologio digitale, identico a quello del Tg2, grigio con la superficie nera. Questa sigla durò fino al 16 marzo 1986.

Il logo tridimensionale

Dal 17 marzo 1986 il Logo del TG1 cambia: diventa di colore giallo, tridimensionale, con gli angoli arrotondati e con la t staccata dalla G. Nella sigla, in uno spazio nero stellato, appariva un globo terrestre in cui si riescono faticosamente a distinguere le terre emerse dal mare, perché entrambi erano colorati con tonalità simili di blu, e in cui sono presenti le nuvole. Attorno al globo, che entrava da destra, ruotava la scritta gialla, in stampatello maiuscolo e a caratteri tridimensionali, TELEGIORNALE. Sullo stesso globo ruotava, per le edizioni straordinarie, la scritta EDIZIONE STRAORDINARIA in colonna: si leggeva, infatti, "EDIZIONE" in alto, e "STRAORDINARIA" in basso. Il globo si spostava gradualmente sulla sinistra dello schermo diventando sempre più piccolo, mentre dal basso verso l'alto, da destra verso sinistra, appariva il nuovo logo del TG1 leggermente inclinato. Lo stesso logo, era accompagnato, a seconda delle diverse edizioni, da una scritta tridimensionale gialla più piccola in stampatello maiuscolo che veniva posta sotto le lettere t e G: MATTINA, FLASH, SERA o NOTTE, inclinata come il logo del TG1. L'arrangiamento musicale rimase simile a quello del 1976, ma registrato con una tonalità di un semitono più alta. Nella sigla di chiusura appariva lo stesso globo che ruotava su sé stesso, il logo del TG1 inclinato e, in basso a sinistra, un orologio digitale, identico a quello del Tg2. La sigla era composta dalle ultime sette note.

La sigla delle edizioni "mattina" e delle 13:30 era diversa. Su uno sfondo azzurro, scorreva dalla destra in alto, per poi passare in primo piano e uscire quindi verso sinistra al centro, la scritta semitrasparente "TELEGIORNALE" con riflessi rosa e arancio dell'aurora (azzurri nell'edizione delle 13:30); Lo sfondo intanto diventava giallo e rosa alla base dello schermo e azzurro verso l'alto, emulando l'alba. Dall'alto sulla destra appariva un globo terrestre, uguale a quello delle altre edizioni (ma con riflessi rosacei, e nell'edizione delle 13:30 azzurri) ed il marchio giallo tG1 di colore giallo (con sotto scritto MATTINA nelle edizioni mattutine, e nell'edizione delle 13:30, senza alcuna scritta), come per le altre edizioni. Lo sfondo intanto diventava rosa (o rimaneva azzurro nell'edizione delle 13:30) alla base e di color azzurro cobalto verso l'alto. La sigla era arrangiata elettronicamente con un sintetizzatore.

Nell'edizione "linea notte" andata in onda a partire da fine maggio 1988, la sigla ed il logo erano diversi. Su uno sfondo stellato blu chiaro nella parte bassa dello schermo e scuro nella parte alta si stagliava a 3/4 di schermo, verso la parte alta, un globo terrestre di colore azzurro chiaro luminoso con i continenti di colore azzurro più scuro. Mentre il globo ruotava su sé stesso, apparivano in basso delle linee orizzontali e poi verticali in prospettiva che finivano per formare un reticolo, il globo azzurro si spostava sulla parte sinistra dello schermo finché non se ne vedeva solo metà che continuava a ruotare e dalla parte in basso a destra dello schermo appariva prima in prospettiva come le linee verticali per poi stagliarsi vicino alla parte bassa del globo, la scritta Tg1, con gli stessi caratteri delle altre edizioni, ma di colore azzurro luminoso con riflessi argentati. Dalla "t" della scritta "tG1" appariva una linea dello stesso colore che andava verso il basso e formava in caratteri moderni la scritta "linea notte". Intanto in prospettiva con il reticolo apparivano delle immagini. La sigla di questa edizione era completamente diversa dalle altre: arrangiata elettronicamente, durava circa 14 secondi. Il creativo che ideò tale restyling fu Giuseppe Rogolino. Questa sigla durò fino all'8 marzo 1992.

