Gli Epodi sono una raccolta di diciassette poesie composta dallo scrittore latino Quinto Orazio Flacco. Furono scritti dopo il 42-41 a.C. e pubblicati intorno al 30. Sono perciò compresi cronologicamente fra la guerra civile (battaglia di Filippi) e la definitiva affermazione di Augusto con la battaglia di Azio.

Il libro degli Epodi, dedicato a Mecenate, doveva probabilmente intitolarsi Iambi, con un termine che oltre al significato metrico, indicava un genere caratterizzato da toni aspri, realistici, a volte violentemente polemici. Il nome Epodi fu attribuito da grammatici antichi a causa dell'uso di una categoria peculiare di strofe, basate su coppie di versi in cui il primo è più lungo del secondo. I distici epodici in cui sono composti sedici dei diciassette Epodi oraziani sono costituiti da un trimetro giambico seguito da un dimetro giambico.

I contenuti sono vari: si ha una poesia d'apertura in forma di "carme di accompagnamento" (propempticon) per Mecenate in partenza per Azio; poi si alternano poesie erotiche, politiche, "scherzi" autobiografici. Alla varietà dei temi corrisponde la varietà dei toni (secondo l'esempio del poeta ellenistico Callimaco. Gli epodi più antichi presentano una visione assai cupa di Roma dilaniata dalle guerre civili, mentre l'epodo IX celebra la vittoria di Ottaviano come promessa di pace e di salvezza.


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