Settimana santa in Sardegna
I riti della Settimana Santa sono l'insieme delle manifestazioni religiose organizzate in diversi luoghi della Sardegna ad opera delle locali confraternite in occasione della Pasqua.
Questi antichi riti, di grande richiamo turistico, vogliono rappresentare i momenti più significativi della vita di Gesù Cristo, descritti nei Vangeli, dal suo arresto da parte dei romani alla Resurrezione, affiancandosi alle celebrazioni ufficiali della Settimana Santa.
Riti principali
Tra i riti della Settimana Santa (Chida Santa o Xida Santa in sardo) organizzati dalle varie confraternite, ve ne sono alcuni che si svolgono senza molte differenze nelle diverse località. Tra queste vi sono la processione delle Palme (sas Prammas) (Domenica delle Palme), l'allestimento dei cosiddetti "Sepolcri" (sos Sepurcros) all'interno delle chiese (per l'adorazione del Giovedì Santo, dopo la messa in Coena Domini), la processione del Cristo morto (Venerdì Santo) e la processione de s'Incontru, la mattina di Pasqua.
Altri riti si svolgono in giorni diversi a seconda della città in cui hanno luogo o della confraternita che li organizza; tra queste la processione dei Misteri (statue o simboli che richiamano la passione di Cristo) e il tradizionale Iscravamentu (letteralmente schiodamento, si tratta della rappresentazione della deposizione di Cristo dalla croce, attuata con un crocifisso dagli arti mobili che viene realmente tolto dalla croce e deposto su una lettiga per essere portato in processione o esposto all'adorazione dei fedeli) che a seconda del luogo può tenersi il giovedì, il venerdì o il sabato.
La Settimana Santa nelle varie località
La Settimana Santa viene commemorata in tutte le località della Sardegna, ma le celebrazioni più ricche e spettacolari, oltre che più pubblicizzate, sono a Cagliari, Alghero, Iglesias e Castelsardo. Degne di nota sono anche i riti e le processioni che si svolgono a Sassari, Oristano, Villacidro, Bosa, Cuglieri, Oliena, Orosei, Desulo, Sarule, Bortigali, Santulussurgiu, Aidomaggiore, Scano di Montiferro e Domusnovas.
Alghero
La Settimana Santa ad Alghero è curata dalla confraternita della Misericordia custode nella sua chiesa del prezioso Sancristus, la statua Lignea del Cristo, snodabile, che si dice essere giunta in condizioni miracolose e anticamente utilizzata nel Venerdì Santo. Oggi è sostituita da una copia per il divieto del Ministero dei Beni Culturali di esporre per i riti l’originale.
Riti precedenti la Settimana Santa
Una settimana prima della settimana di Pasqua vengono compiuti una serie di riti religiosi che culminano con la Processò de Nostra Senyora de le set dolors , organizzata dalla chiesa di S.Francesco. È detta Processò de les dames perché pare fosse organizzata dalle nobildonne algheresi. Al termine della processione che la vede in giro per le vie del centro storico vengono ricordati i sette dolori della Madonna: Profezia di Simeone, Gesù Prigioniero, Fuga dall’ Egitto, Gesù che porta la croce, Gesù in Agonia, Gesù trafitto, Gesù sepolto.
Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme segue in tutte le parrocchie la normale liturgia. Nella chiesa della Misericordia sede della confraternita si celebra il pomeriggio anche una piccola processione dei confratelli al termine del quale viene preparato il Sancristus e sistemato sulla croce. Questa operazione è effettuata da cinque confratelli aiutati da quattro Varons due di questi rappresenteranno, il Venerdì Santo, vestiti con antichi costumi spagnoleggianti Giuseppe di Arimatea e Nicodemo.
Martedì Santo
I Misteri delle Settimana Santa algherese sono custoditi nella Chiesa di San Francesco. Furono portati in questa chiesa dalla estinta confraternita dell’ Orazione e Morte. La sequenza è quella classica cambiano soltanto composizione, fattura e nomenclatura. La prima statua è Gesù inginocchiato nell’ orto (Jesus engenollat), segue Gesù flagellato (Jesus lligat a una colonna), Gesù incoronato di spine (Jesucrist burlat) e Gesù che sale sul Golgota (Jesus amb la creu). La Confraternita cura la processione e lista le proprie divise a lutto per l’ occasione.
