Alien

film del 1979 diretto da Ridley Scott
Versione del 9 ott 2010 alle 14:56 di GnuBotmarcoo (discussione | contributi) (Bot: Fix parametro ''nomedoppiatoriitaliani'' → ''doppiatoriitaliani'')
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati del termine, vedi Alien (disambigua).

Alien è un film horror fantascientifico del 1979 diretto da Ridley Scott.

{{{titolo}}}
Una scena del film
Paese di produzioneUSA
Durata116 min (director's cut)
Rapporto2,35:1
Generehorror fantascientifico, thriller
RegiaRidley Scott
SoggettoDan O'Bannon, Ronald Shusett
SceneggiaturaDan O'Bannon
Produttore20th Century Fox
FotografiaDerek Vanlint
MontaggioTerry Rawlings, Peter Weatherley
MusicheJerry Goldsmith
ScenografiaMichael Seymour
Interpreti e personaggi
Logo ufficiale del film

Ha dato origine ad una fortunata serie di pellicole e fumetti. È considerato uno dei capolavori del regista Scott. Le vicende ruotano attorno ad una terrificante specie aliena, che nel film viene identificata con la generica definizione xenomorfa. Queste creature sono delle perfette macchine per uccidere e si riproducono parassitando gli altri esseri viventi, che muoiono al momento della nascita del piccolo alieno.

Alien è il primo film della serie. Finora ha avuto tre sequel, sempre con Sigourney Weaver come protagonista: Aliens - Scontro finale, Alien³ ed Alien: la clonazione. Sono stati inoltre prodotti due prequel, Alien vs Predator e Alien vs. Predator 2, in cui vengono narrate vicende accadute centinaia di anni prima rispetto al primo film, che sono anche un crossover con un'altra serie cinematografica, Predators, avente per protagonisti dei feroci alieni predatori.

Nel 2002 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Trama

(inglese)
«In space no one can hear you scream»
(italiano)
«Nello spazio nessuno può sentirti gridare»

L'astronave da trasporto Nostromo, in viaggio di ritorno verso la Terra, atterra sul satellite di un pianeta alieno in risposta a una chiamata di soccorso. Durante l'atterraggio, la nave rimane danneggiata e impossibilitata a ripartire senza le riparazioni necessarie. Il comandante Dallas decide, vista la situazione, di uscire dalla nave e raggiungere la fonte della trasmissione per la quale avevano deviato la loro rotta. Lo stesso Dallas, il suo secondo Kane e il navigatore Lambert si avviano all'esterno, protetti da tute spaziali, in cerca della fonte del segnale. Poco dopo, gli astronauti rinvengono un relitto alieno, precipitato sul pianeta molti anni prima. All'interno del relitto scoprono una creatura aliena, ormai fossilizzata, e rinvengono su di essa un buco nel torace come se qualcosa fosse esploso al suo interno. Addentratosi in una caverna, Kane scopre una distesa di oggetti da lui definiti "Uova o roba simile". Avvicinatosi a uno degli oggetti, viene attaccato da uno strano essere dalle sembianze di un ragno che, appena fuoriuscito dall'uovo, gli buca la visiera del casco attaccandoglisi al viso. Riportato sulla Nostromo dai due compagni, in stato di incoscienza, Kane viene visitato dall'ufficiale scientifico Ash che propone la sua ipotesi: l'essere è un parassita (In realtà un parassitoide) che lo ha paralizzato, mantenendolo vivo seppur in stato di coma.

Il capitano Dallas e Ash tentano di liberare Kane dal parassita tentando la via della rimozione ma, dopo aver ferito una della zampe dell'animale, capiscono che è praticamente impossibile: l'alieno ha un potentissimo acido molecolare al posto del sangue, un meccanismo di difesa naturale che complica ancora di più la sua rimozione senza ferire o addirittura uccidere il compagno. Nel frattempo aumenta l'astio tra Ash, l'ufficiale scientifico della spedizione, e il tenente Ripley, che accusa il medico di aver violato la quarantena permettendo l'ingresso nella nave all'essere sconosciuto. Dopo numerose ipotesi l'equipaggio assiste a un fatto inaspettato: il parassita improvvisamente si stacca dal viso di Kane, morendo. Nel frattempo gli ingegneri Brett e Parker terminano le riparazioni alla nave, che riparte immediatamente. Poche ore dopo, Kane si risveglia tra lo stupore generale: è visibilmente provato, e non ricorda nulla dell'accaduto.

