Romanzo realista
Il romanzo realistico riflette la realtà della società ottocentesca attraverso l'analisi di individui che rappresentano figure emblematiche della propria epoca e della propria classe sociale.Questo genere, che rappresenta una sorta di specchio della società contemporanea, si diffonde in tutta Europa a partire dagli anni trenta. L’iniziatore può essere considerato il francese STENDHAL: nella sua opera infatti sono presenti un forte impegno conoscitivo della realtà e una serietà di indagine del tutto nuovi rispetto al passato. Le sue opere più celebri sono senza dubbio Il rosso e il nero 1830, la Certosa di Parma 1839. Stendhal non rimane un caso isolato ma sulla sua scia si sviluppano e prolificano numerosi altri romanzi. Importante l’opera di HONORÉ DE BALZAC che concepisce e realizza tra il 1830 e il 1850 un grandioso affresco della società francese a lui contemporanea che prende il titolo di Comédie humaine. L’analisi della società umana si sviluppa attraverso le vicende di una serie di personaggi, fra cui Eugeniè Grandet 1833 e Pére Goriot 1834.Questa tendenza è presente anche nel resto d’Europa, e ne sono testimoni autori come l’inglese CHARLES DICKENS con le opere Oliver Twist 1837, e David Copperfield 1849; o come gli esponenti della scuola russa da GOGOL il naso, il cappotto, TOLSTOJ Guerra e pace 1869, Anna Karenina 1877, DOSTOEVSKIJ Delitto e castigo 1866. Al di là di ogni differenza nei tratti peculiari di ogni scrittore, queste opere sono accomunate innanzitutto da una curiosità verso l’intera realtà contemporanea, senza predilezione per un ambiente piuttosto che un altro. Un altro elemento fondamentale è la convinzione che esista uno stretto rapporto tra il modo di essere, di pensare, di agire dei personaggi, da una parte e l’ambiente sociale e storico in cui vivono e si sono formati. Altra caratteristica comune è senza dubbio il fatto che in queste opere si impone una modalità narrativa fondata sul narratore esterno onnisciente, che racconta una storia in cui non è direttamente coinvolto e segue le vicende di svariati personaggi adottandone il punto di vista, che interviene liberamente a commentare in base al proprio sistema di riferimento culturale e di valori le vicende, le azioni e i comportamenti dei protagonisti.
Uno sviluppo notevole nella storia del realismo si ha con l’autore francese GUSTAVE FLAUBERT ( Madame Bovary 1857) che può essere considerato come il precursore del Naturalismo. Secondo Flaubert, il narratore deve essere come un Dio nascosto, che costruisce il racconto ma che non deve mai manifestarsi. Scompaiono così gli interventi e i commenti del narratore onnisciente e ci si limita ad osservare e a riportare il punto di vista dei personaggi. Flaubert pone così le basi per quella ideale oggettività e impersonalità narrativa che saranno proprie del naturalismo francese e del verismo italiano. Sul piano dei contenuti però, Flaubert, rispetto ai successivi Naturalisti, si muove ancora nell’ambito di un’analisi realista della società: la sua eroina Emma Bovary è sostanzialmente ancora un’eroina di stampo romantico.
- Nel 1830 si inaugura la stagione del romanzo realista con Il rosso e il nero di Stendhal (pseudonimo di Marie-Henri Beyle).
- Nel 1866 esce un importante romanzo psicologico e realista Delitto e castigo di Fëdor Mikhajlovič Dostoevskij.
- Nel 1929-1930 escono Gli indifferenti di Alberto Moravia, un romanzo realista sul mondo borghese; Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro e Fontamara di Ignazio Silone, romanzi realisti sul mondo dei contadini.
- Nel 1955 viene pubblicato un romanzo crudemente realista intitolato Ragazzi di vita scritto da Pier Paolo Pasolini.
- Nel 1974 Elsa Morante scrive un romanzo storico e realista intitolato La Storia.