Il "Telegiornale Uno"

Dal 9 marzo 1992 il TG1 cambia nome in Telegiornale Uno. Nella sigla c'era un globo rotante, la scritta arancione TELEGIORNALE che ruotava intorno al globo e infine la scritta (sempre arancione) UNO, che si poneva sotto TELEGIORNALE. L'arrangiamento era il medesimo per tutte le edizioni e suonato con il sintetizzatore. Il direttore della testata è Bruno Vespa che decide di cambiare la sigla e lo studio e commissiona a Gianni Boncompagni la realizzazione del nuovo studio e la sigla a Mario Convertino. La novità è che lo studio presenta al centro uno schermo che mostra una redazione virtuale, composta in realtà da attori figuranti. In ogni edizione il mappamondo presenta dei colori diversi: la mattina è di colore rosa, alle 13:30, flash e l'edizione serale di colore celeste, mezza sera e le edizioni staordinarie di colore blu e mezzanotte di colore nero. Questa sigla durerà fino all'edizione pomeridiana del 25 luglio 1993. Per un periodo la sigla dell'edizione straordinaria era diversa: parte con uno sfondo rosso, poi esce del fumo e si presenta il mappamondo a metà e la scritta del tg1; alla fine esce la scritta edizione straordinaria scritta in stampatello bianco.

Il planisfero e il globo terrestre

Dall'edizione delle 20.00 del 25 luglio 1993[9], il "Telegiornale Uno" è tornato a chiamarsi TG1. Albino Longhi commissiona all'art director Giuseppe Rogolino il restyling sia del logo che dello studio. Il logo viene riprogettato: rispetto al logo che va dal 1986 al 1991, il nuovo del 1993 è bidimensionale, la "t" è stata spostata verso il basso, mentre l'"1" è stato spostato verso l'alto in modo tale da essere allineati con la "G".

La sigla partiva inquadrando l'Italia su di un planisfero blu, con i continenti inizialmente formati da tante piccole immagini, che, mentre il planisfero stesso andava verso il centro nero dello schermo, diventavano gialli. Il planisfero si trasformava allora in un globo terrestre blu con i continenti di colore giallo su uno sfondo nero; il globo girava su se stesso e dopo si riapriva; a quel punto però i continenti si staccavano dalla cartina e le Americhe si scomponevano nella scritta di colore giallo "tG" (con la "t" minuscola e la "G" maiuscola unite in basso) mentre l'Europa, l'Asia e l'Africa componevano la scritta "1", sempre di colore giallo. Rimane come sfondo un planisfero azzurro con i continenti di colore blu, che altro non sono se non le impronte dei continenti gialli, e appaiono delle linee orizzontali bianche.

Lo stesso planisfero, seppure schiacciato, diventa lo sfondo scenografico del nuovo studio, nel quale appare sovrastato da un globo terrestre blu con i continenti gialli. Ai due lati di quest'ultimo si potevano notare alcuni orologi che segnavano le ore delle principali città del mondo.

L'arrangiamento musicale ritorna ad essere della stessa tonalità di quello del 1976, ma invece di essere suonato con gli ottoni dell'Orchestra Sinfonica della RAI, è stato arrangiato elettronicamente.

In questo restyling l'art director del tg1 Giuseppe Rogolino propose per la prima volta i due colori ufficiali della testata: il giallo e il blu, prendendo ispirazione dalla bandiera K (Kilo) del Codice Internazionale dei Segnali della Marina il cui significato è: "Desidero comunicare con voi". Nel 1994 con il direttore Demetrio Volcic venne realizzato il primo tavolo ergonomico trasparente nelle news, ideato da Rogolino e realizzato da Savioli, con l'intento di annullare la distanza tra il conduttore e il pubblico (all'inizio la scenografia riprendeva i motivi grafici della sigla e la scrivania era di legno). Il tavolo ergonomico era a forma di Y: molto stretto ed allungato di fronte al conduttore, si apriva due bracci davanti e ai fianchi dello stesso, che dunque appariva letteralmente "incastrato" in una sorta di abitacolo. Tale soluzione fu molto apprezzata, anche da altri canali esteri. Per un periodo, specie nell'edizione delle 20:00, è stata adottata anche la conduzione in piedi, davanti alla scrivania. Questa sigla durò fino all'edizione mattutina del 5 ottobre 1998.

Lo stile "techno"

Dall'edizione delle 13.30 del 5 ottobre 1998, il TG1 (da poco sotto la direzione di Giulio Borrelli) esibisce una nuova sigla.[10] L'inquadratura percorre a grande velocità la superficie di un mappamondo blu che emana un alone di luce azzurra, sul quale si tracciano paralleli e meridiani in costante movimento, simili a raggi di luce gialla; al contempo appaiono e scompaiono in continuazione dalla superficie del globo dei riquadri gialli con delle immagini all'interno (sempre in blu). Quando l'inquadratura arriva presso l'Italia, sulla superficie del pianeta scorre da destra la scritta biancastra TELEGIORNALE, che poi si dissolve andando verso sinistra, la telecamera arretra rapidamente; dal mappamondo, che diventa bidimensionale, spariscono le immagini e alcuni meridiani e paralleli, staccatisi dallo stesso, formano sulla sinistra il logo del tg, inclinato verso il pianeta (che riprende quello del 1993, ma è diventato cavo) lasciando scie luminose azzurrine che formano un reticolo alle spalle dello stesso. Intanto dal globo, che ha smesso di ruotare, partono onde elettromagnetiche che hanno come sorgente un punto della penisola italiana coincidente con Roma. La melodia, molto incalzante, è arrangiata con un sintetizzatore, come la precedente, ma esalta maggiormante lo stile "techno". La sigla finale è pressoché statica: mostra l'inquadratura finale della sigla di testa, con il globo che emette per cinque volte un'onda elettromagnetiche dall'Italia, per poi fermarsi. L'accompagnamento musicale è leggermente più breve. Per la prima volta, dalla metà del 2003, appaiono nella sigla finale anche i nomi del direttore e del vicedirettore e la scritta www.tg1.rai.it. Questa sigla appare l'ultima volta nell'edizione pomeridiana del 12 gennaio 2004.

