Regione (Italia)

suddivisione amministrativa di primo livello della Repubblica Italiana
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Template:Italia imagemap Template:Politica Italia Le regioni sono, assieme ai comuni, alle province, alle città metropolitane e allo stato centrale, uno dei cinque elementi costitutivi della Repubblica Italiana.

Ogni regione è un ente territoriale con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione della Repubblica italiana, come stabilito dall'art. 114, II comma della carta costituzionale.

Le regioni, secondo quanto indicato dall'art. 131 Cost., sono venti. Cinque di queste sono dotate di uno statuto speciale di autonomia ed una di queste (Trentino-Alto Adige/Südtirol), è costituita dalle uniche province autonome, dotate cioè di poteri legislativi analoghi a quelli delle regioni, dell'ordinamento italiano (Trento e Bolzano). Nel rispetto delle minoranze linguistiche, il Trentino-Alto Adige e la Valle d'Aosta sono riportati con le denominazioni bilingui Trentino-Alto Adige/Südtirol e Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste all'art. 116, come modificato nel 2001.

Le regioni in Assemblea Costituente

Il 13 dicembre 1947 nella seduta pomeridiana della seconda sottocommissione della Commissione per la Costituzione, il presidente Mauro Gennari legge il testo definitivo dell’articolo 22: Le Regioni sono: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli, Venezia-Giulia, Liguria, Emilia-Lunense, Emilia e Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzi, Molise, Campania, Puglia, Salento, Lucania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, ma il Testo coordinato dal Comitato di redazione prima della votazione finale in Assemblea e distribuito ai Deputati il 20 dicembre 1947 recitava: Art. 131. Sono costituite le seguenti Regioni: Piemonte; Valle d'Aosta; Lombardia; Trentino-Alto Adige; Veneto; Friuli-Venezia Giulia; Liguria; Emilia-Romagna; Toscana; Umbria; Marche; Lazio; Abruzzi-Molise; Campania; Puglia; Basilicata; Calabria; Sicilia; Sardegna.

Quindi dalla bozza scompaiono il Salento e l'Emilia Lunense (Lunezia); la Lucania viene rinominata Basilicata; il Friuli e la Venezia Giulia vengono accorpati, così come Abruzzo e Molise. Solo nel 1963 il Molise otterrà l'autonomia.

Caratteristiche

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stemmi delle regioni d'Italia e Bandiere delle regioni d'Italia.

La regione, nell'ordinamento giuridico italiano è:

Tutte le regioni posseggono stemma e gonfalone ufficiale.

Tipologie

In base allo statuto, che è per le regioni quello che è per lo stato la sua costituzione, è possibile distinguere due grandi categorie:

Regioni a statuto ordinario

Quindici delle venti regioni italiane sono dotate di statuto ordinario. Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi. Lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo statuto sottoposto a referendum non è promulgato se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi.

L'autonomia legislativa di queste regioni è stata notevolmente ampliata dalla riforma costituzionale del 2001, approvata sotto il governo Amato II e confermata dal voto popolare durante il governo Berlusconi II.

Tuttavia l'autonomia finanziaria, c.d. federalismo fiscale, pure prevista dall'art. 119 della costituzione riformata, non è ancora operativa, per cui le regioni dipendono ancora dai trasferimenti dello stato centrale. Le regioni dispongono comunque dell'IRAP (imposta regionale sulle attività produttive), di un'addizionale regionale all'IRPEF, di una compartecipazione all'IVA e di altri tributi minori.

Le regioni ordinarie furono istituite soltanto nel 1970.

Regioni a statuto speciale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Regione a statuto speciale.

Cinque regioni sono dotate di uno statuto speciale approvato dal Parlamento nazionale con legge costituzionale, come previsto dall'art. 116 della Costituzione.

Lo statuto speciale garantisce un' ampia autonomia, soprattutto finanziaria. Il Friuli-Venezia Giulia trattiene per sé il 60% della maggior parte dei tributi riscossi nel territorio regionale, la Sardegna il 70%, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige il 90%, la Sicilia il 100% delle imposte. Tali regioni dispongono di notevoli poteri legislativi e amministrativi, come nei settori scuola, sanità, infrastrutture e di conseguenza debbono provvedere al relativo finanziamento con le proprie risorse, mentre nelle regioni ordinarie le spese sono a carico dello stato centrale.

Di conseguenza la regione Trentino-Alto Adige (1.000.000 di abitanti) dispone di un budget che corrisponde a quello della Regione del Veneto, con 4,8 milioni di abitanti. Anche per questo diversi comuni di confine chiedono il passaggio alle più ricche regioni autonome, come permesso dalla Costituzione.