Mercoledì Santo
Non vi sono particolari avvenimenti, è vestito segretamente a lutto il piccolo simulacro della Madonna che verrà portata in giro per i sepolcri e inoltre si addobba l’ altare di S.Pasquale come luogo di adorazione dell’Eucarestia
Giovedì Santo
La mattina vengono benedetti i 3 oli (infermi, crismale e battesimale) mentre la sera viene celebrata la messa in Coena Domini dove vengono lavati i piedi degli Apostoli. Successivamente viene inscenata la processione delle Celcas dove le donne della confraternità si recano ai sepolcri allestiti nelle varie chiese della città. Sempre in numero dispari. Viene portato in cattedrale il Sancristus in croce e dopo il suo inalberamento gli viene deposto in testa la corona di spine.
Venerdì Santo
Il giorno più sentito dagli algheresi nel corso dell’ anno. Sin dal mattino fervono i preparativi per la grande processione. Le consorelle della Misericordia smontano i sepolcri e vestono S.Giovanni e L’Addolorata che sfilerà in processione. Viene inoltre allestito il Bressol, il feretro in cui verrà collocato il Cristo deposto dalla Croce. La sera la cerimonia inizia nella cattedrale gremita di gente alla presenza delle autorità civili e militari. Ivi giungono dalla chiesa della Misericordia: Maria e S.Giovanni, la confraternita e quelle ospiti. Inoltre vi sono 9 bambini che tengono un vassoio a testa. Nei vassoi vi si trovano tre martelli, tre tenaglie e due fasce. Il nono vassoio è vuoto e servirà a contenere i chiodi. Martelli e tenaglie servono per togliere i chiodi da mani e piedi del Cristo, le fasce servono per sorreggerlo. Dopo un’ ora di predica, l’ oratore guida le operazioni di discendimento (Desclavament) che verranno effettuate dai Varons. Il loro ruolo termina con la deposizione del Cristo nel bressol che verrà poi consegnato alla Misericordia. Da questo momento inizia il ricco corteo che si snoderà per le vie della città fino a ritornare verso la mezzanotte in cattedrale dove il Cristo sarà deposto nel suo sepolcro in un feretro di legno. Vista la natura terziaria di Alghero, il rito richiama molti turisti specialmente stranieri.
Sabato Santo
Il sabato mattina in forma privata la Maria è portata nella chiesa di S.Francesco da dove partirà per l’ incontro della domenica. A mezzanotte dopo la benedizione dell’ acqua e del fuoco si celebra la messa di resurrezione e vengono sciolte le campane.
Domenica di Pasqua
Prima della messa solenne celebrata in dialetto algherese in centro storico si celebra l’incontro tra la Madonna che parte da S. Francesco con un corteo femminile e il Cristo Risorto che parte con un corteo maschile dalla cattedrale di S. Maria
Bosa
Nel pomeriggio del martedì santo si svolge a Bosa, per le strade strette del centro storico, la processione dei Misteri (sos Misterios). Ad opera della Confraternita della Santa Croce, alcune statue rappresentanti momenti della passione di Cristo vengono portate dall'oratorio di Santa Croce al Duomo. Il Venerdì santo è caratterizzato, nella Cattedrale, dalla solenne si svolge la paraliturgia de s'iscravamentu a cui segue la processione del Cristo morto che si snoda per le vie del centro fino alla chiesa del Carmine. Tanto il martedì quanto il venerdì le diverse stazioni delle processioni sono scandite dal canto (polifonia di tradizione orale)del Miserere (Salmo 50) e dello Stabat Mater. A differenza di altre località dell'isola, dove il canto è prerogativa delle Confraternite(ad es. Castelsardo, Santulussurgiu, Cuglieri etc.)ed è eseguito da un solo cantore per parte, a Bosa partecipa all'esecuzione chi conosce i canti che, da oltre ottant'anni, si caratterizzano per la presenza di più cantori per parte. Attualmente l'associazione "Coro di Bosa" coordina i canti in Settimana santa.
Cagliari
A Cagliari i vari riti sono curati dalle Confraternite della Solitudine, del Santissimo Crocifisso (entrambe di Villanova) e dalla Confraternita del Gonfalone (di Stampace). Ciascun rito è accompagnato dalle voci dei confratelli cantori, con esecuzioni in falso bordone. I canti, tramandati oralmente, hanno per tema la passione di Cristo e si basano su antichi testi attribuiti a diversi autori, tra cui il Metastasio e sant'Alfonso Maria de Liguori. Alcuni di questi testi si trovano nel Manuale di Filotea di Giuseppe Riva.