Il mappamondo blu

Questa sigla, realizzata su commissione del direttore Clemente J. Mimun, inizia con un'inquadratura dell'Italia su un mappamondo blu con i continenti azzurri. La telecamera zooma all'indietro, fino ad inquadrare l'intero globo, che nel frattempo ha preso a girare. Compiuto un giro, il globo rallenta fin quasi a fermarsi, mentre l'inquadratura si avvicina nuovamente ad esso, stavolta in modo da lasciar intravedere il cielo al di sopra del pianeta. Infine compare ruotando da sinistra e fermandosi nel centro dello schermo il nuovo logo del TG1 (simile al precedente ma con la "T" staccata dalla "G"), mentre sul globo si vede un puntino che lampeggia all'altezza di Roma. La melodia è suonata dall'orchestra sinfonica della Rai leggermente alla tonalità in Do maggiore. Invece il sottofondo che accompagna i titoli rimane invariato. Nella sigla di coda si vede il logo del tg, più piccolo rispetto all'inizio, posizionato a destra del teleschermo, mentre la telecamera zooma all'indietro, allontanandosi dal mappamondo. Infine, a sinistra, appaiono scorrendo dal basso e fermandosi a metà schermo i nomi di direttore e vicedirettore e, più sotto, la scritta www.tg1.rai.it. L'accompagnamento musicale è leggermente più sintetico. Questa sigla esordì nell'edizione delle ore 20 del 12 gennaio 2004 [11] e terminò nell'edizione pomeridiana del 17 settembre 2007.

Il mondo trasparente

File:Tg1LOGO.jpg
La sigla nel 2007

Nella sigla in onda dall'edizione delle 20 del 17 settembre 2007 fino all'edizione pomeridiana del 10 giugno 2010, ideata e realizzata da Federica Pedercini, lo sguardo dello spettatore attraversa le quinte che si aprono sull'universo cogliendo il continuo movimento dei nastri-scia dell'informazione che viaggia nello spazio. Il mondo reale non somiglia ad un cristallo perfettamente trasparente, ma si può paragonare ad un mondo tecnologico dell’informazione ad una sfera idealmente evocatrice di una società aperta e trasparente, basata sulla comunicazione, in cui non si leggono terre emerse e confini, ma si percepiscono in un lento mescolarsi dove l'informazione non ha limiti. Ogni evento percepibile è potenzialmente illuminato dai fasci di luce della comprensione, della circolazione, delle conoscenze e di una immediata condivisione di esperienze su scala planetaria. Il viaggio prosegue avvicinandosi al globo sino a scorgere dietro di esso il logo del Tg1.

L'accompagnamento musicale dei titoli di testa è stata cambiata e composta da Ludovico Einaudi.

In questa versione la sigla è strettamente correlata ai colori ed ai materiali che costituiscono la scenografia dello studio: le quinte di perspex in varie declinazioni di blu (colore tradizionale per il TG1), il nastro metallico che percorre lo studio unendo tutti gli elementi della scenografia (videowall, plasma, quinte, globo) e un globo costituito dai nastri metallici. (Fonte: "Filosofia del progetto" di Federica Pedercini)

Le finestre sul mondo

Il 10 giugno 2010, precisamente dall'edizione delle ore 20 di quel giorno, cambiano nuovamente sigla e studio del TG1. La nuova sigla mostra su sfondo blu scuro un globo terrestre (questa volta rappresentato in modo reale) che, avvicinandosi allo schermo, esce dalla penombra e si illumina di luce. L'inquadratura si avvicina al globo andando dalla sua destra alla sua sinistra. Intanto diversi rettangoli bianchi (le "finestre sul mondo") girano attorno al mondo con varie immagini e, più sotto, tre linee tridimensionali (gialla, blu e rossa) percorrono la superficie del planisfero, per poi sparire curvando a sud all'altezza dell'Italia. A questo punto appare nella parte bassa dello schermo una superficie lucida blu e da destra si materializza il logo del telegiornale tridimensionale trasparente (tG1), che scorrendo e girando verso sinistra scopre una sua superficie bianca per poi fermarsi, mentre il globo emette un'onda magnetica; in basso a destra appare la scritta tg1.rai.it. La musica è sempre quella del 2004.