Quattro regioni autonome furono istituite dalla stessa Assemblea costituente nel 1946 la Sicilia, nel 1948 la Sardegna, visiti i forti movimenti autonomistici, se non addirittura indipendentisti come in Sicilia, la Valle d'Aosta per proteggere la minoranza francofona, il Trentino-Alto Adige, per la tutela dei germanofoni ai sensi dell’Accordo di Parigi.

Nel 1963 fu costituita la regione a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia.

Nel 1972 entrò in vigore il nuovo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, che trasferì la maggior parte dei poteri regionali alle due province.

Province autonome

La regione Trentino-Alto Adige è costituita dalle province autonome di Trento e Bolzano (art 116, II Cost.). Tali province sono dotate di poteri (anche legislativi) corrispondenti a quelli di una regione. Taluno parla di province a statuto speciale.

La regione Trentino-Alto Adige è stata ampiamente esautorata. La Presidenza viene assunta a turni dai presidenti delle province di Trento e Bolzano. Anche il ruolo di Trento come capoluogo è stato ridimensionato, dal momento che la Giunta e il Consiglio si riuniscono anche a Bolzano.

Organi

  Lo stesso argomento in dettaglio: Legge Tatarella.

Gli organi della regione sono indicati dall'art. 121 della Costituzione e sono:

La regione è rappresentata dal presidente della giunta regionale (anche detto presidente della regione) che dal 2000 viene eletto direttamente, a meno che lo statuto regionale non preveda l’elezione da parte del Consiglio regionale. Se il presidente della regione viene sfiduciato o si dimette volontariamente con effetti immediati o muore o è impedito permanentemente il Consiglio regionale viene sciolto e vengono indette al più presto nuove elezioni. Fino a che siano instaurati i nuovi organi della regione sono prorogati i poteri dei precedenti organi per il compimento degli atti di ordinaria amministrazione.

La regione è dotata di un consiglio regionale, eletto dai cittadini maggiorenni residenti nella regione. In Sicilia, regione autonoma, prende il nome di parlamento regionale e i suoi membri, che si possono fregiare del titolo di onorevoli, sono detti deputati e non consiglieri. Il consiglio esercita il potere legislativo per le materie che la Costituzione e gli statuti speciali per le regioni autonome demandano alla potestà legislativa esclusiva o concorrente.

Le funzioni amministrative sono attribuite alla giunta regionale, formata dagli assessori oltre che dal presidente della regione.

Questi sono organi necessari delle regioni, per cui gli statuti e le leggi regionali non possono disporre diversamente dal dettato costituzionale.

Autonomia della regione

Le autonomie riconosciute alla regione e garantite a livello costituzionale nei confronti dello Stato e degli enti territoriali minori sono:

  • autonomia statutaria;
  • autonomia legislativa;
  • autonomia regolamentare;
  • autonomia amministrativa;
  • autonomia finanziaria.

Autonomia statutaria

  Lo stesso argomento in dettaglio: Statuto regionale.

Le sole regioni a statuto ordinario sono dotate di tale autonomia. Ciascuna regione ordinaria adotta con legge regionale uno statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento. Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali.

Le regioni autonome sono prive di tale autonomia (cioè del potere-dovere di darsi uno statuto), visto che gli Statuti speciali sono leggi costituzionali dello Stato. Tuttavia la legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2, ha modificato gli statuti delle cinque regioni speciali, attribuendo a una legge statutaria autonoma la determinazione della forma di governo della regione e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Solo per la regione Trentino-Alto Adige la forma di governo continua a essere disciplinata dallo statuto regionale.

Autonomia legislativa

  Lo stesso argomento in dettaglio: Potestà legislativa.

In seguito alla riforma costituzionale del 2001, la potestà legislativa appartiene allo Stato e alle regioni, posti sullo stesso piano; la competenza è attribuita per materie.

La competenza a legiferare può essere:

  • esclusiva dello Stato;
  • concorrente (statale e regionale);
  • residuale delle regioni (interpretata come esclusiva).

Autonomia regolamentare

L'autonomia regolamentare della regione è definita dall'art. 117 della Costituzione, 6° comma.

La regione ha potestà regolamentare nelle materie su cui ha competenza esclusiva e su quelle in cui la competenza tra Stato e regione è di tipo concorrente. Ha potestà regolamentare nelle materie di competenza esclusiva dello Stato in quanto sia ad essa delegata.