Venerdì di Passione
L'ultimo venerdì di Quaresima, quello che precede la Domenica delle Palme, si svolge la Processione dei Misteri (Is Misterius) organizzata dalla confraternita del Santissimo Crocifisso; is Misterius sono sette simulacri lignei, opera dello scultore Giuseppe Antonio Lonis (XVIII secolo), che rappresentano Gesù in preghiera al Getsemani, Gesù preso in arresto, Gesù alla colonna della flagellazione, Gesù schernito, Gesù caricato della croce, Gesù sotto la croce, Gesù crocifisso e la Madonna addolorata. La processione, annunciata dal suono dei tamburi, esce intorno alle 16 dall'Oratorio del Santissimo Crocifisso, in piazza San Giacomo, e si snoda per le strade del centro storico, facendo tappa in sette chiese. In ciascuna chiesa entra uno dei sei simulacri di Gesù, insieme all'Addolorata, e si svolge una breve predica sul momento della passione che la statua rappresenta. Le chiese toccate dalla processione sono San Giovanni, Sant'Anna, Sant'Efisio, San Sepolcro, Sant'Antonio, San Domenico e San Giacomo (tuttavia, di anno in anno, il percorso può variare leggermente e interessare anche altre chiese).
Domenica delle Palme
A mezzogiorno nella chiesa di San Giovanni, oratorio della Confraternita della Solitudine, si svolge la rimozione del grande Crocifisso ligneo seicentesco (detto su monumentu per la sua imponenza) dal suo altare laterale, per essere preparato alla processione del Venerdi Santo. L'imponente statua, di foggia spagnola, ha le braccia snodabili per poter essere utilizzata nei riti de s'Incravamentu e de s'Iscravamentu.
Martedì Santo
Si svolge la seconda processione dei Misteri, questa organizzata ad opera della Congregazione Mariana degli Artieri di San Michele. Altri sette simulacri, anch'essi opera del Lonis, vengono portati in spalla dai confratelli. Le modalità di svolgimento della processione sono identiche a quella del venerdì precedente, cambia solo il percorso e alcune tappe: intorno alle 15 la processione parte dalla chiesa barocca di San Michele, dove sono custoditi i simulacri, tocca le chiese di Sant'Anna, della Vergine della Pietà, la Cattedrale, San Giacomo, Sant'Agostino, Sant'Efisio per tornare infine a San Michele (come per i Misteri del venerdì precedente, il percorso della processione non è del tutto identico ogni anno). La processione dei Misteri di San Michele è stata ripristinata nel 2005 (non si era più svolta nei precedenti 42 anni).
Mercoledì Santo
Nell'Oratorio del Santissimo Crocifisso, ad opera delle consorelle della Confraternita del Santissimo Crocifisso, si svolge la vestizione in abiti di lutto del simulacro dell'Addolorata.
Giovedì Santo
Le due confraternite di Villanova mettono in atto nei rispettivi oratori il rito de s'incravamentu: le consorelle inchiodano alla croce i due simulacri del Crocifisso (su monumentu per la Confraternita della Solitudine) e li predispongono per l'adorazione, circondandoli di fiori e di vasetti con su nenniri (germogli di grano fatti crescere al buio, dal caratteristico colore giallo verdino, che vengono utilizzati in tutte le chiese della Sardegna per adornare gli altari della reposizione la sera del Giovedì Santo). La sera, dopo la messa in Coena Domini, si svolge la tradizionale processione della Visita alle sette chiese, a cura della Confraternita del Gonfalone: partendo dalla chiesa stampacina di Sant'Efisio (oratorio della confraternita), la statua del santo, col pennacchio nero sull'elmo in segno di lutto, viene portata processionalmente in sette chiese, in cui ci si sofferma per la visita ai sepolcri (gli altari della reposizione, dove viene custodito il Santissimo dalla fine della messa del giovedì sera sino all'Azione liturgica del venerdi).
Venerdì Santo
Si svolgono tre processioni del Cristo morto, curate una dalla Confraternita della Solitudine, una dalla Confraternita Santissimo Crocifisso e l'ultima dalla Confraternita del Gonfalone, in cui viene rappresentato il funerale di Gesù. La prima parte intorno alle 13 dall'Oratorio della Solitudine per condurre su monumentu a la statua dell'Addolorata in Cattedrale, dove giunge intorno alle 15. Poco dopo dalla Cattedrale parte una processione che riporta l'Addolorata in San Giovanni. Intorno alle 16 inizia la processione curata dalla Confraternita del Santissimo Crocifisso; dall'omonimo oratorio i confratelli e le consorelle portano il Crocifisso e l'Addolorata verso la chiesa di San Lucifero. L'ultima processione, alla luce delle fiaccole, parte dalla chiesa di Sant'Efisio intorno alle 20 e trenta per ritornarvi dopo un breve percorso per le strade di Stampace; a differenza delle prime due processioni, che recano il simulacro di Cristo ancora inchiodato alla croce, la processione serale porta una statua del Cristo morto già adagiato su di una lettiga (lettera in sardo).
