Cloisonnisme
Il cloisonnisme (compartimentismo, divisione in compartimenti) è una tecnica pittorica che consiste nel racchiudere le campiture cromatiche entro il limite netto di un contorno senza effetti chiaroscurali creando in questo modo dei blocchi compatti di colore.
Il termine, utilizzato la prima volta dal critico d'arte Edouard Dujardin, evoca una tecnica risalente al medioevo di costruzione delle vetrate dove i contorni delle figure formano dei compartimenti (cloisons) i quali vengono riempiti con polvere di vetro poi sottoposti ad alte temperature andando a formare colori compatti e privi di effetti chiaroscurali. Scrisse Dujardin che
Il cloisonnisme fu elaborato dai pittori Émile Bernard e Louis Anquetin nel 1887 come reazione al naturalismo luministico dell'impressionismo, la tendenza a prendere l'ispirazione per la creazione non più sulla sensazione ma sulla ideazione e su una visione incentrata su zone piatte e di colore intenso e fu ripreso da Paul Gauguin nella sua celebre Visione dopo il sermone e dalla scuola di Pont-Aven. Una decisa polemica insorse fra Gauguin e Bernard, perché quest'ultimo riteneva di essere stato scavalcato e messo in ombra pur essendo stato l'ideatore della tecnica.[1]
Note
- ^ Le muse, De Agostini, Novara, 1965, Vol.III, pag.337
Bibliografia
- E. Dujardin, Le Cloisonnisme, in «La Revue Indépendente», 19 maggio 1888
- Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, Arte nel tempo, Milano, Bompiani, 1991. Volume 3 Tomo 1 ISBN 88-450-4223-5