I membri dell'equipaggio, felici per la ripresa dell'amico, decidono di consumare un ultimo pasto prima di ibernarsi in attesa dell'arrivo sulla Terra, ma durante la cena Kane presenta degli strani sintomi ed inizia ad avere delle violente convulsioni. In pochi secondi una piccola e orrida creatura gli sfonda il torace, uccidendolo, e scappando alla vista dei suoi attoniti compagni. Il parassita, dunque, altro non era che un "intermediario" che aveva iniettato a Kane la larva dell'organismo ospite.

Dopo aver espulso il corpo del povero Kane nello spazio inizia la caccia al mostro: Brett è il primo a entrare in contatto con l'alieno, che lo attacca e lo trascina in un condotto di raffreddamento mentre cercava il gatto di bordo, Jones. I sui colleghi Parker e Ripley non riescono ad accorrere in suo aiuto ma riescono per qualche secondo a scorgere la creatura, che nel breve lasso di tempo dalla sua nascita è diventata alta più di 2 metri cambiando la pelle come un serpente. Il secondo a scomparire è Dallas che, entrato in un condotto d'aria nel tentativo di stanare l'alieno, viene sorpreso da quest'ultimo.

Le caratteristiche fisiche dell'alieno, la sua biochimica basata sul silicio anziché sul carbonio, il potentissimo acido corrosivo che gli scorre nelle vene, la sua abilità a nascondersi e a muoversi nei condotti d'aria e la sua spietata ferocia lo rendono un avversario apparentemente invincibile viste le capacità degli astronauti. Ripley, dopo la morte di Dallas, assume il comando in qualità di terzo ufficiale e scopre dal computer di bordo, Mother, che Ash è incaricato dalla "compagnia" di introdurre nell'astronave l'alieno (il segnale captato dal computer all'inizio del film non era in realtà un SOS bensì un avviso di pericolo), nonché di proteggerlo fino all'arrivo sulla Terra, dove sarebbe stato studiato e potenzialmente utilizzato come arma biologica.

Secondo la procedura (denominata "ordine particolare 937" ) la priorità assoluta è far sopravvivere la creatura anche a costo di sacrificare le vite dei membri dell'equipaggio. Ash, rivelatosi in realtà un androide, cerca di uccidere Ripley per impedirle di raccontare le sue scoperte agli ultimi due compagni sopravvissuti. Salvata dall'ingegnere capo di bordo Parker che con un colpo di estintore decapita Ash, Ripley, lo stesso Parker e l'altra sopravvissuta, il navigatore Lambert, approntano la capsula di salvataggio e pianificano di far esplodere la Nostromo con la creatura al suo interno.

Mentre Ripley recupera e mette in gabbia il suo gatto Jones, Lambert e Parker vengono colti di sorpresa dalla creatura mentre caricavano moduli di refrigerante per il sistema di sopravvivenza criogenico della capsula. Vengono uccisi entrambi. Ripley inutilmente accorre alle loro urla e fugge disperata dall'astronave dopo aver attivato l'autodistruzione. È l'unica superstite insieme a Jones. Una volta nella capsula tuttavia, quando si crede ormai al sicuro, la donna si ritrova nuovamente faccia a faccia con l'alieno, che si era nascosto all'interno del modulo prima dell'esplosione. Sarà costretta ad un'ultima disperata lotta per salvare la propria vita: indossando una tuta spaziale, stana l'alieno e apre il portello della navetta scaraventandolo nello spazio esterno. L'alieno non demorde e con la coda si aggancia ad uno dei propulsori della navetta, ficcandocisi dentro. Ripley attiva i motori e riesce a scagliare nello spazio il mostro.

