Utente:Sara.perrone/sottopagina
Generalità.
Il melone galia è una cucurbitacea annuale le cui varietà appartengono alla tipologia dei meloni retati con polpa bianca. Si ritiene che la pianta del melone sia originaria del Sud Africa (Transvaal) nelle regioni calde e secche, fino a 450 metri di altezza. Probabilmente furono gli Egizi a farlo giungere in Italia dove si diffuse rapidamente durante l’Impero Romano. Le cultivar di melone attualmente presenti sul mercato sono distinte in quattro tipologie: piel de sapo o spagnolo, inodorus, galia e retati con polpa arancione.
Caratteri botanici.
Il fusto principale, strisciante, si ramifica e, grazie ai viticci, può diventare rampicante se fornito di sostegni. Le foglie sono ruvide al tatto, arrotondate, divise in lobi. Le radici sono fascicolate e profonde ma poco estese in superficie. Pianta monoica con fiori maschili, femminili e talvolta pure ermafroditi sulla stessa pianta. Il frutto è un peponide di notevoli dimensioni che nelle varietà del tipo galia fa registrare un peso oscillante mediamente tra 1,2 e 1,6 kg. costituito da un epicarpo (buccia) il quale, nelle cv. tipo galia, ha un colore di fondo a maturazione di raccolta variabile tra il giallo, il giallo-verde e l’arancio. L’epicarpo è saldato a un mesocarpo carnoso che costituisce la parte edule (polpa). Nel melone galia la polpa è bianca. All’interno del mesocarpo si forma una cavità riempita da una massa spugnosa e flaccida piena di numerosi semi. I semi dal peso variabile tra i 20 e i 70 mg sono bianchi, allungati e appuntiti a un’estremità.
Esigenze climatiche.
Il melone è particolarmente esigente dal punto di vista ambientale esige, infatti, alte temperature e richiede terreni profondi, fertili e perfettamente drenati perché teme i ristagni idrici. Il seme germina a temperature minime di 14 °C ma le temperature ottimali di germinazione sono comprese tra 25 e 30 °C. Al di sotto di 12 °C la pianta interrompe la crescita che invece procede in maniera ottimale quando le temperature risultano di 18-20 °C la notte e 25-30 °C il giorno. L’assorbimento dell’acqua e la crescita delle piante sono condizionate dalla temperatura del suolo, considerata ottimale quando si aggira intorno ai 15-20 °C. La fioritura e l’allegagione sono ostacolate da una eccessiva umidità relativa, riscontrabile più facilmente in serra, meno in pieno campo. L’eccesso di umidità, peraltro, favorisce gli attacchi di Botrytis. Le cv più vigorose e tardive tollerano meglio le temperature relativamente basse (15 °C) rispetto alle cv più deboli e precoci.
Avvicendamento.
Il melone richiede tempi di avvicendamento molto lunghi, pertanto, non può tornare su un terreno prima che siano passati diversi anni. Ciò consente di contenere gli attacchi di patogeni del terreno (fusariosi, verticillosi, nematodi) capaci di danneggiare in maniera decisamente significativa la produzione.
Impianto e coltivazione.
La semina o il trapianto si effettuano in fine inverno inizio primavera con temperatura di 14-15 °C. Oggi comunque gli impianti sia in pieno campo che in serra si effettuano quasi esclusivamente mediante il trapianto di piantine prodotte in vivaio e commercializzate in contenitori alveolati da 40 fori pronte per essere trapiantate attraverso i fori aperti sul film plastico della pacciamatura. L’impianto si effettua generalmente con file distanti 2-2,5 m e piante distanziate sulla fila di 0,8- 1 m con una densità di 0,4-0,5 piante a mq. Nella coltura in serra la fittezza è maggiore e può raggiungere valori di 1,5-2 piante a mq se la pianta si alleva in verticale mediante fili o reti che consentono di sfruttare al meglio gli spazi della serra. Il sistema di coltivazione più diffuso in questi ultimi anni è quello che prevede la pacciamatura con film plastico in polietilene nero, oltre alla realizzazione di piccoli tunnel con film plastico in polietilene trasparente, i quali ricoprono ogni fila di piante (semi-forzatura). L’obiettivo principale della semi-forzatura è quello di anticipare di 20-30 giorni l’impianto e di 10-20 giorni la maturazione dei frutti. Notevole importanza riveste anche la coltivazione in serra (forzatura).