Sabato Santo
La mattina si svolgono i riti de su scravamentu che rappresentano la deposizione di Cristo dalla croce, alle 8 e trenta in San Lucifero, in Cattedrale alle 10. Nel pomeriggio partono dagli oratori di Villanova le due processioni con la statua dell'Addolorata che si recano a riprendere le statue di Cristo morto, deposto sulla lettiga, per ricondurli nei rispettivi oratori.
Domenica di Pasqua
La mattina di Pasqua anche a Cagliari si svoge il tradizionale rito de s'Incontru. A Villanova le due processioni recanti la statua del Risorto e della Madonna, arrivando da opposte direzioni, si congiungono nella via Garibaldi per poi recarsi verso la vicina Collegiata di San Giacomo, dove a mezzogiorno viene celebrata la messa solenne. Analogo rito si svolge a Stampace, curato dalla Confraternita del Gonfalone; in questo caso s'Incontru avviene nel corso Vittorio Emanuele.
Castelsardo
Riti precedenti la Settimana Santa
A Castelsardo i riti della Settimana Santa iniziano il sabato precedente la domenica delle palme. Si organizza una processione che trasporta un crocifisso dalla cattedrale alla chiesa di Santa Maria con i cori della confraternita che eseguono Miserere e salmi responsoriali. Arrivato in chiesa, il Cristo è poggiato in terra mentre viene eseguito lo Stabba seguito dalla folla in silenzio prima di riprendere la funzione.
Domenica delle Palme
A Castelsardo è importante anche in vista Lunissanti. Innanzitutto vi è il confronto tra le varie famiglie degli intrecci delle palme e in seguito i confratelli provano i tre cori (Stabba, Jesu e Miserere) da eseguire nel giorno dei misteri e vengono scelti i loro componenti che sono quattro per ogni coro: bassu, contra, bogi e falzittu.
Lunissanti
Il Lunedì Santo detto Lunissanti è il giorno più importante della Settimana Santa castellana. Contrariamente alla maggior parte dei riti pasquali della Sardegna è questo il giorno dei misteri. I confratelli si ritrovano tutti alle sette del mattino a Santa Maria per indossare le proprie divise. Scelti i portatori , divisi in tre gruppi che sfileranno a capo coperto, e coloro che effettueranno il coro stesso più un altro elemento a capo scoperto che aprirà il gruppo iniziano le processioni: prima da Santa Maria alla Cattedrale, poi dalla Cattedrale al piccolo paese di Tergu e infine dopo il ritorno a Castelsardo, i vari gruppi girano per la città fino a mezzanotte. Per la messa del Lunissanti i confratelli si siedono nei primi posti della chiesa, l’ ordine che prendono verà rispettato per tutto il giorno. Prima della distribuzione dei misteri, viene eseguito in onore della Vergine patrona il Salve Regina. Distribuiti i Misteri inizia la processione aperta e dal primo confratello a capo scoperto che porta un teschio umano in un vassoio (Lu cabbu di lu moltu), simbolo del passaggio di una cerimonia funebre, e dal coro del Miserere. A questi seguono i primi confratelli incappucciato portatori dei misteri: il calice dell’ ultima cena (lu caligiu), il guanto (la guanta) segno dello schiaffo ricevuto da Cristo, una collana (l’ acciotti) segno della corda e dell’ incatenamento di Gesù, la colonna (la culunna) del flagellamento, il flagello(lu disciplini) che viene fatto sbattere su una gamba per produrre rumore e a chiudere la corona (la curona) del re dei Giudei. Dopo la corona è il momento del coro più prestigioso: quello dello Stabba. Anche questo gruppo è aperto da un confratello a volto scoperto che porta l’ Ecce Homo (la pieddai) e il coro è seguito da altri quattro misteri: la croce (la Crogi) non troppo grande portata in spalla da un confratello, la scala (la Scala) anch’ essa portata in spalla, martello incrociato a una tenaglia (Malteddu e Tinaglia) e chiude il confratello che porta la spugna e la lancia(Spugna e Lancia) usate per abbeverare Cristo. L’ ultimo coro, quello dello Jesu è contraddistinto da un unico mistero: un confratello che porta una croce. Prima della sosta per il pranzo a Tergu quando i misteri vengono consegnati e mostrati alla Vergine Maria viene effettuato un particolare canto denominato Attittu un lamento funebre eseguito dai 3 cori insieme. La sera in una Castelsardo illuminata solo dal fuoco di alcune fiaccole termina con la messa la processione. In quest’ ultima messa i confratelli intonano il De profundis per i confratelli morti.