La titolarità della potestà regolamentare della regione non è definita a livello costituzionale. La corte costituzionale, nella sentenza 313/2003, ha infatti sostenuto la teoria della libertà di scelta degli Statuti delle Regioni, affermando che spetta alla singola Regione, nell'ambito della sua autonomia, decidere quale deve esser l'organo che in concreto svolge la funzione regolamentare.

Il Consiglio Regionale esercita la potestà regolamentare nelle materie di competenza esclusiva statale delegate alle Regioni in base all'art. 117 comma 6 della Costituzione.

Autonomia amministrativa

L'autonomia amministrativa della regione è stabilita con l'art. 118 della Costituzione.

L'autonomia amministrativa della regione, come di tutte le pubbliche amministrazioni, deve aderire ai principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.

La regione, tramite legge regionale, può delegare le funzioni amministrative di cui è titolare ai Comuni, alle Province o alle Città metropolitane.

Autonomia finanziaria

L'autonomia finanziaria della regione è stabilita con l'art. 119 della Costituzione. Esso prevede il c.d. federalismo fiscale, ma finora non ha trovato attuazione (per le regioni a statuto ordinario).

La regione ha autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Stabilisce e applica tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispone di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al proprio territorio.

La regione ha un proprio patrimonio.

Può ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento.

Per disposizione dell'art. 120 della Costituzione la regione non può stabilire dazi sul commercio con le altre regioni.

Controlli

Statali

La legge cost. 3/2001 ha abolito i controlli sugli atti (amministrativi e anche di legge) della regione, esercitati sino ad allora da cosiddetti commissari del governo. Nei capoluoghi delle regioni speciali e nelle Province autonome essi continuano tuttavia a esercitare (almeno in parte) i loro uffici. Nelle altre regioni una parte dei poteri dei commissari viene esercitata dai Prefetti dei capoluoghi regionali, in qualità di rappresentanti dello Stato nei rapporti con il sistema delle autonomie.

Quanto al controllo sugli organi regionali, l'art. 120 II prevede: «Il Governo può sostituirsi a organi delle regioni … nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.»

L’art. 126 stabilisce: «Con decreto motivato del presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del presidente della giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge.». Lo scioglimento è deliberato dal Consiglio dei ministri, previo parere della Commissione Parlamentare sugli affari regionali.

Passando poi alla legislazione regionale, l’art. 127 della Costituzione stabilisce: «Il Governo, quando ritenga che una legge regionale ecceda la competenza della regione, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione.»

Quanto allo statuto delle regioni ordinarie, l'art. 123 della Costituzione recita: "Il Governo della Repubblica può promuovere la questione di legittimità costituzionale sugli statuti regionali dinanzi alla Corte costituzionale entro trenta giorni dalla loro pubblicazione".

Regionali

La regione, quando ritenga che una legge o un atto avente valore di legge dello Stato o di un'altra regione leda la sua sfera di competenza, può promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale entro sessanta giorni dalla pubblicazione della legge o dell'atto avente valore di legge (art.127 Cost.).

La regione, oltre a ricorrere alla giustizia amministrativa, può sollevare un conflitto di attribuzioni di fronte alla Corte costituzionale se vengono lese le sue competenze amministrative.

Suddivisione

Ad eccezione della Valle d'Aosta, le regioni sono ripartite in province (attualmente sono 110).

Il livello inferiore della suddivisione amministrativa è il comune.

Le città metropolitane, dotate di competenze comunali, seppure previste a livello costituzionale, non sono ancora state istituite.

Dati politici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Presidenti delle regioni italiane.

Tranne in Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, in tutte le regioni si vota secondo la Legge Tatarella o sue modificazioni, con elezione diretta del Presidente.

Ad oggi undici regioni sono governate dal centrodestra (in Sicilia il Presidente è espresso dal Movimento per le Autonomia, nelle restanti da Il Popolo della Libertà e dalla Lega Nord). Nove regioni sono governate dal centrosinistra (in Valle d'Aosta governa una coalizione autonomista, mentre alla guida del Trentino-Alto Adige si alternano Luis Durnwalder, della Südtiroler Volkspartei, e Lorenzo Dellai, dell'Unione per il Trentino, entrambi in una coalizione di centrosinistra; in Puglia governa un Presidente di Sinistra e Libertà. Nelle restanti regioni governa il PD).