Prima di ibernarsi, il tenente registra un messaggio finale sulla vicenda appena conclusa.

Commento

Alien ripropone il filone fanta-horror degli anni cinquanta, svuotato dell'ingenuità che caratterizzava i film di quegli anni. Diversi sono gli elementi di rilievo: l'accurata orchestrazione visiva del regista Ridley Scott introduce un'estetica gotica ribaltando l'ambientazione stile NASA del cinema di fantascienza degli anni settanta in cui a predominare era la purezza del bianco e degli ambienti geometrici. In questo modo con questo film - e con il successivo Blade Runner - Scott spinge a livelli estremi la cupezza ed il pessimismo che il genere aveva sviluppato in quegli anni. Qui infatti ci troviamo di fronte alla rappresentazione di forme indefinibili e di una fusione "oscena" dell'umano con l'alieno, dell'organico con l'inorganico secondo l'estetica dell'artista svizzero H. R. Giger. Si vedano a tal proposito il look del pianeta, del relitto alieno, e dell'alieno stesso, tutti disegnati e realizzati da Giger (all'italiano Carlo Rambaldi viene dato il compito di mettere a punto una testa meccanica dell'alieno per i primi piani). Una delle ossessioni di Giger è quella di introdurre nell'inorganico tratti marcatamente organici (soprattutto sessuali) e viceversa. Questo lo si può vedere bene, ad esempio, nella lingua retrattile dell'alieno o nell'apertura "vaginale" che caratterizza sia le uova che l'astronave aliena. La modalità stessa di riproduzione della creatura prevede l'inseminazione forzata di un umano - uno stupro stilizzato (che include però una chiara erezione da parte dell'incosciente vittima) - e il conseguente concepimento attraverso una "penetrazione all'inverso". Ma Scott vuole che anche il design dell'astronave madre Nostromo, enorme e labirintica, segua la stessa idea, per cui, ad esempio, nella scena finale l'alieno, accucciato in posizione fetale in un angolo della navicella di salvataggio, si confonde con le tubature pur essendo ben visibile. L'estetica gotica, il design della creatura aliena e delle architetture biomeccaniche avranno una duratura influenza sul cinema di fantascienza degli anni a venire. Le forti allusioni di carattere sessuale continueranno anche all'interno di altri capitoli della stessa serie, anche se smorzate dall'allontanamento di Giger dal progetto. Una novità è comportata anche dalla presenza di un eroe femminile dai tratti vagamente androgini che finirà per prevalere sull'alieno. Questa fu una variazione sulla sceneggiatura originale (che non specificava comunque il sesso dei vari membri dell'equipaggio) dovuta probabimente al successo del film Halloween, la notte delle streghe di John Carpenter (1978), in cui a tenere testa al mostro è una ragazza.

Box Office

Il film, costato 11 milioni di dollari, ne ha incassati, l'anno della sua uscita, 103, di cui 79 solamente negli Stati Uniti. Il 1979 fu dominato dal sentimentale Kramer contro Kramer, che incassò, solamente in patria, 106 milioni di dollari.[2] Nel 2003 la riedizione come Director's Cut ha accresciuto gli incassi totali del film di ulteriori 2 milioni di dollari.

Home Video e Merchandising

File:Alien logo.svg
Simbolo di Alien Quadrilogy

A testimonianza dell'interesse che il film continua ad incontrare presso il pubblico è il nutrito numero di versioni che continuano ad uscire nel circuito home video. Ad una versione in DVD del 1999 di ottima qualità, e con un notevole apporto di materiale extra, è seguita nel 2003 la Special Edition su due dischi che ha proposto entrambe le edizioni del film, quella cinematografica del 1979 e la director's cut. Il film è anche disponibile in cofanetto con gli altri componenti la saga: Alien Legacy del 2000 e Alien Quadrilogy composto da ben 9 DVD. In occasione del 25º anniversario del film il cofanetto Quadrilogy si presenta con una Head Pack in tiratura limitata in cui i DVD sono disposti all'interno della fedele riproduzione della testa della creatura aliena. Il 2005 ha visto l'uscita del film nella versione in UMD.