Giovedì Santo
Viene effettuata La Prucissioni, un imponente processione con un crocifisso e la Madonna Addolorata. Vengono eseguiti da confratelli diversi rispetto a quelli del Lunedì, lo Stabba e il Miserere e le soste sono decisamente inferiori a quelle del Lunissanti. La Vergine reca un pugnale che le trafigge il cuore e viene portata nella chiesa per l’ adorazione dei sepolcri.
Venerdì Santo
Dopo il trasporto Mattutino e in forma privata del cristo, la sera viene effettuata la processione con i cori che cantano dei Miserere con registri diversi e con degli andamenti rapidi (fugghi fugghiendi) così come la messa molto veloce e naturalmente senza l’ eucaristia.
Sabato Santo
Si benedice l’ acqua, il cero e il fuoco e si proclama alla mezzanotte il Cristo risorto con l’ ausilio dei cori della confraternita
Domenica di Pasqua
Si celebra l’ incontro tra il Cristo risorto e la Madonna accompagnato naturalmente dai cori della confraternita.
Desulo
La domenica delle Palme a Desulo si svolge la caratteristica processione de sas prammas (delle palme), con le donne che indossano i coloratissimi costumi tradizionali e recano in mano palme intrecciate.
Domusnovas
A Domusnovas i Riti della Settimana Santa sono organizzati dalla Confraternita della Madonna Addolorata.
Giovedì antecedente la Settimana Santa
Le funzioni iniziano la sera del giovedì che antecede la Domenica delle Palme con la vestizione a lutto della Vergine Addolorata.
Venerdì antecedente la Settimana Santa
Il venerdì che antecede la Domenica delle Palme intorno alle 18.00 si svolge la processione sa mamma chi circara su fillu. In questa processione la Vergine Addolorata, scortata dalla Confraternita e dai Babballottis (fedeli vesti con una tunica bianca e cappuccio), percorre le strade alla ricerca del Figlio.
Venerdì Santo
Il Venerdì Santo alle 9.00 del mattino dalla chiesa della Beata Vergine Assunta il simulcro dell'Ecce Homo accompagnato dalle guardie romane, dalla Veronica e dalla Confraternita si avvia verso la chiesa di Santa Barbara. Da qui parte la processione del Crocifero, il monumentale Cristo caricato della Croce seguito dall'Addolorata, portato in spalla da 16 uomini. La sera del Venerdì Santo alle 21.00 nella chiesa dell'Assunta si svolge il Rito de Su Scravamentu seguito da una fiaccolata per le vie del centro.
Domenica di Pasqua
La domenica di Pasqua alle 11.00 nella piazza Matteotti avviene S'Incontru. Quando la Vergine incontra il proprio Figlio Risorto le viene tolto il velo del lutto e fatto indossare il velo azzurro, mentre il suono delle campane a feste e i colpi a salve dei fucili annunciano la Pasqua.
Iglesias
La Settimana Santa ad Iglesias è curata in gran parte dall' Arciconfraternita del Santo Monte[1], nata intorno alla metà del 1500 e che ha fra le sue attività l'assistenza ai poveri in varie forme: assistenza fisica (fino al 1500 con l'Ospedale di San Michele), assistenza morale (i condannati a morte fino al 1850) e assistenza materiale (ancora oggi, nei limiti delle possibilità della confraternita).
Dal 1600 in poi le attività di culto sono i Riti della Settimana Santa ad Iglesias.
Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme segue in tutte le parrocchie la normale liturgia.
Tradizionalmente, il Vescovo di Iglesias si reca a metà mattina nella Chiesa di San Francesco per la benedizione delle Palme, e da qui ci si reca in processione nella vicina Cattedrale di Santa Chiara per la solenne Celebrazione Liturgica.