Regione Capoluogo Presidente Anno di
insediamento
Partito politico
del Presidente
  Valle d'Aosta* File:Aosta-Stemma.png Aosta Augusto Rollandin 2008 Union Valdôtaine
  Piemonte   Torino Roberto Cota 2010 Lega Nord
  Liguria File:Genova-Stemma.png Genova Claudio Burlando 2005 Partito Democratico
  Lombardia   Milano Roberto Formigoni 1995 Il Popolo della Libertà
  Trentino-Alto Adige* File:Trento-Stemma.png Trento Luis Durnwalder 2009 Südtiroler Volkspartei
  Veneto File:Venezia-Stemma.png Venezia Luca Zaia 2010 Lega Nord
  Friuli-Venezia Giulia* File:Provincia di Trieste-Stemma.png Trieste Renzo Tondo 2008 Il Popolo della Libertà
  Emilia-Romagna File:Bologna-Stemma.png Bologna Vasco Errani 1999 Partito Democratico
  Toscana   Firenze Enrico Rossi 2010 Partito Democratico
  Marche File:Ancona-Stemma.png Ancona Gian Mario Spacca 2010 Partito Democratico
  Umbria File:Logocomuneperugia.png Perugia Catiuscia Marini 2010 Partito Democratico
  Lazio File:Comuneroma.png Roma Renata Polverini 2010 Il Popolo della Libertà
  Abruzzo File:L'Aquila-Stemma.png L'Aquila Gianni Chiodi 2008 Il Popolo della Libertà
  Molise   Campobasso Michele Iorio 2001 Il Popolo della Libertà
  Campania   Napoli Stefano Caldoro 2010 Il Popolo della Libertà
  Basilicata File:Potenza (Italia)-Stemma.png Potenza Vito de Filippo 2005 Partito Democratico
  Puglia   Bari Nichi Vendola 2005 Sinistra Ecologia Libertà
  Calabria File:Catanzaro-Stemma.png Catanzaro Giuseppe Scopelliti 2010 Il Popolo della Libertà
  Sicilia* File:Palermo-Stemma uff.png Palermo Raffaele Lombardo 2008 Movimento per le Autonomie
  Sardegna* File:Cagliari-Stemma.png Cagliari Ugo Cappellacci 2009 Il Popolo della Libertà

Dati demografici e geografici

Di seguito si riporta una tabella contenente popolazione[1], superficie, densità abitativa, capoluogo, numero di comuni e province delle 20 regioni italiane.

Regione Capoluogo Popolazione (ab.) Superficie (km²) Densità (ab./km²) Province Comuni
Lombardia Milano 9.844.943 23.863 412,56 Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese. 1.546
Campania Napoli 5.824.625 13.590 428,60 Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno. 551
Lazio Roma 5.695.048 17.236 330,41 Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo. 378
Sicilia[2] Palermo 5.043.723 25.711 196,17 Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani. 390
Veneto Venezia 4.917.395 18.399 267,26 Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza. 581
Piemonte Torino 4.450.359 25.402 175,20 Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano Cusio Ossola, Vercelli. 1.206
Emilia-Romagna[3] Bologna 4.405.486 22.446 196,27 Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini. 348
Puglia Bari 4.084.941 19.358 211,02 Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Lecce, Foggia, Taranto. 258
Toscana Firenze 3.734.355 22.994 162,40 Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa e Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena. 287
Calabria Catanzaro 2.009.307 15.081 133,23 Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia. 409
Sardegna[4] Cagliari 1.672.607 24.090 69,43 Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano, Sassari. 377
Liguria Genova 1.615.088 5.422 297,88 Genova, Imperia, La Spezia, Savona. 235
Marche[3] Ancona 1.560.785 9.366 166,64 Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino. 239
Abruzzo L'Aquila 1.339.317 10.763 124,44 Chieti, L'Aquila, Pescara, Teramo. 305
Friuli-Venezia Giulia Trieste 1.234.441 7.858 157,09 Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine. 218
Trentino-Alto Adige[5] Trento 1.030.816 13.607 75,76 Bolzano, Trento. 333
Umbria Perugia 902.792 8.456 106,76 Perugia, Terni. 92
Basilicata Potenza 588.593 9.995 58,89 Matera, Potenza. 131
Molise Campobasso 320.042 4.438 72,11 Campobasso, Isernia. 136
Valle d'Aosta Aosta 127.836 3.263 39,18 nessuna[6] 74
TOTALE ITALIA 60.402.499 301.338 200,45 8.100

Dati economici

Fonte: EUROSTAT 2008, riferimento all'anno 2005 [7], dati in milioni di euro per il PIL, in euro per il PIL pro capite