Molto esteso il numero di prodotti che gravitano intorno al film. Si va dalla locandina del film di recente proposta in versione tridimensionale, alle action figure, alle statue, busti della creatura di ogni genere disponibili anche in scala 1:1 e in versioni realizzate sotto la supervisione di Giger e da lui autografate, maschere in lattice, videogiochi, fino ad arrivare ai peluche della creatura. In concomitanza con l'uscita del film nelle sale da ricordare anche il romanzo e il fumetto Alien: the illustrated Story.

Director's cut

Del film esiste una versione Director's cut rimasterizzata con tecnologia digitale e distribuita negli Stati Uniti per la festa di Halloween del 2003 in occasione del 25º anniversario. In questa versione compaiono delle scene tagliate nella prima edizione. In realtà, come scrive lo stesso Scott nelle note del DVD, quella originale va considerata in tutto e per tutto la "sua" versione. Quella nuova va considerata solo un'occasione per vedere sequenze precedentemente tagliate dallo stesso Scott - in particolare la scena in cui Ripley scopre dei bozzoli con il Capitano Dallas ancora vivo che la supplica di ucciderlo (scena poi ripresa da una analoga nel seguito Aliens - Scontro finale) - per motivi soprattutto di ritmo.

Colonna sonora di Jerry Goldsmith

Il film è caratterizzato da un approccio musicale particolare, dovuto al compositore americano Jerry Goldsmith, veterano delle colonne sonore, nome spesso collegato al cinema di genere fantascientifico o horror (ad esempio sono di questo musicista le partiture de Il pianeta delle scimmie, Il presagio, Atmosfera zero, Capricorn One e di La fuga di Logan, ; proprio nel 1979 Goldsmith scrisse anche la partitura di Star Trek - il film, introducendo in tale occasione uno dei temi più caratteristici della nota saga spaziale).

Goldsmith, autore eclettico, versatile e attento a sottolinare con le sue composizioni ogni più sottile sfumatura drammatica presente nelle pellicole, aveva inizialmente elaborato per Alien una partitura mista, con il proposito di unire episodi musicali di sapore tardo romantico (in uno stile che si colloca idealmente a metà strada tra Debussy e Mahler), a pagine decisamente più avanguardistiche, sperimentali ed atonali. Questa seconda parte più innovativa è caratterizzata da una sofisticata ricerca timbrica: all'orchestra sinfonica di tipo classico si aggiungono strumenti inusuali, come il dispositivo elettronico chiamato echoplex (che consente di far echeggiare a lungo singoli suoni ed evoca così l'idea di ambienti enormi e dai confini indistinguibili), o rari strumenti acustici provenienti dal folclore (in particolare orientale). In assenza di facili riscontri melodici, questo approccio musicale suggerisce con efficacia l'idea di un freddo e spaesante ambiente, alieno ed ostile.

Il regista del film (in parte influenzato dal montatore Terry Rawlings, desideroso di mantenere nella pellicola brani provvisori di musica pre-esistente, da lui utilizzati nella fase di montaggio) ritenne preferibile enfatizzare soprattutto le composizioni di stampo più avveniristico e moderno, e chiese pertanto a Goldsmith di ridurre al minimo le pagine di musica sinfonica tradizionale, introducendo al posto ulteriori nuove composizioni del secondo tipo.

