Template:Agroalimentare Il mùgnolo è un raro ortaggio coltivato nel Salento in generale e nella provincia di Lecce in particolare. Botanicamente esso è un cavolo broccolo del quale sembra che ne costituisca il progenitore dal quale questi ultimi sono stati selezionati[1].

Morfologia

Dal punto di vista morfologico i mùgnoli sono ben distinguibili dal broccolo, presentando un'infiorescenza più piccola e meno compatta. I fiori sono di colore bianco, più grandi e con brattee fiorali più ampie rispetto a quelle del broccolo.

Ciclo colturale

Le semine vengono effettuate in semenzazio, a partire dalla metà di giugno fino alla metà di settembre, a seconda della disponibilità di acqua. Dopo circa 20-25 giorni dalla semina, le piantine, alte 10-20 cm, vengono trapiantate.

Il trapianto avviene dopo 20-25 giorni dalla semina, quando le piante sono alte circa 10-20 cm. La raccolta, di tipo scalare, inizia generalmente circa 90 giorni dopo il trapianto, in un periodo compreso fra la metà di novembre e la fine di marzo-inizio di aprile. Essa prevede il taglio delle infiorescenze che man mano si formano, prelevando quelle che comunemente, in dialetto leccese, vengono chiamate "spuntature". La parte raccolta è costituita dall’infiorescenza con un pezzo di stelo, sul quale sono portate delle foglie tenere che saranno anch’esse utilizzate.

Riconoscimenti

La regione Puglia ha inserito i mùgnuli nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani col nome di mùgnuli[2]

PSR Puglia

La regione Puglia, all'interno del suo P.S.R. (Programma di Sviluppo Rurale) 2007-2013, ha inserito i mùgnuli nell'allegato 8 della Misura 214 - Azione 3 "Tutela della biodiversità" come specie a rischio di erosione genetica.

Note

Collegamenti esterni