Regione o macroregione PIL totale PIL Pro Capite
Piemonte 124.158 28.210
Valle d'Aosta 3.522 28.537
Liguria 39.928 24.936
Lombardia 298.285 31.618
Nord-Ovest 456.991 29.493
Alto Adige 15.195 31.665
Trentino 14.213 28.426
Veneto 135.171 28.643
Friuli-Venezia Giulia 32.893 27.263
Emilia-Romagna 123.709 29.670
Nord-Est 321.181 29.001
Toscana 95.504 26.462
Umbria 19.700 22.817
Marche 36.868 24.195
Lazio 156.746 29.645
Centro 308.819 27.369
Abruzzo 25.685 19.723
Molise 5.785 17.997
Campania 89.709 15.494
Puglia 64.227 15.781
Basilicata 10.247 17.213
Calabria 31.389 15.641
Sud 227.042 16.119
Sicilia 80.358 17.617
Sardegna 32.579 19.654
Isole 112.937 18.636
Italia 1.423.048 24.281

«Peso» relativo di ogni regione

Il peso relativo percentuale di ogni regione italiana sul totale secondo due diversi indici (Pil-premiante e Popolazione premiante) costruiti secono i dati Eurostat 2006:

Classifica Regione Indice Pil-prem06 Indice Pop-prem06 «Potenza»
5 Piemonte 8,4% 7,4% 6,97%
21 Valle d'Aosta 0,3% 1,3% 0,01%
10 Liguria 2,6% 4,1% 0,88%
1 Lombardia 25,8% 12,9% 39,46%
16 Alto Adige 1,3% 2,9% 0,10%
18 Trentino 1,1% 2,7% 0,10%
3 Veneto 10,4% 8,2% 8,87%
12 Friuli 2,4% 4,0% 0,55%
4 Emilia-Romagna 10,0% 8,0% 7,24%
6 Toscana 6,9% 6,7% 4,81%
17 Umbria 1,2% 7,9 0,24%
11 Marche 2,5% 4,0% 0,79%
2 Lazio 12,2% 8,9% 11,60%
14 Abruzzo 1,4% 3,0% 0,47%
20 Molise 0,3% 1,4% 0,03%
7 Campania 3,7% 4,9% 7,17%
9 Puglia 2,8% 4,2% 3,60%
19 Basilicata 0,5% 1,8% 0,08%
15 Calabria 1,3% 2,9% 0,86%
8 Sicilia 3,3% 4,6% 5,46%
13 Sardegna 1,6% 3,2% 0,71%
  • Si segnala che la regione Lombardia nella classifica "PIL-premiante 2006" risulta avere valori estremamente elevati anche per il resto dell'UE posizionandosi in essa, nella medesima classifica, al secondo posto assoluto (dopo l'Inner London) tra le 275 regioni europee censite dall'Eurostat.[senza fonte]
  • Nell'ultima colonna i dati secondo la grandezza delle regioni per popolazione e ricchezza: si noterà che i dati portano ad amplificare il divario tra piccole e grandi regioni forse anche in maniera eccessiva. Per tanto sono preferibili comunque gli altri due indici (in particolare il Pil-premiante)[senza fonte].

Note

  1. ^ Bilancio demografico mensile aggiornato al 31-03-2010 (DATI ISTAT)
  2. ^ Le nove circoscrizioni provinciali della Sicilia sono state soppresse dallo Statuto regionale e tecnicamente sostituite con L.R. n. 9/1986 da un pari numero di "Province regionali" formate come liberi consorzi comunali
  3. ^ a b Nel corso del 2009 sette comuni marchigiani sono stati aggregati all'Emilia-Romagna, determinando un'importante variazione territoriale e demografica.
  4. ^ Le quattro nuove province sarde di Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra e Olbia-Tempio non avranno necessariamente uffici statali provinciali (Prefettura-UTG, Comando Provinciale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Questura etc.) in quanto la loro istituzione è facoltativa, ma sono sede degli organi provinciali e di uffici regionali decentrati
  5. ^ e province autonome di Bolzano e Trento hanno competenze di tipo provinciale, regionale e statale, e vengono usualmente trattate come vere e proprie regioni, partecipano, infatti, alla Conferenza Stato-Regioni
  6. ^ Per la Valle d'Aosta le competenze provinciali vengono espletate dalla regione, per cui non esiste l'Amministrazione Provinciale
  7. ^ Regional GDP per inhabitant in the EU27

Voci correlate

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