Nella montaggio finale la musica del film ha subito ulteriori interventi, questa volta senza il coinvolgimento del compositore. In particolare, durante lo scorrimento dei "titoli di coda" è stata usata una porzione della Sinfonia n. 2 "Romantica" di Howard Hanson, mentre in alcuni momenti d'azione sono stati recuperati vecchi brani che Goldsmith aveva composto quindici anni prima, per il film di John Huston Freud, passioni segrete (1960). Il musicista non apprezzò questi cambiamenti arbitrari sul suo lavoro, e dichiarò in più di un'occasione di ritenere detestabile l'esperienza artistica vissuta con Scott e Rawlings, sebbene nel 1985 egli sia tornato a collaborare con entrambi per il film Legend, pure in questo caso non senza incidenti, che culminarono con la sostituzione della partitura di Goldsmith nell'edizione americana del film. La crisi collegata alla realizzazione della partitura di Alien è ben descritta e documentata nelle interviste rilasciate dal musicista, dal regista e dal montatore Rawlings, e presenti negli inserti speciali dell'edizione in dvd di Alien, dov'è anche possibile ascoltare su piste sonore isolate le due differenti versioni della partitura del film. Ridley Scott in queste interviste ha dichiarato di essersi sempre rammaricato delle tensioni sorte con l'autore delle musiche, ed ha riconosciuto l'alta qualità e il merito del lavoro di Goldsmith, sottolineando lo speciale apporto, in termini di tensione e di smarrimento, che viene attribuito dalle musiche alle sequenze del film.

La colonna sonora di Alien è divenuta punto di riferimento per molte altre partiture degli anni successivi, destinate in particolare al cinema di fantascienza o horror, a cominciare dai sequel di questo film. Nella pellicola Aliens - Scontro finale, ad esempio, si ascoltano alcune pagine ricavate proprio da brani di Goldsmith scritti per il primo film. L'utilizzo dell'echoplex è presente in quasi tutti gli episodi successivi e rappresenta una specie di "logo" musicale caratteristico della saga.

Nel 2008 l'intera partitura musicale, eseguita sotto la direzione d'orchestra di Lionel Newman dalla National Philharmonic Orchestra di Londra, è stata pubblicata negli Stati Uniti dall'etichetta discografica specializzata in musica per cinema Intrada, in un doppio cd contenente tutti i brani di Goldsmith, anche quelli esclusi nella versione finale del film.

Sequel e crossover

Le vicende degli Alien si intrecciano con quelle dei Predators nei seguenti film:

Scene tagliate

  • Trasmissione di origine sconosciuta: Lambert effettua il rilevamento del pianeta da cui parte il segnale di SOS.
  • Lambert affronta Ripley: il motivo dello scontro è il rifiuto di Ripley a far rientrare a bordo dell'astronave i suoi compagni dopo che il face hugger aveva aggredito Kane.
  • La sorte di Kane: discussione sul destino di Kane dopo l'aggressione del face hugger.
  • Tensione tra Ripley e Parker: breve scena in cui si evidenzia il nervosismo che corre tra i due
  • Preparazione del pattugliamento: dopo la fuga del chestburster il gruppo si riunisce per organizzarne la cattura.
  • La morte di Brett: Parker e Ripley riescono a vedere per un attimo la creatura subito dopo l'aggressione di Brett.
  • Ripley tranquilizza Lambert: dopo la morte di Dallas le due donne hanno un breve dialogo da cui emergono i sospetti di Ripley verso Ash.
  • La sequenza del bozzolo: la scena tagliata più famosa, in cui Ripley scopre i corpi di alcuni suoi compagni e in cui si spiega il ciclo vitale della creatura.

