Chiarissimo Fancelli

scultore italiano

Chiarissimo d'Antonio Fancelli (Settignano, ... – Firenze, 23 maggio 1632) è stato uno scultore italiano.

Vita e opere

 
Statua di Vulcano, Giardino di Boboli, Firenze

Di Chiarissimo Fancelli non abbiamo una data di nascita certa, nonostante che Filippo Baldinucci ci abbia lasciato una sua Vita nel tomo Notizie de' Professori del Disegno, Da Cimabue in qua, si sa comunque che nacque a Settignano, paese prossimo a Firenze, tra la fine del '500 o l'inizio del '600. Esercitò la sua arte prevalentemente in Toscana.

Artista nato a cavallo tra il Manierismo e il Barocco, fu influenzato dal Buontalenti, l’ultimo manierista, ma anche dai grandi scultori fiorentini dello stesso periodo come Bartolomeo Ammannati e il Giambologna. Visse il tramonto della grande maniera e la nascita del barocco all’inizio di un periodo nel quale Firenze cominciò a mostrare i segni del suo declino artistico.

Entrò nella bottega di Giovanni Caccini dove apprese l'arte della scultura. Fra le sue prime opere il Baldinucci cita un pergamo e le statue di Santa Cristina e Santa Maria Maddalena per il Duomo di Pisa. Chiamato a corte da Cosimo II de' Medici fece un busto del Granduca posto in un palazzo in Borgo Santi Apostoli. Da questo momento fu chiamato sempre più spesso per varie commissioni.

 
Fontana con Mascherone, Loggia del Grano, Firenze

Un altro busto del Granduca si trova sul cornicione di Palazzo Donati in Borgo Albizi, ma la sua opera più famosa fu la decorazione della Loggia del Grano con mascheroni che abbellivano gli angoli dell'edificio. Come dice il Baldinucci:

«...che adorna nella esterior parte la loggia della piazza del grano»

Fra le sue opere più celebri si può annoverare la Statua di Vulcano posta nel giardino di Palazzo Pitti abitazione del Granduca di Toscana.

Mentre a Pisa decorò Palazzo Lanfreducci alla Giornata sul Lungarno Pacinotti con lo stemma della casata e fece il pulpito della Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri del 1627.

Secondo il Baldinucci Chiarissimo Fancelli morì a Firenze il 23 maggio del 1632 e sepolto nella Basilica della Santissima Annunziata. Tra i suoi allievi il più celebre fu Giovanni Francesco Gonnelli più conosciuto come il Cieco di Gambassi.

Altre opere

Bibliografia

  • Filippo Baldinucci, Notizie de' Professori del Disegno, Da Cimabue in qua, 1681.