Martedì Santo
Nella sera del Martedì Santo si tiene la Processione dei Misteri. Dalla Chiesa di San Michele (sede dell'Arciconfraternita e punto di partenza e di arrivo di molti dei riti della Settimana Santa iglesiente) esce la Croce della confraternita, l'Associazone del Santissimo Sacramento (unica associazione femminile che partecipa ai riti), seguita dai 7 simulacri (portati a spalla dagli iglesienti con l'abito da Babalottis) che rappresentano la passione di Gesù: L'orto degli ulivi, La Cattura, La Flagellazione, L'Ecce Homo, La salita al Calvario, La Crocifissione, e infine los Hermanos, i Germani, ossia i componenti dell'Arciconfraternita precedono il simulacro dell'Addolorata. La processione si snoda nelle vie di Iglesias, facendo due soste: poco dopo la partenza nella Cattedrale di Santa Chiara, e al rientro in San Francesco, per le prediche della Passione.
Mercoledì Santo
Nella Chiesa di San Michele viene celebrata una messa molto sentita e attesa dalla popolazione, al termine della quale vengono distribuiti ai fedeli i ramoscelli di ulivo e i fiori che componevano il simulacro di Gesù nell'Orto degli Ulivi.
Giovedì Santo
Dopo il tramonto, dalla Chiesa di San Michele ha inizio la Processione dei Sepolcri. La Processione, il cui arrivo è annunciato dal suono dei Matracconis suonati da giovani iglesienti, vede all'inizio il Tamburo, suonato con un particolare ritmo tradizionale, la cui origine si perde negli anni, seguito dalla Croce dell'Arciconfraternita. Subito dopo la Croce è la volta dei bambini, di entrambi i sessi, fino ai 12-13 anni di età, vestiti con l'abito tradizionale dei Babbalottis, e dell'Associazone del Santissimo Sacramento. Poi è la volta della Banda Musicale G.Verdi di Iglesias, che accompagna il rito con antiche marce funebri, seguiti dai giovani iglesienti con l'abito dei Babbalottis. Infine il simulacro dell'Addolorata, accompagnata come sempre dai confratelli del Santo Monte. Questa processione si snoda per le vie del centro storico, e ad ogni Chiesa in cui è allestito un Altare della Deposizione addobbato con i tradizionali Nenniris (vasi di germogli di grano cresciuti al buio) si ferma per permettere l'ingresso nella Chiesa della Croce della confraternita, della croce dell'Associazone del Santissimo Sacramento e del simulacro dell'Addolorata.
Anche gli iglesienti in questa serata compiono la visita alle Chiese del centro storico.
Negli anni passati, fino agli anni '70, vi erano diverse processioni in questa giornata, ognuna organizzata dalle varie Confraternite di Iglesias, che effettuavano la tradizionale visita alle Chiese. Con la scomparsa di dette Confraternite, tale tradizione purtroppo è andata persa.
Venerdì Santo
Il Venerdì mattina, dalla Chiesa di San Michele, ha inizio la Processione del Monte, che ricorda la salita di Gesù al Calvario. E' la processione dei bambini, presenti in gran numero con l'abito tradizionale dei Babalottis, che suonano le tradizionali Matracche dal suono inconfondibile. La processione è molto simile a quella del Giovedì Santo: i Matracconis in testa, seguiti dal tamburo e dalla Croce dell'Arciconfraternita. Poi, come detto, i piccoli Babbalottis Iglesienti, seguiti dall'Associazone del Santissimo Sacramento. Dopo vi sono i simulacri di Gesù che sale al Calvario e quello dell'Addolorata, come sempre accompagnata dai Confratelli del Santo Monte. Anche in questa processione si compie la visita alle Chiese del centro storico, ma il percorso è un po' diverso rispetto a quello delle altre processioni, perchè in parte si snoda nella parte "alta" del centro storico.
Il Venerdì sera è la volta della processione più antica e più attesa da tutti gli iglesienti:la Processione del Descenso. Dopo il tramonto, l'inizio della processione è come gli altri giorni: In testa i Matracconis, poi il tamburo e la Croce dell'Arciconfraternita, i piccoli Babbalottis, l'Associazone del Santissimo Sacramento e la Banda Musicale G.Verdi di Iglesias. Comincia poi la parte "storica" della processione: is Vexillas, due grandi drappi dipinti che raccontano i momenti salienti della passione di Gesù, seguiti da "Is Varonis" Giuseppe D'Arimatea e Nicodemo, che portano tra le mani il martello e le pinze serviti per deporre Gesù morto dalla Croce. Dietro di loro due servi, anonimi, che portano in spalla le scale per la deposizione, seguiti dalla Maddalena e San Giovanni, entrambi impersonati da due bambini maschi. Infine la Lettiga nel quale è deposto un bellissimo simulacro ligneo del Gesù morto, seguita dalla Addolorata, che porta stretta nel petto la corona di spine del Figlio.