Il logo è tornato ad essere quello del 1977 (bianco e squadrato con la t più alta della G, ma con il numero 1 allineato a quest'ultima) e durante la trasmissione appare in alto a destra, anziché in basso, evidenziato da un rettangolo blu semitrasparente. Nei titoli viene utilizzato un nuovo sottofondo più incalzante del precedente motivo di Ludovico Einaudi e la grafica è sottolineata da un fondo giallo-azzurro (curiosamente i caratteri delle scritte dei servizi, sono gli stessi utilizzati da Facebook); tra un titolo e l'altro scorre velocemente, su sfondo azzurro, il marchio tG1 trasparente (un po' come nei titoli del tg1 di fine anni 80 inizio anni 90). Lo studio appare più piccolo rispetto al precedente e la scenografia è costituita da un fondo blu-azzurro con varie sfumature e da un lungo schermo continuo che descrive un angolo di 90°. Anche la scrivania è angolare, parallela allo sfondo, e il conduttore siede al vertice della stessa.

Nella sigla di coda si vede il mondo girare su sè stesso lentamente, con le finestre intorno, che però sono vuote. Successivamente appaiono il piano lucido blu, il logo tridimensionale e la scritta tg1.rai.it, come nella sigla di testa; in alto a sinistra si materializzano i nomi di direttore e vicedirettore.

Organigramma storico dei conduttori

Nota: Dal 1987 al 1991 fu usata una formula di una conduzione a coppie, e le coppie erano composte da Claudio Angelini e Danila Bonito, Giulio Sciorilli Borrelli e Angela Buttiglione e infine Liliano Frattini e Tiziana Di Simone.

  • Tg1 Flash ore 18; Marco Varvello (dal 1990 al 1994), Dino Cerri (dal 1990 al 1995), Claudia D'Angelo (dal 1990 al 1992), Marco Ravaglioli (dal 1987 al 1989), Filippo Anastasi (dal 1987 al 1990), Alessandro Feroldi (dal 1987 al 1990), Fabrizio Binacchi (qualche mese nel 1990), Anna Scalfati (dal 1992 al 1994), Manuela De Luca (dal 1994 al 2004), Paolo Di Giannantonio (nel 1994 - 1995), Diletta Petronio (dal 1994 al 1995), Donato Bendicenti (nel 1995 - 1996), Susanna Petruni (dal 1995 al 1998 poi dal 2002 al 2003), Ludovico Di Meo (dal 1997 al 2002), Filippo Gaudenzi (dal 2000 al 2006), Stefano Ziantoni (dal 2004 al 2009), Piero Damosso (dal 2006 - 2009) Nicoletta Manzione (dal 2007 al 2009), Laura Chimenti (nel 2009 - 2010)

Organigramma conduttori attuale

Vicedirettori

Caporedattori

Programmi della redazione giornalistica del TG1

I settimanali di approfondimento della testata sono Speciale TG1 e TV7

Altri programmi realizzati dalla redazione furono:

Tra le rubriche, Check-up, trasmissione di medicina in onda tutti i sabati alle 12.30, ideata da Biagio Agnes e coordinata da Pasquale Notari.

Rubriche

All'interno del telegiornale, vanno e sono andate in onda numerose rubriche di approfondimento.

Do Re Ciak Gulp

Va in onda tutti i sabati ed è dedicata a cinema, teatro e altre arti. E' curata da Vincenzo Mollica, ed è introdotta da uno stralcio di Cuanta pasión di Paolo Conte.

Nota politica

La nota politica era un formato di informazione inaugurato dal TG sotto la direzione di Gianni Riotta dal gennaio 2008 fino al giugno 2009 con l'insediamento del nuovo direttore Augusto Minzolini.

La nota prevedeva un collegamento in diretta da piazza Montecitorio o da piazza Madama, di fronte alle sedi della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica (talvolta anche da piazza Colonna dove si trova palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio) con uno dei notisti della redazione politica incaricati di raccontare lo sviluppo della giornata politica e di spiegarne gli intrecci. All'interno della nota trovano spazio le dichiarazioni dei politici ed anche alcuni interi servizi (in genere due o tre) su singoli avvenimenti o personaggi.

Si alternavano nella conduzione della nota Marco Frittella alle 17 e alle 20 e Bruno Luverà alle 13,30, insieme a Simona Sala e a Costanza Crescimbeni. Nell'edizione della notte, dallo studio del Tg1 di Saxa Rubra, si alternavano Sonia Sarno, Natalia Augias, Alberto Matano.

Dirette del TG1

Curiosità

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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