Curiosità

  • Dan O'Bannon e Ronald Shusett, autori del soggetto, avevano collaborato nei primi anni settanta con i disegnatori Chris Foss e H. R. Giger per il progetto mai avviato del film Dune con la regia di Alejandro Jodorowsky[3]. Materiale e disegni furono riutilizzati per Alien[4]. O'Bannon aveva scritto intanto un soggetto horror che aveva per scena un bombardiere americano dellla Seconda guerra mondiale, trasposto nell'episodio B17 del film d'animazione Heavy metal (1980), idea embrione per Alien[5].
  • Il gatto di bordo Jones apparirà anche all'inizio del film Aliens - Scontro finale. Assieme a Ripley e all'androide Bishop (Aliens - Scontro finale e Alien³) Jones è, dunque, uno dei tre personaggi che compaiono per più di un episodio nella saga.
  • Lo scrittore di fantascienza Alfred Elton van Vogt minacciò di intentare causa per plagio contro i realizzatori del film, accusandoli di aver tratto l'idea di Alien dal suo racconto del 1939 Discord in Scarlet (edito in Italia nel volume Crociera nell'infinito). Obiettivamente, esistono alcune somiglianze fra la trama del primo film e la novella di van Vogt:
    • la superiorità indiscussa del mostro sull'umano;
    • le tecniche riproduttive dei due alieni, che utilizzano entrambi un essere umano vivente come ospite;
    • sia nel film sia nel racconto il mostro viene sconfitto venendo espulso, con l'inganno, nello spazio.
Fra le parti fu comunque raggiunto un accordo economico.[6]
  • L'immagine che Ridley Scott ha scelto per la creatura aliena è stata opera della mano dell'artista H.R. Giger, il quale riprende una sua famosa scultura.[7] Per le scene a figura intera dell'alieno si tratta di una maschera indossata da uno studente africano dalla statura superiore i due metri[8].
  • La scena in cui l'equipaggio della Nostromo trova dei giganteschi resti presenta delle evidenti analogie con l'analoga scena presente in Terrore nello spazio di Mario Bava, del 1965.[9]
  • Per la scena della 'nascita' del nuovo alieno dal corpo di Kane, gli attori non erano stati informati su quanto sarebbe accaduto, cosicché le loro reazioni fossero più naturali. [10].
  • In un episodio de i Simpson, il bidello Willie insegue il cane di Bart nelle condutture d'aria della scuola, mentre il direttore Skinner osserva la scena su uno schermo dove loro due sono rappresentati da puntini blu: si tratta evidentemente di una parodia della famosa scena di Alien dove il capitano Dallas cerca l'alieno nelle ramificazioni dei tubi d'aerazione.
  • Ridley Scott avrebbe voluto che il film si concludesse con la morte di Ripley. L'alieno si sarebbe quindi seduto ai comandi della navicella e avrebbe parlato alla Terra attraverso la voce dell'eroina. L'ipotesi fu bocciata dai produttori, che volevano un finale meno cupo.[senza fonte]
  • Ripley originariamente doveva essere interpretata da Veronica Cartwright.[senza fonte] Il ruolo andò invece a Sigourney Weaver, mentre alla Cartwright fu affidata la parte di Lambert.
  • Lo strato nebbioso che ricopre le uova dell'alieno è stato realizzato con attrezzatura presa in prestito da un concerto degli Who.[senza fonte]
  • La band di musica elettro-industrial Wumpscut, usa parti sonore tratte dagli episodi 3 e 4 nei propri lavori.[senza fonte]
  • I Tiranidi, creature presenti nell'universo di Warhammer 40000, presentano sottospecie simili agli xenomorfi, come d'altronde sono definiti i tiranidi stessi.

Note

  1. ^ Recensione del film su mymovies.it; ultimo accesso il 24 dicembre 2006.
  2. ^ Dati disponibili qui, ultimo accesso il 30 agosto 2007.
  3. ^ 21st Century Foss, Dragon's Dream, 1978, ISBN 0-906196-09-4
  4. ^ P. SCANLON, M. GROSS, La storia di Alien, Mursia Editore, Milano, 1979
  5. ^ op. cit.
  6. ^ Fonti: Roberto Taddeucci su fantascienza.com e Carla Maria Carletti su liber liber
  7. ^ Hans Ruedi Giger, A Rh+, Ed. Taschen
  8. ^ P. SCANLON, M. GROSS, La storia di Alien, Mursia Editore, Milano, 1979
  9. ^ Dati forniti dalla monografia Mario Bava, di Alberto Pezzotta, Il Castoro Cinema
  10. ^ Carlos Tabernero, clase de Medicina, Cinema, Literatura, Facultat de Medicina, Universitat Autònoma de Barcelona, 2009

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Film horror