Sabato Santo
La Chiesa di San Michele rimane aperta ai fedeli per l'Adorazione al Gerù morto. In tarda serata, nella piazza del Municipio viene acceso un braciere, che darà inizio alle celebrazioni della Pasqua. Il Vescovo di Iglesias benedirà il fuoco col quale verrà acceso il Cero Pasquale, che verrà poi portato nella Cattedrale di Santa Chiara per la celebrazione della Veglia Pasquale. Durante la Veglia il simulacro del Cristo Risorto, portato in forma privata dalla Chiesa di San Giuseppe in Cattedrale, farà il suo solenne ingresso al canto del Gloria.
Domenica di Pasqua
La mattina di Pasqua, dalla Chiesa di San Giuseppe e dalla Cattedrale di Santa Chiara partono due processioni, la prima con la Madonna, accompagnata dalla Banda G.Verdi di Iglesias, la seconda con Gesù Risorto. Le due processioni seguiranno percorsi diversi per poi arrivare nella piazza Sella, all'incrocio con corso Matteotti. Qui avverrà S'Incontru: le antiche Croci della Confraternita di San Giuseppe (oramai non più esistente) prima, e i due simulacri poi, si saluteranno per tre volte al segnale dato da una bandierina al centro del percorso. Dopo il terzo saluto, l'applauso della folla e le musiche festanti della Banda accompagneranno i due simulacri nella Cattedrale di Santa Chiara con un'unica processione.
Oliena
La mattina di Pasqua si svolge la processione de S'incontru (l'incontro); due simulacri lignei rappresentanti il Cristo risorto e la Madonna vestita a festa, vengono fatti uscire, rispettivamente dalla chiesa di San Francesco e dalla chiesa di Santa Maria, in due distinte processioni che finiscono con l'incontrarsi, rappresentando appunto l'incontro del Risorto con la madre (episodio non riportato nei vangeli ma caro alla tradizione popolare).
Oristano
Il lunedì santo dalla chiesa medievale di San Martino, ad opera della confraternita del Santissimo Nome di Gesù, parte la processione de is Misterios (i Misteri); sette simulacri lignei della passione di Cristo fanno sosta in altrettante chiese cittadine.
Sassari
Domenica delle Palme
Ad eccezione di alcuni particolari intrecci, a Sassari il cerimoniale rientra completamente nel cerimoniale tradizionale, con la rievocazione dell’ entrata di Gesù a Gerusalemme, e dunque con la processione all’ esterno della chiesa con i ramoscelli di ulivo e le palme in mano e la loro benedizione.
Lunedì Santo
Anche il Lunedì Santo segue la liturgia canonica e così viene letto durante la messa un brano del profeta Isaia che annuncia la scelta di colui che dovrà salvare l’ umanità.
Martedì Santo
La processione dei Misteri è una delle cerimonie per cui Sassari si distingue maggiormente. È organizzata dalla confraternita omonima. Secondo Enrico Costa il rito ebbe origine nel 1685 grazie a una nobildonna che fece giungere dalla Spagna le statue rappresentanti alcune fermate della via Crucis a cui poi è stata aggiunta la Madonna Addolorata. Nonostante le varie vicissitudini legate all’ eredità affrontate dalle statue, oggi tranne Gesù nell’ orto e la Veronica sono portati in processione i simulacri originali. La processione parte dalla chiesa della Sacra Famiglia dove i simulacri sono preparati . Apre il corteo un confratello col tamburo al seguito ci sono i confratelli adibiti a regolarizzare l’ andamento del corteo anche per far riposare i portantini (li andadori) il cui simbolo è un bastone di due metri (lu rocciu) con una croce argentea nella sommità che muovono per dare il via o fermare il corteo. Prima dei simulacri veri e propri, un confratello con il capo e il volto coperto (lu pabarrottu) porta una croce con una stola bianca al quale sono attaccati i simboli della deposizione e del santissimo sacramento. È affiancato con 2 bambini con delle candele e un confratello con tamburo e dietro di lui vi è lo stendardo della confraternita. Allo stendardo segue il primo simulacro: Gesù nell’ Orto, con il Cristo inginocchiato a pregare e lo sguardo rivolto verso il cielo. Segue la cattura di Gesù e successivamente è rappresentato il Cristo flagellato sofferente e con le mani legate. Arriva dunque il momento del suggestivo Ecce Homo con la corona di spine, un bastone di canna come di scettro e un manto rosso. Seguono poi le consorelle del Santissimo sacramento che si differenziano per un nastro rosso da quelle dei misteri. Dietro di loro gli ultimi due misteri: la già citata Veronica e il baldacchino del Cristo in Croce. Seguono i rappresentanti delle 3 confraternite cittadine e si odono lo Stabat Mater e il Miserere. A chiudere l’ Addolorata vestita a lutto e trafitta da sette pungali rappresentanti i Dolori. Il corteo si chiude nella chiesa della Santissima Trinità. È presente la banda musicale.
