Henry John Woodcock

magistrato italiano
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Henry John Woodcock (Inghilterra, 1967), magistrato italiano.

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Wikinotizie ha notizie sull'argomento Arrestato Vittorio Emanuele di Savoia
«Sono un cinico che ha ancora voglia di illudersi»

Biografia

Nato in Inghilterra, Henry John Woodcock è figlio di un docente dell'Accademia navale di Livorno. Sua madre è napoletana.
Molti lo conoscono come "il pm inglese, dall'accento napoletano".
Divenuto magistrato alla fine del 1996, è stato uditore a Napoli al fianco di due noti magistrati, Arcibaldo Miller e Paola Mastroberardino.
Sua moglie è un magistrato in servizio a Lucera, in provincia di Foggia.

Le inchieste

«Noi che viviamo in Tribunale siamo uomini fortunati perché, senza pagare il biglietto, abbiamo un posto in prima fila nel teatro della vita»

Henry John Woodcock è titolare di numerose clamorose inchieste.
Il suo primo arresto fu quello, avvenuto il 4 giugno del 2001, dell'ex senatore Ds e sindaco di Castellaneta, Rocco Loreto, accusato di calunnia e violenza privata nei confronti di un magistrato della Procura di Taranto.

Lo si ricorda, oltre che per le indagini sulle "tangenti Inail" e sulle '"tangenti del petrolio", per la vicenda del "Vip Gate", l'indagine in cui, nel dicembre del 2003, 78 persone, tra cui numerosi personaggi dello spettacolo, del giornalismo, due ministri, politici e funzionari di ministeri, Comuni ed Enti pubblici vennero accusate di associazione per delinquere per la turbativa di appalti, estorsione, corruzione, millantato credito e favoreggiamento. L'inchiesta venne archiviata, sebbene alcuni fascicoli restino aperti in alcune Procure.

Il 18 marzo 2004 è stato avviato un procedimento disciplinare, promosso dal Ministro della giustizia Roberto Castelli; tale provvedimento è stato disposto perché il pubblico ministero Henry John Woodcock è responsabile di aver disposto nel 2002, assieme al GIP Gerardina Romaniello, l'arresto del generale dei carabinieri, Stefano Orlando, per una ipotesi di reato rivelatasi del tutto priva di fondamento, arresto che è stato poi annullato dal Tribunale della libertà, perché non consentito dalla legge processuale; i due magistrati Woodcock e Romaniello con la loro "grave e inscusabile negligenza" si sarebbero resi responsabili di "aver compromesso il prestigio proprio e quello dell'ordine giudiziario"; in particolare, il pubblico ministero Woodcock è responsabile della richiesta di arresto e il GIP Romaniello di averlo disposto.

Il 22 novembre del 2004 fu la volta dell'operazione "Iene 2", sui legami tra criminalità e politica nella gestione degli appalti in Basilicata.

Il 6 maggio del 2006 la "Somalia-Gate" ha portato la Polizia a 17 arresti.
La più clamorosa è, probabilmente, l'inchiesta del 16 giugno 2006 in cui Woodcock ha ordinato l'arresto a Varenna di Vittorio Emanuele di Savoia con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, ed associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nell'ambito di un'indagine legata al casinò di Campione d'Italia. L'arresto è stato possibile grazie alle intercettazioni telefoniche di scabrose conversazioni tra Vittorio Emanuele di Savoia ed altre persone indagate. L'indagine durava da due anni: 24 le persone coinvolte, 13 quelle arrestate il 16 giugno, di cui 7 detenute in carcere e 6 agli arresti domiciliari, tra cui il sindaco di Campione d'Italia Roberto Salmoiraghi e Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini, Presidente di AN. Tra gli indagati anche Simeone II di Sassonia Coburgo Gotha, cugino e coetaneo di Vittorio Emanuele, ex premier della Bulgaria, accusato di istigazione alla corruzione di membri di stati esteri.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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