Mercoledì Santo
Ex giorno aliturgico, è oggi destinato alla processione dell’ Addolorata organizzata dalla confraternita del Santissimo Sacramento. Parte dalla chiesa di Sant’ Andrea, e il simulacro non ha più i pugnali. Sono presenti come per i misteri, la banda e tutte le confraternite che reggono stendardi rappresentanti l’ Ecce Homo e Cristo nell’ orto più un Gesù in Croce retto orizzontalmente da 3 confratelli. Dal 1993 i simulacri della Madonna e del Gesù crocifisso fanno tappa all’ ospedale civile per essere omaggiati dai fedeli degenti.
Giovedì Santo
A Sassari è abbastanza tradizionale, vengono benedetti gli oli e si effettua nella chiesa della Santissima Trinità la lavanda dei piedi a dei confratelli scelti. Durante la messa, dopo la comunione, le ostie consacrate e non utilizzate sono portate in un tabernacolo provvisorio adornato, dovrebbe simboleggiare la partenza di Gesù verso il monte degli ulivi.
Venerdì Santo
Il cerimoniale parte con la messa fuggi fuggi che ricorda processo e condanna di Gesù, le confraternite (il Venerdì Santo è affidato all’Arciconfraternita dei Servi di Maria) lavorano sin dal mattino per preparare i simulacri per la processione della sera. La prima processione dal Crocifero (Pabarrottu) che porta una croce a bracci dal quale pende una stola bianca a ricordo della deposizione, segua un confratello con tamburo e rappresentanti delle confraternite. Al termine vi è il simulacro dell’ Addolorata trafitta dai pugnali che cerca il sepolcro del Cristo con le pie donne. Il cerimoniale di Discendimento è invece molto classico con l’ adorazione della Croce e la deposizione del Cristo da parte di alcuni confratelli e la Via crucis per il centro storico dove il Cristo è seguito dall’ Addolorata.
Sabato Santo
Rientra nella liturgia canonica con la benedizione dell’ acqua, del fuoco e del cero e si aspetta la mezzanotte suggellata da un liberatorio Gloria in Excelsis Deo.
Domenica di Pasqua
Si celebra s'incontru (l'incontro) di gesù con Maria in piazza colonna mariana partendo da i servi di maria e da la SS trinità poi ci sarà la SS messa celebrata da monsignar ATZEI la parte musicale sarà curata dalla banda musicale G. Verdi di Sassari diretta dal M° GIUSEPPE CARBONI
Bibliografia
- Sardegna - Tradizioni usi e costumi, Editore Progetto Sardegna.
- Franco Stefano Ruju, Giulio Concu, I riti della Settimana santa in Sardegna. Nuoro, Imago Edizioni, 2007. ISBN 8889545054
- Mario Atzori, Settimana Santa in Sardegna e Corsica. Sassari, EDES 2003
- Bernard Lortat-Jacob, Canti di Passione. Lucca, LIM 1996.ISBN 88-7096-185-0
- Chiara Solinas, “Una ricerca antropologico musicale in ambito urbano. I canti e i riti della Settimana Santa a Cagliari”, in Portales n.9 (dicembre 2007), Cagliari, Aipsa Edizioni, pp.135-141
- Chiara Solinas, “Il canto polivocale”, in Il folklore d’Italia (supplemento monografico della Sardegna a Il folklore d’Italia n°2), Foggia, CDP Service Editore, 2008, pp. 47-54
- ChiaraSolinas, “La settimana Santa a Cagliari” in La Settimana Santa in Sardegna (Collana Festas), con fotografie di Giovanni Porcu, Sassari, Isola Editrice, 2009, pp.147-154
Collegamenti esterni
- Settimana Santa, dal sito sardegnaturismo.it
- Sito della Confraternita della Madonna Addolorata di Domusnovas